
ALLA FESTA DELL'API
Profumo: «Io in politica?
Se c'è bisogno di me, non mi tiro indietro
Casini: «Sarebbe un ottimo ministro dell'Economia». Il manager: «Manovra insostenibile, sì alla patrimoniale»
MILANO - «Sono pronto, se necessario, a dare il contributo per far funzionare le cose». Alessandro Profumo sceglie la festa nazionale di Alleanza per l'Italia, a Labro (Rieti), per confermare la disponibilità a entrare in politica. O, meglio, «a dare una mano» come replica a Bruno Tabacci lo stesso manager, 54 anni quindici dei quali spesi alla guida di Unicredit, la banca che ha contribuito a privatizzare e portare in Europa, lasciata un anno fa in aperto contrasto con le Fondazioni socie e con una buonuscita di 40 milioni. Tempo e disponibilità non mancano oggi a Profumo che in passato non ha nascosto la vicinanza al Partito democratico, nel quale ha militato la moglie Sabina Ratti. «Mi metto in gioco, ci metterei tutta la passione» dice tra gli applausi del pubblico replicando a Tabacci, fondatore dell'Api e assessore della giuta Pisapia, che lo invita a «sporcarsi le mani».
«LA MANOVRA NON E' SOSTENIBILE, SI' ALLA PATRIMONIALE» - «La manovra non è adeguata nelle quantità non è sostenibile», osserva Profumo nel corso del dibattito. «Serve una patrimoniale molto rilevante per abbattere lo stock di debito»dice, affermando che «bisogna rivedere le spese uscendo dalla mentalità dei tagli lineari ed entrare in quella dei tagli qualitativi». Ma per fare «tutto questo occorrerebbe una forza politica che la momento non esiste». La situazione, ha concluso «in definitiva è insostenibile e stiamo ballando sull' orlo del baratro».
CASINI: PROFUMO? MINISTRO DELL'ECONOMIA- Il pomeriggio di incontri viene chiuso dal leader dell'Udc Pierferdinando Casini che rivolgendosi all'ex banchiere seduto in prima fila lo stuzzica: « «Alessandro Profumo? C'ha un sacco di soldi, ha lavorato bene ed è una fra le persone più intelligenti del Paese. Dunque, Alessandro fai politica... Lo vedrei benissimo come un ottimo ministro dell'Economia». Profumo, per Casini, «non sarà l'uomo della Provvidenza, sarà uno che potrà dare una mano. Ed è proprio così che si deve fare».
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