....non è che se li inventa???

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Il retroscena
E adesso Pd e Sel chiamano Pisapia
"Abbiamo bisogno di una lista di sindaci"
L'operazione "civica" per frenare i grillini. Telefonata in vivavoce al primo cittadino di Milano durante l'incontro di mercoledì. Anche De Magistris dentro se lascia Idv. Il leader Udc ai suoi: "Nessuno parli, il Pdl ci attacca" di GOFFREDO DE MARCHIS
ROMA - Una telefonata in vivavoce con Giuliano Pisapia. Nell'incontro di mercoledì mattina Pier Luigi Bersani e Nichi Vendola hanno costruito il loro patto. Ma non solo. Al sindaco di Milano è stato affidato il compito di mettere il suo sigillo a una lista civica dei sindaci del centrosinistra. L'arma contro l'antipolitica, lo scudo anti-Grillo.
Bersani riscuote così il suo premio per il sostegno leale offerto ai vincitori delle primarie nei comuni, quando il Partito democratico sembrava subire l'avanzata degli outsider perdendo quasi tutte le battaglie. Il Pd ha sempre rispettato l'esito delle consultazioni. Adesso incassa il dividendo.
Pisapia garantisce il suo impegno totale. Organizzerà la lista dei sindaci, il cosiddetto movimento Arancione. Con Massimo Zedda (Cagliari), Michele Emiliano (Bari), Luigi de Magistris (Napoli) se vorrà essere della partita e non seguirà Di Pietro. Eppoi ci sono tutti gli altri sindaci del centrosinistra. Dai territori parte la controffensiva al Movimento 5 stelle. Sullo stesso terreno della vita dei cittadini, dei beni comuni.
Durante la telefonata i tre hanno concordato una dichiarazione immediata di Pisapia. Che non svelasse il piano e il contenuto del colloquio, ma confermasse la necessità di un passaggio condiviso al di là delle sigle di partito. La nota del sindaco è arrivata nel pomeriggio. "Per raggiungere l'obiettivo di una proposta di governo - spiega il primo cittadino milanese - è fondamentale una coalizione
che unisca le forze politiche, le espressioni di impegno civile e sociale presenti sul territorio e tutti quei cittadini che intendono impegnarsi per una svolta anche culturale".
È il mini programma di una lista della società civile che dovrebbe raccogliere uno schieramento largo di elettori, superando le barriere di destra e sinistra. Che sia un punto di riferimento anche per i moderati come è avvenuto nelle elezioni amministrative e in particolare a Milano, dove Pisapia a sorpresa ha sbancato il feudo del berlusconismo.
I sindaci sono volti più freschi e possono superare la diffidenza per la politica che colpisce tanti elettori. "Ci sarà qualcosa di diverso accanto ai partiti tradizionali", rivela Enrico Letta. Un'energia nuova. Da questo movimento può anche arrivare una candidatura alle primarie. Non dei sindaci che non saranno nemmeno candidati alle politiche. Ma di altri amministratori. C'è già quella di Stefano Boeri, assessore a Palazzo Marino. Altri nomi sono pronti a fare il salto.
Questo tassello, pur tenuto nascosto, è alla base dei sorrisi e dell'ottimismo mostrato l'altro ieri da Bersani e Vendola. Pisapia è anche il sindaco che più di altri ha convinto i moderati a dargli fiducia, ha avuto un appoggio implicito dell'Udc, appena eletto ha affidato a Bruno Tabacci le chiavi di un assessorato-chiave, il Bilancio. Un eventuale lista civica dei primi cittadini appoggerà l'intesa con Pier Ferdinando Casini.
Intesa che continua a fare progressi. Il leader dell'Udc ha frenato sul patto progressisti-moderati, ma, come sa Bersani, fa sul serio. Lo conferma la lettera spedita ieri a "parlamentari, segretari locali, dirigenti e amministratori dell'Udc" da Antonio De Poli capo della segreteria politica. Il testo l'ha scritto Casini ed è un'intimazione al silenzio sulle alleanze, che punta a limitare soprattutto le uscite contro l'ipotesi di un accordo con Bersani. "Vi prego di intervenire nel dibattito politico con cautela", si legge.
"Non facciamoci strumentalizzare perché il Pdl dimostra la sua esistenza solo scaricando bordate contro di noi non avendo più nulla da dire al Paese su di sé e sulle sue prospettive politiche". E ancora: "Nessuno, con dichiarazioni superficiali, si immetta in un dibattito che non ci riguarda, prestandosi a un gioco che fa solo male al partito". Per finire: "Casini ha più volte ribadito che l'Italia uscirà dalla crisi solo con un patto di collaborazione tra le principali famiglie politiche europee".
Socialisti e democristiani. È il sogno della Grande coalizione, certo. Ma se Berlusconi sarà in pista, l'intesa post elettorale con Pd e Sel appare quasi scontata.
(03 agosto 2012)