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Riforme: il renzismo? E’ questa cosa qua

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Riforme: il renzismo? E’ questa cosa qua

Messaggioda franz il 15/07/2014, 11:25

Riforme: il renzismo? E’ questa cosa qua

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/07 ... 4.facebook

di Andrea Scanzi | 14 luglio 2014

E’ difficile descrivere qualcosa che, come cifra distintiva, ha il nulla. E il renzismo, ideologicamente e contenutisticamente, è il nulla o quasi. Eppure perfino il renzismo ha una sua filosofia. Qualche sera fa ho letto un resoconto satirico del portale Amaroblog. Parlavano della terza serata della rassegna “Il libro possibile” di Polignano a mare. Uno degli ospiti era Oscar Farinetti, patron di Eataly e ideologo di Renzi.

Ecco il loro racconto: “Venerdì sera al Libro Possibile di Polignano a Mare era pieno di gente fortunata. Tantissima gente ottimista e fortunata che volendo può lavorare e guadagnare quanto vuole! Parola di Oscar Farinetti, il renzismo fatto orsacchiotto. ‘Dicono a questi ragazzi di Renzi che le loro riforme sono incostituzionali. Ma chi se ne frega! Basta che lavorino’. Yuppi! Fanculo Travaglio e la sua ossessione per la democrazia autoritaria. Con la riforma di Renzi il segretario di un partito del 20% potrebbe arrivare a nominare il 55% di parlamentari e governare indisturbato senza contrappesi? Chissene! Who cares? Basta con questi giornalisti che ci danno ogni giorno cattive notizie. ‘Noi dobbiamo essere fortunati’. Capito? Dobbiamo!? Che si fotta il pessimismo (e anche la semantica). Dire. Fare. Amare. Nell’era renziana, caro 43% di giovani disoccupati, per essere fortunati basta volerlo! Altrimenti ci penserà Farinetti a globalizzare anche le torte delle vostre nonne e lasciarvi un decimo della percentuale”.

Ecco: il renzismo è questo. E’ sete di potere, ambizione sfrenata, dilettantismo ai massimi livelli, autoritarismo sbarazzino, slogan e promesse, hashtag e supercazzole. Obbligo alla positività, azzeramento dell’opposizione, arroganza benedetta dall’informazione. Ed è l’elogio acritico e dissennato del “fare”: non importa poi cosa si fa, e se quel che si fa è un orrore antidemocratico persino peggiorativo del già orrendo status quo preesistente: non importa. Quel che conta è “fare”, agire e approvare, dando agli elettori la sensazione – l’illusione – che tutto si muove e tutto cambia, quando in realtà poco si muove e nulla cambia: gattopardismo 2.0, però buonista. “Lasciateli lavorare”, non disturbate i “ragazzi” di Farinetti con critiche astiose e capziose. Si sa, l’ottimismo è il profumo della vita. E se qualcuno non è d’accordo, fosse esso un cittadino o la Costituzione, “chi se ne frega”.
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Re: Riforme: il renzismo? E’ questa cosa qua

Messaggioda franz il 15/07/2014, 11:27

Considerata la parte in giallo, che è ovviamente un'opinione dell'articolista (condivisa o meno che sia) che differenza c'è con il berlusconismo?
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Re: Riforme: il renzismo? E’ questa cosa qua

Messaggioda Robyn il 15/07/2014, 15:59

eh si la torta della nonna
la torta della nonna fà male,ingolfa,le capacità
intelletive diminuiscono.Poco cibo e molta attività
fisica per la politica
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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Re: Riforme: il renzismo? E’ questa cosa qua

Messaggioda franz il 15/07/2014, 16:46

La stampa internazionale “scarica” Mr Renzi
I quotidiani finanziari avevano sostenuto la sua ascesa. Dopo circa 4 mesi avanzano i primi dubbi
matteo renzi


