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Il dramma della sinistra, perché si deve rifondarla

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Il dramma della sinistra, perché si deve rifondarla

Messaggioda Robyn il 04/12/2016, 14:11

Io non parlerei di crisi della sinistra perche essere di sinistra o di destra dipende da un gene oltre che a categorie sociali di riferimento.La crisi della sinistra se la vogliamo chiamare così parte dalla fine della guerra fredda.In precedenza godeva in europa di un'ampio spazio proprio perche l'economia di mercato si limitava a Usa ed Europa.Venuta meno la barriera della guerra fredda la competizione si è fatta sfrenata con i paesi emergenti,che comunque non rappresentano un problema perche le loro condizioni di vita prima o poi si allineeranno al resto dell'europa.Dipende in gran parte dalla eliminazione della stel glass act cioè dal superamento fra banche commerciali e di investimento che era stata inrtrodotta da Roosvelt dopo la crisi del 1929 e che ha dato il dominio alla finanza.Serve un nuovo New Deal una nuova Bretton Woods e il ripristino della steglass act.Il superamento della guerra fredda impone in ogni caso alla sinistra di ripensarsi sù basi liberali
http://it.wikipedia.org/wiki/Glass-Steagall_Act
Adesso abbiamo scoperto che la eliminazione della Glass Steagall act e stata voluta dai Repubbicani su pressione delle lobbies bancarie e Clinton come presidente Usa nella legislatura immediatamente successiva si è limitato a ratificarla
Quindi la destra americana dopo aver messo sotto sopra il mondo adesso beneficia anche del consenso dell'opinione pubblica.Il pianeta và a destra
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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Re: Il dramma della sinistra, perché si deve rifondarla

Messaggioda ranvit il 06/12/2016, 18:44

http://www.huffingtonpost.it/anna-rita- ... _ref=italy

Anna Rita Leonardi
Politico, dirigente del Partito Democratico

Caro Pd, ora basta mediazioni. O si cambia o si muore
Pubblicato: 06/12/2016 15:45 CET Aggiornato: 1 ora fa

Cari amici e compagni del Partito Democratico, mi sa che è arrivato il momento di dirci le cose in faccia. Lo abbiamo sempre fatto, è vero, o forse lo ha fatto solo una parte di noi, mentre gli altri stavano in qualche talk show o sulla pagine di qualche giornale.

Ma il momento è arrivato, e non c'è più nulla da aspettare. Il Referendum ha di fatto sancito la nostra spaccatura; da una parte c'è chi ha lottato, sudato, lavorato affinché si concretizzasse il sogno del rinnovamento. Ragazzi in piazza, nei circoli, che hanno sacrificato domeniche in famiglia e serate con gli amici per il sogno di un'Italia migliore.

Dall'altra, un pezzo di partito, sempre lo stesso da decenni, che ha continuato ininterrottamente a combattere non contro il nemico esterno, ma contro il compagno della sedia accanto. Quel compagno che, molto spesso, ha subito in silenzio piccoli dispetti e soprusi, e ha tentato di lasciar correre perché, per lui, il bene del partito veniva prima di tutto e tutti. Ma, come dicevo prima, adesso il tempo della sopportazione silente è concluso. Il Partito Democratico è una grande famiglia, forse la più grande.

Ma una famiglia si regge in piedi solo se tutti i membri collaborano perché questo avvenga. A oggi, questo non avviene. E quando in una famiglia si respira aria di guerra, a farne le spese sono principalmente i figli. I figli, in questo caso, sono i tanti militanti che si sono dimostrati la vera risorsa di questo partito; i figli sono quei giovani che hanno reso questa campagna una grande festa di sorrisi e democrazia. Quegli stessi giovani e militanti, però, sono gli stessi che si sono stancati di sentirsi distruggere da chi, questo partito, lo ha sempre considerato più una proprietà che una comunità.

Sono stanchi di chi sorride e festeggia per l'ennesimo governo di centrosinistra che si è fatto cadere. Sono stanchi di quelli che danno le pacche sulle spalle a Di Battista, di quelli che inciuciano con Berlusconi da tempo immemore, di quelli che, pur di appagare la loro smania di protagonismo e potere, siedono ai tavoli della destra più estrema o del populismo leghista. E allora, basta davvero. A questa direzione nazionale, voglio inviare questa mia lettera, che è quella di tanti e tanti democratici del Paese.

