La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Scalfarotto al PD: diritti e discriminazioni

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Scalfarotto al PD: diritti e discriminazioni

Messaggioda flaviomob il 11/03/2011, 16:14

http://www.ivanscalfarotto.it/2011/03/1 ... ioni-ieri/

Ivan Scalfarotto
Oggi in commissione Bindi sui diritti si parla di coppie di fatto. Trasmettete massicce dosi di energia zen a partire dalle
ore 16. 23 ore fa

COMMISSIONE DIRITTI DEL PD. IL MIO INTERVENTO SULLE UNIONI, IERI.

11 MARZO 2011
Ci sono delle volte in cui fare politica è particolarmente difficile. Delle volte fare politica non è soltanto esprimere un punto di vista, offrire una soluzione tecnica a un problema, aspirare a costruire un futuro migliore per i propri concittadini.

Ci sono momenti, attimi, in cui fare politica è l’enorme, pesantissima, responsabilità di rappresentare milioni di persone che non hanno voce, visibilità, dignità e si aspettano che sia la tua voce a dire quello che direbbero loro, se solo potessero.

Quest’oggi, qui, davanti a voi, mentre siamo chiamati a discutere della vita di tante persone che abbiamo sino ad oggi volutamente dimenticato, mi sento particolarmente afflitto da questo peso ed è per questo che ho deciso di leggere il mio intervento, cosa che – come sapete – non faccio d’abitudine.

Ho aderito al Partito Democratico con entusiasmo e piena convinzione, convinto che la sintesi tra le migliori culture politiche di questo paese unita all’apertura alle nobili energie che la società civile italiana è capace di esprimere, fosse la ricetta giusta per gestire i temi e i problemi della società del nostro secolo. E chi di voi mi conosce sa che la profondità e la nettezza delle mie opinioni non mi fa in genere perdere di vista il rispetto per l’istituzione che rappresentiamo e la necessità di giungere a una sintesi alta, come ha ricordato la Presidente Bindi nella prolusione con la quale ha aperto i lavori di questa commissione, qualche settimana fa.

Eppure oggi mi pare necessario, al di là dei dati tecnici e giuridici che la mia amica e collega Paola Concia ha delineato con tanta precisione e nitidezza, rappresentare a voi anche il senso di stanchezza, di smarrimento, di avvilimento di almeno un milione di famiglie di questo paese che per la Repubblica Italiana sono nulla. Nulla l’amore, nulla la vita quotidiana, nulla i sacrifici, nulla la malattia e gli interventi chirurgici. Sono nulla le foto, i ricordi, i sorrisi e le risate, lo stare insieme. Nulla il lavoro e il mutuo da pagare, nulla la buona notte di ogni notte e nulla il buongiorno di ogni mattino.

Io credo che in quanto classe dirigente di questo paese dovremmo provare un senso di profonda e incancellabile vergogna per non essere stati capaci di dare dignità e riconoscimento alla determinazione di milioni di nostri concittadini adulti di costruirsi un futuro insieme.

Dovremmo vergognarci di aver consentito che il nostro diventasse l’unico paese del mondo occidentale dove l’omofobia è la regola e l’inclusione e il rispetto sono l’eccezione. Dove bisogna giustificare le ragioni per cui si fa qualcosa per sostenere e includere i gay, le lesbiche o le persone transessuali e si possono invece dare per scontate e “naturali” l’inerzia e l’intolleranza contro di loro.

Badate bene: l’omofobia non è solo picchiare o accoltellare una persona gay o lesbica. Se riconosciamo, come tutti faremmo e come la nostra stessa legge fa, che è razzismo anche soltanto comprimere verbalmente la dignità di una persona sulla base della sua razza o della sua etnia così dovremmo concordare che omofobia è qualsiasi atto o dichiarazione, anche verbale, che discrimini e diminuisca lo status giuridico e la dignità umana delle persone sulla base del loro orientamento sessuale.