Nel giro di pochi giorni, sia il Wall Street Journal che l’Economist hanno pubblicato due opinioni piuttosto critiche sull’operato del premier italiano Matteo Renzi. La cosa colpisce perchè i grandi giornali finanziari internazionali hanno da sempre sostenuto il processo "rottamatore" dell’ex sindaco di Firenze: per i grandi media anglosassoni le riforme annunciate dal premier rappresenta(va)no la miglior garanzia per tirare l’Italia fuori dalle secche della crisi, ridurre il debito pubblico, cambiare la Pa, disboscare il sistema corporativo che ingessa il Paese e attirare quegli investimenti esteri necessari a dare linfa per una vera ripresa dell’economia. Tutte convinzioni che, stando a questi articoli, starebbero per incrinarsi. In particolare, per il settimanale londinese Renzi ha annunciato più riforme di quelle che potrà realizzare; per il quotidiano finanziario la sua richiesta all’Europa di maggiore flessibilità potrebbe invece concludersi con un pugno di mosche. Riportiamo di seguito, tradotti, alcuni estratti dei due articoli. Il premier dovrebbe preoccuparsi più di questi giudizi che dello stucchevole teatrino italico...



Un twitter su Matteo Renzi

The Economist, 12-18 luglio 2014, Charlemagne

Nei palazzi stantii di Roma, con gli usceri in frac, la gerontocrazia è stata spazzata via dai sindaci delle province. Alle elezioni europee di maggio, il Partito democratico di Matteo Renzi ha raccolto il 41% dei voti- il punteggio più alto ottenuto da un solo partito dal 1950. A differenza di altre parti d’Europa, in Italia i ribelli populisti hanno perso supporto. Il Pd è ora il partito nazionale più grande nel Parlamento europeo. Non sorprende che recentemente Angela Merkel ha chiamato Renzi il «Matador».

(...)

Dopo soli quattro mesi al potere, è presto per giudicare Renzi. A parole, almeno, sposa riforme esaurienti e libero mercato. L’Italia deve cambiare per poter cambiare l’Europa, insiste. La sua promessa di portare una grande riforma ogni mese è esagerata. Ora Renzi afferma che ha bisogno di mille giorni per fare la differenza, non cento. Dall’altro lato della medaglia del suo essere giovane e pieno di energia, ci sono l’inesperienza, l’improvvisazione, e attimi di vuoto. Il suo stile personale può intralciare le amministrazioni sistematiche. Questa settimana Renzi ha twittato una foto della sua scrivania, per mostrare che stava lavorando sodo (con hashtag #lavoltabuona), ma alcuni vi hanno visto solo un mucchio disordinato di fogli, penne, evidenziatori e una spremuta mezzo bevuta.

matteo renzi economist

La vignetta pubblicata dall’Economist

I risultati di Renzi saranno inutili finché non farà rinascere l’economia. Per metterla a posto servono molte riforme strutturali, dalle liberalizzazioni alla privatizzazione delle imprese pubbliche, accelerando i tribunali indolenti e combattendo la corruzione endemica. Renzi ha fatto un primo passo. Ma spende troppo tempo a far pressione sull’Unione Europea per maggiore «flessibilità» sulle regole fiscali, e troppo poco a parlare dei bisogni di maggiore flessibilità nei mercati italiani del lavoro e del prodotto. Anziché chiedere esenzioni per intere categorie di spesa (per esempio gli investimenti in tecnologia), dovrebbe fare di più per tagliare gli sprechi.

Renzi ha ragione nel dire che un’austerità eccessiva ha danneggiato le economie europee. Ma i problemi italiani di una bassa crescita cronica e una produttività debole vengono molto prima della crisi dell’euro. Se la Germania frena sulla condivisione dei debiti per rafforzare l’euro, è in parte per i sospetti profondi verso l’Italia.

(...)

L’Italia ha bisogno di riforme per spingere il suo potenziale di crescita e affrontare anni di sofferenza per ripagare i suoi debiti. Fingere che ci sia una strada veloce e facile per uscirne susciterebbe solo un poco lusinghiero confronto con Silvio Berlusconi. #matteohurryup

Leggi l’articolo integrale su The Economist



---

La spinta di Renzi in Europa potrebbe avere un finale noto

Wall Street Journal, 10 luglio 2014, Stephen Fidler

Il premier italiano spinge molto per una maggiore flessibilità nei modi in cui l’Europa interpreta le regole sui limiti di deficit e debito dei singoli governi. La sua campagna per il diritto di fare più prestiti sarà un test precoce per Jean Clause Junker e la sua nuova Commissione europea, che vigila su queste regole.

