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Che cos'è questo PD?

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Che cos'è questo PD?

Messaggioda Robyn il 14/06/2013, 15:21

la strada giusta invece è quella di ridurre gli aborti perchè in questo modo l'obiezione di coscienza o meno diventa un problema relativo.La legge sull'aborto prevede che si possa interrompere la gravidanza in caso di pericolo di vita della donna,in caso di violenza sessuale,nel caso di difficoltà economiche,nel caso di gravi malformazioni del feto.Per i primi due mi sembra che margini non ce ne siano.Invece sugli altri due si può agire con l'eterologa nel caso di malformazioni del feto e con l'assistenza alla maternita in caso di disagio sociale come dare un'alloggio,il reddito minimo garantito,altri servizi a sostegno della maternità
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Re: Che cos'è questo PD?

Messaggioda annalu il 14/06/2013, 16:33

Quello che mi sembra chiaro, anche da questo dibattito, è che in Italia si tende a ritenere "doverosa" la protezione di ogni tipo di libertà (di coscienza etc) dei potenti, senza alcun rispetto dei diritti dei cittadini.

Se la 194 è una legge che garantisce alle donne il diritto all'aborto volontario nelle prime 12 settimane di gravidanza, questo è un diritto primario che le strutture pubbliche devono garantire. Per garantire il servizio, è possibile accettare che in una struttura pubblica ci siano un terzo di medici ed addetti obiettori? Bene, si accetti un tetto del genere. Non credo che sia l'unico caso in cui i diritti degli utenti si scontrano con alcuni diritti degli operatori; solo che gli utenti (in questo caso "le" utenti) sono sotto stress, devono essere assistite con rapidità etc, mentre medici ed infermieri non sono obbligati ad operare proprio in quella determinata struttura. In caso di conflitto, è il diritto dell'utente (della utente) che deve prevalere.

Non capisco però una cosa nel commento di Manuela. Un "obiettore" deve per forza essere cattolico? Un adepto di diversa religione, oppure un non credente, non può essere contrario all'aborto? Questa sì mi parrebbe discriminazione.
Io mi accontenterei che venga attentamente controllato che un medico obiettore non pratichi poi aborti clandestini in cliniche private a caro prezzo, come pare talvolta accada, soprattutto nelle località in cui gli obiettori sono molti.

Infine, penso che - potendo scegliere - nessun ostetrico farebbe abortire una donna. Anche per questo mi sembra assolutamente necessario assicurare che il numero degli obiettori sia minoritario rispetto alla totalità degli operatori di una determinata struttura, in modo che il carico di un compito ingrato non gravi troppo su poche o pochissime persone.

Quanto poi alla tutela della maternità, dovrebbe essere un principio minimale di ogni società civile, ma non ha molto a che vedere con il diritto di una donna che non vuole portare avanti una gravidanza.
E non riesco a capire i tentennamenti del Pd: nel 1978 la legge 194 venne firmata dal cattolicissimo Andreotti: cosa è successo in questi 35 anni? Quanto siamo tornati indietro, anche culturalmente?

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Manuela ha scritto:Il problema è appunto: come? Prevedere la non-obiezione per i nuovi assunti non sarebbe discriminazione? vedresti gli alti lai dei sindacati!
Resto della mia idea: sono convinta che si debba trovare un modo per restituire allo Stato quello che allo Stato è tolto con l'obiezione. Non è possibile con più ore di lavoro? Mi verrebbe da dire: con del volontariato, allora.... non sono profondamente cattolici? Vabbè, lo so che non si può imporre il volontariato per legge. Ma secondo me - magari sono l'unica - è il concetto di "restituzione" ad essere fondamentale. Non si dimentichi che la 194 è legge dello Stato, e non applicarla è reato: "sarebbe" reato, se una norma troppo lassista sull'obiezione non la vanificasse di fatto.
L'obiezione dovrebbe quindi essere concessa molto più raramente e su criteri molto più rigidi: e, soprattutto, non gratis, così da non diventare un modo per lavorare meno!

P.S. Per esempio: qualcuno controlla che gli obiettori siano davvero osservanti cattolici e che seguano tutti gli insegnamenti della Chiesa: che non siano divorziati, che non usino contraccettivi, che vadano tutte le domeniche a messa, ecc.ecc.ecc...? :D :D
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Re: Che cos'è questo PD?

Messaggioda lodes il 14/06/2013, 20:04

Se si parla di obiezione credo fermamente che chi rivendica il diritto debba "pagare" per questa scelta. Se uno obietta una legge dello stato si mette contro la collettività. Quando c'era la leva obbligatoria chi obiettava finiva in galera. Credo che fosse giusto. Abbiamo attribuito all'obiezione di coscienza la libertà di fare quello che si vuole a dispetto della volontà della maggioranza. Come dice Manuela chi fa obiezione deve "pagare": troviamo le modalità ma chi rivendica questo diritto e non intende applicare una legge dello stato non può vivere impunemente questa sua scelta. Se la scelta, come credo, è dettata da alti principi morali saprà anche di essere pienamente coerente con le sue scelte fino a pagare di persona.
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Re: Che cos'è questo PD?

Messaggioda franz il 15/06/2013, 8:11

Robyn ha scritto:Invece non sono d'accordo ad un trattamento dispari sulla libertà di coscienza anche perchè sarebbe in contrasto con l'art 3 che non ammette discriminazioni.

