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Manuela ha scritto:Il problema è appunto: come? Prevedere la non-obiezione per i nuovi assunti non sarebbe discriminazione? vedresti gli alti lai dei sindacati!
Resto della mia idea: sono convinta che si debba trovare un modo per restituire allo Stato quello che allo Stato è tolto con l'obiezione. Non è possibile con più ore di lavoro? Mi verrebbe da dire: con del volontariato, allora.... non sono profondamente cattolici? Vabbè, lo so che non si può imporre il volontariato per legge. Ma secondo me - magari sono l'unica - è il concetto di "restituzione" ad essere fondamentale. Non si dimentichi che la 194 è legge dello Stato, e non applicarla è reato: "sarebbe" reato, se una norma troppo lassista sull'obiezione non la vanificasse di fatto.
L'obiezione dovrebbe quindi essere concessa molto più raramente e su criteri molto più rigidi: e, soprattutto, non gratis, così da non diventare un modo per lavorare meno!
P.S. Per esempio: qualcuno controlla che gli obiettori siano davvero osservanti cattolici e che seguano tutti gli insegnamenti della Chiesa: che non siano divorziati, che non usino contraccettivi, che vadano tutte le domeniche a messa, ecc.ecc.ecc...?
Robyn ha scritto:Invece non sono d'accordo ad un trattamento dispari sulla libertà di coscienza anche perchè sarebbe in contrasto con l'art 3 che non ammette discriminazioni.
Robyn ha scritto:annalù-esatto la protezione di ogni libertà,ma non c'entra niente la casta
lodes-la legge sull'aborto già prevede l'obiezione,quindi nessuno và contro la legge se
esercita una libertà di coscienza.Questo comportamento sarebbe illegale se non fosse
prevista l'obiezione di coscienza garantita invece dalla costituzione
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