Ancora un saluto agli amici del forum.
Un tema che sta emergendo pubblicamente in questi ultimi giorni ( ma è sempre stato un problema ) è quello da che parte stare nel parlamento europeo.
Ovviamente non nel PPE. I cattolici del partito democratico sono in minoranza e non possono pretendere anche queste concessioni.
La casa naturale del PD sarebbe il PSE. Ma come far digerire ai cattolici democratici questa adesione? Ovviamente non è possibile razionalmente parlando. Sappiamo che la politica è l'arte del possibile e sppiamo anche che l'antica arte democristiana di saper fare buon viso a cattiva sorte potrebbe riservare qualche sorpresina agli elettori dell'ex scudocrociato.
Ma cio' potrebbe anche provocare ulteriori mal di pancia che rischierebbero di diventare coliche insanabili a rischio scissione. Quindi non tanto per il rischio di perdere la faccia ma quanto per quello di avere una divisione con la conseguenza di contare ancora meno di così, i cattolici del PD non accetterebbero mai di morire socialisti.
Quindi è stato affidato all'abile Fassino, tentare di trovare una soluzione che salvi capra, cavoli e possibilmente anche il lupo. Da buon tessitore che è, il buon Pierino sta cercando di creare una nuova coalizione europea che possa far stare insieme quello che fino ad ieri era logico che fosse separato. Si sta provando a far nascere un movimento di riformisti indipendentemente che essi siano socialisti o cattolici. Si sta cercando di inventare un nome tipo PSE-PD nella speranza che anche in altri paesi possano coalizzarsi cattolici e socialisti.
Nelle mie precedenti riflessioni ho ribadito il mio interesse per ciò che ha fatto Veltroni, evitare cioè la coalizione con le forze estreme radicali, ma devo altrettanto esprimere i miei dubbi sulla bontà di una convergenza con i cattolici in un partito unico.
Certo che i cattolici essendo in minoranza non possono certo aspirare a ruoli chiave, che giustamente spettano a chi ha una maggioranza netta come è quella dei socialisti. Ma sono comunque una parte importante di quel partito che troppe volte potrebbe trovarsi in netta contraddizione proprio per la diversità antropologica che c'è fra il movimento cattolico e quello socialista.
Io credo che anche questo aspetto sia e debba essere chiarito una volta per tutte. Personalmente non ritengo giusta la convergenza partitica di due forze così distanti fra loro. Un conto è la convergenza programmatica fra partiti diversi i quali possono avere anche buoni punti in comune. Altro conto è formare un unico partito con troppe diversità al proprio interno. E smettiamola con il motto che la diversità è una ricchezza. Sarebbe come dire che il bel tempo mette di buon umore. E' un ovvietà piena di contraddizioni. Certo che è una ricchezza, ma mica sempre, talvolta è controproducente.
Mettete insieme la glicerina e la nitro e poi continuate a raccontarmi che diverso è bello. Da morire. Dai sappiamo che ci sono problemi nel mettere insieme Catto-socialisti. Se si trovasse la formuletta di far coincidere le due ideologie sarebbe una bella cosa, fantastica. Insomma sarebbe come auspicarsi che tutto il mondo ossa convivere in pace. Bello. Ma possibile?
Se vogliamo essere realisti e mettere da aparte l'utopia occorre guardare in faccia le cose per come stanno e come sono. E le due forze possono avere dei problemi e contrasti in molte scelte. Si rischia di vedere un film già visto, come quello del prodismo, seppur in tono minore. Certo le scelte di Romano sono stet proprio deleterie per il nostro paese. C'è da augurarsi che non se ne ripercorra la strada, ora che Walter ha provato con coraggio a tracciarne una nuova.
Il problema della casa comune in europa era già evidente al momento stesso della nascita del PD, ma si è preferito nicchiare, rinviare il problema. Adesso si avvicina il momento delle scelte. Per favore non fate un inciucio di facciata. Nel parlamento europeo sono già nettamente delineate le forze diverse che garantiscono comunque scelte diverse, sulle quali si può essere daccordo o meno, ma comunque contrapposte nelle quali ci possiamo riconoscere a seconda del nostro credo politico. Non tentate di portare un tipico casino italiano nel parlamento europeo. Lascite che le diversità siano tali.
I parlamentari del PD che si riconoscono nei socialisti si possono sedere tranquillamente fra i banchi del PSE. I cattolici fra quelli del PPE. Certo non è che sia il massimo vedere un partito i cui parlamentari si siedono su banchi opposti, ma questo problema era evidente sin dall'inizio, non è una novità.
Vi esorto ancora a non cercare di dar vita ad alchimie politiche degne della nostra prima repubblica. Guardiamo avanti nel rispetto delel diversità politiche.
Con affetto Vs Prof