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Questa volta concordo abbastanza con la mia conterranea...

http://www.huffingtonpost.it/lucia-annu ... _ref=italy

Renzi ha fatto le sue promesse quando era facile farle e ora, come al solito in questi casi, è estremamente difficile mantenerle.

E' l'eterno discorso del rivoluzionario che va al potere.

Ma quale potere?
Mi viene una riflessione che forse è quella giusta.
Non vedo tanta differenza tra un Renzi (un Renzi in buona fede) e un Marino.

Non si può cambiare le cose da soli.
Non si può.

Non basta essere il capo.

Ripeto la domanda.
Quale potere?

Renzi, come Marino, deve fare i conti con una struttura che ha modificato solo superficialmente e nella zona top ma senza incidere nel sistema di potere profondo.
Ricattabile da chi controlla i voti sia degli elettori che dei loro rappresentanti (lo stesso DeLuca, tanto per intenderci) e piuttosto ininfluente sulle strutture di potere non democraticamente gestibili e cioè negli interessi locali in cui il PD mette lo zampino e da cui riceve contropartite ma che assolutamente non controlla.

Il Renzi capo del governo non ha problematiche molto diverse dal Renzi segretario.

La corporazione dei funzionari, solo come esempio, non si controlla col telecomando da Palazzo Chigi e così dicasi dei vari rami del PD che non lo appoggiano quando non lo avversano.

Ormai il vertice e la base non si parlano più e questo è un problema di democrazia oltre che di governance.

Questo Renzi sicuramente lo sapeva anche quando twittava gioioso e col sorriso già da trenta denti meno del sorriso del berlusca.