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Una citazione per un disastro politico.

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Una citazione per un disastro politico.

Messaggioda lodes il 23/06/2013, 13:23

Leggo sull'Unità on line un articolo che parla del convegno "Costituente delle idee" dove ha parlato anche Gianni Cuperlo candidato segretario del PD. L'articolo ricostruisce il dibattito e citando Cuperlo gli attribuisce questa frase "Per Cuperlo un partito «deve dire per quali parti della società è in campo» e pensare a politiche che rimettano la persona al centro della sua azione. "

Ecco in questa frase ci sono tutti motivi per non votare mai per un partito nato morto che, ciò malgrado, continua a tradire il senso che stava alla base della necessità per il nostro paese e per la sinistra di avere un Partito democratico.

Fino a quando questo partito continuerà ad avere la forza (i numeri) che ha oggi la sx italiana sarà sempre sconfitta e marginale....e il paese pure! :evil:
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Re: Una citazione per un disastro politico.

Messaggioda chango il 23/06/2013, 14:54

lodes ha scritto:Leggo sull'Unità on line un articolo che parla del convegno "Costituente delle idee" dove ha parlato anche Gianni Cuperlo candidato segretario del PD. L'articolo ricostruisce il dibattito e citando Cuperlo gli attribuisce questa frase "Per Cuperlo un partito «deve dire per quali parti della società è in campo» e pensare a politiche che rimettano la persona al centro della sua azione. "

Ecco in questa frase ci sono tutti motivi per non votare mai per un partito nato morto che, ciò malgrado, continua a tradire il senso che stava alla base della necessità per il nostro paese e per la sinistra di avere un Partito democratico.

Fino a quando questo partito continuerà ad avere la forza (i numeri) che ha oggi la sx italiana sarà sempre sconfitta e marginale....e il paese pure! :evil:


cosa ci sarebbe di così sconvolgente nella frase di Cuperlo?
il fatto che un partito debba rappresentare delle parti di società? mi pare un'ovvietà. In Italia e nel resto del mondo.
o esistono, a parte nella testa di qualche "riformista" italiano, partiti che non rappresentano parti della società?
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Re: Una citazione per un disastro politico.

Messaggioda lodes il 23/06/2013, 18:00

Se è normale che un partito dica "per quali parti è in campo" deve anche dire (in modo esplicito) quali sono le parti di cui non vuole interessarsi e dopo vediamo se questo è un criterio utile e positivo per definire un partito. Aspetto l'elenco.
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Re: Una citazione per un disastro politico.

Messaggioda chango il 23/06/2013, 18:33

lodes ha scritto:Se è normale che un partito dica "per quali parti è in campo" deve anche dire (in modo esplicito) quali sono le parti di cui non vuole interessarsi e dopo vediamo se questo è un criterio utile e positivo per definire un partito. Aspetto l'elenco.


sui temi civili per esempio per chi sono in campo e di conseguenza per chi non lo sono lo dicono chiaramente: che l' UDC non sia in campo per chi ha una visione laica della società è esplicito, che SEL non sia in campo per tutelare le esigenze del cattolicesimo più conservatore è altrettanto evidente. Anche queste sono parti della società per cui partiti scendono in campo.

in campo economico i partiti di sinistra hanno come propri parti da rappresentare in prima istanza il lavoro dipendente nelle sue varie forme e nei pensionati.che il PDL e la Lega siano scesi in campo per tutelare quella parte della società italiana che ha fatto dell'evasione fiscale una pratica quotidiana è altrettanto evidente. e anche queste sono parti della società italiana.

di esempi se ne possono fare altri individuando le più diverse linee di demarcazione del campo di rappresentanza di un partito e tutte coesistono tra di loro.
è evidente che un partito che abbia una propria visione della società (in termini di diritti civili, sociali, di modello di sviluppo economico, di welfare, ecc.) è in campo per quelle parti della società che quella visione esprimono e condividono.
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Re: Una citazione per un disastro politico.