E’ omofobia anche quella di un arguto ed equilibrato giornalista che dice con assoluta serenità dalle colonne del più importante quotidiano del Paese che il matrimonio non può che essere quello tra un uomo e una donna e che un bambino deve avere un padre e una madre. E’ omofobia perché legittima milioni di altri cittadini, tra cui centinaia di parlamentari di tutti i partiti, incluso il nostro, a dire lo stesso contraddicendo gli studi scientifici (ne esistono numerosi, e sono facilmente reperibili) che dimostra che le due affermazioni sono, dal punto di vista scientifico, radicalmente e assolutamente false.

E’ omofobia dire da uno scranno parlamentare che “l’omosessualità è un peccato”, come dimostra il fatto che tra le ormai numerose macchie che l’immagine dell’Italia porta sul suo prestigio internazionale vi è quella di essere l’unico paese dell’Unione, dalla data della sua fondazione, ad avere espresso un Commissario la cui designazione sia stata respinta, per aver pronunciato quella frase, nel Parlamento Europeo.

L’unico spazio che ci è dato come Partito Democratico è quello di perseguire una strada che consenta di riconoscere la piena e assoluta parità delle persone e delle famiglie omosessuali nel nostro paese, similmente a quanto avviene in tutti i paesi della comunità degli stati di cui sentiamo storicamente di far parte.

Che lo si chiami matrimonio, soluzione che io sicuramente prediligo, o con altro nome, davanti a noi non esiste che questa possibilità. Ogni limitazione dei diritti e dello status delle persone omosessuali non è oggi né comprensibile né giustificabile.

Il dato storico ci insegna che la famiglia è cambiata di più negli ultimi 40 anni che nei mille anni precedenti. Dalla notte dei tempi e fino agli anni ‘70 le donne non avevano la potestà sui figli che partorivano, l’adulterio era reato soltanto se commesso dalle mogli, esisteva il delitto d’onore, il matrimonio – fino a Franca Viola, nome che non ricordiamo mai abbastanza – riparava lo stupro, un reato che colpiva la morale, non la persona.

La politica di quegli anni seppe capire e regolamentare una realtà che cambiava a velocità tumultuosa. Oggi ci troviamo davanti alla medesima sfida. Spiegare a taluni cittadini perché vengono sottratti loro dei diritti al di là del principio del danno. Perché la libertà mia viene limitata anche quando la sua estensione non limiterebbe in alcun modo la tua libertà. Perché mi neghi il diritto di sposarmi quando questo non causerebbe a te nessun danno, né comprimerebbe la tua libertà.

A questi interrogativi e a questi nostri concittadini vanno date risposte non retoriche e assai stringenti, convincenti. A quei cittadini che in Olanda o in Spagna sono coniugi e qui sono due estranei, in barba al principio di libera circolazione dei cittadini nel territorio dell’Unione bisogna dire qualcosa di logico e convincente. Così come bisogna dire qualcosa di convincente a quelle coppie gay e lesbiche che hanno avuto dei bambini e vivono nel terrore che il genitore biologico muoia.

Come partito davanti a noi abbiamo il dovere di allinearci alle pratiche più avanzate, e anche il dovere di rispettare il Trattato di Nizza e quello di rispondere alle sollecitazioni della Corte Costituzionale e della sua sentenza n. 138/2010. Quella che dice che le unioni omosessuali – le unioni in quanto tali, e non solo i conviventi all’interno della coppia – sono rilevanti ai sensi dell’articolo 2 della nostra Carta Costituzionale.

Nessun tentennamento ci è consentito. Perdonatemi, nemmeno in nome di una fede, anche maggioritaria, anche storicamente determinante per la creazione della cultura italiana. La fede va rispettata ma è necessario che noi, dirigenti di questo partito, prendiamo atto senza paura di avere davanti agli occhi un paese i cui cittadini reclamano a piena voce – e le chiedono a noi del PD – leggi europee: laiche, inclusive, rispettose di tutti. Un paese che vuole e che merita l’uguaglianza sostanziale di tutti i suoi cittadini.

Martin Luther King, uno che ha sentito sulla pelle il dolore che si prova ad essere una persona di seconda categoria, la pena che dà sentirsi cittadino a diritti diminuiti del proprio paese, ebbe a dire: “Non è grave il clamore dei violenti. E’ grave il silenzio delle persone per bene”.

