http://www.huffingtonpost.it/anna-rita- ... _ref=italyAnna Rita Leonardi
Politico, dirigente del Partito Democratico
Caro Pd, ora basta mediazioni. O si cambia o si muore
Pubblicato: 06/12/2016 15:45 CET Aggiornato: 1 ora fa
Cari amici e compagni del Partito Democratico, mi sa che è arrivato il momento di dirci le cose in faccia. Lo abbiamo sempre fatto, è vero, o forse lo ha fatto solo una parte di noi, mentre gli altri stavano in qualche talk show o sulla pagine di qualche giornale.
Ma il momento è arrivato, e non c'è più nulla da aspettare. Il Referendum ha di fatto sancito la nostra spaccatura; da una parte c'è chi ha lottato, sudato, lavorato affinché si concretizzasse il sogno del rinnovamento. Ragazzi in piazza, nei circoli, che hanno sacrificato domeniche in famiglia e serate con gli amici per il sogno di un'Italia migliore.
Dall'altra, un pezzo di partito, sempre lo stesso da decenni, che ha continuato ininterrottamente a combattere non contro il nemico esterno, ma contro il compagno della sedia accanto. Quel compagno che, molto spesso, ha subito in silenzio piccoli dispetti e soprusi, e ha tentato di lasciar correre perché, per lui, il bene del partito veniva prima di tutto e tutti. Ma, come dicevo prima, adesso il tempo della sopportazione silente è concluso. Il Partito Democratico è una grande famiglia, forse la più grande.
Ma una famiglia si regge in piedi solo se tutti i membri collaborano perché questo avvenga. A oggi, questo non avviene. E quando in una famiglia si respira aria di guerra, a farne le spese sono principalmente i figli. I figli, in questo caso, sono i tanti militanti che si sono dimostrati la vera risorsa di questo partito; i figli sono quei giovani che hanno reso questa campagna una grande festa di sorrisi e democrazia. Quegli stessi giovani e militanti, però, sono gli stessi che si sono stancati di sentirsi distruggere da chi, questo partito, lo ha sempre considerato più una proprietà che una comunità.
Sono stanchi di chi sorride e festeggia per l'ennesimo governo di centrosinistra che si è fatto cadere. Sono stanchi di quelli che danno le pacche sulle spalle a Di Battista, di quelli che inciuciano con Berlusconi da tempo immemore, di quelli che, pur di appagare la loro smania di protagonismo e potere, siedono ai tavoli della destra più estrema o del populismo leghista. E allora, basta davvero. A questa direzione nazionale, voglio inviare questa mia lettera, che è quella di tanti e tanti democratici del Paese.
Il risultato di questo Referendum ci consegna un 40% di capitale umano straordinario, che è vivo e vitale, ed è stufo di assistere all'arroganza di chi non lo rappresenta più. Chi come me ha sostenuto e sostiene Matteo Renzi ed il suo progetto, vuole che il Partito Democratico riparta da questo. Senza più mezzi termini, rinvii e mediazioni. Non c'è mediazione alcuna che si possa avere con chi ha distrutto il sogno del cambiamento. Noi siamo pronti a ripartire, più forti di prima. E il momento di farlo è adesso.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.