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Tutte le sinistre d'Italia

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Tutte le sinistre d'Italia

Messaggioda franz il 10/08/2013, 10:13

pianogrande ha scritto:
ranvit ha scritto:Alda Merini: “Non mettermi accanto a chi si lamenta, io mi sposto di un passo, sono altro, sono altrove"


E non è forse questo un lamento?

Non mi pare. È un'affermazione, una richiesta.
Vedere qui il significato di lamento: http://it.wiktionary.org/wiki/lamento

pianogrande ha scritto:Oh!
Non ne posso più di chi si lamenta.
I lamentosi annoiano, fanno perdere tempo, rovinano la concentrazione .....

Ecco, questo si è un lamento, ma è la tua interpretazione.
Merini non dice questo, ne' direttamente ne' tra le righe.
Secondo me, naturalmente.

Non sono sicuro di aver capito il motivo della discussione.
Forse Ranvit sottolinea, a modo suo, il vezzo nostrano di lamentarsi in continuazione.
Ma intanto da decenni accettiamo la realtà di cui ci lamentiamo senza cambiarla.
Mi ricorda molto uno dei giochi in "A che gioco giochiamo", di Eric Berne (libro che consiglio caldamente)
Una copia sta unita malgrado le continue lamentele reciproche, anzi sta insime per quelle.
Le lamentele (il potersi lamentare) sono il premio del gioco e nessuno adotta strategie di exit.

Mi ricorda anche il mitico doppio salario al porto di genova (vero o leggenda non si sa, ma è divertente)

1) 10 palanche ma zitto e mosca :o
2) 5 palanche ma con diritto al mugugno :lol:
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Re: Tutte le sinistre d'Italia

Messaggioda pianogrande il 10/08/2013, 13:22

Mah!
Il lamento è, comunque, un punto di partenza per cambiare.
Certo, se ci fermiamo al lamento non si combina molto.
Nobilitiamolo un po' definendolo presa di coscienza.
Sempre punto di partenza è.
Ha il merito di tenere caldo il motore (ma poi bisogna ingranare la marcia e partire).
Meglio, comunque, tenerlo caldo il motore che spegnerlo del tutto.
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Re: Tutte le sinistre d'Italia

Messaggioda franz il 10/08/2013, 16:01

pianogrande ha scritto:Ha il merito di tenere caldo il motore (ma poi bisogna ingranare la marcia e partire).

Occhio che la benzina non è infinita e a furia di tenere caldo il motore rischiamo di partire e fare solo 100 metri :o
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Re: Tutte le sinistre d'Italia

Messaggioda pianogrande il 11/08/2013, 0:29

Questo è sicuro Franz.
Che posso dire?
Prendiamoci il rischio.
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Re: Tutte le sinistre d'Italia

Messaggioda franz il 11/08/2013, 7:46

pianogrande ha scritto:Questo è sicuro Franz.
Che posso dire?
Prendiamoci il rischio.

I rischi vanno presi, sicuramente, ma meglio gestirli.
Facciamo quindi un passo indietro.
Tu sostieni che il lamento è "un punto di partenza per cambiare".
Io qui ho qualche dubbio.
Il punto di partenza è la constatazione di un disagio (che si esprime lamentandosene)
Ma non basta per cambiare. Operativamente, intendo.
Se uno dice "cosi' non va" è implicito che dice "deve andare diversamente" e quindi implicitamente afferma la necessità di un cambiamento, ma non dice quale. Se non va oltre questo rimarrà fermo sul posto, continuando a lamentarsi senza cambiare mai.

Per cambiare uno deve decidere quale è la direzione del cambiamento, tra le tante possibili.
Ed in politica questo significa decisione collettiva, con tutta la lentezza e complessità del caso.

Per arrivare a questo è determinante interrompere le lamentele, che implicano spreco di energia, e concentrare ogni sforzo sul cambiamento. Cosa che è molto piu' difficile. Lamentarsi invece è relativamente facile. Quasi appagante, per alcuni.

