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La zanzara di De Luca punge il Pd
La palude burocratica e lo zecchino d’oro. Pierluigi Bersani e Matteo Renzi. Le due facce del Pd viste da Vincenzo De Luca. Il primo cittadino di Salerno è intervenuto ieri ai microfoni di Radio24, nel corso della trasmissione di Giuseppe Cruciani e David Parenzo, “La zanzara”.
E il primo cittadino è stato pungolato su diverse questioni. Prima fra tutte, quella delle primarie nel Pd. «Non ci capisco niente, non so nemmeno se le faranno e non mi piace la piega che ha preso la questione delle primarie» - ha detto il sindaco De Luca (il cui intervento è stato ironicamente introdotto da quello del presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro a Bruxelles). E alla domanda fondamentale, ovvero, con chi si schiererà Vincenzo De Luca alle primarie, il sindaco ha risposto non rispondendo: «Sto aspettando di capire chi la pensa come me, perché sul rinnovamento io voglio il copyright. Da un lato abbiamo la palude burocratica (Bersani, paragonato anche a Gargamella, noto personaggio dei cartoni animati per la somiglianza, ndr), dall’altra lo zecchino d’oro (Renzi)». Quest’ultimo reo, secondo De Luca, di alzare troppo la tensione in queste primarie. Ma per il sindaco di Salerno, al momento urge solo «un profondo rinnovamento a livello centrale. Non vogliamo più anime morte nel partito a Roma».
Nel mirino di Vincenzo De Luca finiscono anche Beppe Grillo («Siamo al cabaret, se vince ci si taglia le vene»); per il duo Ingroia - Travaglio («Sempre cabaret, ma credo che Ingroia, in qualità di magistrato debba avere le qualità della terzietà e dell’equilibrio») ed infine il suo bersaglio preferito, la Regione Campania, quella di ieri e quella di oggi («E’ una bella guerra tra il nulla e il nulla. Io avevo una parola d’ordine cambiare tutto»).
(mn)