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Primarie e nozze gay, è bagarre nel Pd

MessaggioInviato: 14/07/2012, 17:17
da franz
Assemblea Pd, tensione su diritti e primarie
Odg sulle coppie gay fa scoppiare le polemiche

Bersani: «Basta beghe». E su Berlusconi: «Agghiacciante»

Contestata Rosy Bindi che non mette ai voti il documento sui diritti civili
L'area laica insorge: stracciamo la tessera

MILANO - Tensione alle stelle all'assemblea del Pd sabato mattina a Roma. Su nozze gay e data delle primarie la contestazione si è fatta sentire fin sul palco. Sui diritti delle coppie omosessuali, la spaccatura si è consumata con la presentazione di due differenti testi. Il primo, messo a punto dal Comitato per i diritti, è passato con 38 voti contrari. Il secondo, più netto e con un'esplicita apertura alle nozze gay, non è stato neppure messo in votazione dalla presidente Rosy Bindi. Decisione che ha sollevato critiche e contestazioni. Enrico Fusco, attivista gay, responsabile diritti della segreteria pugliese, ha preso la parola per annunciare che darà indietro la tessera del Pd: «Il documento della Bindi è vergognoso».

SCONTRO ANCHE SULLE PRIMARIE - Stessa situazione sulle primarie: Civati, Gozi e altri hanno chiesto di fissare data e regole per la consultazione, con il limite dei tre mandati per i parlamentari. In entrambi i casi Marina Sereni ha provato a spiegare: «Sono ordini del giorno che contrastano con i voti che abbiamo già effettuato, chi sta in Parlamento dovrebbe saperlo».

BERSANI: BASTA CON LE BEGHE - Mentre la contestazione montava, il segretario Pierluigi Bersani ha preso la parola per cercare di riportare la calma:«Attenzione noi siamo il primo partito del Paese, dobbiamo dire con precisione all'Italia che cosa vogliamo, il Paese non è fatto delle beghe nostre». E riguardo alle nozze gay: «Nel momento in cui per la prima volta il partito prende l'impegno ad una regolamentazione giuridica delle unioni, vedo gente che dice vado via».

IL SEGRETARIO E BERLUSCONI - La prima parte dell'assemblea era stata monopolizzata dal discorso del segretario. Che pur senza farne il nome, ha parlato lungamente del rientro in pista di Berlusconi. Definito un «agghiacciante ritorno».

I DUBBI SUL FUTURO - «Perché mai - si chiede Bersani -, non dico uno speculatore, ma un onesto risparmiatore del mondo dovrebbe prestarci soldi se in Italia prendesse voti chi dice (un giorno sì e l'altro no) che bisogna uscire dall'euro, scherzando con la prospettiva di un drammatico impoverimento di milioni e milioni di persone, o se prendesse voti chi dice che non dobbiamo pagare i debiti?».

LEALTA' A MONTI E PRIMARIE - Le idee di Bersani sono chiare. Si continua con il governo in carica fino a fine legislatura: «Noi diciamo lealtà verso il governo Monti: è una parola amichevole, che dice anche di autonomia di pensiero, e qui confermiamo lealtà al governo con la nostra identità, con la nostra personalità e con un nostro progetto per il futuro dell'Italia». La legge elettorale? «Davanti alle preclusioni della destra non ci arrendiamo davanti all'idea di tenerci il porcellum che, lo abbiamo ripetuto mille volte, è una causa principe del discredito della politica». L'antidoto sarebbero «le primarie per le candidature». E si mettono in cantiere le primarie: «Possiamo certamente dire quali criteri proporrà il Pd per delle primarie da tenersi, come è logico, in una ragionevole distanza dalle elezioni, e cioè entro la fine dell'anno».

RENZI: NON FAREMO LA FINE DI ALFANO - Il discorso di Bersani non è del tutto spiaciuto al suo principale avversario interno, il sindaco di Firenze Matteo Renzi: «La notizia è che la data del 14 ottobre per le primarie è saltata. Ma a ottobre o a novembre non cambia, io cerco di vedere il bicchiere mezzo pieno». Ovvero che le primarie ci saranno: «Di certo non faremo la fine del Pdl con Alfano».

