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La sfida sull’onore del Pd

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

La sfida sull’onore del Pd

Messaggioda ranvit il 05/04/2013, 7:47

http://www.lastampa.it/2013/04/05/cultu ... agina.html

Editoriali

05/04/2013


La sfida sull’onore del Pd

luca ricolfi


E’ da un po’ di tempo che me lo chiedo: la scissione del Pd avverrà a destra o a sinistra?

Sì, perché fino a ieri davo abbastanza per scontato che una scissione ci sarebbe stata. Vista la disastrosa conduzione di Bersani, vista la cocciutaggine del gruppo dirigente.


E vista la determinazione dei renziani a dare battaglia, riuscivo a immaginare solo due scenari.

Scenario 1 (scissione «a sinistra»): il Pd volta pagina, Renzi conquista il partito, gli irriducibili fondano un partito a sinistra del Pd (Rifondazione democratica?), magari con Vendola e gli avanzi della lista Ingroia.



Scenario 2 (scissione «a destra»): il Pd si compatta intorno a Bersani, non concede le primarie a Renzi, e induce il sindaco di Firenze a fare una lista propria.



Non tutti se ne ricordano, ma due scissioni del genere sono già avvenute negli anni scorsi, con esiti disastrosi per gli scissionisti. Nel 2008, erano stati gli irriducibili dei Ds (autodefiniti SD, ovvero Sinistra Democratica) a tentare l’avventura con la lista Arcobaleno, nel 2009 era stato Rutelli a fare l’irriducibile, con la mai decollata Alleanza per l’Italia. Molti indizi, a partire dai sondaggi, fanno ritenere che oggi le cose andrebbero diversamente: il Pd è così diviso che c’è spazio sia per una robusta scissione a sinistra, sia per una robusta scissione a destra.



Da ieri, tuttavia, sono meno convinto che il Pd finirà per spaccarsi a metà come una mela. Ieri infatti è successo un fatto nuovo: Renzi ha rotto il silenzio che si era imposto e, in una intervista al Corriere della Sera, ha detto tutto (o quasi tutto) quello che pensa. Molte delle cose che Renzi ha detto non sono nuove. Ce n’è una, però, che – per il suo contenuto e per la forza con cui è stata detta – potrebbe produrre effetti importanti. Mi riferisco ai passaggi nei quali Renzi denuncia l’arroganza dei parlamentari grillini («un’arroganza che non si vedeva dai tempi della prima Repubblica») e solidarizza con Bersani, raccontando il proprio sconcerto di fronte all’incontro Pd-Movimento Cinque Stelle trasmesso in diretta streaming qualche giorno fa: «mi veniva da dire: Pierluigi, sei il leader del Pd, non farti umiliare così».



Anch’io, che non sono certo un fan di Bersani, avevo provato una sensazione simile a quella di Renzi: un misto di sconcerto, di pena, di rabbia. Ho un’età che mi permette di ricordare molto bene che cos’erano i militanti del Pci negli anni ’70, cos’erano i dirigenti, cos’era il segretario del più grande partito comunista dell’Occidente. Il Pci aveva mille limiti (che la sinistra paga ancora oggi), ma di una cosa tutti noi nati prima del 1960 siamo assolutamente certi: Enrico Berlinguer non si sarebbe fatto umiliare così. Quel partito e il suo gruppo dirigente avevano una dignità, un orgoglio, una compostezza mi verrebbe da dire, che mai e poi mai avrebbero reso possibile quel che oggi accade. Non tanto il fatto che un comico e i suoi discepoli deridano, insultino, svillaneggino quotidianamente i rappresentanti del più grande partito della sinistra (questo non lo si può impedire), ma che quei medesimi dirigenti derisi e svillaneggiati porgano l’altra guancia, corteggino, lusinghino chi li disprezza così profondamente.



No, questo con Berlinguer non sarebbe mai potuto succedere. Ed è curioso che a restituire l’onore al Pd, o quantomeno a provarci, non siano i pasdaran di Bersani, che sulle «radici» e sull’identità del partito avevano puntato tutte le loro carte, ma sia questo ragazzino bizzoso e un po’ strafottente, che però della politica pare avere un’idea alta. Un’idea secondo cui la parola data si mantiene, quel che si pensa lo si dice, gli avversari si battono in campo aperto, gli elettori – tutti gli elettori – meritano rispetto. Come la politica, appunto, che non può e non deve rinunciare alla propria dignità.



