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Ma....a Bersani non bastano i danni già fatti???

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Ma....a Bersani non bastano i danni già fatti???

Messaggioda ranvit il 13/06/2013, 12:23

http://www.corriere.it/politica/13_giug ... 64c6.shtml


Retroscena

«Matteo leader? Così si iscrive Briatore»
Bersani attacca. Il sindaco: hanno paura

Lo sfogo: «Forse vuol fare il premier, ma quello lo abbiamo già ed è Letta»


ROMA - Non va per il sottile, Pier Luigi Bersani. In piedi, nel Transatlantico di Montecitorio, l'ex leader del Pd non usa accorgimenti diplomatici: «Che cosa vuole fare Renzi? Il premier? Quello lo abbiamo già ed è Enrico Letta. Allora vuole fare il segretario? E che cosa pensa di fare: di iscrivere Briatore e gente così?».


Bersani ha il dente avvelenato contro Renzi. Lui non ne fa una questione personale, almeno così dice, però è fermamente determinato a contrastare i piani del sindaco. È per questo che ha riunito tutti gli ex Ds (ma le defezioni sono state molte): «Io sono contrario al partito del leader e a chi vuole fare un partito personale. Le forze di questo tipo stanno declinando, basti pensare al Pdl di Berlusconi o al Movimento 5 Stelle di Grillo, e dovremmo essere noi del Pd a fare un partito del genere?». Che cosa vuole, quindi, l'ex segretario? Intende ancora giocare un ruolo di primo piano nel Partito democratico? «Io non voglio niente per me, io voglio essere solo il federatore di quelli che sono contro il progetto di un partito personalistico. Io sono un emiliano: per me il partito è una cooperativa, non una spa».


Dunque, Bersani punta a sbarrare il passo al sindaco rottamatore. Il suo piano è questo ed è scritto nero su bianco sul documento stilato dai suoi sostenitori: i segretari locali del Pd verranno scelti prima del leader nazionale e solo dagli iscritti, non più dagli elettori, mentre il partito si trasformerà in un partito federato. Tradotto dal politichese all'italiano: Renzi si troverebbe ingabbiato, con un apparato già preconfezionato dalla precedente gestione e quindi fedele alla vecchia maggioranza interna e un gruppo parlamentare che ricalca equilibri interni del passato. Un modo per dissuadere il sindaco dall'idea di scendere in campo. «Hanno paura e vogliono fregarmi», ha spiegato Renzi ai suoi.


Però sulla strada imboccata, il Bersani federatore «anti-renziano» sta trovando più di un ostacolo e il suo schieramento rischia di sfaldarsi. Tanto per cominciare, il documento non è firmato perché quelli che lo avrebbero sottoscritto non erano tantissimi e mediaticamente sarebbe stato un boomerang. E poi nella vecchia maggioranza si stanno aprendo nuove crepe. Dario Franceschini, per esempio, sta cominciando a prendere le distanze. Il ministro per i rapporti con il Parlamento, che ieri ha riunito i suoi, è stato chiaro: «Ci vuole un leader nuovo e ci vuole una politica nuova». Insomma, ha aperto a Renzi.
I franceschiniani non hanno partecipato alla riunione di Bersani. Il perché lo ha spiegato in modo più che tagliente Gianclaudio Bressa: «Quella è un'assemblea di comunisti». E in effetti erano invitati solo gli ex Ds. Però nemmeno tra di loro l'iniziativa è andata alla grande. Quaranta parlamentari bersaniani hanno sottoscritto una lettera per criticare le pratiche correntizie del loro ex leader e per prendere le distanze da lui. Alcuni di loro sperano in Nicola Zingaretti, altri, come Alessandra Moretti, stanno veleggiando verso i lidi renziani. Dalemiani e «giovani turchi» hanno mandato una mini-delegazione alla riunione, giusto per non rompere i rapporti con l'ex segretario. Ma ciò che pensa di Bersani, Massimo D'Alema non è un mistero per nessuno. E anche Matteo Orfini (che non è andato alla riunione) non ha troppi peli sulla lingua quando parla dell'iniziativa dell'ex leader e dei suoi sostenitori: «Mi sembrano come quelli che stavano sul Titanic, ma non prima dello scontro con l'iceberg, dopo...».