Antonio Castaldo
@gorazio 14 luglio 2012 | 17:13 www.corriere.it

Nel Pd è scontro su primarie e diritti

MessaggioInviato: 14/07/2012, 17:20
da franz
IL CASO
Bersani: "Non ci arrendiamo al porcellum"
ma nel Pd è scontro su primarie e diritti

Il segretario interviene all'assemblea e ribadisce la posizione del partito: "Pronti al compromesso, ma serve il premio di governabilità e la possibilità di scegliere i parlamentari". Proteste e tensioni per la mancanza di indicazioni precise su regole e tempi per la scelta del candidato premier

ROMA - Esplodono la grana primarie e diritti civili all'assemblea del Partito democratico. Aprendo i lavori Pierluigi Bersani assicura che Prima delle elezioni, il partito passerà dalle primarie che, promette, si svolgeranno "entro la fine dell'anno". Non saranno il congresso del Pd, ripete il segretario: "Dalla direzione è venuto un criterio di apertura, che suggerisce di privilegiare l'allargamento della partecipazione piuttosto che l'allestimento di barriere". Un criterio di cui "sono personalmente molto convinto" che corrisponde "all'idea di investire, anche rischiando qualcosa, sul rapporto fra politica e società che oggi è largamente in crisi. In nome di questa logica, mentre ho ritenuto giusto dichiarare da subito la candidatura del segretrario del Pd, anche in ossequio alle regole statutarie, ho chiesto e chiedo che questa sia in via di principio una candidatura esclusiva. Avremo modo, nel tempo giusto, di investire l'assemblea dei temi regolamentari e statutari e di prendere assieme le decisioni conseguenti".

Renzi contrattacca. Ma la linea scelta dal leader viene messa a più riprese in discussione. Tra i più critici Matteo Renzi. "I giovani del Pd - avverte il sindaco di Firenze - non faranno come Alfano". "E' stato desolante - dice - vedere tanti giovani del Pdl che si sono immediatamente rimessi in ordine appena Berlusconi ha detto 'scendo in campo io'. Noi faremo l'opposto". Poi attacca frontalmente il segretario: "Rinviando il discorso sulle primarie tutto a settembre, Bersani pensa di metterci in saccoccia. Si sbaglia di brutto peché noi in questo mese ci organizziamo, ci organizziamo sul territorio e a settembre siamo pronti".

Proteste in platea. Ma a creare tensioni ancora più forti è la reazione dell'altro "rottamatore" Filippo Civati. L'esponente lombardo presenta infatti tre ordini del giorno sulle regole per le primarie, le primarie per il parlamentari e il limite dei tre mandati, che la presidenza decide di non mettere ai voti in quanto "la relazione di Bersani delinea un percorso ben definito che si occupa anche delle primarie per la premiership. L'odg delinea un percorso un po' diverso e quindi è precluso". Annuncio che viene accolto dalle proteste della sala, dalla quale si alza il grido "voto, voto, voto". Reazioni che indispettiscono il segretario.

Scontro sui diritti civili. Ma tempi e regole delle primarie non sono l'unico tema che agita l'assemblea democratica. Il documento messo a punto dal Comitato per i diritti che affronta i temi dei diritti delle coppie omosessuali e la bioetica passa, ma colleziona 38 no. Escluso invece l'ordine del giorno presentato da Anna Paola Concia che prevedeva l'equiparazione del matrimonio gay al matrimonio civile. A sorpresa, prima del voto sul testo ufficiale è salito sul palco Enrico Fusco, delegato della Puglia, e non ha risparmiato critiche: "E' un documento arcaico, irrispettoso, offensivo per la dignità delle persone. Non è un passo in avanti ma un passo indietro enorme. Anche Fini è più avanti di noi", lamenta. A risolvere lo scontro, con da un lato Rosy Bindi e dall'altro Paola Concia, alla fine sarà la mediazione della sinistra del partito, che integra il documento con il riconoscimento della "pari dignità legale e sociale" ai gay.