Ecco perché dicevo che, dopo l’intervista di ieri, non escludo più che il Pd riesca a restare relativamente unito, e ci riesca proprio grazie a Renzi. Fino a ieri il sindaco di Firenze rappresentava solo la componente liberale e dialogante del Pd. Da oggi, Renzi sembra candidarsi alla guida del partito anche come colui che ne difende la dignità e le buone ragioni. E, a pensarci bene, è del tutto naturale che questa difesa venga proprio da lui, e non dalla vecchia guardia. Non solo perché la «fortezza Renzi» è così poco compromessa con il passato da risultare inespugnabile dal grillismo, ma perché Renzi è l’unico dirigente del Pd che ha capito fino in fondo quanto sia sbagliato, nonché autolesionistico, il disprezzo per l’avversario. Il trattamento che i grillini stanno riservando al Pd, fatto di derisione e disistima, è il medesimo che il Pd ha sempre riservato all’avversario di destra. E’ possibile che molti dirigenti del Pd non se ne siano ancora resi conto, o non se ne facciano una ragione, ma la realtà è che Grillo sta al Pd come il Pd sta al Pdl. Fuor di metafora matematica: per i grillini la classe dirigente del Pd è impresentabile, esattamente come per il Pd lo è quella del Pdl. L’umiliazione del Pd, accusato dal Movimento Cinque Stelle di ogni nefandezza, è una sorta di contrappasso per vent’anni di disprezzo verso gli avversari politici.



Non è detto che Matteo Renzi riesca nell’impresa di restituire al Pd l’onore perduto, se non altro perché il passato prossimo di quel partito non è particolarmente onorevole. E tuttavia già sarebbe un grande risultato che il tentativo di Renzi sortisse almeno un effetto: quello di far comprendere a tutti, e innanzitutto al suo partito, che il disprezzo dell’avversario, la sua derisione e la sua umiliazione, sono solo il vecchio della politica, le scorie di un passato che speriamo non ritorni mai.
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Re: La sfida sull’onore del Pd

Messaggioda franz il 05/04/2013, 8:20

Luca Ricolfi ha scritto:Il trattamento che i grillini stanno riservando al Pd, fatto di derisione e disistima, è il medesimo che il Pd ha sempre riservato all’avversario di destra. E’ possibile che molti dirigenti del Pd non se ne siano ancora resi conto, o non se ne facciano una ragione, ma la realtà è che Grillo sta al Pd come il Pd sta al Pdl. Fuor di metafora matematica: per i grillini la classe dirigente del Pd è impresentabile, esattamente come per il Pd lo è quella del Pdl. L’umiliazione del Pd, accusato dal Movimento Cinque Stelle di ogni nefandezza, è una sorta di contrappasso per vent’anni di disprezzo verso gli avversari politici.

Si, molto azzeccato. In pratica pero' piu' che un contrappasso è un vezzo comune a tutti (anche la destra disprezza la sinistra, Grillo disprezza tutti, dal "nano pelato a prodi alzheimer". È il motivo di fondo della politica italiana, rozza e provinciale. Ci si tiene uniti demonizzando e disprezzando gli avversari, i "nemici". Quelli interni e recentemente anche quelli esterni. Se non c'è disprezzo palese c'è comunque un chiaro senso di superiorità per cui si guardano gli "infedeli" dall'alto in basso.

Ritengo che la soluzione sia quella di uscire da questa "logica" non quella di avere leader che si fanno umiliare di meno.
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Re: La sfida sull’onore del Pd

Messaggioda pianogrande il 05/04/2013, 9:28

A sbagliare sono sempre gli altri.
Questo Luca Ricolfi non mi sembra sia a conoscenza del disprezzo dei berlusconiani nei confronti della sinistra (comunisti, antiitaliani, seminatori di odio e di invidia sociale, giustizialisti ........).
Appena ieri sera la Santanchè ne ha dato una patetica dimostrazione facendo la conta dei "comunisti" mandati a casa da Berlusconi.
Il suo discorso è semplicemente e molto banalmente di parte.
Posso essere più d'accordo con Franz quando afferma che questo errore lo fanno tutti.
Purtroppo e non c'è scampo, per elevare il livello di stile del confronto bisognerebbe elevare il livello dei personaggi interessati.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: La sfida sull’onore del Pd

Messaggioda Manuela il 05/04/2013, 10:43

...e ogni volta che si parla del PD, la reazione è sempre "sì, ma gli altri di più", "eh, ma anche gli altri però", "perché sempre noi... ecc. ecc.", e via vittimizzando.
Magari a Ricolfi importa di più dell'onore del PD che di quello del PdL, dato per perso molti bunga bunga fa?
Magari la speranza per la nascita di una nuova cultura politica, basata sulla proposta e non sull'ammucchiata antiqualcosa, può risiedere più nel PD che in altre parti del panorama politico?

