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Il PD e la questione morale

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Il PD e la questione morale

Messaggioda Robyn il 18/05/2014, 17:23

A dire il vero non sono convinto che i partiti di propria iniziativa agiscano in anticipo alla magistratura.Più che altro i partiti per tempo dovevano fare una legge più estensiva che includesse l'interdizione perpetua per i reati gravi come le tangenti compreso aziende,cooperative ed altri corpi sociali,anche perche senza una legge non tutti i partiti si comporterebbero allo stesso modo e non avremmo un parlamento trasparente,non tutti i soggetti sociali esterni al parlamento avrebbero un comportamento omogeneo
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Re: Il PD e la questione morale

Messaggioda Robyn il 19/05/2014, 12:29

Pianogrande-Per esempio nel caso di Greganti,dopo la prima sentenza non avrebbe dovuto più stare nei paraggi del PD cosa che non è stata per cui serve una legge.Invece per gli altri casi si valuta singolarmente.Gli organi di garanzia interna possono intervenire con l'interdizione temporanea da tutte le funzioni quando esistono prove chiare e palesi,per ex le intercettazioni,anche se il processo è ancora in corso.Solo quando la magistratura ha fatto piena luce si decide cosa fare se espulsione o meno
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Re: Il PD e la questione morale

Messaggioda pianogrande il 19/05/2014, 15:26

E alle "prove chiare e palesi" ci arrivano mai gli organismi interni prima della magistratura?
Anche gli organismi interni hanno tre gradi di giudizio più i condoni e gli affidamenti in prova?
Gli organismi interni devono agire, intanto, in via preventiva perché le persone le dovrebbero conoscere meglio dei magistrati che hanno altro da fare.
In via preventiva significa sentire la "puzza di bruciato" molto prima dei PM e significa (e sopratutto!) le modalità di selezione.
Se il parametro principale (magari l'unico) sono i voti portati a casa ci possiamo attaccare al tram.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Il PD e la questione morale

Messaggioda Robyn il 19/05/2014, 16:30

I consensi non c'entrano niente,perche se sacrifichiamo le garanzie al consenso elettorale abbiamo bruciato la democrazia nel nostro paese.La possibilità di intervenire degli organi di garanzia interna andrebbe limitata ai soli casi palesi e chiari senza fare clamore ed in ogni caso resto molto diffidente perche agire in anticipo significa giudicare in anticipo,sù questa scia l'opinione pubblica và con estrema facilità a condannare in anticipo,ed è per questo che oggi esistono cittadini che dicono metteteli in galera sono tutti ladri etc etc.Inoltre non è un caso che i costituenti avevano messo i concorsi per entrare in magistratura,perche se i magistrati fossero eletti dal popolo dovrebbero rispondere al popolo e sù questa strada è molto facile mettersi sul piano inclinato del giustizialismo,non sarebbe facile attuare una giustizia imparziale,per cui se la legge è uguale per tutti allo stesso tempo i magistrati non sono i rappresentanti del popolo-PS Per chiarirsi,parli di selezione all'ingresso,invece io mi riferisco a chi è già dentro ed è interessato da procedimenti giudiziari,sono due cose differenti
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Re: Il PD e la questione morale

Messaggioda Robyn il 19/05/2014, 19:23

La cosa è da rovesciare.Se c'è il filtro all'ingresso"selezione"dopo è più semplice applicare le garanzie
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Re: Il PD e la questione morale

Messaggioda flaviomob il 28/10/2014, 12:30

Connessioni Ndrangheta - PD in Lombardia: arrestato un politico

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/10 ... o/1175159/


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Re: Il PD e la questione morale

Messaggioda flaviomob il 28/10/2014, 14:38

da Report
Ieri alle 11.37 ·

Da rivedere - Dal ‪#‎Expo‬ al ‪#‎Mose‬, tra gare decise a tavolino e fatture gonfiate, chi si prenderà i fondi neri e come?

Le due grandi inchieste che hanno messo sottosopra gli organigrammi delle galassie che vivevano intorno ai lavori per l’Expo di Milano e alla maxi diga del Mose di Venezia, rischiano di arenarsi nelle secche dei patteggiamenti e delle prescrizioni. Stefania Rimini ricostruisce un sistema trasversale, che tocca politici, funzionari di amministrazioni locali e di aziende partecipate, ma anche alti ufficiali dello Stato, faccendieri, imprenditori pronti a pagare. Alla fine ognuno ha un proprio tornaconto a spese dei contribuenti.

Vedremo le tecniche di ‪#‎tangenti‬ a 2.0 che sono molto più sofisticate della vecchia valigetta di contanti da portare in Svizzera. Ma soprattutto ci chiederemo: com'è possibile che per tanti anni nessuno si accorga di niente?

Uno dei pilastri di questo sistema di corruzione organizzato è fornito proprio dalla normativa. A volte sembra quasi che le norme siano state disegnate da esperti in corruzione, attenti a individuare la scorciatoia migliore per consentire l’elusione delle regole.

E d’altra parte, chi legifera, chi deve mettere in pratica le regole e chi deve controllare in questa brutta storia è, in buona parte, anche il beneficiario di questo sistema che non lascia scampo alle imprese che si rifiutano di stare al gioco.

Eppure la stessa Associazione nazionale Costruttori a più riprese ha proposto nuove regole per gli appalti che garantiscano trasparenza e pari opportunità: la politica ha sempre nicchiato. Anzi, proprio in contemporanea con gli scandali Expo e Mose, entra in vigore la legge delega 67/2014, che introduce la “messa in prova”, una norma che di fatto consente di estinguere reati puniti con pene fino a 4 anni di reclusione tra cui addirittura l’omessa dichiarazione, la dichiarazione infedele, il falso in bilancio, le false comunicazioni sociali, la corruzione tra privati: il passo verso l’impunità totale è breve.


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