Proposta Sposetti (Pd): raddoppio costo della politica!!!

Ma si rendono conto di ciò che chiedono?
Quando Ranvit ed altri insistono troppo sulla necessità di ridurre i costi della politica (certo necessario, ma a mio parere poco incisivo nei fatti) mi capita di pensare che possa essere un atteggiamento un po' populista.
Il mio dubbio può essere più o meno fondato, certo è però che proporre di aumentare i costi della politica mi sembra del tutto fuori dal mondo e dalla realtà del paese.
Ovviamente la proposta ha elevate possibilità di passare, in quanto proposta dal Pd ed ovviamente approvata dal Pdl e da quasi tutti gli altri.
Altrettanto ovviamente, se questa proposta dovesse andare avanti, il Pd non guadagnerebbe alcun elettore di centro, e ne perderebbe moltissimi a sinistra e non solo ...
Va bene il tafazzismo, ma questo è suicidio!!!
Da Il Fatto:
Prendi e raddoppia: il blitz dei partiti
[b]La proposta del Pd Sposetti prevede che anche le fondazioni possano beneficiare dei rimborsi. [/b]
Una norma che raddoppia i costi della politica“Non fate come hanno fatto gli altri giornali: spiegatela bene la mia proposta e non guardate solo ai soldi”, dice Ugo Sposetti, tesoriere dei Ds – tuttora esistenti – e architetto della fondazione che ha tenuto assieme memoria, immobili e simboli della sinistra comunista ed ex comunista italiana.
E certo non è facile immaginare la proposta di legge presentata dal deputato Pd per unificare l’intera legislazione “sulla disciplina e il finanziamento pubblico dei partiti”, senza pensare a quanto costerà ai cittadini. La norma da lui immaginata, infatti, finisce per raddoppiare i “costi della politica”, moltiplicando per due i contenitori che possono ricevere soldi pubblici: ai partiti, chiamati ad organizzare il consenso, si aggiungerebbero le fondazioni che andrebbero a curare “l’attività culturale e la formazione politica” del partito cui fanno riferimento.
I primi continuerebbero a ricevere il rimborso elettorale così come fanno oggi (la cifra complessiva è di 170 milioni di euro annui, tra rimborsi per politiche, regionali ed europee). Le seconde, tutte assieme, riceverebbero invece 185 milioni di euro l’anno.
Non è l’unica novità contenuta nella proposta Sposetti, ma certo è difficile immaginare questo raddoppio dei costi come “secondario” rispetto al resto del provvedimento. Alla domanda: “Non sono troppi soldi?”, Sposetti risponde: “No che non sono troppi. Perché altrimenti governeranno sempre i partiti dei ricchi, e i Berlusconi ve li tenete per i prossimi 20 anni”.
È un punto di vista. Come lo è il secondo affondo: “Chi fa demagogia per i soldi della politica si vada a vedere quanto spendono Francia e Germania”. È proprio dalla Germania infatti, che Sposetti ha ricavato l’idea del doppio contenitore. Lì i partiti del Bundestag, “oltre a ricevere un contributo diretto di 133 milioni di euro, possono beneficiare di uno stanziamento per le fondazioni pari a 334 milioni”, afferma il deputato anche nel documento di presentazione messo agli atti parlamentari. E il referendum del ‘93? Non doveva cancellare il finanziamento pubblico dei partiti? Sposetti ci gira intorno: “I finanziamenti i partiti li ricevono come rimborso per le campagne elettorali, e gli altri non arriverebbero ai partiti ma alle fondazioni che sono da queste distinte”. Un altro punto di vista.