Bersani però non demorde. Tanto che c'è chi pensa che l'ultima mossa potrebbe essere quella di rinviare il congresso. Del resto Guglielmo Epifani una data ancora non l'ha detta. Nemmeno nell'ultima segreteria, quando c'era chi gliela sollecitava...



Maria Teresa Meli13 giugno 2013 | 10:16
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Re: Ma....a Bersani non bastano i danni già fatti???

Messaggioda ranvit il 13/06/2013, 12:25

Oltre ad essere un...brav'uomo (come l'ho sempre definito...), incattivito dalla sonosra sconfitta...meritata per incapacità politica... sta diventando una mina vagante. Qualcuno gli dica di riposarsi! 8-)
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Re: Ma....a Bersani non bastano i danni già fatti???

Messaggioda flaviomob il 13/06/2013, 13:39

Curioso... prima ha fatto modificare le regole per permettere a Renzi di partecipare, ora vuole farlo in senso opposto.
Ah, la coeRenza :)


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Re: Ma....a Bersani non bastano i danni già fatti???

Messaggioda ranvit il 13/06/2013, 14:26

E' politicamente mediocre ed ottuso! Che vada a casa a riposarsi!
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Re: Ma....a Bersani non bastano i danni già fatti???

Messaggioda pianogrande il 13/06/2013, 16:53

Molto francamente.
Ho fatto il tifo (per usare un eufemismo) per Bersani finché era in campo e si batteva per qualcosa che condividevo e continuo a sostenere che ha fatto bene (anche se gli è andata male).
Adesso, pur con il dispiacere per il fallimento della sua linea, lo considero superato e, come ho già detto in altre occasioni, avanti un altro.
Ormai, Bersani è in Africa.
Mi dispiace che abbia di questi colpi di coda.
Spero che si acquietino anche gli altri tentativi di ritorno.
Se ci dobbiamo rinnovare non possiamo farlo ricorrendo al freezer (e non parlo solo di Bersani ma anche.....).
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Ma....a Bersani non bastano i danni già fatti???

Messaggioda flaviomob il 13/06/2013, 18:43

Il congresso si prepara a un Bersani bis
L'ex segretario si ritiene troppo giovane per ritirarsi e minaccia di tornare alla politica. Nel partito si fanno le barricate per bloccare l'ascesa di Renzi. [Giancarlo Governi]

Bersani e i bersaniani si stanno riorganizzando in vista del congresso del Pd dove probabilmente cercheranno di riprendersi la segreteria che hanno lasciato in prestito a Epifani. Queste sono cose che succedono soltanto in Italia.

In Francia, quando un politico viene sconfitto alle elezioni (sola eccezione il fascista Le Pen il quale, essendo divenuto troppo vecchio, ha pensato di tramandare il partito a sua figlia) si ritira dalla politica e cambia mestiere. Ricordo il caso del socialista Lionel Jospin, uomo politico cresciuto all'ombra di Mitterand che preparò in un certo senso la sua candidatura alla successione. Nel 2002, dopo aver ricoperto per cinque anni il ruolo di primo ministro, subì una sonora sconfitta alle elezioni presidenziali, tanto da non entrare neppure al ballottaggio con Chirac. All'indomani annunciò il suo ritiro dalla politica: proposito che ha mantenuto. In Inghilterra fu così anche per il "padre della patria" Winston Churchill, e per altri personaggi di rilievo come Wilson, come la Thatcher. In Spagna per Felipe Gonzales e anche per il suo rivale Aznar. In Germania praticamente tutti, quando lasciano il cancellierato, compreso Kohl l'uomo della riunificazione, scompaiono dalla scena politica.

