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Proposta Sposetti (Pd): raddoppio costo della politica!!!

MessaggioInviato: 11/04/2011, 12:25
da annalu
Ma si rendono conto di ciò che chiedono?
Quando Ranvit ed altri insistono troppo sulla necessità di ridurre i costi della politica (certo necessario, ma a mio parere poco incisivo nei fatti) mi capita di pensare che possa essere un atteggiamento un po' populista.
Il mio dubbio può essere più o meno fondato, certo è però che proporre di aumentare i costi della politica mi sembra del tutto fuori dal mondo e dalla realtà del paese.
Ovviamente la proposta ha elevate possibilità di passare, in quanto proposta dal Pd ed ovviamente approvata dal Pdl e da quasi tutti gli altri.
Altrettanto ovviamente, se questa proposta dovesse andare avanti, il Pd non guadagnerebbe alcun elettore di centro, e ne perderebbe moltissimi a sinistra e non solo ...
Va bene il tafazzismo, ma questo è suicidio!!!

Da Il Fatto:

Prendi e raddoppia: il blitz dei partiti
[b]La proposta del Pd Sposetti prevede che anche le fondazioni possano beneficiare dei rimborsi. [/b]

Una norma che raddoppia i costi della politica“Non fate come hanno fatto gli altri giornali: spiegatela bene la mia proposta e non guardate solo ai soldi”, dice Ugo Sposetti, tesoriere dei Ds – tuttora esistenti – e architetto della fondazione che ha tenuto assieme memoria, immobili e simboli della sinistra comunista ed ex comunista italiana.

E certo non è facile immaginare la proposta di legge presentata dal deputato Pd per unificare l’intera legislazione “sulla disciplina e il finanziamento pubblico dei partiti”, senza pensare a quanto costerà ai cittadini. La norma da lui immaginata, infatti, finisce per raddoppiare i “costi della politica”, moltiplicando per due i contenitori che possono ricevere soldi pubblici: ai partiti, chiamati ad organizzare il consenso, si aggiungerebbero le fondazioni che andrebbero a curare “l’attività culturale e la formazione politica” del partito cui fanno riferimento.

I primi continuerebbero a ricevere il rimborso elettorale così come fanno oggi (la cifra complessiva è di 170 milioni di euro annui, tra rimborsi per politiche, regionali ed europee). Le seconde, tutte assieme, riceverebbero invece 185 milioni di euro l’anno.

Non è l’unica novità contenuta nella proposta Sposetti, ma certo è difficile immaginare questo raddoppio dei costi come “secondario” rispetto al resto del provvedimento. Alla domanda: “Non sono troppi soldi?”, Sposetti risponde: “No che non sono troppi. Perché altrimenti governeranno sempre i partiti dei ricchi, e i Berlusconi ve li tenete per i prossimi 20 anni”.

È un punto di vista. Come lo è il secondo affondo: “Chi fa demagogia per i soldi della politica si vada a vedere quanto spendono Francia e Germania”. È proprio dalla Germania infatti, che Sposetti ha ricavato l’idea del doppio contenitore. Lì i partiti del Bundestag, “oltre a ricevere un contributo diretto di 133 milioni di euro, possono beneficiare di uno stanziamento per le fondazioni pari a 334 milioni”, afferma il deputato anche nel documento di presentazione messo agli atti parlamentari. E il referendum del ‘93? Non doveva cancellare il finanziamento pubblico dei partiti? Sposetti ci gira intorno: “I finanziamenti i partiti li ricevono come rimborso per le campagne elettorali, e gli altri non arriverebbero ai partiti ma alle fondazioni che sono da queste distinte”. Un altro punto di vista.

La nuova norma, d’altronde, fissa alcuni punti fermi che si riallacciano al profilo pubblico dei partiti organizzati così come immaginato in sede di Assemblea costituente, definendone meglio la natura pubblica. Così, dal punto di vista giuridico i partiti passerebbero da associazioni di fatto ad associazioni vere e proprie, “iscritte in pubblici registri” e obbligate a rispettare alcune regole come la garanzia della democrazia interna, le primarie per la scelta delle cariche elettive (anche se possono essere limitate ai soli iscritti) e la trasparenza dei propri bilanci. L’iscrizione a un registro cancellerebbe anche, per questi soggetti, la sottoscrizione delle liste al momento delle elezioni. I partiti dovranno però dotarsi, per l’appunto, di fondazioni. Indicate come “entità separate” (chi detiene cariche direttive nelle fondazioni non può candidarsi o ricoprire incarichi di governo) non possono versare denari nelle casse dei partiti ma solo erogare servizi.