La nuova norma, d’altronde, fissa alcuni punti fermi che si riallacciano al profilo pubblico dei partiti organizzati così come immaginato in sede di Assemblea costituente, definendone meglio la natura pubblica. Così, dal punto di vista giuridico i partiti passerebbero da associazioni di fatto ad associazioni vere e proprie, “iscritte in pubblici registri” e obbligate a rispettare alcune regole come la garanzia della democrazia interna, le primarie per la scelta delle cariche elettive (anche se possono essere limitate ai soli iscritti) e la trasparenza dei propri bilanci. L’iscrizione a un registro cancellerebbe anche, per questi soggetti, la sottoscrizione delle liste al momento delle elezioni. I partiti dovranno però dotarsi, per l’appunto, di fondazioni. Indicate come “entità separate” (chi detiene cariche direttive nelle fondazioni non può candidarsi o ricoprire incarichi di governo) non possono versare denari nelle casse dei partiti ma solo erogare servizi.
C’è di più. Il rimborso elettorale (un euro per ogni avente diritto al voto, moltiplicato per gli anni della legislatura e per ogni organo elettivo) ritornerebbe a essere concesso ad ogni partito che superi la soglia dell’1%. La norma dello sbarramento al 4% con la conseguente perdita del rimborso elettorale per Sposetti è iniqua: “Uno può decidere che per avere una rappresentanza in Parlamento deve raggiungere una certa soglia, ma perché non si deve concedere ai movimenti politici il rimborso per averci provato? Se all’epoca Pci, Dc e Psi avessero pensato a norme del genere la Lega non sarebbe mai sopravvissuta”.
La proposta Sposetti, presentata lo scorso ottobre, martedì sarà all’attenzione della commissione Affari costituzionali di Montecitorio. L’hanno firmata 56 deputati di tutti gli schieramenti: molti Pd, cinque Pdl, l’Udc Savino Pezzotta, il Responsabile D’Anna, anche l’Idv Di Stanislao e Luca Barbareschi, all’epoca in Fli. Nulla, per adesso, fa pensare che sarà ostacolata.
PS. Ho riflettuto prima di scegliere questo forum per inserire l'argomento. Poi ho deciso, perché mi sembra un tema di rilevanza politica per il futuro del Pd e per tutti noi.
E pensare che la "giustificazione" di Sposetti è che questi soldi dovrebbero servire per battere Berlusconi, che è molto ricco!!!
annalu
Quando Ranvit ed altri insistono troppo sulla necessità di ridurre i costi della politica (certo necessario, ma a mio parere poco incisivo nei fatti) mi capita di pensare che possa essere un atteggiamento un po' populista.
Il mio dubbio può essere più o meno fondato, certo è però che proporre di aumentare i costi della politica mi sembra del tutto fuori dal mondo e dalla realtà del paese.
Ovviamente la proposta ha elevate possibilità di passare, in quanto proposta dal Pd ed ovviamente approvata dal Pdl e da quasi tutti gli altri.
Altrettanto ovviamente, se questa proposta dovesse andare avanti, il Pd non guadagnerebbe alcun elettore di centro, e ne perderebbe moltissimi a sinistra e non solo ...
Va bene il tafazzismo, ma questo è suicidio!!!
Da Il Fatto:
Prendi e raddoppia: il blitz dei partiti
[b]La proposta del Pd Sposetti prevede che anche le fondazioni possano beneficiare dei rimborsi. [/b]
Una norma che raddoppia i costi della politica“Non fate come hanno fatto gli altri giornali: spiegatela bene la mia proposta e non guardate solo ai soldi”, dice Ugo Sposetti, tesoriere dei Ds – tuttora esistenti – e architetto della fondazione che ha tenuto assieme memoria, immobili e simboli della sinistra comunista ed ex comunista italiana.
E certo non è facile immaginare la proposta di legge presentata dal deputato Pd per unificare l’intera legislazione “sulla disciplina e il finanziamento pubblico dei partiti”, senza pensare a quanto costerà ai cittadini. La norma da lui immaginata, infatti, finisce per raddoppiare i “costi della politica”, moltiplicando per due i contenitori che possono ricevere soldi pubblici: ai partiti, chiamati ad organizzare il consenso, si aggiungerebbero le fondazioni che andrebbero a curare “l’attività culturale e la formazione politica” del partito cui fanno riferimento.