(...)

A giugno, l’Unione Europea ha detto all’Italia che doveva fare di più per abbassare il suo tetto di spesa: le previsioni della Commissione hanno insinuato che il Paese stava mancando i suoi obiettivi di aggiustamento di 0,6 punti percentuali sul Pil.

Renzi afferma che l’Italia ha bisogno di più tempo per abbassare la spesa perché deve iniziare a fare correzioni alle strutture dell’economia pr aiutare il Paese a crescere più velocemente.

(...)

Non solo gli sforzi italiani di riforma sono stati più lenti di quel che Brussels avrebbe voluto, ma molte delle leggi approvate - come quelle sul mercato del lavoro e del prodotto, non sono state rese effettive. Il quotidiano italiano Corriere della Sera ha ripreso un report governativo secondo cui, fino al 18 giugno, 812 misure di riforma che sono state approvate dal Parlamento durante i governi degli ultimi tre premier, non sono state attuate.

(...)

Ma i funzionari affermano che non è solo la Germania dalla linea dura e i suoi alleati nordici a opporsi alla campagna per la flessibilità di Renzi. Nemmeno i governi di Spagna e Portogallo, convinti di aver attuato riforme che Italia e Francia non hanno fatto, non vogliono che le regole siano interpretate liberamente.

Se questa visione prevale, il massimo cui Renzi e Hollande possono ambire è uno spazio di manovra extra per farsi prestare solo una piccola frazione dell’1% del Pil. Maggiore flessibilità arriverà solo dopo riforme strutturali.

(...)

«Renzi ha calcato troppo la mano», commenta un funzionario di Bruxelles. «Ha speso molto capitale politico e quel che può ottenere sono solo noccioline».

Leggi l’articolo integrale su The Wall Street Journal

http://www.linkiesta.it/matteo-renzi-ec ... et-journal
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Re: Riforme: il renzismo? E’ questa cosa qua

Messaggioda Iafran il 15/07/2014, 22:46

In Italia, almeno l'elettorato di Cs non dovrebbe dare credito alle parole dei politici, ma i suoi onorevoli e senatori pare che senza gli uomini di potere "vincenti" (quelli che, in ogni modo, assicurano loro lauti stipendi e privilegi per legislature e legislature) non siano in grado di dire la propria o di fare altro di testa loro. A questi, poi, si associano i media, che non sanno fare altro che cantare le lodi al potente di turno, per meritarsi favori ed elargizioni (naturalmente a spese degli italiani).
"Davanti al potere non c'è santo che tenga".
Infatti, ad Oppido Mamertina portano la statua della Madonna a rendere gli "omaggi" al potente locale; in altre parti, i cittadini gli "baciano le mani" e nel Parlamento i loro rappresentanti arrivano (per ordini della "scuderia") ad asserire che "Ruby è la nipote di Mubarak".
Io non ci trovo differenza in questi fatti e sono fortemente indisponibile a sostenere o a dare fiducia all'attuale "classe politica", che la ritengo indegna del ruolo a cui è chiamata.
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Re: Riforme: il renzismo? E’ questa cosa qua

Messaggioda flaviomob il 17/07/2014, 13:02

Chi ha votato Renzi alle primarie (ultime o penultime) non ha niente da dire?

http://www.gadlerner.it/2014/07/17/latr ... oncludente


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: Riforme: il renzismo? E’ questa cosa qua

Messaggioda Iafran il 17/07/2014, 15:07

flaviomob ha scritto:Chi ha votato Renzi alle primarie (ultime o penultime) non ha niente da dire?

http://www.gadlerner.it/2014/07/17/latr ... oncludente

L’atroce dubbio del “Sole 24 Ore”: e se Renzi fosse inconcludente?