C’è di più. Il rimborso elettorale (un euro per ogni avente diritto al voto, moltiplicato per gli anni della legislatura e per ogni organo elettivo) ritornerebbe a essere concesso ad ogni partito che superi la soglia dell’1%. La norma dello sbarramento al 4% con la conseguente perdita del rimborso elettorale per Sposetti è iniqua: “Uno può decidere che per avere una rappresentanza in Parlamento deve raggiungere una certa soglia, ma perché non si deve concedere ai movimenti politici il rimborso per averci provato? Se all’epoca Pci, Dc e Psi avessero pensato a norme del genere la Lega non sarebbe mai sopravvissuta”.

La proposta Sposetti, presentata lo scorso ottobre, martedì sarà all’attenzione della commissione Affari costituzionali di Montecitorio. L’hanno firmata 56 deputati di tutti gli schieramenti: molti Pd, cinque Pdl, l’Udc Savino Pezzotta, il Responsabile D’Anna, anche l’Idv Di Stanislao e Luca Barbareschi, all’epoca in Fli. Nulla, per adesso, fa pensare che sarà ostacolata.


PS. Ho riflettuto prima di scegliere questo forum per inserire l'argomento. Poi ho deciso, perché mi sembra un tema di rilevanza politica per il futuro del Pd e per tutti noi.
E pensare che la "giustificazione" di Sposetti è che questi soldi dovrebbero servire per battere Berlusconi, che è molto ricco!!!

annalu

Re: Proposta Sposetti (Pd): raddoppio costo della politica!!!

MessaggioInviato: 11/04/2011, 14:03
da Iafran
Fatta la "casta", trovato il modo di farla ingrassare e proliferare.

"La piscina all'attico romano" seduce tanto ... devono solo chiudere del tutto "i rubinetti dei piani bassi" (scuole, ricerca, ospedali vari) per dotarsene!
Guardassero bene alla Germania e cosa è bastato per far dimettere il ministro Karl Theodor von und zu Guttenberg!

E se i cittadini non intendono essere rappresentati da questi famelici "malpensanti"?

Re: Proposta Sposetti (Pd): raddoppio costo della politica!!!

MessaggioInviato: 11/04/2011, 15:46
da ranvit
Non ho parole.... :evil: :evil: :evil:

Re: Proposta Sposetti (Pd): raddoppio costo della politica!!!

MessaggioInviato: 11/04/2011, 20:18
da matthelm
Sposetti... chiediamoci sempre perché non riusciamo a spostare voti!
Queste proposte sono di una stupidità colossale. Chi ha firmato questa proposta dovrebbe essere espulso immediatamente.
Ci rendiamo conto o no?
L'elettore cosa penserà?
stupidità stupidità stupidità!!!!!

Re: Proposta Sposetti (Pd): raddoppio costo della politica!!!

MessaggioInviato: 12/04/2011, 0:39
da flaviomob
Il nostro eroe è un recidivo: basta leggersi la sua proposta del 2007

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2007/08_Agosto/20/finanziamento-partiti-ds.shtml


L’esponente della Quercia: senza i fondi venuti dal voto non avremmo battuto la Cdl
«Più soldi pubblici ai partiti»
La proposta ds agita l’Ulivo

Il tesoriere Sposetti: bisogna tornare al finanziamento statale Prodiani all’attacco: greve, sul Pd ha idee opposte alle nostre

Re: Proposta Sposetti (Pd): raddoppio costo della politica!!!

MessaggioInviato: 12/04/2011, 0:58
da flaviomob
Il Pd faccia come Obama… o come Il Fatto

“Senza i soldi pubblici ai partiti vincerà sempre Berlusconi”, così il tesoriere storico delle finanze rosse del Pds, Ugo Sposetti, ha giustificato la sua proposta di raddoppiare i contributi alla politica. La risposta che è arrivata da Gian Antonio Stella e da altri commentatori è stato un no motivato con ragionamenti etico-economici. I partiti costano già troppo e spendono male, ergo non possono raddoppiarsi i contributi, con il giochino delle fondazioni, proprio in questo momento in cui tutti tirano la cinghia.

