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Civati: occupare il PD

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Civati: occupare il PD

Messaggioda flaviomob il 02/11/2011, 0:15

Civati contro Renzi: “Occupare il Pd”

#occupyPd.

Se l’obiettivo è rilanciare il Partito Democratico, “i decaloghi, i manifesti, le pie intenzioni” sono del tutto insufficienti . Ovvero: niente Leopolda, dimenticate Matteo Renzi, il suo big bang e il wiki-partito. Ciò che serve è “Occupare il Pd”. Pippo Civati propone dal suo blog una nuova iniziativa politica. “Non ci vuole un programma statico, ce ne vuole uno dinamico. Ci vuole l’azione”. Un’azione incentrata su poche proposte concrete. Come “l’abolizione dei vitalizi dei politici e le primarie per i parlamentari”. E non manca l’indicazione di metodo: “Ci vuole che tutti quelli che ci stanno, provino a movimentare il quadro. Facciamo un’ora al giorno di pressing e diamo continuità al nostro messaggio, però, perché altrimenti tutto si perde”.
Primarie per i parlamentari e abolizione dei vitalizi. E proprio le due proposte lanciate dal consigliere regionale lombardo diventano subito due tra gli hashtag più seguiti su Twitter: #novitalizi e #primarieparlamentari. Sostiene Civati: “La prima è semplicissima: si scrive al proprio consigliere regionale di riferimento e si chiede che cosa si sta facendo, nella propria regione, per la riduzione dei privilegi”. Ancora: “Chiedete all’eletto di tenervi aggiornati, di dare informazione circa l’iter di approvazione della riforma”. E sulla previsione di primarie per i parlamentari: “Si tratta di convincere il Pd a tutti i livelli a tenere le primarie per i parlamentari. E allora ci si può muovere in molti modi”. E da Twitter a piazza San Giovanni, dove, alla manifestazione del Pd prevista per sabato saranno raccolte firtme per sostere le proposte di Civati.
Qui il blog di Civati. E qui occupyPd su Twitter.

http://saviano.blogautore.repubblica.it ... are-il-pd/

vedi anche:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11 ... ze/167771/


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
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Re: Civati: occupare il PD

Messaggioda lucameni il 02/11/2011, 1:17

Io sono convinto che una sana diffidenza verso tutti sia d'obbligo prima di aver capito meglio chi sono questi personaggi, cosa fanno, se ce la raccontano giusta etc etc.
Quindi azzardo poco riguardo Civati.
Già la Serracchiani, che pure vedevo di buon occhio (politicamente parlando), ha avuto uscite a mio avviso infelici e per ora non si è dimostrata poi tanto all'altezza del suo compito di "nuova".
Tant'è questo "Pippo", almeno ha un approccio più sobrio di altri e come impressione non è stata malvagia.
E' più a sinistra di Renzi (vabbè ma per diffidare della Gelmini e di Marchionne non ci vuole poi molto), ma la cosa non mi pare essenziale.
Vediamolo all'opera.
Non ne possiamo più dei ruderi Pd (e tanto meno dei giovani rampanti che riproducono vizi e vezzi dei loro peggiori progenitori).
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Re: Civati: occupare il PD

Messaggioda ranvit il 02/11/2011, 9:39

Molto bene!
Come nel caso di Renzi non posso dire di aver approfondito la figura e l'azione di Civati. Ma siccome l'imperativo per il Pd è rinnovamento, ben vengano tanti Civati e tanti Renzi.
Ovviamente i "nuovi" devono farci capire bene cosa propongono e soprattutto cosa....valgono :D .
Ma non gli tarpiamo le ali prima del tempo: sarebbe il salvacondotto ai dinosauri per l'eternità. :twisted:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Civati: occupare il PD

Messaggioda trilogy il 05/11/2011, 10:52

Io non lo conosco, ma da come scrive mi sembra di uno spessore molto diverso da Renzi.
Mi preoccupa un po' che è di Monza....

Come disse un vecchio saggio: il declino italiano è iniziato quando i milanesi si sono dati alla politica e i romani alla finanza..Un fondo di verità c'è :mrgreen:
ciao
trilogy

Dal blog di Civati
http://civati.splinder.com/

Vi accompagneremo nel futuro» (agenzia delle 17.30 di oggi)
Non piove più. Bersani ha finito di parlare. Un discorso straordinario, il suo. Ha messo al centro il rinnovamento della politica: ha parlato della necessità di darsi un tempo, di dimezzare i privilegi, di rinunciare alla sovranità delle burocrazie, per restituirla ai cittadini.

«Se la politica non deve chiedere sacrifici, deve farne», dopo questi vent'anni desolanti, ha detto, accolto da un'ovazione.

Ha accettato di buon grado la decisione di molti parlamentari di non ricandidarsi, dopo la terza legislatura. Nomi importanti che hanno fatto una scelta importante, scegliendo la piazza di San Giovanni per comunicarlo agli elettori democratici: mettersi a disposizione del partito e dei suoi elettori, rimettendo il mandato nelle mani del segretario.