Messaggioda ranvit il 23/06/2013, 19:19

Insomma un Partito-lobby? Mi sembra una stupidaggine...tipica dei partitini di destra o di sinistra.
Un Partito nazionale che si propone per governare il Paese deve poter rappresentare tutti....che non vuol dire anche i delinquenti e gli evasori in particolare! La visione della società progressista o conservatrice, liberista o liberale o socialdemocratica, attraversa tutte le parti della società...
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Una citazione per un disastro politico.

Messaggioda chango il 23/06/2013, 20:46

ranvit ha scritto:Insomma un Partito-lobby? Mi sembra una stupidaggine...tipica dei partitini di destra o di sinistra.
Un Partito nazionale che si propone per governare il Paese deve poter rappresentare tutti....che non vuol dire anche i delinquenti e gli evasori in particolare! La visione della società progressista o conservatrice, liberista o liberale o socialdemocratica, attraversa tutte le parti della società...


Non un partito-lobby, ma un partito normale che rappresenta una visione specifica della società e voglia rappresentare e realizzare le sue idee e le sue politiche.
i conservatori come i progressisti sono parti della società. sono trasversali ad es. alle classi sociali o alla categorie economiche, ma rappresentano una parte della società e sono incompatibili tra di loro.

per es. il concetto di persona che un partito ha influenza molto a che parte della società si sta rivolgendo: per es. il dibattito sulla cittadinanza e lo ius soli evidenzia come ti rivolgi a quella parte di società italiana rappresentata dai figli di immigrati nati o cresciuti in Italia. se sei in campo anche per loro o meno.
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Re: Una citazione per un disastro politico.

Messaggioda lodes il 23/06/2013, 23:02

Essere per il riconoscimento dei diritti civili non vuol dire, come dice Cuperlo, dichiarare per quali parti della società il PD è in campo. Stiamo alla dichiarazione di Cuperlo. Essere in campo per una o più parti della società significa assumere una categoria che definisca quali sono queste parti. Chango parla di lavoro dipendente, mi domando e quello non dipendente? E le varie forme (in continuo cambiamento) di lavoro che sono create dalla modernità, dove le collochiamo? Per fare un esempio concreto: chi rappresenta coloro che creano una start up? Chango tu poi, rispondendo a Vittorio, scrivi: "ma un partito normale che rappresenta una visione specifica della società e voglia rappresentare e realizzare le sue idee e le sue politiche." Giustissimo, ma come è possibile questa visione specifica della società (dunque del suo insieme) se lo stesso partito vuole essere in campo solo per una parte?

A mio modo di vedere Cuperlo dice in modo molto chiaro che idea ha in mente del PD: cioè di un partito che attinge dalla cultura comunista il concetto di scontro di classe e, in quanto tale, non può che "essere in campo" per rappresentare il lavoro dipendente. Dimenticando che il conflitto di classe proprio i comunisti lo hanno di fatto abbandonato dopo la guerra. Per intenderci nella mia terra (l'Emilia) è la patria di quel riformismo che ha saputo rappresentare lavoratori e i padroni, che era cosa diversa dalla versione ufficiale del PCI.

Ma il PD non doveva essere il superamento delle culture politiche del novecento?

Ecco l'inganno di Cuperlo, alludere al conflitto di classe per dare l'idea che si vuole andare a recuperare la forte tradizione di sx che tante conquiste ha portato ai lavoratori. In questo senso il PD che, malgrado Veltroni, era nato morto non potrà risorgere se vincono i Cuperlo. Si continuerà nel solco della tradizione puntando a un partito che per sua natura sarà sempre minoritario e che può avere senso e peso solo in un sistema politico frammentato.

E' per questo che il fuoco di sbarramento su Renzi sarà di una potenza fuori dal comune. Renzi rappresenta una idea di partito che vuole offrire soluzioni ai cittadini e non rappresentare parti di società. Questo doveva essere il PD.
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Re: Una citazione per un disastro politico.

