Sul Corriere del Mezzogiorno di oggi (cartaceo), le parole di De Luca: i nostri programmi politici sono delle palle in senso figurato ed in senso proprio. Lo dico ai dirigenti nazionali, che quando in Tv sembrano dei maestri di violino. Ed io mi annoio. Nessuno ancora ha capito quale sia la ricetta del Pd per uscire dalla crisi. Io stesso faccio fatica a ricordarla. Tassare i capitali scudati? Una palla. Bisognerebbe invece fare battaglia in Parlamento, magari bloccando per un mese la Camera ed il Senato per consentire ai Comuni di sforae il patto di stabilità e sopravvivere. Di sicuro il Pd pagherà caro il voto sulle Province, che continuo a definire dei contributifici dove si celano alti livelli di parassitismo. Mentre oggi il cittadino fa fatica a guardare avanti, i dirigenti del Partitp si perdono dietro le correnti e le controcorrenti, tentando di piazzare i loro amici.
Condivido totalmente le parole di De Luca!
Vittorio
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Questo l'aticolo apparso ora sul sito (sono le 16.33):
Frecciate di De Luca ai democratici: «In questo Pd c'è il peggio di Dc e Pci»
Il sindaco durante la presentazione del libro di Bettini «Oltre i partiti»: siamo divisi tra correnti e burocrazia
SALERNO — «Siamo il partito che ha sommato il peggio della vecchia Democrazia Cristiana e del Partito Comunista, divisi tra correnti e burocratismo». È ancora al vetriolo il commento del sindaco di Salerno Vincenzo De Luca rispetto al ruolo e all'immagine del Pd a livello nazionale. Le sue parole durissime sono riecheggiate mercoledì sera, nel Salone del Gonfalone di Palazzo di Città, alla presenza di Goffredo Bettini - ex braccio destro di Veltroni - e del senatore Marco Follini. L'occasione era la presentazione del libro curato da Bettini dal titolo «Oltre i partiti».
Goffredo Bettini in Comune
IL «J'ACCUSE» - Un'occasione troppo importante quella di ieri, mercoledì, che De Luca ha colto immediatamente per ribadire la sua tesi: «Grazie al lavoro di Bettini - ha esordito - questa sera riusciamo ad allontanarci dall'animalità in cui è piombata la politica italiana. In questo panorama desolante, il centro sinistra non è riuscito ad interpretare l'evoluzione della società nazionale, cosa che invece ha fatto Berlusconi ed il centrodestra anche se per propri fini. Noi però continuiamo ad usare un linguaggio pieno di luce e privo di vita, con parole che scivolano addosso al cittadino». Poi l'analisi del primo cittadino passa dall'aspetto sociologico a quello più politico ed il j'accuse diventa rovente: «I nostri programmi politici sono delle palle in senso figurato ed in senso proprio. Lo dico ai dirigenti nazionali, che quando ascolto in tv sembrano dei maestri di violino. Ed io mi annoio».
LE PROSSIME ELEZIONI - Infine De Luca prova ad immaginare anche lo scenario in vista delle future elezioni politiche, suonando un nuovo campanello d'allarme per il centro sinistra: «Nessuno ancora oggi ha capito quale sia la ricetta del Pd per uscire dalla crisi. Io stesso faccio fatica a ricordarla. Tassare i capitali scudati? Una palla. Bisognerebbe invece fare battaglia in Parlamento, magari bloccando per un mese la Camera ed il Senato, per consentire ai comuni di sforare il patto di stabilità e sopravvivere. Di sicuro il Pd pagherà caro in termini elettorali il voto sulle province, che continuo a definire dei contributifici dove si celano alti livelli di parassitismo. Mentre oggi il cittadino fa fatica a guardare avanti, i dirigenti del partito si perdono dietro le correnti e le controcorrenti, tentando di piazzare i loro amici».
L'OSPITE - Anche Bettini ha avuto parole severe per il Pd: «Il nostro popolo è molto più avanti delle divisioni che in questa fase attanagliano il gruppo dirigente del partito, divisioni che sono funzionali unicamente al mantenimento del posto di potere. A Salerno, ad esempio, la gente ha scelto De Luca non perché sia un sindaco del Pd o del centrosinistra, ma perché è un ottimo amministratore».
Umberto Adinolfi
06 ottobre 2011