Ha detto che, se si votasse all'inizio del 2012, si terrebbero, una settimana prima della presentazione delle liste, le primarie per i parlamentari.

Ha parlato di legalità e del coraggio da avere, in tutto il Paese, per ridare dignità alla politica.

Pensando a Genova e alle Cinque Terre, ha lanciato una campagna per portare a zero il consumo di suolo e per intervenire in difesa del paesaggio e contrastare il dissesto idrogeologico, chiedendo a tutti gli amministratori locali del Pd di immaginare (e di praticare, soprattutto) un nuovo modello di sviluppo per le proprie città. Ha chiesto ai democratici di contribuire all'emergenza ligure, ricordando di essere stato angelo del fango, da giovane.

Infine, ha dichiarato, con tono ispirato, che diventeremo un Paese tecnologico, il primo d'Europa. Che la banda larga e la rete serviranno per dare informazione a tutti i cittadini, per risparmiare tempo e risorse, per consumare meglio l'energia, per pagare le tasse senza dover passare dal commercialista (e senza evaderle, anche).

Ha proposto, senza troppi giri di parole, una patrimoniale e una corrispondente diminuzione delle tasse su lavoro e impresa. Ha promesso di dedicarsi alla finanza, per ridare controllo democratico ai cittadini.

Si è rivolto, dall'inizio alla fine del suo discorso, ai giovani italiani, alle ragazze soprattutto: «li accompagneremo nel futuro», il loro, con umiltà e determinazione. La folla si è animata. Contratto di lavoro a tutela progressiva, ammortizzatori sociali universali, nuove forme di partecipazione alla direzione delle imprese da parte dei dipendenti.

Ha parlato di un orgoglio italiano da ritrovare, giorno dopo giorno, e dell'Europa, un orizzonte di cui il Paese si deve riappropriare.

Ha chiesto, infine, a ogni elettore di mobilitarsi: di dedicare il tempo libero al nostro Paese, nelle prossime settimane, perché il cambiamento si possa realizzare. :shock:
Ultima modifica di trilogy il 05/11/2011, 10:57, modificato 4 volte in totale.
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Re: Civati: occupare il PD

Messaggioda ranvit il 05/11/2011, 10:54

Come disse un vecchio saggio: il disastro italiano è iniziato quando i milanesi si sono dati alla politica e i romani alla finanza..Un fondo di verità c'è :mrgreen:

Assolutamente d'accordo :D :D :D
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Civati: occupare il PD

Messaggioda flaviomob il 07/11/2011, 23:15

Io non lo conosco, ma da come scrive mi sembra di uno spessore molto diverso da Renzi.
Mi preoccupa un po' che è di Monza....

Come disse un vecchio saggio: il declino italiano è iniziato quando i milanesi si sono dati alla politica e i romani alla finanza..Un fondo di verità c'è
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E questa dove l'hai trovata? Nel gobbone di Andreotti? :mrgreen: :lol:

Comunque non ti preoccupare, Monza non segue la liturgia ambrosiana, è l'unica enclave di rito romano nella diocesi milanese... :lol:


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Re: Civati: occupare il PD

Messaggioda trilogy il 08/11/2011, 20:23

flaviomob ha scritto:
Io non lo conosco, ma da come scrive mi sembra di uno spessore molto diverso da Renzi.
Mi preoccupa un po' che è di Monza....

Come disse un vecchio saggio: il declino italiano è iniziato quando i milanesi si sono dati alla politica e i romani alla finanza..Un fondo di verità c'è
ciao
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E questa dove l'hai trovata? Nel gobbone di Andreotti? :mrgreen: :lol:

Comunque non ti preoccupare, Monza non segue la liturgia ambrosiana, è l'unica enclave di rito romano nella diocesi milanese... :lol:


Non conosco con precisione la fonte. Io l'avevo sentita ai tempi dei furbetti del quartierino, ma è antecedente,
forse di Gianni Agnelli.
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Re: Civati: occupare il PD

Messaggioda flaviomob il 12/11/2011, 16:43

Civati:

Punto per punto

Ecco cosa direi, se fossi segretario del Pd (ma non lo sono e secondo me alcune cose qui sotto le pensa anche Bersani):

Il Pd non va al governo, il Pd salva il Paese.

Il governo è un governo di emergenza, un governo del Presidente e tutto tecnico, insomma, che il Pd sostiene in Parlamento, senza pretendere per sé posizioni. Il problema è salvare l'Italia, non nominare un sottosegretario.

Il governo si impegna su una missione precisa e dichiarata fin dall'insediamento, sui punti già discussi ma non affrontati dal governo precedente.

Il governo è a tempo, e si vota nella primavera del 2012, con l'impegno per chi si candida a non stravolgere gli impegni assunti dall'esecutivo d'emergenza.