E' vitale, per il PD, abbandonare certi riflessi condizionati, certe reazioni automatiche, e ri-cominciare a riflettere su se stesso e a progettare il futuro: non si può fare se non mettendo in campo una nuova politica, che cammini su nuove gambe. Renzi pensa di andare a prendere i voti dove sono, dai grillini, da sinistra, dal centro e da destra: i voti degli elettori, convincendo gli elettori, non per interposta persona tramite accordi con Grillo, Berlusconi, Monti, ecc.ecc.
E' una cosa rivoluzionaria per la sinistra, che tende ad arricciare il naso verso voti "impuri"... forse per questo è considerato "di destra". Sì, in Italia, vincere le elezioni è di destra... e infatti, anche quando la sinistra riesce a vincere, poi fa di tutto per tornare all'opposizione!
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Re: La sfida sull’onore del Pd

Messaggioda Iafran il 05/04/2013, 12:24

franz ha scritto:
Luca Ricolfi ha scritto:... per i grillini la classe dirigente del Pd è impresentabile, esattamente come per il Pd lo è quella del Pdl.

È il motivo di fondo della politica italiana, rozza e provinciale. Ci si tiene uniti demonizzando e disprezzando gli avversari, i "nemici".

Quello che si faceva prima lo ignoro. Quello che si fa adesso mi sembra che abbia ragioni da vendere: i cittadini "grillini" non concepiscono che anche a sinistra si sia formata una casta politica e sociale che se ne frega dei problemi della gente; poi, i cittadini grillini e molti di quelli del Cs non concepiscono la scorrettezza, le ruberie e le illegalità "dell'avventurismo fatto politica" per opera del "cavaliere" e della sua masnada.

Eccomi a dimostrare "l'assioma" di pianogrande "A sbagliare sono sempre gli altri".

PS - I tanti elettori del M5S dovrebbero spingere "qualcuno" a fare autocritica ... si preferisce, invece, rimproverarli di essere "sognatori" o "incontentabili".
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Re: La sfida sull’onore del Pd

Messaggioda lucameni il 05/04/2013, 16:31

Disprezzo verso i berlusconiani?????
Ma dove ha vissuto questo tizio negli ultimi venti anni????
Venti anni dove una sinistra non è stata capace di abrogare una legge vergogna, dove ha fatto accordi sottobanco inverecondi per parare le terga ai rispettivi maladrini, dove ha ammesso di aver assicurato al suo presunto avversario l'eleggibilità nonostante ex T.U. 1957 non potesse presentarsi alle elezioni.
I complici rimangono complici e il disprezzo presunto rimane nelle dichiarazioni ma non nei fatti.
Chi fa accordi al ribasso e per salvare e salvarsi non disprezza.
Questi articoli mi lasciano allibito e anche un tantino schifato.


Prendere i voti di destra è un conto, visto che i voti non puzzano se non sono comprati. Altro discorso è spacciare venti anni di inciuci e malaffare per disprezzo. Cosa doveva fare allora la sinistra? Mettersi direttamente a 90°?
Ricordo in questa sede un forumista piuttosto noto il cui unico cruccio era quello che la sinistra parlasse piano, non alzasse i toni altrimenti non ci sarebbero stati accordi con la destra.
Alla domanda "quali accordi"? La risposta era: "non so. L'importante è che ci sia dialogo".
Come se dialogo voglia dire accordo sottobanco e far venire meno la propria funzione di governo e di opposizione (per favorire i propri privilegi).
A parte che accordi (indecenti, visto che normativa abbiamo avuto) ci sono stati, la funzione dell'opposizione qual'è?
Viviamo un mondo parallelo, temo.

Quelli che "disprezzano": http://www.serviziopubblico.it/2013/04/ ... lante.html
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Re: La sfida sull’onore del Pd

Messaggioda ranvit il 05/04/2013, 19:06

per vent’anni di disprezzo verso gli avversari politici.

"Avversari politici".....non "berlusconiani"....ma se anche fossero tutti berlusconiani, ci sarebbe da preoccuparsi ancora di piu'! Significherebbe che gli italiani che la pensano diversamente sono tantissimi....meno male che non è cosi'!

