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L’idea dei democratici: «battistrada» nel Mezzogiorno. Ma il sindaco attacca ancora in tv
Pd, grandi manovre su De Luca 
«Le macerie del Pd campano dovute da una classe dirigente immobile che non ha mai dato ascolto ai territori». De Luca ieri, intorno all’una, ha incontrato a palazzo di città il segretario regionale del Pd Enzo Amendola che si è congratulato con lui per il risultato. Poi la sera all’attacco. Amendola a Salerno anche per verificare la disponibilità ad un impegno nel Mezzogiorno e in Campania «più forte e significativo». De Luca accetta il confronto, «ascolta» ma mette i paletti alle richiesta e - tanto per non smentirsi - non lesina, nel corso della giornata in interviste a Repubblica Tv e a Linea notte del Tg3 accuse severe al partito nazionale e locale. E una rivincita per il sindaco, una coazione a ripetere per il pd che per la seconda volta torna con il cappello in mano a via Roma. «Il partito non premia il merito. È solo camarille e sottogruppi che portano alla dispersione delle energie - piccona De Luca - il pd rispetto alla Campania e a Napoli non ha trovato il coraggio di dire che il centrosinistra ha costruito un disastro di proporzioni storiche. 
E, chi lo dice da quindici anni, vede le sue parole cadere nel vuoto a causa dell’opportunismo e della viltà politica della classe dirigente nazionale del pd». E aggiunge: «Lo spirito di verità prevalga a Napoli, dove il pd è stato distrutto da qualcuno che non ha voluto sentire chi diceva che quella gestione dei rifiuti, dei fondi europei e della sanità avrebbe cancellato la speranza». De Luca avrà pur ricevuto ringraziamenti e attestati dalle diverse anime del pd - da D’Alema a Bersani, a Veltroni, a Marini e Follini - ma non fa sconti: «La situazione attuale apre nuovi scenari, ma i problemi sotto il profilo programmatico e la capacità di governo, rimangono. Insomma, si eliminino forme di doppiezza e quel 90% di anime morte che nel partito non rappresentano nemmeno se stesse». Ad Amendola De Luca pone l’impegno di convergere sulle priorità programmatiche che aveva già espresso alle regionali e l’invita a considerare la sua vittoria a Salerno in relazione alla batosta napoletana. De Luca chiede al segretario di costruire in base al partito dei territori. Un pour parler, tuttavia, che non si conclude nemmeno con comunicati e dichiarazioni ufficiali. De Luca si limita a far sapere che «attende segnali». Non aspira a ricoprire l’incarico di responsabile dell’ufficio Mezzogiorno che fu di Ranieri, né a mettere su una «fabbrica» De Luca. «Voglio rimettere in campo un modello di buona amministrazione», spiega ad Amendola. Non ci sarà una riedizione del partito dei sindaci, «ma dei buoni amministratori sì». E su De Magistris e Lettieri: «Coerentemente mi colloco nel centrosinistra e mi auguro che De Magistris faccia tesoro dell’esperienza e assuma comportamenti civili. Ha fatto parte di quell’area politico-giornalistica che non rispetta la dignità degli altri. Ma mettiamo da parte le valutazioni personali. Gli dico: raccolta differenziata in due mesi? Sono palle, ci vogliono due anni».