In Italia ci sono migliaia di cose che non vanno e per ognuna siamo bravissimi manifestare disagio e lamentele pubbliche, con manifestazioni, cortei, scioperi, occupazioni di vie, tetti, piazze, fabbriche, stazioni.
Ma nulla cambia. Di fatto il paese è fermo da 20 anni.

Noto invece che paesi che cambiano parecchio (e che sono cambiati molto in questi 20 anni) i sono tirati su le maniche per darsi da fare. La Svezia negli ultimi 20 anni e la Germania post riunificazione hanno operato cambiamenti imponenti, soprattutto se paragonati alla nostra immobilità. Ma anche Spagna e Portogallo sono cambiati parecchio da quando si sono liberati dal giogo del precedente fascismo.
Ed anche l'ex blocco sovietico e la Cina, l'ameria latina. Ora è impressionante il cambiamento che sta avvenendo in Africa. Tutto il mondo è in movimento. Solo l'Italia sembra incapace di cambiare. Ma non certo per responsabilità delle sole siniste. Le responsabilità sono di tutti, destra in primis ma della destra qui in questo thread non ce ne occupiamo.

Ed allora tornando al tema delle sinistre, per quale motivo assistiamo a questa "impotenza" del cambiamento, che si esprime nella costanza della lamentazione? Secondo me perché le sinistre del 1900 avevano una chiave ideologica di lettura e trasformazione della società che guidava la direzione del cambiamento ma ora questa chiave è rotta. Rotto il comunismo ed il socialismo ci si è orientati vero la socialdemocrazia, ma ahimè troppo tardi perché anche la socialdemocrazia nordica (tedesca e sopratutto svedese) è rotta per scelta stessa dei tedeschi e degli svedesi. Non dimentichiamo infatti quanto Gerhard Schröder e Tony Blair hanno rappresentato un profondo cambio di marcia e direzione nella socieldemocrazia tedesca e nel labour britannico. Insomma la sinistra italiana è priva di direzione operativa, di una chiave di lettura economica. Ha ancora ideali (giustizia, libertà, ugualianza, solidarietà) ma sono ideali che sono condivisi anche da altri (i cattolici, per esempio, ed anche i liberal democratici).

Mentre si cerca la nuova chiave di lettura (keynes?) intanto ci si lamenta un po' di tutto, di Berlusconi, del liberismo (neo, ultra, turbo), di Renzi, di D'Alema, di Bersani, della TAV, ora anche del TAP e si manifesta. Perché l'importante è manifestare disagio, poi qualche santo provvederà.
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Re: Tutte le sinistre d'Italia

Messaggioda pianogrande il 11/08/2013, 9:37

........ l'importante è manifestare disagio, poi qualche santo provvederà. (Franz)

Questo è quello che si chiama mettere il dito sulla piaga.
La ricerca del santo protettore è uno dei fattori di immobilismo più pesanti.
Siamo la società dei privilegi (tutta una gerarchia di privilegi a tutti il livelli della scala sociale).
Il santo protettore (si finisce spesso per trovarlo) detta la linea su tutto (lamento compreso).
Ognuno si lamenterà nella direzione opportunamente indicata.

Insomma e rincaro la dose.
Esiste anche il lamento di parte (vedere anche i sospetti di infiltrazione mafiosa in certe manifestazioni di dissenso).

Ci viene richiesta anche la capacità di distinguere tra lamento e lamento.

Sono abbastanza d'accordo Franz.

Direi che il lamento può essere considerato il più basso livello della azione politica (ma sempre azione politica è).

Speriamo di migliorare e per quanto mi riguarda, migliorare significa livello culturale nella più larga accezione del termine.