Al momento, poi, tra gli "avversari politici" a quanto pare ci sta anche Matteo Renzi... :oops:
Perchè è un vizio antico quello della "sinistra" di disprezzare TUTTI gli avversari politici, anche quelli interni! La sinistra italiana è tutta da rifondare! Finchè sarà cosi' come è oggi non vincerà mai!!!
Tori infuriati che vedono solo il drappo rosso senza accorgersi dello spadino che li trafigge!
Berlusconi che è un "figlio di mappina" li trafigge continuamente da 20 anni! Prima lo facevano anche i paciosi democristiani....e che ci vuole con questi "infanili e velleitari" (ogni tanto lo potro' dire! :D )

Io sto criticando la sinistra, ma....anche lucameni :roll: . Ma di quale sinistra parla lucameni, quando dice Cosa doveva fare allora la sinistra? Mettersi direttamente a 90°? : ? :roll:
:roll:
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Re: La sfida sull’onore del Pd

Messaggioda lucameni il 05/04/2013, 20:27

Ah bè venti anni passati invano pare.
Chi si spartisce il potere e fa accordi sotto banco per salvare le terga di B. quale disprezzo mostra? Disprezzo verso il Pdl????
Mostra innanzitutto disprezzo per i propri elettori, per gli italiani, per la Costituzione, per la buona politica.
Per B. no, per niente. I compagni di merende non si disprezzano.
Se non si riesce a capire anche questa ovvietà, non so che altro dire.
Mi pare qualcosa di micidiale stare ancora a questo punto, dopo tutte le oscenità combinate in questi anni da destra a sinistra.
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Re: La sfida sull’onore del Pd

Messaggioda matthelm il 05/04/2013, 21:01

Chi non ricorda che Togliatti fu ministro di De Gasperi e questo grande statista mise in atto un'amnistia verso i numerosi omicidi e altre piccolezze messe in atto dai "rossi". Ciò procurò pace sociale e permise la ricostruzione dell'Italia democratica. Questo ricordo per dire che ora un patto per un governo di SCOPO per poi andare alle elezioni non è una tragedia ma guardare avanti e salvare, se ancora è possibile, l'Italia.
Ma oggi la stupidità è totale e chi cede è un traditore colluso con il nemico e da radiare dal consesso civile.
Su questo punto si ragiona e si sragiona.
Ci vuole un ottantottenne per far ragionare e un trentottenne, famigerato sindaco di Firenze, per mettere a fuoco il problema.
E l'Unità, noto giornale democratico, attacca Renzi... e la tragicommedia italiana continua con parole su parole e all'estero ridono e in Italia ballano...
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: La sfida sull’onore del Pd

Messaggioda lucameni il 05/04/2013, 21:14

Non tutto il mondo gira intorno a Renzi oppure a Fassina; e quando si critica il Pd o la sinistra "velleitaria" magari è per questioni un po' più serie rispetto queste beghe da cortile.
La sinistra ha molte colpe, sicuramente è "velleitaria" quando ad esempio si spaccia pacifista assoluta, inneggia a Strada ma poi guai a chi azzarda una mezza critica alla Resistenza (nel senso come è stata condotta non certo in merito alla necessità che ci fosse) che pure non è stata un corteo di suffragette.
Ben altro sono le critiche ad una sinistra che si è resa complice del malaffare e per questo ha pensato (male) di evitare di prendere posizione su aspetti cruciali sui conflitti d'interesse (che non interessano soltanto B. ma gran parte della classe politica) e sulla legalità (dagli anni '90 sono stati fatte delle modifiche al codice penale che gridano vendetta e che con pochi tratti di penna hanno permesso l'impunità a migliaia di furbastri).
Proprio per questo è contro ogni logica tacciare la sinistra politica (intesa come gli eletti al Parlamento) di nefandezze o di essere stata troppo "antiberlusconiana".
Qualcosa di totalmente assurdo.
Antiberlusconiani sono stati semmai esponenti della cosiddetta società civile che hanno gridato, si sono fatti sentire ma che poi la politica nei fatti non ha mai preso in considerazione. Altrimenti certe leggi non esisterebbero più.
Si sono svegliati ora?
Troppo tardi, pochi ci credono e i più incazzati hanno dato-sbagliando-il loro voto a chi,c ome i 5stelle, ha denunciato con forza questa farsa.
Ma, preso atto di venti anni di colpevole inutilità, che almeno ci risparmino la lezioncina basata su falsi storici.
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