ranvit ha scritto:Piaccia o no, come dice Ichino, Bersani dovrà tenere conto del risultato....pena la perdita di tanti voti, a partire dal mio.
Ormai è chiaro....ma era chiaro già al momento della nascita del Pd...che vi sono due Partiti in uno. E non si tratta degll'ex Margherita e Ds, quanto di un'area liberal (pianogrande non facciamo i bizantini: stiamo parlando dei liberal democratici sulla scia dei democrat americani non dei liberisti di destra) ed una massimalista che si richiama alla tradizione comunisteggiante. Si tratta di due entità ormai incompatibili, troppo divergenti le soluzioni ai problemi del Paese!
Auguri a Bersani ed a tutti gli oligarchi del Pd che, per mantenere privilegi e prebende proprie e dei propri amici, hanno distrutto definitivamente la speranza di una nuova e moderna sinistra in Italia....
La parola "liberal" è tradotta in mille modi diversi. Vediamo - se è possibile - darle una configuarzione concettuale e, quindi, pratica univoca.
"Liberal" (o liberale) vuol dire - in generale - che le regole ci sono, sono uguali per tutti e tutti sono tenuti a rispettarle.
Declinata così tra i meno "liberali" sono proprio i gruppi fininanziari che - d'intesa con le grandi banche e i grandi azionisti di queste - ha consentito loro di scaricre i rischi dei crediti inesigibili derivanti da mutui offerti senza controllo (al solo scopo di alimentare il mercato e i profitti immobiliari) sulla platea immensa dei correntisti e di coloro che hanno bisogni di mutui per le attività industriali.
Seguono a ruota tutti coloro che evadono le tasse. Questa "regola" è in generale intesa nel senso che deve valere per gli altri ma non per se stessi. Penso in particolare alle partite IVA e anche a qualche industrialotto. Quanto questo mini alla radice la concorrenza e quindi quanto sia poco "liberal" lo lascio decidere a voi tutti.
C'è poi una pletora di persone - di ogni ceto - che ama evitare il rispetto delle regole "oliando" opportunamente i dovuti meccanismi . Sto evidentemente parlando della diffusa corruzione. Naturalmente per “corrompere” occorre spesso poter proporre uno “scambio”; quindi – molto spesso – chi corrompe è tanto più in grado di corrompere quanto sono larghi i suoi mezzi e quanto è grande “l’oggetto” della corruzione. Insomma il caso Mondadori dovrebbe insegnare qualcosa
Tutte queste cose che io ho premesso, Ichino, il suo collega Giavazzi, insieme a una fraccata di altri esimi personaggi di pari spessore, le saltano a piè pari.
Per loro anzi le regole più che da inserire sono da togliere e – guarda un po’ – tutte nel mondo dei rapporti di lavoro: meno vincoli di orario; meno vincoli nel contratto di lavoro; meno vincoli nel salario.
Insomma è la ricetta Marchionne dove pagano sempre gli stessi.
Per concludere:
a) Affrontiamo i problemi dove sono più grandi e dove non si è provato mai neppure a scalfire alcune rendite di posizione;
b) Io di Marchionne (e di Ichino e Giavazzi) non mi sono mai fidato (a differenza di Renzi)
Ci sono uomini che usano le parole all'unico scopo di nascondere i loro pensieri. VOLTAIRE