Iafran ha scritto:Il PD, il partito del segretario-PdL-sindaco, ha ricevuto i voti anche dei "berluscones", ovvero
Rettifico un errore di scrittura non "Il PD, il partito del segretario-PdL-sindaco ...", bensì
"Il PD, il partito del segretario-PdC-sindaco, ha ricevuto i voti ..." etc.
pianogrande ha scritto:Da un po' di tempo, l'aumento di consenso riceve l'infamante marchio del "salire sul carro del vincitore".
...
Uno che si stufa del berlusca e decide di votare PD è uno che è salito sul carro del vincitore.
Mi aspettavo il commento "Solo gli stupidi non cambiano mai opinione", ma siamo lì ...
Teniamoci, allora, questi "intelligentoni" di elettori e di importanti ma giustificatissimi voltagabbana e non proviamo minimamente a fare uscire la testa dalla sabbia ...
Nell'argomento "C'è chi dice no" (viewtopic.php?f=5&t=6724&start=10) ho riportato uno stralcio di un articolo di Ernesto Galli della Loggia sul fallimento della Destra al Governo dopo 20 anni e sulla deriva di consensi intorno a Renzi (senza accennare minimamente alle dovute eccezioni).
<< http://www.reset.it/rassegna-stampa-ita ... -del-nulla
Sul Corriere Ernesto Galli della Loggia si sofferma sul “fallimento della Destra al governo” che “ha rispecchiato nella sostanza un limite della società italiana di destra. Un limite dei ceti che ad essa fanno tradizionalmente riferimento, vale a dire una certa borghesia piccola e media culturalmente antiprogressista, una certa classe tecnica e imprenditoriale, le quali non producono autentica vocazione alla politica, non producono personalità politiche. Troppo legata alle proprie occupazioni e professioni, troppo immersa nelle sue attività economiche e commerciali, troppo presa dal proprio privato, la società di destra non dà al Paese uomini o donne che uniscano in sé le due qualità necessarie al politico di rango: da un lato l’ambizione unita a un ideale pubblico e dall’altro, al fine di soddisfare tale ambizione, la capacità/volontà di affrontare i rischi e i fastidi innumerevoli della lotta politica”.
Quanto al leader, “Berlusconi ha rappresentato fino al parossismo il limite personal-professionale che caratterizza il popolo di destra nel suo rapporto con la politica e nel pensare la politica. Convinto che la cosa essenziale fosse solo agitare il pericolo di un nemico, e grazie a ciò vendere comunque un programma elettorale, Berlusconi non si è curato d’altro. Per lui il governare si è esaurito nel vincere”.
“È così che oggi capita che molti elettori di destra si accingano a votare per Renzi. E si chiedano un po’ sorpresi come mai”.”>>
A me questa "deriva" dice che Renzi è ben visto dalla ipotetica "destra filo-berlusconiana", che viene abbandonata da molti con tanto di spiegazioni ma forse soprattutto per l'evidente tracollo dell'ex senatore, ex cavaliere e anche ex unto, nonostante l'accoglienza doverosa e con tutti gli onori che gli riservano le più alte cariche dello Stato (PdC nonché segretario PD, PdR) ben sapendo dell'interdizione dai pubblici uffici per due anni (nel Paese di Pulcinella, però, il rispetto della legge è discrezionale).
Anche i topi, per necessità, abbandonano la nave che affonda.
Io invito a considerare ancora una volta l'aumento delle astensioni: i cittadini ne hanno sopra i capelli di questi qui (giovani rampanti, vecchi marpioni, cavalieri, amazzoni berlusconiane, amazzoni renziane, stallieri, rodei e tutta la corte che gira loro intorno) che sono percepiti sempre più distanti dalle loro problematiche.