i Democratici che cambiano

Tutti bravi ad entusiasmarsi ora che tutto è fatto e un “nero” arriva alla Presidenza degli Stati Uniti (compreso molti bellimbusti della Destra che frequentavano il vecchio inquilino della Casa Bianca disconoscendo ogni dubbio sul suo operato e sulla sua tenuta mentre lo riempivano di pacche sulle spalle).
In pochi si cimentano nel ricordo della dura lotta politica ingaggiata da Obama (partendo quasi dal nulla) nel Partito Democratico (contro la sua direzione e contro il clan dei Clinton) sostenuta con coraggio e decisione e con un grande seguito di militanti. In pochi ricordano la durezza di una battaglia politica negli Stati Uniti quando si pretende di toccare uno dei più grandi tabu’…..…l’egemonia degli yanchee portando alla ribalta i cittadini di serie b (i neri, gli spagnoli, i portatori di identità nazionali non ancora assimilate completamente e le culture non allineate) che intendono dire la loro nella Democrazia in cui vivono.
Tutti ora sappiamo che la democrazia americana, grazie ad Obama, è ad una svolta.
Purtroppo l’Italia è ben lontana da tutto questo. Cosi’ ci dobbiamo accontentare del Cavaliere talmente preso di se’ da non accorgersi nemmeno di quello che accade o puo’ accadere, e di una opposizione che non si riprende come necessario dalle dure sconfitte che ha collezionato, con un paese che non ritrova le energie per cambiare. Tutti a bagnomaria si direbbe, mentre il mondo cambia e si applaude a chi vuole dire la sua.
Paolo borghi livorno x spillo di www.libertaeguale.eu 5/11/2008
In pochi si cimentano nel ricordo della dura lotta politica ingaggiata da Obama (partendo quasi dal nulla) nel Partito Democratico (contro la sua direzione e contro il clan dei Clinton) sostenuta con coraggio e decisione e con un grande seguito di militanti. In pochi ricordano la durezza di una battaglia politica negli Stati Uniti quando si pretende di toccare uno dei più grandi tabu’…..…l’egemonia degli yanchee portando alla ribalta i cittadini di serie b (i neri, gli spagnoli, i portatori di identità nazionali non ancora assimilate completamente e le culture non allineate) che intendono dire la loro nella Democrazia in cui vivono.
Tutti ora sappiamo che la democrazia americana, grazie ad Obama, è ad una svolta.
Purtroppo l’Italia è ben lontana da tutto questo. Cosi’ ci dobbiamo accontentare del Cavaliere talmente preso di se’ da non accorgersi nemmeno di quello che accade o puo’ accadere, e di una opposizione che non si riprende come necessario dalle dure sconfitte che ha collezionato, con un paese che non ritrova le energie per cambiare. Tutti a bagnomaria si direbbe, mentre il mondo cambia e si applaude a chi vuole dire la sua.
Paolo borghi livorno x spillo di www.libertaeguale.eu 5/11/2008