Messaggioda franz il 24/06/2013, 9:28

lodes ha scritto:Se è normale che un partito dica "per quali parti è in campo" deve anche dire (in modo esplicito) quali sono le parti di cui non vuole interessarsi e dopo vediamo se questo è un criterio utile e positivo per definire un partito. Aspetto l'elenco.

Elencare le parti per cui si è in campo non lo fa in modo esplicito quasi nessuno ma è chiaro che emerge indirettamente tramite la comunicazione politica. È la comunicazione indiretta (discorsi, giornali, brevi citazioni al tg) che selezione il blocco sociale che costituisce il corpo elettorale di un partito. Non è detto pero' che affermare di voler essere partito solo per alcuni gruppi sia da collegare alle classi sociali, come intese il secolo scorso. Oggi infatti proletari e contadini sono una minoranza che non puo' essere lo zoccolo duro di una coalizione vincente (nemmeno aggregando i precari) e tutto è competizione per aggregare il consenso di una grande classe media, composta da lavoratori dipendenti ed indipendenti, artigiani, commercianti, professionisti. A mio avviso il consenso qui è sempre meno ideologico e sempre piu' orientato alla soluzione dei problemi. Vince chi convince la maggioranza attorno alla sue proposte di soluzione. Con questo cessa di avere valore il discorso di dichiarare per quali parti si è in campo (e per quali NON)? Non credo.

A me viene in mente per esempio che sarei del tutto d'accordo con chi dice di non essere per le rendite e di essere per il merito. Anche queste sono "parti" e sono parti sociali, frutto di nuove aggregazioni ed esclusioni. Non sono per l'Italia dei furbi e del furbetti, del "fatta la legge, trovato l'inganno", delle raccomandazioni, delle caste politiche, della spesa pubblica clientelare, dell'evasione e della criminalità organizzata e non (che sommati sono quasi 1/3 del paese). Insomma alcuni paletti vanno messi, senza per questo ritornare alla lotta di classe. Piuttosto chiarire che le soluzioni proposte sono win-win anche per chi apparentemente teme di perdere posizioni di rendita. Il problema caso mai è vedere se il PD ha queste soluzioni concrete. Io ho solo letto tante e tante parole, concetti altisonanti, numeri zero, solo per numerare le pagine. Ed in tempi di crisi economica, di soluzioni d'emergenza, di finanziarie e spread, io qualche numero qua e là lo avrei apprezzato. Recentemente anche i numeri delle pagine sono spariti (http://www.unita.it/polopoly_fs/1.50550 ... l%20Pd.pdf ) e sono rimasi solo per indicare alcune date.
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Re: Una citazione per un disastro politico.

Messaggioda chango il 24/06/2013, 10:41

lodes ha scritto:Essere per il riconoscimento dei diritti civili non vuol dire, come dice Cuperlo, dichiarare per quali parti della società il PD è in campo. Stiamo alla dichiarazione di Cuperlo. Essere in campo per una o più parti della società significa assumere una categoria che definisca quali sono queste parti. Chango parla di lavoro dipendente, mi domando e quello non dipendente? E le varie forme (in continuo cambiamento) di lavoro che sono create dalla modernità, dove le collochiamo? Per fare un esempio concreto: chi rappresenta coloro che creano una start up? Chango tu poi, rispondendo a Vittorio, scrivi: "ma un partito normale che rappresenta una visione specifica della società e voglia rappresentare e realizzare le sue idee e le sue politiche." Giustissimo, ma come è possibile questa visione specifica della società (dunque del suo insieme) se lo stesso partito vuole essere in campo solo per una parte?

A mio modo di vedere Cuperlo dice in modo molto chiaro che idea ha in mente del PD: cioè di un partito che attinge dalla cultura comunista il concetto di scontro di classe e, in quanto tale, non può che "essere in campo" per rappresentare il lavoro dipendente. Dimenticando che il conflitto di classe proprio i comunisti lo hanno di fatto abbandonato dopo la guerra. Per intenderci nella mia terra (l'Emilia) è la patria di quel riformismo che ha saputo rappresentare lavoratori e i padroni, che era cosa diversa dalla versione ufficiale del PCI.