. . . . . .
Io temo che concluda solo le cose che vanno bene "all'uomo solo al comando" ed ai suoi allegri convitati.
Intanto si sta percependo l'abuso che fa delle regole democratiche quando denigra ed offende le persone che hanno qualcosa da pensare e da proporre ... solo perché ha vinto le primarie del PD!
Ma, non è solo lui. Purtroppo ci sono i boys alla Speranza e le girls alla Boschi (per citarne una fra le tante) che ci fanno rimpiangere (quasi) personaggi similari (Capizzone o Biancofiore) ...
Ci aspetta un futuro ... in linea con quanto di peggiore abbiamo conosciuto finora (a dire che mi consideravo un ottimista).
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Re: Riforme: il renzismo? E’ questa cosa qua

Messaggioda franz il 17/07/2014, 15:56

Non faccio parte del votanti alle primarie ma ho comunque sostenuto Renzi (o meglio le sue idee) e quindi rispondo, a modo mio. Io aspetto che Renzi (e chi lo sostiene) faccia le riforme economiche tanto sbandierate. Per ora non si è visto nulla. Invece quello che si è visto (italicum, senato) fa veramente pena. Non si puo' pretendere che Renzi faccia in pochi mesi quello che nessuno ha fatto prima (salvo Monti che pero' era un tecnico in piene emergenza e fece troppe cose in fretta) ma direi che almo 6-mesi, un anno massimo si puo' aspettare.
Chiaro che il rischio che alla fine MR si dimostri inconcludente (molto fumo, poco arrosto) c'è ed è elevato. Non sarebbe il primo caso. Già Berlusconi e Prodi, pur per motivi assai differenti, non riuscirono a fare le riforme indicate nei programmi. Ed anche Monti fu fatto bollire in pochi mesi.
Il vero problema della governabilità è questo.
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Re: Riforme: il renzismo? E’ questa cosa qua

Messaggioda Iafran il 20/07/2014, 9:24

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/07 ... e/1065821/

Riforme, Renzi: “Con B. anche condannato. M5S? Teatrino”. Grillo: “Pd la smetta”

“Con FI che rappresenta milioni di voti non c’è un accordo di governo ma istituzionale perché in un Paese civile le regole si fanno insieme. Dal punto di vista istituzionale mantenevo la parola anche se Berlusconi fosse stato condannato”. Dopo il silenzio di ieri Matteo Renzi parla da Maputo, in Mozambico, una delle tappe del suo viaggio africano, e replica a chi sostiene che con l’assoluzione di Silvio Berlusconi dalle accuse di prostituzione minorile e concussione nell’appello del processo Ruby, il patto del Nazareno sia più forte.

. . . . . .
I cittadini che si sono astenuti (25%) e quelli che hanno votato M5S e gli altri ... non contano!
I papisantissimi (per gli affascinati dal dio denaro) si devono rispettare, a costo di infrangere le condanne della Magistratura.
Proprio un bel futuro per l'Italia, per il Meridione, per l'Europa.
La Ruota della Fortuna continua a girare ... per gli "avventurieri decisi a cogliere il momento".
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Re: Riforme: il renzismo? E’ questa cosa qua

Messaggioda Robyn il 20/07/2014, 10:38

tanto,non è l'innocenza sul caso ruby a cambiare silvio b
Già sulla pagina web ha rafforzato la sua immagine di statista con l'instigazione all'odio e alla violenza
"La sinistra ha fatto una legge che non mi permette di finanziare il mio partito"quando è una legge votata anche da FI.Ma il presidenzialismo per chi è?per chi ha delle suggestioni.Le cose che non funzionano nella nostra costituzione sono altre,una maggiore velocità nel processo legislativo,la stabilità con una maggioranza omogenea,un governo meno debole nei confronti del legislativo.Il presidenzialismo è una cosa inutile non serve a niente.Altrettanto importante è prestare attenzione nella nostra costituzione alla separazione dei poteri al loro equilibrio-esecutivo legislativo-legislativo giudiziario-esecutivo giudiziario-un parlamento funzionante che permetta di decidere e che non sia parlamentarismo
Le riforme e la democrazia dell'alternanza immaginata non è quella immaginata da silvio che non ha una cultura liberal-democratica
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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