La versione di Rosy. Poi, a lavori conclusi, Rosy Bindi ha spiegato così i momenti di tensione: "Ci sono procedure in tutte le assemblee direttive che devono essere rispettate. Sui diritti civili c'è stata una proposta, frutto di un grande lavoro, e rappresenta un passo in avanti sul tema dei diritti. E sulle primarie, dopo il voto sulla relazione di Bersani, non si poteva mettere in votazione degli ordini del giorno sullo stesso argomento essendosi la presidenza assunta già la responsabilità sullo svolgimento delle primarie". Quanto al documento, non votato, relativo ai matrimoni omosessuali, Bindi aggiunge: "Non si poteva votare quel documento dal momento che con il primo, già votato, avevamo escluso le nozze tra gay perché la Costituzione non le prevede".

La riforma elettorale. Prima che l'assemblea si accendesse su primarie e diritti civili, il discorso introdutttivo di Bersani ha affrontatato la questione della riforma elettorale. "Davanti alle preclusioni della destra - ha affermato il laeder democratico - non ci arrendiamo davanti all'idea di tenerci il porcellum che, lo abbiamo ripetuto mille volte, è una causa principe del discredito della politica". Pier Luigi Bersani, aprendo l'assemblea del Partito democratico, torna sulle difficoltà che stanno caratterizzando il tentativo di riformare la legge elettorale prima della scadenza della legislatura.

I paletti del Pd. "Siamo pronti a ragionare su soluzioni di compromesso ma non a rinunciare a due principi - prosegue il segretario del Pd - i cittadini la sera delle elezioni devono sapere chi è in grado di organizzare e garantire credibilmente la governabilità e quindi chiediamo un credibile premio di governabilità" che deve essere attribuito "a chi arriva primo sia nella forma di una lista singola sia nella forma di liste collegate". Ed il cittadino, sottolinea ancora Bersani, "deve poter decidere sul suo parlamentare".

(14 luglio 2012) www.repubblica.it

Re: Primarie e nozze gay, è bagarre nel Pd

MessaggioInviato: 14/07/2012, 18:47
da flaviomob
Sarebbe anche il caso di indicare una via d'uscita da quella che Bersani stesso definisce la peggior crisi dal dopoguerra e che "ci accompagnerà per un lungo periodo", visto che lo stesso Bersani sostiene che Monti ha commesso degli errori...

http://www.unita.it/italia/primarie-all ... 507?page=4

Re: Primarie e nozze gay, è bagarre nel Pd

MessaggioInviato: 15/07/2012, 0:27
da pianogrande
Forse, uno di questi secoli, nel PD si aprirà la "bagarre" contro gli avversari politici.
Magari, con calma, si arriverà anche a lanciare messaggi chiari ai potenziali elettori.
Contenere in sé tutte le opinioni della galassia ed il loro contrario, secondo qualcuno, porta voti provenienti da tutte le parti.
Secondo il mio modestissimo parere, porta casino, marasma, inaffidabilirtà.

Ecco, siore e siori, un partito che ha sempre ragione ma che, contemporaneamente, ha sempre torto.

Ecco un segretario sempre impegnato a mediare (in italiano corrente si dice a prenderle).

Se dall'altra parte resuscita Berlusconi, che cosa gli dà questo coraggio?

Re: Primarie e nozze gay, è bagarre nel Pd

MessaggioInviato: 15/07/2012, 17:19
da franz
Grillo ora apre alle nozze gay: "Pd farisei"
E Di Pietro rilancia proposta di legge Idv

Il leader dell'Italia dei Valori invita la sinistra del Pd a sottoscrivere la sua proposta sui matrimoni omosessuali. Mentre dal suo blog il fondatore del MoVimento Cinque Stelle salta nella polemica. E attacca la Bindi con una battuta in pieno stile berlusconiano: "Problemi di convivenza con il vero amore non ne ha probabilmente mai avuti"

UNA svolta? Forse. Di sicuro, una precisazione che mancava. "Sono favorevole al matrimonio tra persone dello stesso sesso". Dopo lo scivolone di Bologna di inizio maggio e interviste tentennanti, Beppe Grillo chiarisce la sua posizione sulle nozze gay. Lo fa in un post pubblicato sul suo blog. E l'occasione è fornita dalla bagarre avvenuta ieri all'Assemblea Nazionale del Partito Democratico. Poi, sulla Bindi, una caduta di stile in pieno stile berlusconiano: "Problemi di convivenza con il vero amore non ne ha probabilmente mai avuti". E nella frattura creata nel Pd dala discussione di ieri, si inserisce anche Di Pietro: "I deputati del Pd votino la nostra proposta"