Ma il PD non doveva essere il superamento delle culture politiche del novecento?

Ecco l'inganno di Cuperlo, alludere al conflitto di classe per dare l'idea che si vuole andare a recuperare la forte tradizione di sx che tante conquiste ha portato ai lavoratori. In questo senso il PD che, malgrado Veltroni, era nato morto non potrà risorgere se vincono i Cuperlo. Si continuerà nel solco della tradizione puntando a un partito che per sua natura sarà sempre minoritario e che può avere senso e peso solo in un sistema politico frammentato.

E' per questo che il fuoco di sbarramento su Renzi sarà di una potenza fuori dal comune. Renzi rappresenta una idea di partito che vuole offrire soluzioni ai cittadini e non rappresentare parti di società. Questo doveva essere il PD.



a parte che indicando il lavoro dipendente ho fatto solo un esempio senza pretendere di dare una linea di demarcazione precisa o reale, le varie forme di lavoro create dalla modernità così come gran parte del lavoro non dipendente andrebbero collocati tra il lavoro dipendente. cambia la forma ma non la sostanza.

chi rappresenta chi avvia un start-up? dipende che cosa si aspetta dalla politica nel suo complesso il "neo"imprenditore.
per fare alcuni esempi solo in ambito economico: forse chi avvia un'impresa nel settore della cultura si sentirà più rappresentato da chi crede che con la cultura si possa mangiare piuttosto chi non ci crede.
chi vuole avviare un impresa in settori ad alto tasso di investimento guarderà con più interesse chi realizza una legislazione che gli facilità la possibilità di investire piuttosto che tratta l'investimento in innovazione alla stregua dell'acquisto della macchina aziendale o del capannone.
ovviamente ci sono anche chi ha altre preferenze.
perchè non è che coloro che creano una start up sono tutti uguali ed esprimono le stesse esigenze. hanno una cosa in comune ma possono appartenere nel loro complesso a parti diverse della società.

in ciò che dice Cuperlo io non ci vedo l'invito individuare una categoria/classe a cui far riferimento, ma la semplice constatazione che un partito non può che rappresentare parti della società. parti che possono essere trasversali in termini di categorie economiche, classi sociali, ecc.

così come trovo possibile una "visione specifica della società (dunque del suo insieme) se lo stesso partito vuole essere in campo solo per una parte". in realtà non ci vedo nessuna contraddizione, anzi mi pare la normalità, in quanto una visione specifica è sempre comunque una visione di parte, dal momento che riflette giudizi di valore, desiderata che, per quanto condivisi da più persone, sono soggettivi.

Non è una questione di recuperare la lotta di classe, quanto non continuare a pensare che la società sia un tutto indistinto privo di interessi contrapposti, conflitti politici e sociali.
come se l'imprenditore che scommette sull'innovazione investendo in tecnologie e risorse umane sia sullo stesso piano dell'imprenditore che decide di competere contenendo solo il costo del lavoro. ma soprattutto come se fosse comunque possibile, a prescindere, sempre un patto tra lavoratori e imprenditori in base al principio che si è sulla stessa barca.


Renzi rappresenta una idea di partito che vuole offrire soluzioni ai cittadini e non rappresentare parti di società. Questo doveva essere il PD.


come se le soluzioni fossero neutre. anzi come se l'individuazione dei problemi e il peso che a loro si dà fossero neutri.
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Re: Una citazione per un disastro politico.

Messaggioda ranvit il 24/06/2013, 11:04

Negli ultimi interventi chango ha "raddrizzato" il tiro....e ora possiamo anche essere d'accordo.

Ma, il punto è cosa intende Cuperlo e non Chango, nel dire di voler rappresentare "parti" della Società.... :roll:

Ma, conoscendo il soggetto e chi lo appoggia, sono certo che rappresenta le modalità di un Partito novecentesco....ma della prima metà del novecento 8-) :oops: :evil: :cry:
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