Nel mio piccolissimo, è la via che perseguo e cerco di far passare da decenni e la trovo durissima ma sempre gratificante.
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Re: Tutte le sinistre d'Italia

Messaggioda franz il 11/08/2013, 11:03

pianogrande ha scritto:........ l'importante è manifestare disagio, poi qualche santo provvederà. (Franz)

Questo è quello che si chiama mettere il dito sulla piaga.
La ricerca del santo protettore è uno dei fattori di immobilismo più pesanti.
Siamo la società dei privilegi (tutta una gerarchia di privilegi a tutti il livelli della scala sociale).
Il santo protettore (si finisce spesso per trovarlo) detta la linea su tutto (lamento compreso).
Ognuno si lamenterà nella direzione opportunamente indicata.

Corretto. Apprezzo il to ulteriore contributo, dopo "Santo", abbiamo "Protettore".
Italiani in cerca di protezione ... sindacale, di un Santo a cui accendere ceri, del notabile locale, anche mafioso, del politico con la sua lunga mano (ben visibile, mi raccomando). In cerca di un Duce o di un condottiero, di un Leader da amare odiare, che sia il Benito, il Bettino oppure il Migliore.
Protezionismo in antitesi a liberalismo, alla rivoluzione liberale.
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Re: Tutte le sinistre d'Italia

Messaggioda annalu il 11/08/2013, 13:00

pianogrande ha scritto:........ Direi che il lamento può essere considerato il più basso livello della azione politica (ma sempre azione politica è).

Speriamo di migliorare e per quanto mi riguarda, migliorare significa [i]livello culturale
nella più larga accezione del termine.

Secondo me, data la situazione tragica nella quale ci troviamo, sarebbe già un passo avanti se a questo livello (basso) di azione politica riuscissimo almeno a mettere ordine.
Penso che sarebbe già una bella cosa se riuscissimo a dare una priorità alle lamentele, accordandoci su quale sia il problema che ne suscita di più significative ed in maggior numero, e cominciare a chiedere che si provveda a quello, scegliendo poi partiti e leader in relazione alle nostre priorità.
Ma già questo mi sembra un risultato difficilissimo, non solo nel paese, ma anche qui tra noi.
Per esempio, Berlusconi mette come priorità (a parte se stesso, ovviamente) l'abolizione dell'IMU per tutti, mentre a me questa sembra la classica berlusconata da evitare, mentre vedrei come prioritaria una seria modifica del welfare (oltre alla legge elettorale, ovviamente).
pianogrande ha scritto:Esiste anche il lamento di parte (vedere anche i sospetti di infiltrazione mafiosa in certe manifestazioni di dissenso).

Tu credi che il sospettare un'infiltrazione mafiosa in certe manifestazioni di dissenso (vedi No-Tav) sia solo un lamento?
Data la quantità di denaro in gioco, non me ne stupirei più di tanto.
Ma io sono "di parte", in quanto sono favorevole alla costruzione della TAV (con le dovute precauzioni ovviamente), come a tutte le infrastrutture che avvicinano l'Italia all'Europa e velocizzano i trasporti su rotaia. Anzi, insisterei che venga fatta al più presto, prima che l'Europa decida che l'Italia è totalmente inaffidabile e ci taglino fuori, scoprendo che tra Parigi e Bonn è meglio "tenersi alti" ed evitare le regioni meridionali.

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Re: Tutte le sinistre d'Italia

Messaggioda flaviomob il 12/08/2013, 1:33

Credo che il riferimento di Pianogrande fosse alle manifestazioni contrarie al MUOS in Sicilia. Il presidente Crocetta ha insinuato che possano esserci lì infiltrazioni... dopo che però è lui stesso ad aver cambiato idea a riguardo, dando credito a un parere dell'Istituto Superiore di Sanità. Vedremo.

Al contrario, TAV e altre grandi opere sono sempre state un'ottima occasione per investire capitali mafiosi, per partecipare ad appalti al ribasso da parte della mafia (che assume in nero e quindi ha meno costi, nelle costruzioni e non solo).


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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