I primi continuerebbero a ricevere il rimborso elettorale così come fanno oggi (la cifra complessiva è di 170 milioni di euro annui, tra rimborsi per politiche, regionali ed europee). Le seconde, tutte assieme, riceverebbero invece 185 milioni di euro l’anno.
Non è l’unica novità contenuta nella proposta Sposetti, ma certo è difficile immaginare questo raddoppio dei costi come “secondario” rispetto al resto del provvedimento. Alla domanda: “Non sono troppi soldi?”, Sposetti risponde: “No che non sono troppi. Perché altrimenti governeranno sempre i partiti dei ricchi, e i Berlusconi ve li tenete per i prossimi 20 anni”.
È un punto di vista. Come lo è il secondo affondo: “Chi fa demagogia per i soldi della politica si vada a vedere quanto spendono Francia e Germania”. È proprio dalla Germania infatti, che Sposetti ha ricavato l’idea del doppio contenitore. Lì i partiti del Bundestag, “oltre a ricevere un contributo diretto di 133 milioni di euro, possono beneficiare di uno stanziamento per le fondazioni pari a 334 milioni”, afferma il deputato anche nel documento di presentazione messo agli atti parlamentari. E il referendum del ‘93? Non doveva cancellare il finanziamento pubblico dei partiti? Sposetti ci gira intorno: “I finanziamenti i partiti li ricevono come rimborso per le campagne elettorali, e gli altri non arriverebbero ai partiti ma alle fondazioni che sono da queste distinte”. Un altro punto di vista.
La nuova norma, d’altronde, fissa alcuni punti fermi che si riallacciano al profilo pubblico dei partiti organizzati così come immaginato in sede di Assemblea costituente, definendone meglio la natura pubblica. Così, dal punto di vista giuridico i partiti passerebbero da associazioni di fatto ad associazioni vere e proprie, “iscritte in pubblici registri” e obbligate a rispettare alcune regole come la garanzia della democrazia interna, le primarie per la scelta delle cariche elettive (anche se possono essere limitate ai soli iscritti) e la trasparenza dei propri bilanci. L’iscrizione a un registro cancellerebbe anche, per questi soggetti, la sottoscrizione delle liste al momento delle elezioni. I partiti dovranno però dotarsi, per l’appunto, di fondazioni. Indicate come “entità separate” (chi detiene cariche direttive nelle fondazioni non può candidarsi o ricoprire incarichi di governo) non possono versare denari nelle casse dei partiti ma solo erogare servizi.
C’è di più. Il rimborso elettorale (un euro per ogni avente diritto al voto, moltiplicato per gli anni della legislatura e per ogni organo elettivo) ritornerebbe a essere concesso ad ogni partito che superi la soglia dell’1%. La norma dello sbarramento al 4% con la conseguente perdita del rimborso elettorale per Sposetti è iniqua: “Uno può decidere che per avere una rappresentanza in Parlamento deve raggiungere una certa soglia, ma perché non si deve concedere ai movimenti politici il rimborso per averci provato? Se all’epoca Pci, Dc e Psi avessero pensato a norme del genere la Lega non sarebbe mai sopravvissuta”.
La proposta Sposetti, presentata lo scorso ottobre, martedì sarà all’attenzione della commissione Affari costituzionali di Montecitorio. L’hanno firmata 56 deputati di tutti gli schieramenti: molti Pd, cinque Pdl, l’Udc Savino Pezzotta, il Responsabile D’Anna, anche l’Idv Di Stanislao e Luca Barbareschi, all’epoca in Fli. Nulla, per adesso, fa pensare che sarà ostacolata.
PS. Ho riflettuto prima di scegliere questo forum per inserire l'argomento. Poi ho deciso, perché mi sembra un tema di rilevanza politica per il futuro del Pd e per tutti noi.
E pensare che la "giustificazione" di Sposetti è che questi soldi dovrebbero servire per battere Berlusconi, che è molto ricco!!!
annalu