In Italia è diverso: soltanto la morte naturale, o disastri come tangentopoli, possono liberarci dagli uomini politici sconfitti. Perché dovrebbe fare eccezione Bersani? Il Nostro, dopo aver ottenuto un plebiscito alle primarie battendo in maniera schiacciante la "nuova proposta" Renzi, ha affrontato la campagna elettorale con 12 punti di vantaggio, che ha dilapidato raccontando all'elettorato spaventato e traumatizzato come "smacchiare il giaguaro" anziché proporre soluzioni importanti alla grave crisi economica e morale che travagliava e travaglia ancora un paese sull'orlo del tracollo.

Mentre Bersani "smacchiava il giaguaro" non si accorgeva del ritorno di Berlusconi e soprattutto sottovalutava l'avanzata di Grillo, per cui i 12 punti di vantaggio sono svaniti nel nulla e il Pd ha vinto le elezioni per una manciata di voti, e se non ci fossero stati i voti del partito di Vendola le elezioni le avrebbe vinte Grillo.

Dopo il disastro elettorale Bersani, anziché farsi da parte subito, ha rivendicato il suo diritto a formare il governo (il suo stesso fratello dichiarava che lui sarebbe stato capo del governo "in un'altra vita"), si è umiliato davanti ai dilettanti della politica che Grillo aveva mandato in Parlamento, non è riuscito a far eleggere un nuovo presidente della Repubblica, tanto da essere costretto ad andare da Napolitano con il cappello in mano a chiedere di rimanere al Colle, a 88 anni quando si preparava a fare il nonno a tempo pieno.

Napolitano ha accettato imponendo la sua condizione: governo di larghe intese con il Pdl, proprio quello che Bersani aveva dichiarato che non avrebbe fatto mai. Una sconfitta più pesante fu soltanto quella della Roma quando perse 7-1 con il Manchester United. Quando Bersani si ritirò senza nascondere una lacrima confesso che mi fece un po' pena però ammirai la sua onestà intellettuale e politica.

Ora, a quanto pare, Bersani si ritiene troppo giovane per ritirarsi e, non conoscendo altri mestieri, minaccia di tornare alla politica. "Non ci può essere in democrazia un partito con un uomo solo al comando" dice, dimenticando che il partito da cui proviene ha avuto comandi unici e forti, prima quello di Togliatti e poi quello di Berlinguer. E soprattutto sottintendendo, lo voglio evidenziare maliziosamente, "a meno che al comando non ci sia io e non altri, soprattutto Renzi".

È incredibile quello che sta succedendo nel Pd, è incredibile ma non sorprendente questo fuoco di sbarramento nei confronti del sindaco di Firenze. Incredibile perché sembra una guerra di misoneisti, di coloro cioè che si dichiarano nemici del nuovo.

Gli schieramenti si stanno delineando: da una parte c'è Bersani, con le sue vedove, dall'altra c'è la corrente dei vetero dalemiani (che hanno già indicato Cuperlo come loro candidato alla segreteria del Pd) e dei neodalemiani, come i "giovani turchi" capitanati da Matteo Orfini che ha preso a modello il suo maestro tanto da imitarlo in tutto, nel parlare con lo stesso tono di voce e anche nelle pause, nel gesticolare ed anche nel vestire: chissà perché ancora non si è fatto crescere i baffi... Poi ci sono i margheritini, schierati comprensibilmente dietro il presidente del consiglio Enrico Letta, e tanti cani sciolti come Pippo Civati il quale, novello Leopardi, sembra dire «Armi, qua l'armi / io solo pugnerò / procomberò sol io». Veltroni se ne sta in disparte ma ha pubblicato un libro che sembra un programma per Renzi.