Le versioni di Grillo
. Per il fondatore del MoVimento Cinque Stelle si tratta di una posizione "scontata e pacifica". Non fino a ieri. Negli ultimi mesi, infatti, Grillo era incappato in gaffe e tentennamenti. Nove maggio, piazza Maggiore di Bologna. La ricostruzione è dell'Arcigay: "Da Beppe Grillo, che ha chiuso ieri a Bologna un comizio con la battuta infelice "At salut, buson", che tradotto dal bolognese sta per "ti saluto, culattone" fino ad ora non è giunta una parola o proposta politica sulle famiglie omosessuali". Passano poche settimane e Grillo rilascia un'intervista al quotidiano israeliano Yedioth Ahronot. I temi sono tanti, dall'economia alla politica estera. E alla domanda sui matrimoni gay, il comico genovese replica con un "Forse" che fa discutere. Fino alla dichiarazione di oggi.

L'attacco alla Bindi.
E sui vertici del Pd i toni si alzano. "Questi farisei, sepolcri imbiancati spruzzati di un rosso antico ormai stinto, pretendono di dettare le regole della morale. Una Bindi, un Bersani, un Rutelli. Quanti sono gay nel pdmenoelle e non lo dichiarano? Fate outing (il termine corretto sarebbe coming out, ndr) vi farà bene. I vostri nomi sono già conosciuti. Non c'è nulla di male a essere gay. Fa invece schifo negare diritti sacrosanti per un pugno di voti". E sulla Bindi una battuta degna del miglior Berlusconi: "La Bindi, che problemi di convivenza con il vero amore non ne ha probabilmente mai avuti, ha negato persino la presentazione di un documento sull'unione civile tra gay. Vade retro Satana. Niente sesso, siamo pidimenoellini".

L'ipotesi Di Pietro.
Per il presidente dell'Idv, "quella sui diritti della persona è una battaglia che dovrebbe essere trasversale e condivisa da tutti: laici e cattolici". Per questo, "ci auguriamo che quei deputati che hanno denunciato la chiusura del Pd in tema di diritti civili sostengano e sottoscrivano la nostra proposta di legge sul pieno riconoscimento dei matrimoni gay anche in Italia, già depositata in Parlamento". Perchè i diritti della persona "sono l'elemento qualificante per ogni democrazia e dovrebbero essere condivisi da tutto il centrosinistra, senza tentennamenti".

Arcigay: "Il Pd che dice?". Paolo Patanè, presidente dell'Arcigay attacca Bersani e critica i le posizioni liquide del Pd. Si parte dall'estero: "Cameron, Obama, Hollande, Castro. E in Italia Di Pietro, Vendola, Grillo, Virginio Merola. Renzi, Boeri". Tutti d'accordo. Poi la domanda "E Bersani che dice? Che dice il Pd? Il Pd continua a pensare che saranno i piccoli passi a cambiare il Paese e non si accorge che è proprio quello il metro mediocre che ci schianta e ci isola mentre il mondo corre. I diritti caro Bersani non si concedono a 'scaglie', o per elemosina, ma nella loro interezza per autentico rispetto delle persone e delle loro vite. Bravo Grillo. E il cilicio lo tengano altri. Noi vogliamo sposarci".

La replica dei democratici. No alla propaganda e nessuna strumentalizzazione. La risposta del Pd è affidata a Nico Stumpo, responsabile dell'organizzazione. "Il Pd ha scelto un strada seria e percorribile decidendo di regolamentare giuridicamente le coppie di fatto, a partire da quelle omosessuali. Vedo che Di Pietro e Grillo strumentalizzano il dibattito e le decisioni del Pd per lanciare i loro attacchi". Ancora: "Il Pd lavora per far fare al Paese un passo concreto in avanti. Se l'Italia avrà nella prossima legislatura una legge tra le più avanzate in Europa sarà grazie al Partito democratico, che si sta impegnando in questo senso. Non certo per la propaganda e la strumentalizzazione dal fiato corto".

