da flaviomob il 28/05/2014, 21:02
Ci sono delle grandi differenze tra Renzi e Prodi.
Le modalità di comunicazione: Prodi appartiene ancora ad un mondo riflessivo, pacato, bonario ma deciso. Renzi è molto più rivolto verso l'esterno, verso l'altro, verso l'obiettivo, la meta, un messaggio molto più semplice ed elementare ma che arriva immediatamente.
Prodi è stato l'uomo dei sacrifici per entrare nell'euro, un ciclista che pedalava lentamente per lunghe salite fino ad arrivare faticosamente e dopo molto tempo alla vetta. Renzi è l'immediatezza di twitter, di facebook, della battuta pronta, istantanea. Non usa la bici, viaggia in Smart. Ma rifiuta l'autista e l'auto blu. Il messaggio non è il sacrificio ma il positivo, l'uscita dal tunnel, il rilancio. La mossa più eclatante è stato l'annuncio degli ottanta euro, messo in pratica in tempi più che ristretti rispetto alla politica bizantina o borbonica de' noantri.
Nel confronto diretto in tv ha tenuto testa a Grillo in tempo reale, in velocità. E' un velocista, mentre Prodi era un gran faticatore resistente e tenace.
Inoltre il PD di oggi è polarizzato a sua immagine e somiglianza, mentre Prodi non ha mai avuto realmente il controllo dell'Ulivo, che era sostanzialmente in mano ai segretari (P)DS - PP (poi Margherita). Non ha mai avuto la forza e forse nemmeno l'intenzione di "rottamare" chicchessia, mentre è stato per ben tre volte accoltellato alle spalle.
Rimane comune ad entrambi la grossa incognita delle maggioranze parlamentari, in cui è sempre necessario rivolgersi oltre i confini del proprio schieramento per sopravvivere, a sinistra oppure verso il centrodestra. Paradossalmente oggi Renzi è troppo forte per riuscire a modificare a proprio favore la legge elettorale.
"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)