Insomma, la grande vittoria elettorale alle elezioni comunali ottenuta con l'apparato totalmente defilato (a Roma, Marino non era neppure nelle liste del Pd) e quasi certamente "grazie" a questo, non ha insegnato niente. Il Pd vince se cessa di assomigliare al vecchio partito del bottegone. Ed è proprio quello che propone Renzi, quindi tutti addosso a Renzi, "dalli all'untore"!

http://www.globalist.it/Secure/Detail_N ... 37&typeb=0

...
Però anche sto Renzi qua, che fa perdere i fondi europei a Firenze... ahi ahi ahi 36 milioni di dolor!

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06 ... 36/625090/

Matteo Renzi sempre in tv, ma non in Consiglio. E vanno in fumo 36 milioni Ue
Il sindaco di Firenze non manca mai agli appuntamenti con il piccolo schermo, ma nel 2012 ha partecipato ai lavori comunali 8 volte su 45. Nel 2013 a 7 su 17. Peggio di lui solo Alemanno. Intanto la città dovrà rinunciare ai fondi europei per i ritardi nel completamento della tramvia

...

La mia personale opinione? Bersani ha sprecato la campagna elettorale spendendola a favore di Monti, che in cambio gli ha mollato quattro calci negli stinchi. Tutto condito dallo scandalo Montepaschi che ha portato a Grillo milioni di ex elettori di sinistra. Mentre la gente si aspettava risposte su disoccupazione, crisi industriale, crisi finanziaria, che non sono arrivate.
Renzi divide troppo, ha troppi nemici interni che ora in parte si stanno schierando come falsi amici e che, quando sarà lui a finire nella polvere, gli volteranno le spalle. Il PD non è partito tenero con i vertici: può sopravvivere con delicati equilibri diventando un partito a fortissima connotazione federale, dove i maggiori esponenti si alternano una volta all'anno alla presidenza, che dovrebbe coincidere con la segreteria (anacronistico mantenere due figure): sì, esattamente come succede nella Confederazione Elvetica :)
Invece, primarie per il leader della coalizione e i segretari regionali. Se il PD diventa il partito in cui una parte rottama l'altra, resterà solo una grande discarica...


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Re: Ma....a Bersani non bastano i danni già fatti???

Messaggioda Manuela il 14/06/2013, 9:22

Non so se Bersani sia un brav'uomo, come dice Vittorio. Sicuramente è pericoloso. Lo è la sua cultura politica, lo è la sua miopia, e lo è il suo livore personale. Dichiara urbi et orbi che "non è un problema personale" e, più lo strilla, più tutti ci accorgiamo che è un problema personale: "bloccare Renzi"... e chissenefrega del partito, del paese, del governo... E su questo problema personale si giocherà gran parte del congresso PD, forse riaprendo una storia tipo D'Alema-Veltroni ... :( (sempre che Renzi non rovesci il tavolo).
La cultura politica di Bersani è pericolosa, ed è profondamente antidemocratica; non è in grado di immaginare un partito dove minoranze e maggioranze si creino e si confrontino su progetti politici, dove i leader sono leader, e quando si cambiano si cambiano davvero. Una cultura politica dove chi non è con noi è contro di noi, e gli elettori sono divisi fra "i nostri" e "gli altri". Una cultura da ex, ovviamente (e Matteo direbbe che non gli interessa, che lui è per il next), ma ex ancora molto pericolosi.
Poi ha ragione Briatore (rischio l'espulsione dal forum???? :D ): questa cultura politica si condanna ad essere perdente nel paese. Ma purtroppo, cosa che a Briatore non interessa, temo che non sia perdente nel PD
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Re: Ma....a Bersani non bastano i danni già fatti???

Messaggioda ranvit il 14/06/2013, 10:14

Io per "brav'uomo" intendo forse fessacchiotto, mediocre.... :D
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Re: Ma....a Bersani non bastano i danni già fatti???

Messaggioda Manuela il 14/06/2013, 11:57

"Forse", eh? :D
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Re: Ma....a Bersani non bastano i danni già fatti???

Messaggioda flaviomob il 15/06/2013, 15:53



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