La reazione della Bindi. Il presidente del Partito Democratico difende il suo operato. "Non e' giusto che dopo un lavoro proficuo di tutti questi anni e un partito che si candida a governare il Paese con un programma importante, si permetta che una minoranza di 38 persone faccia apparire il Pd spaccato, su temi che andranno comunque approfonditi".

(15 luglio 2012) www.repubblica.it

Re: Primarie e nozze gay, è bagarre nel Pd

MessaggioInviato: 16/07/2012, 21:03
da matthelm
Ecco dimostrato come l'autolesionismo possa raggiungere punte impensabili. Dopo un'assemblea seria e propositiva ecco che tutto viene buttato in vacca. Risultato: su tutti, indistintamente, i mezzi di comunicazione è prevalso questo episodio degno del peggior grillismo o radicalismo, fate voi.
Ciliegina: la Concia ora dice di essere con Bersani!!!
La mia solidarietà al povero Bersani, alla Bindi e ai poveri democratici per la dimostrazione di estrema pazienza.

Re: Primarie e nozze gay, è bagarre nel Pd

MessaggioInviato: 17/07/2012, 7:43
da franz
matthelm ha scritto:Ecco dimostrato come l'autolesionismo possa raggiungere punte impensabili.
...
La mia solidarietà al povero Bersani, alla Bindi e ai poveri democratici per la dimostrazione di estrema pazienza.

Vero, comunque frittata è fatta e sul piano mediatico il PD ha fatto una figuraccia.
Appare essere un PD che dice tutto ed il contrario di tutto e non sa scegliere.
Io qui piu' che manifestare solidarietà chiederei concretezza e una linea politica chiara e riconoscibile in economia come sui temi etici e sociali.
"Una" nel senso di "non tante" come adesso.

Re: Primarie e nozze gay, è bagarre nel Pd

MessaggioInviato: 17/07/2012, 8:15
da ranvit
Non c'è soluzione. Impossibile la convivenza in un'unico Partito tra sostenitori di tesi tanto contrapposte.
Il risultato è solo la confusione; davvero scoraggiante per gli elettori.
Sarebbe bene, una volta per tutte, che i filo-clericali nel PD (alcuni ex DC) si ricongiungessero a Casini.
Altro discorso stare nella stessa coalizione di Governo.

Re: Primarie e nozze gay, è bagarre nel Pd

MessaggioInviato: 17/07/2012, 11:14
da Robyn
Invece la scelta dell'assemblea sulle coppie di fatto che vanno in direzione delle civil partnership inglesi e il testamento biologico che affida la scelta sullo stato vegetativo persistente all'alleanza terapeutica medico,famiglia,malato è molto avanzata.Invece i veri nemici della laicità sono quelli che vogliono tutto,ma poi creano le condizioni che neanche i diritti più fondamentali siano garantiti impedendo di legiferare e sù questo molti hanno la responsabilità.Marino,Concia Grillo,Di pietro,Vendola ciao robyn

Re: Primarie e nozze gay, è bagarre nel Pd

MessaggioInviato: 17/07/2012, 11:28
da matthelm
"Ci sono procedure in tutte le assemblee direttive che devono essere rispettate. Sui diritti civili c'è stata una proposta, frutto di un grande lavoro, e rappresenta un passo in avanti sul tema dei diritti. E sulle primarie, dopo il voto sulla relazione di Bersani, non si poteva mettere in votazione degli ordini del giorno sullo stesso argomento essendosi la presidenza assunta già la responsabilità sullo svolgimento delle primarie". Quanto al documento, non votato, relativo ai matrimoni omosessuali, Bindi aggiunge: "Non si poteva votare quel documento dal momento che con il primo, già votato, avevamo escluso le nozze tra gay perché la Costituzione non le prevede".[/quote][/b]

Ranvit, in tutti gli organismi, partiti o no, ci sono gli esagitati da una parte e dall'altra. Il buon senso non sta lì. La mediazione è indispensabile, altrimenti facciamo i soliti gruppuscoli e nulla si costruirà, Ci sarà sempre chi vorrà di più e chi vorrà di meno.
Lo spettacolo dell'assemblea lo potevano evitare come la figuraccia che ne è seguita. Non è questione di clericali o no.