Eh sì, Renzuccio ora ha proprio paura...
---
http://corrierefiorentino.corriere.it/f ... 6252.shtml
E se il sindaco dovesse perdere?
Nessuno, tantomeno il Rottamatore, vuole però sentire parlare di «piano B», perché «comunque vadano le primarie avremmo vinto lo stesso»
«E se Matteo dovesse perdere, poi che cosa s’inventerà?». Se lo chiedono in molti, anche tra i fedelissimi del sindaco di Firenze. Nessuno, tantomeno il Rottamatore, vuole però sentire parlare di «piano B», perché «comunque vadano le primarie avremmo vinto lo stesso». Finora la carriera politica di Renzi è stata breve, ma è sempre passata di successo in successo. Sembrava che la parola «sconfitta» non dovesse mai entrare nel suo vocabolario, ma stavolta il rischio di perdere le primarie è un’ipotesi concreta. I sondaggi riservati commissionati dal sindaco lo danno comunque in lieve vantaggio, ma quelli del segretario Pierluigi Bersani dicono tutt’altro.
Domenica 25 novembre Renzi potrebbe seguire i risultati nella sede del suo comitato elettorale a Firenze, in via Martelli. Nello stesso giorno la maratona porterà in città oltre diecimila corridori: potrebbe decidere di correre anche lui, pur se per un tragitto ridotto. Una maratona nella maratona, insomma. Il verdetto politico arriverà a notte fonda, e se nessuno dei cinque sfidanti supererà il cinquanta per cento al primo turno si dovrà attendere una settimana ancora per il ballottaggio. Ma se dovesse andar male, dunque? Tutti, in via Martelli, toccano ferro, il «piano B» però esiste davvero. Niente virgolette, quasi tutti assicurano che «Matteo tornerà a fare il sindaco», pochi obiettano: «Ce lo vedete a rioccuparsi di buche dopo una sfida del genere?». Se non la dovesse spuntare, innanzitutto Renzi darebbe man forte alla campagna elettorale di Bersani candidato premier del centrosinistra, come ha promesso più volte: «Se perderemo aiuteremo chi vince con tutte le nostre forze».
Del resto, Renzi ha ribadito più volte: «Niente premi di consolazione a chi è sconfitto, come è invece avvenuto in passato, con Antonio Di Pietro ministro e Clemente Mastella Guardasigilli». Forse per lui potrebbe cominciare una partita più complicata, quasi una gara di scacchi. Sullo sfondo il congresso del partito, fissato nel 2013. Bersani ha già annunciato che non si ricandiderà alla segreteria, mentre Renzi ha sempre escluso di essere interessato alla leadership del partito: «A fare il segretario io mi annoierei a morte». Un’eventualità che comunque pare esclusa dagli attuali rapporti di forza all’interno del Pd. Più probabilmente sarà nella composizione delle liste dei candidati alle Camere, e poi nella composizione dell’eventuale governo di centrosinistra, che Renzi cercherà di far fruttare i successi ottenuti con la sua battaglia per la rottamazione. Fuori dal Parlamento Massimo D’Alema, e fuori Walter Veltroni, tranne clamorose retromarce: questo è già deciso a prescindere dal verdetto del 25 notte.
Claudio Bozza