Il risultato di questo Referendum ci consegna un 40% di capitale umano straordinario, che è vivo e vitale, ed è stufo di assistere all'arroganza di chi non lo rappresenta più. Chi come me ha sostenuto e sostiene Matteo Renzi ed il suo progetto, vuole che il Partito Democratico riparta da questo. Senza più mezzi termini, rinvii e mediazioni. Non c'è mediazione alcuna che si possa avere con chi ha distrutto il sogno del cambiamento. Noi siamo pronti a ripartire, più forti di prima. E il momento di farlo è adesso.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Il dramma della sinistra, perché si deve rifondarla

Messaggioda pianogrande il 06/12/2016, 19:25

E se questo richiede una scissione che scissione sia.

Non è per niente detto che ci sia altrettanta scissione tra i militanti/elettori.

Che vadano a fare la fine del ciarliero e insignificante Fassina, i vari D'Alema Bersani (ancora stento a credere come si sia ridotto) e Speranza etc. etc.

Caro PD (mi accodo anche io).
Il nemico è meglio averlo di fronte.
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Re: Qualcosa si muove

Messaggioda pianogrande il 07/12/2016, 11:45

E si muove Pisapia.

http://www.repubblica.it/politica/2016/ ... ef=HRER3-1

Il personaggio mi piace anche se va a rimestare il calderone della sinistra a sinistra della sinistra.
Lo va però a rimestare dal basso e anche questo approccio mi piace.

Sicuramente la prospettiva (se si concretizzasse in qualcosa di significativo se no sono chiacchiere anche quelle) la vedo più allettante di Alfano e Verdini.
Alfano è vittima della tripolarizzazione che sta massacrando quello che una volta si chiamava il centro.
Verdini... basta la parola.

Insomma Pisapia si prepara ad essere semmai un alleato del PD più che una specie di satellite come nell'ipotesi iniziale di questo thread.

Niente di male se riesce a mettere insieme qualcosa che possa avere un peso.

Da lui non mi aspetterei tradimenti dell'ultimo minuto.
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Re: Il dramma della sinistra, perché si deve rifondarla

Messaggioda flaviomob il 07/12/2016, 11:50

Pisapia, con grande maestria, ha diviso perfettamente la sinistra milanese in modo da permettere la vittoria di Sala. E' certamente uomo di gran classe :lol:


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Re: Il dramma della sinistra, perché si deve rifondarla

Messaggioda ranvit il 07/12/2016, 12:15

Ma non eri un fan di Pisapia??? :roll: 8-)
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Re: Il dramma della sinistra, perché si deve rifondarla

Messaggioda flaviomob il 07/12/2016, 12:23

Pisapia ha governato meglio dei predecessori, ma i fatti sono questi.


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Re: Il dramma della sinistra, perché si deve rifondarla

Messaggioda ranvit il 07/12/2016, 13:29

ma i fatti sono questi.

Quali? :roll:

Aver diviso la sinistra milanese? Pisapia non è mai stato un "infantile e velleitario" :D
Ed ora sta proponendo una cosa lontana mille miglia da quelle caratteristiche 8-)
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Re: Il dramma della sinistra, perché si deve rifondarla

Messaggioda flaviomob il 07/12/2016, 13:33

Niente di scandaloso. Ci poteva stare che dopo un sindaco di SEL ci fosse un sindaco centrista, mantenendo l'integrità della maggioranza. Pisapia ha dato una mano a Renzi e Sala in questo, evitando che si determinasse una situazione conflittuale. Ripeto, lo ha fatto con classe ed eleganza (non per niente Milano è la capitale della moda) :lol: :lol:


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Re: Il dramma della sinistra, perché si deve rifondarla

Messaggioda flaviomob il 08/12/2016, 1:49

"Riassumendo: Pisapia vota Sì, poi vince il No e lui si propone di rappresentare quelli del No per portarli in dono a quelli del Sì, per continuare a fare le cose del Sì, contro cui hanno votato quelli del No".
[Roberto Negri]


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