"Primarie, e niente premi consolatori"
Folla e applausi per il sindaco di Firenze alla festa democratica. Attacca Franceschini e Bindi: "Hanno trattato la propria sistemazione". E sulle alleanze: "Con Casini e Vendola? Prima ci facciano capire cosa pensano". Nessuna alleanza con Serracchiani
In caso di sconfitta Matteo Renzi non andrà "alla ricerca di una indennità". "Non accetterò neanche di contrattare la mia posizione personale", dice dal palco della festa democratica di Reggio Emilia. Se dovesse perdere sarebbe invece disposto a ricandidarsi come sindaco di Firenze. E parte subito l'attacco a Dario Franceschini e a Rosi Bindi: "Altri hanno utilizzato le primarie per avere un premio di consolazione. Senza fare nomi e cognomi, se uno fa le primarie e poi fa il vicepresidente della camera o il capogruppo alla camera è evidente che le primarie sono uno strumento con cui trattare la propria sistemazione". Ma i nomi, appunto, sono chiari. E il rottamatore non si smentisce: "Megio antipatico che vigliacco". La sfida è lanciata ufficialmente nel cuore della manifestazione estiva del partito. "Che non ha correnti, semmai spifferi", risponde achi lo accusa di voler trasformare il Pd - appunto - in un partito di correnti. "Una accusa surreale", taglia corto il sindaco di Firenze .
Poi l'affondo sulle alleanze. A Casini risponde diretto: "Io non sono auterevole? Gli dimostrerò il contrario". E poi mette insieme al leader dell'Udc anche Vendola per "rottamare" anche loro: "Allearsi? Prima dicano cosa pensano. Sono trent'anni che fanno politica e ancora non l'ho capito".
Renzi prende di petto anche l'altra voce che da giorni lo vuole pronto a un ticket con l'europarlamente del Pd Serracchiani, prossima alla candidatura alla presidenza del Friuli Venezia Giulia: "Non esiste un ticket con una donna. Le faccio i miei auguri per la sua candidatura sperando che riporti quella Regione nel nostro campo. Noi faremo una cosa diversa, una campagna elettorale che partirà il 13 settembre e toccherà Verona, Trento, Belluno e Padova. Per tutta la campagna elettorale andremo a cercare persone disponibili a mettersi in gioco. Cercheremo di promuovere una classe dirigente nuova perchè la politica è una cosa troppo seria per il 'Ghe pensi mi'". Poi il leit-motiv sindaco di Firenze - insieme ai suoi rottamatori - rilancia da quando si è affacciato sulla scena: "In trent'anni il centrosinistra ha cambiato nomi e simboli, ma le persone che stanno ai piani alti non cambiano: tra ulivo e quercia abbiamo fatto una deforestazione ma i personaggi sono sempre gli stessi". La sfida è lanciata.
Graziano Delrio, primo cittadino di Reggio Emilia e presidente dell'Anci, si è pronunciato sulla candidatura di Renzi affermando: "E' un'opportunità, non un problema. Forse per una parte del Pd lo è ma per me no, è invece una grande opportunità. Basta che le primarie siano vere e chiare, che facciano decidere davvero ai cittadini."
Intanto Giorgio Merlo, vicepresidente commissione Vigilanza Rai, lo attacca: "Il sindaco di Firenze attraverso le future primarie per scegliere il candidato a premier del centro sinistra vuole semplicemente far saltare il partito democratico. Come da copione, sempre in nome del cambiamento e dell'innovazione della politica."
(02 settembre 2012)
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“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)