Intorno a questo tavolo vedo soltanto persone per bene. E vedo in voi e tutto intorno a me un partito perbene.

Quello che chiedo a ciascuno di voi, individualmente, e quello che chiedo al Partito democratico è di rompere finalmente il silenzio assordante che ha consentito e ancora consente in Italia la discriminazione, l’emarginazione e la negazione dell’esistenza di una moltitudine di donne, di uomini, dei loro sentimenti, delle loro vite.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Scalfarotto al PD: diritti e discriminazioni

Messaggioda Loredana Poncini il 12/03/2011, 17:28

Quello che chiedo io agli attuali nominati in parlamento è meno "pride", Ivan, e DI ACCONTENTARSI DI MANGIAR DI MENO E DI AGIRE ALMENO UN PO'....ma sicuramente chiedo TROPPO !
Basta coi paroloni, Ivan. Vogliamo dei fatti, e che seguano il consiglio del Fatto :
DIMETTETEVI VOI, per fare andar via lui ! :idea: :mrgreen:
Loredana Poncini
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 940
Iscritto il: 29/05/2008, 19:06
Località: Torino

Re: Scalfarotto al PD: diritti e discriminazioni

Messaggioda annalu il 12/03/2011, 21:00

Loredana Poncini ha scritto:Quello che chiedo io agli attuali nominati in parlamento è meno "pride", Ivan, e DI ACCONTENTARSI DI MANGIAR DI MENO E DI AGIRE ALMENO UN PO'....ma sicuramente chiedo TROPPO !
Basta coi paroloni, Ivan. Vogliamo dei fatti, e che seguano il consiglio del Fatto :
DIMETTETEVI VOI, per fare andar via lui ! :idea: :mrgreen:

Ivan Scalfarotto non è parlamentare, quindi non potrebbe dimettersi nemmeno volendo. E' nel Pd, e fa parte della Commissione sui Diritti, dove ha fatto il suo discorso sul tema, come doveroso ed ovvio.
Tu certo puoi non essere d'accordo con lui, ma lui è lì proprio per portare avanti quel problema, cui molte coppie di fatto sono sensibili.

Quanto al dimettersi dal Parlamento come chiede Il Fatto, io la trovo una mossa pericolosissima: il Pdl in generale e SB in particolare fanno di tutto per svilire il Parlamento, quale pretesto migliore per esautorarlo completamente che l'assenza delle opposizioni?
Tra l'altro, se l'opposizione se ne va mica manca la maggioranza, e quella maggioranza si sentirebbe automaticamente autorizzata a qualsiasi colpo di mano.
Non esiste il peggio?
Il peggio esiste eccome: il passaggio da una pseudodemocrazia ad una dittatura palese, con l'abolizione ufficiale delle libertà costituzionali, a causa (a loro parere) del comportamento antidemocratico delle opposizioni.
Vogliamo questo? Non credo.
E poi, lo abbiamo già visto accadere, proprio in questi termini, quando un Mussolini debole venne "aiutato" a fare un balzo in avanti dalla ritirata sull'Aventino dell'opposizione.
Se si dimentica il passato si è condannati a ripeterlo. Mi sembra che il punto a cui siamo sia sufficiente.

annalu
annalu
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1387
Iscritto il: 17/05/2008, 11:01

Re: Scalfarotto al PD: diritti e discriminazioni

Messaggioda Loredana Poncini il 13/03/2011, 11:47

IL FATTO, Annalù, è che il parlamento, oggidì, non è solo svilito, non è solo bloccato, ma come i "responsabili" ci mostrano, è morto e in putrefazione.
Purtroppo, per me per prima, "moderata" non riesco a diventarla, anche se la mia direttrice spirituale ce la mette tutta affinché lo diventi...(Dei confessori, non parliamone: mi trovo supergiù nella situazione, rispetto a loro, descritta nella sua " Vita" da Teresa d'Avila !!!)
Tornando a Ivan, l'insisterer in quesi frangenti sui diritti dei discrinati, mi pare un versar benzina sul fuoco a pro del satanaccio nostrano, che fa leva, da sempre, sulle Binetti varie per sviare l'attenzione dal FATTO PRIMARIO CHE LUI RIESCE A COMPRARE TUTTI BASTA DI NON FINIRE NELLE PATRIE GALERE.
Temo che i cardinali,(a cui già Filippo Neri, nel '500, voleva tagliare almeno 3 metri dello strascico talare !), puntellino con 100 CHIODI ( o 100 spilli : fa lo stesso), il Matrimonio contro i DICO di bindiana memoria.
Ammetto di aver letto molto di sfuggita quanto il veltroniano Scalfarotto ha detto, perché mi pare mooolto più urgente e basilare RITORNARE UNA CITTADINA A TUTTI GLI EFFETTI.
POI combatterò contro le discriminazioni di genere e di ogni genere.
Non stiamo già scontando abbastanza l'incapacità, nella tempistica, dell'"andar da solo" di Walter ?
Ivan, tirando fuori, ADESSO, i pride, non aiuta certo i Cattolici Adulti a calmare i cardinali chiaramente morigerati e rabbrividenti, nella difesa della natura uomo/donna, rispetto alla neo- omofilia.
O sbaglio ? ;)
Loredana Poncini
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 940
Iscritto il: 29/05/2008, 19:06
Località: Torino

Re: Scalfarotto al PD: diritti e discriminazioni

Messaggioda flaviomob il 13/03/2011, 15:47

Scalfarotto fa semplicemente parte di quella maggioranza civile del paese per cui non esiste motivo di discriminare in base all'orientamento sessuale. Il tema delle adozioni merita certamente di privilegiare gli interessi dei minori rispetto agli adulti (comunque in Italia gli istituti dell'adozione e dell'affido di minori in grave disagio sono in crisi e molti bambini rimangono in comunità fino alla maggiore età), ma sulle unioni di fatto è pacifico che, a parte qualche politico becero e qualche vescovo medievale, la società civile è pronta per le unioni di persone dello stesso sesso. E' la politica (nel suo asse con la chiesa, anche) che è marcia, anacronistica, oscurantista e retrograda.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Scalfarotto al PD: diritti e discriminazioni

Messaggioda Loredana Poncini il 13/03/2011, 20:30

Flavio, volevo sottolineare che NON E' IL MOMENTO di dividere il PD per primo sui temi etici, mentre è in ballo il PD stesso, la sua identità ed esistenza, che dipendono dalla forza e dalla chiarezza con cui sa non solo contrastare, ma CACCIARE il p.d.c. che ci ritroviamo sul groppone dal 1994.
Loredana Poncini
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 940
Iscritto il: 29/05/2008, 19:06
Località: Torino

Re: Scalfarotto al PD: diritti e discriminazioni

Messaggioda cardif il 14/03/2011, 0:49

L'intervento di Scalfarotto è avvenuto in una seduta della Commissione diritti del PD. Ha detto la sua, come è legittimo. Non si doveva riunire la Commissione? io credo di sì. Il PD deve continuare a fare anche altro, oltre che cercare di fermare questa deriva a cui ci sta portando questo governo e il suo 'dirigente'.
E fare altro è altrettanto importante, se serve a definire la natura stessa del PD, come in questo caso.

Scalfarotto dice: "Che lo si chiami matrimonio ... o con altro nome, ..."
Secondo me è importante. In effetti la nostra Costituzione (artt.29, 30 e 31) parla di matrimonio, famiglia, coniugi e figli senza però specificare che si tratti di unione di un uomo con una donna. Invece l'articolo 16 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo afferma al punto 1: "Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione". Non essendo nominato il sesso, si deve intendere unione tra persone di sesso diverso.
Al di là dell'aspetto strettamente legale, comunque, è dato per assunto che il 'matrimonio' sia tale, soprattutto per l'enorme difesa che di questo istituto così formulato (uomo+donna) ne fa la Chiesa; e sappiamo quanto pesi nell'elettorato.
E' necessario, secondo me, separare la valenza 'religiosa' da quella 'sociale', sulla cui base si possono costituire diritti civili (assistenza ospedaliera, eredità, ecc). E quindi va dato un altro nome a questa libera unione di due persone che intendono condividere alcune cose della vita (avendo scelto di condividere la vita). E' necessario per realizzare il progetto del PD, o qualunque altro progetto in cui siano presenti valori laici. Altrimenti, vista la maggioranza dei cattolici, qualunque partito deve avere una base di valori cattolici e si arriva al fondamentalismo anche in Italia.
E io (e non solo) me ne devo andare all'estero?