Non credo. E' discriminazione quando qualcuno sceglie o scarta sulla base di razza, sesso, età, convinzioni religiosi o politiche. Se sono io a chiedere libertà di coscienza e scelgo pur sapendo gli oneri a cui andro' incontro, sono io a scegliere, non lo stato a discriminare. Se per esempio l'obiettore antiabortista dovesse pagare una tassa del 10% come contributo ai disagi che causa con la sua scelta, non sarebbe discriminazione. Secondo me, ovviamente.
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Re: Che cos'è questo PD?

Messaggioda flaviomob il 15/06/2013, 12:23

L'obiezione di coscienza al servizio militare si rivolgeva contro un obbligo imposto a tutti i cittadini (maschi). Nessuno obbliga un medico a specializzarsi in un dato settore e a lavorare in una struttura che pratica interruzioni di gravidanza. Mi sembra però che sia sparita dal dibattito in lista la questione del forte condizionamento che le gerarchie ecclesiastiche possono esercitare in molte strutture private (Lombardia, dove c'è una forte presenza di CL) o addirittura pubbliche (nel Lazio), distorcendo ancora di più il rapporto tra obiettori e non obiettori attraverso l'influenza e le pressioni per discriminare poi negli avanzamenti di carriera. E' una questione gravissima.


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Re: Che cos'è questo PD?

Messaggioda Robyn il 15/06/2013, 17:03

annalù-esatto la protezione di ogni libertà,ma non c'entra niente la casta
lodes-la legge sull'aborto già prevede l'obiezione,quindi nessuno và contro la legge se
esercita una libertà di coscienza.Questo comportamento sarebbe illegale se non fosse
prevista l'obiezione di coscienza garantita invece dalla costituzione
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Re: Che cos'è questo PD?

Messaggioda annalu il 15/06/2013, 20:38

Robyn ha scritto:annalù-esatto la protezione di ogni libertà,ma non c'entra niente la casta
lodes-la legge sull'aborto già prevede l'obiezione,quindi nessuno và contro la legge se
esercita una libertà di coscienza.Questo comportamento sarebbe illegale se non fosse
prevista l'obiezione di coscienza garantita invece dalla costituzione

Robin, non mi sembra di aver parato di casta, ma di diritti ben garantiti per i potenti in genere, meno per chi di potere non ne ha.
La Costituzione non c'entra nulla con la libertà di coscienza dei medici, tanto è vero che la loro "libertà di coscienza" è garantita da una legge ordinaria, la stessa che dovrebbe garantire alle donne la possibilità di accedere all'aborto volontario.
Ma se tutti i medici di una regione (o anche solo di una struttura sanitaria specifica) sono obiettori, alle donne sarà impossibile accedere ad un servizio che la legge ha decretato debba essere loro garantito.
Come la mettiamo?

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Re: Che cos'è questo PD?

Messaggioda Robyn il 15/06/2013, 21:36

la mettiamo che all'interno di una struttura ci può essere anche una percentuale di chi pratica l'aborto,perchè per legge deve essere garantito,questo anche perchè come si farebbe a garantire una donna in pericolo di vita o vittima di violenza sessuale?ma il problema non è quello di poter garantire l'aborto diminuendo la libertà di coscienza ma di poterne ridurre il numero con l'introduzione dell'eterologa nella pma e misure di protezione sociale
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Re: Che cos'è questo PD?

Messaggioda franz il 16/06/2013, 8:07

In che senso l'eterologa potrebbe diminuire il numero di aborti?
Sì, poi in un certo senso misure di prevenzione e protezione sociale possono anche ridurre il numero di aborti ma avverrà in un generico "domani" mentre il problema da risolvere è "oggi".
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Re: Che cos'è questo PD?

Messaggioda Robyn il 16/06/2013, 8:24

All'interno di una clinica può esserci una percentuale minima di chi pratica l'aborto ,perche il problema non è garantire l'aborto ,<ma prevenire l'aborto>.L'eterologa invece sarebbe in alternativa alla diagnosi preimpianto per evitare le manipolazioni genetiche e dovrebbe essere riservata solo per le malattie più gravi che se si conoscono in anticipo possono evitare in seguito la scelta dell'aborto.Questa permetterebbe di avere anche un bambino a chi ha problemi di fertilità.Poi ci sono le altre protezioni non più rinviabili come reddito minimo garantito dare l'alloggio,il sostegno alla maternità con asili nido ed altri servizi per l'infanzia.Inoltre vanno superati anche i tabù storici della sinistra sulla scuola paritaria.Per esempio si può decidere di iscrivere un bambino ad una scuola paritaria che non è necessariamente cattolica.Lo stato se spende X per alunno anzichè dare X alla scuola pubblica darà X a quella paritaria questo a invarianza di trattamento per gli alunni delle scuole statali.Inoltre se è vero"senza oneri per lo stato" la legge nell'assicurare diritti e obblighi delle scuole non statali deve assicurare ai suoi alunni un trattamento equipollente ed è da qui che c'è un'integrazione da parte dello stato alla scuola paritaria che è assolutamente irrilevante come cifra.La stessa cosa per la sanità,si può decidere di scegliere una clinica privata
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