La proposta Sposetti però merita una risposta più articolata perché le sue motivazioni tradiscono un errore di fondo sul rapporto tra soldi, consenso e democrazia moderna. La prospettiva culturale di Sposetti a mio parere andrebbe ribaltata o quanto meno completata. Non è vero che il Pd perde contro Berlusconi perché ha pochi soldi pubblici. Il possesso dei media e del denaro sonante aiuta il Cavaliere a vincere ma i finanziamenti al Pd aiutano il Pd a perdere.

Il sistema elettorale concentra il potere di scelta degli eletti sui capi dei partiti e il finanziamento pubblico ha reso i partiti di sinistra simili a confraternite autoreferenziali che si spartiscono la torta senza preoccuparsi di allargare il consenso. Si scelgono i candidati più servili nei confronti dei segretari, quelli che poi piazzeranno gli uomini più vicini ai leader (solitamente i più incapaci) nelle municipalizzate, negli enti e nei consigli di amministrazione delle banche. Nessuno si preoccupa dell’elettorato, nessuno difende l’interesse generale dei cittadini. Tutta l’attività politica è autoreferenziale e mira a consolidare i rapporti interni dell’eletto con i suoi capi e i suoi vassalli fino ai suoi clientes al solo fine di ottenere la ricandidatura o il posto di consolazione nel parastato. Questa strategia è favorita dalla rendita di posizione donata al Pd da un avversario “invotabile” per un terzo degli italiani. L’esistenza di Berlusconi è stata in questi anni la garanzia di sopravvivenza della peggiore classe dirigente della sinistra d’Europa.

Il Pd, per uscire da questa crisi economica e politica, non dovrebbe dare ascolto a Ugo Sposetti, bensì guardare alla campagna elettorale di Obama nel 2008. Il candidato presidente degli Stati Uniti nel 2008 partiva svantaggiato rispetto a Hillary Clinton, sostenuta da 5 mila grandi finanziatori. Obama però non chiese soldi al partito o allo Stato per riequilibrare la differenza. Contro i 5 mila ricconi di Hillary schierò i suoi milioni di sostenitori che vedevano in lui un nuovo modo di fare politica. Non fece appello al palazzo, ma al popolo. Grazie a internet raccolse 780 milioni di dollari e ribaltò i pronostici della vigilia.

Si dirà: sono cose che succedono in America. Ma non è vero e lo dimostra proprio la storia del Fatto Quotidiano. Non è mai elegante parlare di sé, né fare confronti con la concorrenza, ma in questo caso è necessario per far comprendere il senso del ragionamento.

Proviamo a confrontare la storia del Fatto, che dalla fondazione non ha mai chiesto un euro di contributo alla presidenza del Consiglio, con quella di un giornale molto diverso, ma che presenta un formato e un costo industriale simile: Il Riformista. Nel 2009, anno della nascita del Fatto, il quotidiano diretto allora da Antonio Polito ha ottenuto un finanziamento pubblico di 2,5 milioni di euro. Contando su questi soldi, Polito e i suoi collaboratori più stretti, come il direttore attuale Stefano Cappellini, hanno potuto impostare e mantenere una linea di sinistra moderata gradita ai referenti politico-imprenditoriali della testata, ma lontana dai cittadini. I risultati in edicola sono stati disastrosi. Nonostante l’assunzione di firme di prestigio, l’aumento della foliazione e una distribuzione capillare in tutte le edicole, Il Riformista non ha raggiunto le tremila copie. Il Fatto Quotidiano, tra edicola e abbonamenti, invece, supera le 100 mila copie.