Ha perfettamente ragione Scalfarotto quando dice "la libertà mia viene limitata anche quando la sua estensione non limiterebbe in alcun modo la tua libertà."
E' un principio 'sacrosanto' di democrazia da applicare sempre: perché uno Stato di diritto dovrebbe limitare la libertà individuale che non danneggia gli altri? Si disse (Mastella o Giovanardi?), parlando contro i Dico, che se lo Stato dovesse riconoscere tutti i diritti, dovrebbe concedere anche la reversibilità della pensione, con conseguente danno economico per lo Stato. Scusa meschina per negare gli altri diritti civili chiesti, ovviamente. Che danno mi fa se ad assistere un moribondo ci va il suo compagno? Se l'eredità di una donna va alla compagna da lei scelta? Perché un cattolico non capisce che impone lui i suoi 'valori' agli altri, limitando la libertà, anche di 'peccare', secondo la sua visione? Dio ha concesso il libero arbitrio e i cattolici no? Si sentono superiori pure a Dio? Allora: chi è arrogante?

Se l'anima cattolica presente nel PD non ammetterà che c'è spazio per una democrazia maggiore di quella che la Chiesa vuole in Italia ai voglia a perdere il povero PD, visto in quell'ottica guidato da un funzionario comunista. Ai voglia a vedere fuoriusciti verso il centro. E il S.S. Berlusconi continuerà a rovinare l'Italia (la cultura, i valori sociali, il futuro dei giovani, lo Stato di diritto che diveterà lo stato dello storto,...)

Scalfarotto cita le parole di Martin Luther King: “Non è grave il clamore dei violenti. E’ grave il silenzio delle persone per bene”. Appunto: che i cattolici siano coerenti e capiscano che l'Anticristo è al governo e lo abbandonino (va bè, è un po' esagerato, lui non vale tanto).
cardif
Ma mo' mi so' capito bene?
cardif
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1700
Iscritto il: 13/04/2009, 18:29

Re: Scalfarotto al PD: diritti e discriminazioni

Messaggioda Loredana Poncini il 14/03/2011, 16:24

Cardif, concordo con quanto sottolinei e con quanto Annalu giè mi aveva evidenziato: se il silenzio sulle discriminazioni in atto può essere frainteso , è bene dire quel che si pensa.
Mi associo al documento " Noi siamo Chiesa", in cui il gruppo "Cristiani adulti" ( Roma, 1.3.2011) propone una riflessione critica sugli attuali orientamenti della CEI, per un diverso rapporto con la cultura laica. ( L'ho trovato nel sito :
www.pietroichino.it )
Loredana Poncini
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 940
Iscritto il: 29/05/2008, 19:06
Località: Torino

Re: Scalfarotto al PD: diritti e discriminazioni

Messaggioda ranvit il 14/03/2011, 16:54

Scusa Loredana ma credo che il link giusto sia : http://www.pietroichino.it/?p=13321
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Scalfarotto al PD: diritti e discriminazioni

Messaggioda matthelm il 14/03/2011, 17:44

Loredana Poncini ha scritto:Cardif, concordo con quanto sottolinei e con quanto Annalu giè mi aveva evidenziato: se il silenzio sulle discriminazioni in atto può essere frainteso , è bene dire quel che si pensa.
Mi associo al documento " Noi siamo Chiesa", in cui il gruppo "Cristiani adulti" ( Roma, 1.3.2011) propone una riflessione critica sugli attuali orientamenti della CEI, per un diverso rapporto con la cultura laica. ( L'ho trovato nel sito :
http://www.pietroichino.it )


Ottimo documento. Concordo pienamente.
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
Avatar utente
matthelm
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1830
Iscritto il: 23/05/2008, 18:10

Prossimo

Torna a Ulivo e PD: tra radici e futuro

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti

cron