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"Pd conservatore, via questi dirigenti"

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

"Pd conservatore, via questi dirigenti"

Messaggioda ranvit il 19/08/2013, 10:45

Bene! Moolto bene!



http://www.repubblica.it/politica/2013/ ... ef=HREC1-4


"Pd conservatore, via questi dirigenti"

Il testo pro-governo del lettiano Boccia al congresso: basta "vecchiezza". "Riflettere sulla sconfitta, non si vive nel blasone dei capicorrente". di TOMMASO CIRIACO


I toni della mozione congressuale sono così duri da far sembrare la "rottamazione" una carezza. I big del Pd entrano nel mirino dei lettiani capitanati da Francesco Boccia a metà documento. E ne escono solo parecchi capoversi dopo. Il partito di via del Nazareno è descritto come "conservatore", guidato da una "classe dirigente che non serve più" e che vive "in un regolamento di conti perenne". È l'intero campo della sinistra a finire sotto processo: "Una classe dirigente imbevuta di questa "vecchiezza" può sopravvivere, e bene, sino alla pensione ma non costruisce nulla, non mette nemmeno un mattone, riesce a malapena a perpetuare una vita dorata per sé, i suoi familiari e i compagni di merenda. Nulla di più".

Non tutti i firmatari sono lettiani, perché l'obiettivo è raccogliere parlamentari e dirigenti in modo trasversale. Né Enrico Letta gioca un ruolo nell'operazione, trapela da Palazzo Chigi, perché non ha partecipato alla stesura della bozza. Di certo le sette pagine hanno l'effetto di un pugno nello stomaco. Ad esempio quando si punta il dito contro chi ha scelto la conservazione "per tuffarsi nella svolta a sinistra". E invece "che senso ha la conservazione dei protagonisti del tempo che fu?".

Ma non basta. La mozione si appella al mondo democratico per mettere fine alla "gara grottesca" di chi vuole dimostrare di essere il "meno compromesso con quel sistema sempre contestato, ma del quale si apprezzano tutte le comodità". Non è più il tempo, insomma, di "fuggire dal paese normale alla ricerca di un paese delle favole".

Boccia, comunque, non sembra spaventato dagli effetti dell'accelerazione impressa. "Innanzitutto non è un documento per le larghe intese", precisa. Piuttosto, è un modo per ricordare a tutti che "sarebbe una follia non sostenere lo sforzo di Letta". Quanto al partito, il braccio destro del premier è netto: "Dobbiamo riflettere sul perché non abbiamo vinto. Ciascuno ha fatto la propria stagione e ha dato un contributo al Paese. Però si apre una fase nuova. C'è chi avrà il suo posto nel Pantheon del Pd, ma certo non si vive nel blasone dei capicorrente".

Emerge chiara l'intenzione di sfidare Matteo Renzi sul terreno a lui più congeniale. "Ma il contributo è aperto a Matteo come a Cuperlo e Pittella", precisa Boccia. Eppure le parole d'ordine lasciano pochi dubbi. Si evoca "un'Italia riformista" da costruire in nome di "pari diritti e pari doveri", ma anche di una "meritocrazia vera", con l'obiettivo di contrastare "l'ingiustizia sociale" e superare "un mercato del lavoro medievale" che "si preoccupa di garantire i già garantiti".

L'invito, costante, è al mea culpa della classe dirigente. Innanzitutto per quello che sarebbe potuto essere e non è stato: "Un tema su tutti: il conflitto d'interessi di Berlusconi, e non solo. Questo immobilismo ha reso poco credibile un'intera generazione politica". Nulla è risparmiato, neanche la conquista grillina della classe operaia: "Perché offrire a questi

pezzi di società delle alternative che partono dalla difesa dello status quo (dai sindacati, a pezzi interi di politica spesso percepiti come "casta" e non come rappresentanti delle Istituzioni)?". La stella polare dei firmatari resta il Capo dello Stato. È colui che ha "salvato l'Italia". Ora tocca al Pd sostenere l'esecutivo. E utilizzare "fino in fondo il "tempo di questo governo" per rifondare questo partito".

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Tag pd, partito democratico, Francesco Boccia
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Re: "Pd conservatore, via questi dirigenti"

Messaggioda ranvit il 19/08/2013, 10:47

Da leggere il DOCUMENTO di cui riporto solo l'incipit:

http://www.repubblica.it/politica/2013/ ... -64958880/


Il documento
Italia riformista. La sinistra che governa



PREMESSA

Giovani che faticano ad entrare nel mondo del lavoro. Donne e uomini che rischiano, seriamente, di non rientrarvi mai più. Famiglie che non fanno figli perché non hanno protezione, assistenza, sostegno. Anziani senza i servizi adeguati per trascorrere una vecchiaia dignitosa. Un sistema educativo che, in nome di un insano egualitarismo, non punta a valorizzare i suoi cervelli ma li costringe a fuggire. Un sistema industriale privo di una politica nazionale. Un'ingiustizia sociale fatta di piccole e grandi cose che, però, ha una comune origine: la divaricazione, unica al mondo, tra coloro che pagano le tasse (pochi) e coloro che non le pagano (troppi) ma che usufruiscono di tutti quei beni e servizi messi a disposizione da chi, invece, non sfugge al fisco.

E, mentre la crescita è un fantasma, un mercato del lavoro medievale - in cui il ruolo dei nuovi servi della gleba è ricoperto dai precari - sconta ricatti e veti incrociati da parte di chi si preoccupa di garantire i già garantiti piuttosto che favorire la nascita di nuovi posti di lavoro. Ogni tanto, poi, temi etici affrontati sempre sull'onda dell'esasperazione e della contrapposizione fanno capolino nel fangoso dibattito su un sistema giustizia inadeguato e inefficiente e un sistema elettorale indegno di una democrazia occidentale.

Questa è l'Italia. Questo e molto altro. Un'Italia salvata da Giorgio Napolitano che, nel momento del tracollo politico, istituzionale, finanziario non ha abbandonato la nave ma è rimasto, responsabilmente, a bordo e ha gestito l'emergenza con la saggezza e la lucidità che contraddistingue i veri statisti. Un giorno, sui libri di storia, l'intera nazione lo ringrazierà.

Ora, però, è giunto il momento di lasciarsi alle spalle I e II Repubblica e rifondare "la" Repubblica, senza aggettivi. Seguendo la strada maestra della sua Costituzione ma adeguandola ai tempi che corrono impetuosi. Per questo motivo serve un Partito che sia una casa in grado di ospitare le diverse anime della sinistra, dai socialisti riformisti ai cattolici democratici, ai tanti liberali di sinistra. Un Partito che riparta dall'idea di società e non da tessere e correnti, che abbia il coraggio di porre l'interesse generale in cima alla piramide delle cose da fare. Un Partito che abbia il coraggio di riconoscersi chiaramente nell'impegno del governo Letta, assumendosene anche la responsabilità politica di guidarlo. Impegno, quello di Enrico Letta, che si colloca in uno dei momenti più difficili della storia del nostro Paese, quello del possibile default della Repubblica italiana. Un rischio reale che soltanto la lungimiranza di un padre della Patria, come Giorgio Napolitano, è riuscito a scongiurare, afferrando il timone della nave Italia per condurla in un porto sicuro. Serve un'ITALIA RIFORMISTA. Un Partito Democratico moderno, un movimento di donne e uomini di buona volontà che, depurato da isterismi ideologici e tattiche da bottega, riporti la politica alla dignità dei costituenti. Che fecero l'Italia ma non hanno fatto in tempo a farla diventare adulta.
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Re: "Pd conservatore, via questi dirigenti"

Messaggioda franz il 19/08/2013, 12:09

molto interessante. vedremo i numeri che sapranno coagularsi attorno a queste idee.
Il mio semplice "+1" è a disposizione ma di certo non basta.
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Re: "Pd conservatore, via questi dirigenti"

Messaggioda lodes il 19/08/2013, 12:51

Questo è un tipico caso di politici che non hanno nessuna credibilità. Prima dei contenuti viene la credibilità politica di chi fa proposte politiche e Boccia, che sembra venire da Marte, non la possiede. E' bene ricordare che Boccia dimentica di indicare per nome e cognome dei responsabili del disastro del PD. Avrebbe dovuto scrivere anche il proprio. Boccia era parte, organica, di quel gruppo dirigente che ha prodotto i guasti che ora denuncia. Quando parla di contendibilità lo fa riferito alla società, ma dimentica di riferirla al partito, che è chiuso nella morsa che lui stesso ha contribuito a tener ben ferma. Schierato con Bersani parla oggi di cambiamento e rinnovamento del gruppo dirigente. Alla buon ora! Certo è utile e sano cambiare idea, ma in politica se non si riconoscono i propri errori e si paga per questi si è inevitabilmente "casta". E qui torno al punto della credibilità: possono coloro che hanno creato il problema essere anche quelli che lo risolvono?

Vi è poi una domanda che a leggere il documento rimane inevasa: a parte il richiamo a Letta, se questo non è un documento congressuale che candida un progetto e un leader a guidare il partito che funzione vuole avere? A chi è rivolto e con quale scopo? Insomma mi sembra che siamo difronte alla peggior politica da prima repubblica. E' con questi tatticismi che si vuole fare il congresso?

p.s. Solo un accenno al merito del documento. Nel documento più volte si parla di laicismo fino ad arrivare a questa domanda: Siete laicisti o siete tolleranti? Non ho parole.
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Carneade?

Messaggioda franz il 19/08/2013, 13:42

lodes ha scritto:p.s. Solo un accenno al merito del documento. Nel documento più volte si parla di laicismo fino ad arrivare a questa domanda: Siete laicisti o siete tolleranti? Non ho parole.

Francamente sarà che son foresto ;) ma io sto Boccia manco lo ricordo e francamente la classe politica italiana è cosi' vasta e piena di galletti che ci vorrebbe una sezione di wikipedia apposita. Sono quindi giocoforza costretto a valutare parole e concetti indipendentemente dai cognomi, salvo i piu' noti. Non mi era tuttavia sfuggito un'altra perla sul laicismo:
È morto il totalitarismo come regime politico. È defunto e seppellito il totalitarismo economico, cioè il dirigismo, comunista e non. Non c'è più il totalitarismo religioso, oppure, come invece accade, il totalitarismo laicista che continua a minare profondamente la nostra società gettandola nel mare del relativismo (facendola, in questo modo, annegare).

Una sorta di "colpo al cerchio e colpo alla botte". Un tentativo di imitare Renzi sulla rottamazione ("via questi dirigenti") ma con la differenza che almeno Renzi è chiaro e parla senza mezzi termini, pane al pane e vinoal vino, senza essere cerchiobottista.
Meglio l'originale, direi, ma vediamo come evolve la situazione.
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Re: "Pd conservatore, via questi dirigenti"

Messaggioda Robyn il 19/08/2013, 15:31

In Italia bisogna riformare la giustizia perche è troppo lenta.Sembra che l'ordine forense ponga resistenze,ma è anche vero che nel nostro paese ci sono troppi avvocati che fanno troppe cause e intasano la giustizia.Demonizzare l'ordine forense è sbagliato perche nell'ordinamento giudiziario rappresenta la difesa, più che altro bisogna fare in modo che una parte si specializzi e trovi impiego in altri rami del diritto,giudici di pace,mediatori etc.Avere una giustizia efficente attira investitori,ma non è il solo indicatore a cui fanno riferimento poichè ce ne sono altri,come la semplicità degli adempimenti burocratici,la tassazione,il livello della democrazia,la certezza del diritto ed altro ancora
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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Re: "Pd conservatore, via questi dirigenti"

Messaggioda ranvit il 19/08/2013, 16:15

Concordo in linea di massima con lodes ma per me la cosa positiva è che va avanti un processo di messa in discussione dell'azione del Pd. Fino a poco tempo fa non si muoveva una foglia...a parte renzi...ora tutti si agitano,
vediamo che succede.
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