Cosa sarebbe accaduto senza il finanziamento pubblico? Probabilmente Polito e Cappellini avrebbero dovuto prendere atto del loro fallimento e sarebbero stati costretti a scrivere qualcosa che interessasse non ai loro amici parlamentari o al loro padrone (Tonino Angelucci, imprenditore della sanità e politico del centrodestra), ma ai possibili lettori. Il Fatto invece, anche grazie all’assenza del finanziamento pubblico, si è dovuto guadagnare la sopravvivenza ogni giorno in edicola. Per questa ragione abbiamo inventato un giornale che non era pensato per la pubblicità, per la politica o per i nostri azionisti, ma per i lettori, che lo stavano aspettando da tempo.

Dove abbiamo trovato i soldi per assumere le nostre grandi firme? Non con il finanziamento pubblico o con i soldi di un politico di destra interessato a buoni rapporti anche con la sinistra. Nel nostro piccolo abbiamo seguito la ricetta di Obama, facendo appello al pubblico sfruttando internet. Grazie a questa scelta anomala nel panorama editoriale italiano, in pochi mesi abbiamo ottenuto 40 mila abbonamenti. In questo modo abbiamo iniziato la nostra avventura con in cassa il doppio del finanziamento pubblico del Riformista. Senza dover dire grazie a nessuno se non ai nostri lettori, con i quali abbiamo contratto un impegno virtuoso che ci vincola tuttora a fornirgli le informazioni che altri nascondono. Risultato: nonostante il finanziamento pubblico e nonostante i soldi degli Angelucci, Il Riformista versa in una crisi profonda, Il Fatto sta benissimo.

La metafora del Riformista dovrebbe far pensare Sposetti e compagni. Come Il Riformista, il tesoriere dei Ds ha fatto affari con la famiglia Angelucci, il cui capostipite era l’editore del giornale di Vittorio Feltri ed è poi divenuto senatore del Pdl. Come Il Riformista, il Pd continua a essere in crisi e pensa di uscirne chiedendo soldi allo Stato. Eppure l’unica speranza per il partito di Sposetti non è l’ennesimo obolo statale, ma una scalata dall’interno. Al Pd non servono i 180 milioni di euro della legge Sposetti, ma un quarantenne che abbia il coraggio di chiedere quei soldi mediante un appello su internet agli elettori del partito. Solo allora quel quarantenne, forte del consenso e dei contributi dei suoi elettori, potrà scalzare la lobby incrostata che guida il principale partito dell’opposizione e che fa da tappo al suo giacimento elettorale inespresso, il vero tesoro del Pd.

Per scegliere questa strada ci vuole coraggio. Ma è l’unica via corretta in democrazia, dove Demos sta prima di Cratos e non c’è governo della cosa pubblica, compresi i soldi, senza passare prima dal popolo.

BLOG di Marco Lillo


http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/04 ... to/103725/

Re: Proposta Sposetti (Pd): raddoppio costo della politica!!!

MessaggioInviato: 12/04/2011, 8:22
da Iafran
flaviomob ha scritto:Il nostro eroe è un recidivo: basta leggersi la sua proposta del 2007

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Poli ... i-ds.shtml


L’esponente della Quercia: senza i fondi venuti dal voto non avremmo battuto la Cdl
«Più soldi pubblici ai partiti»
La proposta ds agita l’Ulivo

Buono a sapersi!
Se questo onorevole è anche il tesoriere del PD, mi consola non essere più un iscritto di questo partito.
Non ne posso chiedere manco le dimissioni, posso rifarmi solo alle elezioni.
Tanto se non è Silvio sarà un Cetto Laqualunque qualsiasi.

Re: Proposta Sposetti (Pd): raddoppio costo della politica!!!

MessaggioInviato: 12/04/2011, 12:22
da flaviomob
Giusto: chiediamo le dimissioni di Sposetti.

Re: Proposta Sposetti (Pd): raddoppio costo della politica!!!

MessaggioInviato: 12/04/2011, 13:02
da ranvit
flaviomob ha scritto:Giusto: chiediamo le dimissioni di Sposetti.



Forse bisognerebbe chiedere le dimissioni di tutto il gruppo dirigente del PD, all'80% sono incapaci, mediocri, bolsiti, etc!

Vittorio

Re: Proposta Sposetti (Pd): raddoppio costo della politica!!!

MessaggioInviato: 12/04/2011, 18:19
da Loredana Poncini
Flavio, come credi di poter fare per chiedere le dimissioni di Sposetti ? :?: