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Certo non si chiama cosi, ma praticamente, e nella sostanza, il PD che Renzi incarna è quello di Prodi e di Veltroni....solo che i primi due erano ancora troppo invischiati nella cultura politica novecentesca, mentre Renzi è figlio del XXI secolo. Molto bene per l'Italia!

Ci sono delle grandi differenze tra Renzi e Prodi.

Le modalità di comunicazione: Prodi appartiene ancora ad un mondo riflessivo, pacato, bonario ma deciso. Renzi è molto più rivolto verso l'esterno, verso l'altro, verso l'obiettivo, la meta, un messaggio molto più semplice ed elementare ma che arriva immediatamente.

Prodi è stato l'uomo dei sacrifici per entrare nell'euro, un ciclista che pedalava lentamente per lunghe salite fino ad arrivare faticosamente e dopo molto tempo alla vetta. Renzi è l'immediatezza di twitter, di facebook, della battuta pronta, istantanea. Non usa la bici, viaggia in Smart. Ma rifiuta l'autista e l'auto blu. Il messaggio non è il sacrificio ma il positivo, l'uscita dal tunnel, il rilancio. La mossa più eclatante è stato l'annuncio degli ottanta euro, messo in pratica in tempi più che ristretti rispetto alla politica bizantina o borbonica de' noantri.

Nel confronto diretto in tv ha tenuto testa a Grillo in tempo reale, in velocità. E' un velocista, mentre Prodi era un gran faticatore resistente e tenace.

Inoltre il PD di oggi è polarizzato a sua immagine e somiglianza, mentre Prodi non ha mai avuto realmente il controllo dell'Ulivo, che era sostanzialmente in mano ai segretari (P)DS - PP (poi Margherita). Non ha mai avuto la forza e forse nemmeno l'intenzione di "rottamare" chicchessia, mentre è stato per ben tre volte accoltellato alle spalle.

Rimane comune ad entrambi la grossa incognita delle maggioranze parlamentari, in cui è sempre necessario rivolgersi oltre i confini del proprio schieramento per sopravvivere, a sinistra oppure verso il centrodestra. Paradossalmente oggi Renzi è troppo forte per riuscire a modificare a proprio favore la legge elettorale.

Ritengo che Grillo sia una specia di novello Blair ma rispetto alle differenze indicate da Flavio ne aggiungo una:
Il programma di Prodi (le 88 tesi) lo condividevo praticamente tutto.
Il programma di Renzi contiene cose come l'abolizione del senato, delle province, la nuova legge elettorale che è peggio della precedente che non solo non mi convincono ma mi vedono nettamente contrario. Non vedo alcun accenno al federalismo e per ora il programma economico è vago ...
Renzi ha vinto solo dando speranza, come dice, ma per ora sotto il fumo io di arrosto non ne vedo e quel poco che vedo non è che mi piaccia tanto.
Aspetterei a vedere l'arrosto, prima di dire che addirittura è rinato l'Ulivo.

Se per Ulivo s'intende....e s'intendeva....il superamento della vecchia sinistra vetero-comunista e la modernizzazione del Paese: l'Ulivo è rinato! Questa volta vincente perchè si è definitivamente affrancato dalla Cgil e da tutto quel mondo di pseudointellettuali (blaterano ben asserragliati sulle proprie poltrone disquisendo di una cosa che proprio non conoscono e cioè la difficile arte di sopravvivere) oltre che,oggigiorno, dai "ragionieri" dell'austerità...per gli altri...

Si è affrancato talmente tanto dalla Cgil che alle europee ha eletto Cofferati

E migliaia di consiglieri del PD in tutta Italia sono iscritti alla Cgil.

Renzi deve attaccare i sindacati per dimostrare indipendenza, fregare qualche voto a Grillo e tener buono Alfano, mentre gli "pseudointellettuali" all'80% si dichiarano renziani della prima ora, durissimi e purissimi

In nessun paese europeo c'è nella pratica la netta separazione fra sindacato e partiti di csx.La separazione c'è ma è più che che altro sulla carta ma nella pratica ci sono interferenze.Per esempio in Inghilterra paese del capitalismo per eccellenza le trade unions finanziano il labour party e partecipano con dei delegati all'elezione della leadership di partito.Si può benissimo avere ricoperto una funzione sindacale ma quando si entra nei partiti di csx c'è la separazione.La separazione c'è quando c'è indipendenza di giudizio,ma l'indipendenza di giudizio non significa essere sempre in disaccordo con il sindacato,può significare il più delle volte essere d'accordo.La sfida oggi non è la cinghia di trasmissione fra partito e sindacato che non c'è più,ma è come dare una funzione più moderna al sindacato.Per esempio oggi il sindacato può accettare che la produttività si può realizzare azienda per azienda stando dentro il confine elastico della costituzione,accettare la flessibilità necessaria implementata dalle protezioni dalla formazione,può accettare il premio di merito individuale,e cosa più importante proteggere la generalità dei lavoratori siano essi stabili,flessibili disoccupati.In ogni caso dal momento che siamo in democrazia il sindacato può dire la sua piaccia o non piaccia

beh che c'è da dire sulla cgil?
dobbiamo ringraziarla tutti per quanto ha fatto per il lavoratori specie nei tempi di isolazionismo del periodo berlusconiano, erano tutti contro ma ha tenuto duro e vinto tante battaglie per il bene di tutti, ha ragione robyn quando parla di modernizzazione del sindacato e i tempi sono maturi per un ricambio dirigenziale, lo sanno anche loro, un landini segretario nazionale potrebbe diventare l'artefice di un radicale rinnovamento interno e rilanciare una nuova primavera nel mondo del lavoro, questo lo può fare solamente la cgil concertando con il governo
io trovo assolutamente normale che i politici del csx siano anche iscritti alla cgil perchè sono anche loro dei lavoratori
ulivo in vista? forse ora è un'isola, se si intende un pd spostato al centro che possa assorbire i centristi può darsi ma per ora non vedo possibilità per la sinistra, quindi sarebbe un ulivo dimezzato...
ciao mauri

L'Ulivo nacque senza la sinistra radicale.....

ranvit ha scritto:L'Ulivo nacque senza la sinistra radicale.....

e come morì?

Quando si uni' (Unione) alla sinistra radicale...