Tempi più lunghi, e formule diverse, non appaiono né sostenibili, né augurabili. Saprebbero di inciucio, non avrebbero né la legittimità, né l'autorevolezza per reggere la situazione.

Che nessuno scambi la situazione di estrema gravità per perpetuarsi nella funzione di parlamentare, perché alcune reazioni sono deprimenti.

E ci si prepari al fatto ineludibile che, dopo questo passaggio, sia una nuova generazione a governare il Paese.

Con idee adatte al Paese che sarà e soprattutto a quello che vorremmo.



Aggiungo io: se non si riesce a riformare la legge elettorale, garantire immediatamente le primarie per scegliere i candidati parlamentari.

E sottoscrivo tutto.


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Re: Civati: occupare il PD

Messaggioda ranvit il 15/11/2011, 9:08

Meglio aspettare il 2013.....tanto anche se si vincesse (con un Cs che comprenda Sel e parte dell'Idv) non si riuscirebbe a governare. :D

L'Italia ha bisogno di molte riforme che forse Monti puo' avviare, il Cs con Sel...no.
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Re: Civati: occupare il PD

Messaggioda ranvit il 23/11/2011, 16:57

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplR ... ID_blog=41


22/11/2011
Il ritorno dello scontro ideologico

Molti lettori sono rimasti sorpresi, e in qualche caso persino offesi, dai giudizi negativi che Nichi Vendola ha espresso sul programma economico del governo Monti nell’intervista a «Che tempo che fa». Perché il presidente della Puglia fa di ogni erba un fascio, anziché sostenere lo sforzo di persone serie e competenti che cercano di rimediare ai danni d’immagine e di sostanza compiuti dai predecessori?

Il loro stupore è indicativo di quanto sta succedendo nelle teste degli italiani dopo la caduta di Berlusconi.

Per vent’anni la politica da noi è stata un referendum pro o contro una persona fisica. Cosa pensassimo del capitalismo finanziario o delle energie alternative era di importanza secondaria rispetto al fattore dirimente: l’accettazione o il rifiuto del populismo berlusconiano. Quest’anomalia ha prodotto alleanze tattiche e ambiguità inevitabili, alimentate dal fatto che i principali campioni dell’anti-berlusconismo (da Travaglio a Di Pietro) non erano di sinistra.

Ora che la polvere sollevata intorno a quella personalità eccessiva comincia a diradarsi, le idee tornano ad avere un nome e ci si ricomincia a dividere non sull’antropologia, ma sulla politica. Così lo stesso compagno Vendola che ancora un mese fa a «Ballarò», Berlusconi imperante, discettava con Fini circa una loro possibile alleanza, sulla poltrona di Fazio è tornato a indossare i panni dell’anticapitalista che in Monti vede il liberismo presentabile, ma pur sempre il liberismo: sensibile più alle ragioni del profitto che a quelle dell’ambiente o della giustizia sociale.

Dopo vent’anni di deriva populista c’eravamo dimenticati che in tutto il mondo esiste anche un liberalismo conservatore: serio, colto, perbene. E minoritario, almeno in Italia, perché minoritaria è la borghesia che lo esprime. Fu questo il cruccio di Montanelli e la vera ragione del suo dissidio con Craxi e poi con Berlusconi, che davano voce a un altro genere di borghesia, arrembante e spregiudicata. Forse però ci eravamo dimenticati che esiste anche una sinistra anticapitalista, indisponibile a stilare un programma coerente di governo con altre forze progressiste che pur contrastando Berlusconi accettano la Borsa e le banche. Il Sistema, insomma, e le sue regole del gioco. Quel Sistema e quelle regole che gli indignados italiani, di cui Vendola punta a farsi portavoce, vogliono abbattere perché lo considerano esaurito e ormai espulso dalla storia. In cambio di cosa non è ancora chiaro, visto che il comunismo è morto. Keynes è morto e anche lo Stato Sociale non si sente tanto bene.

Quando Bersani minimizza le divisioni a sinistra, sostenendo che Obama e Clinton, pur stando nello stesso partito, hanno posizioni divergenti su molti temi, dimentica di aggiungere che i due presidenti democratici americani sguazzano entrambi nel capitalismo, mentre Vendola lo vuole superare. Il nodo è tutto lì. Ed è quel nodo che fa dire, a chiunque osservi senza pregiudizi la situazione delle forze in campo nel dopo Berlusconi, che oggi esistono un partito antieuropeista, la Lega, un partito anticapitalista, Vendola più un pezzo di Pd, e in mezzo due democrazie cristiane. Una un po’ più di destra e l’altra un po’ più di sinistra, che non avendo abbastanza voti per vincere in solitudine né abbastanza sintonia d’idee con i partiti estremi per fare squadra con loro, saranno condannate in futuro a governare insieme.
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