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Rottamatori?

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Rottamatori?

Messaggioda flaviomob il 25/11/2010, 1:16

politica ITALIANA, Francesco. ITALIANA

Se gli italiani non sanno eleggere un parlamento che faccia i propri interessi ma quello dei potenti di turno, la questione è ITALIANA.

Se la mafia si espande in Lombardia, Liguria, nel Lazio meridionale, in Abruzzo e nel sud dell'Umbria, la questione è ITALIANA.

Se tutto il paese si impoverisce, perché il potere d'acquisto si riduce ovunque e la disoccupazione aumenta ovunque, la questione è ITALIANA.

Se Berlusconi fa il pieno di voto in Lombardia e in Sicilia, arricchendo le proprie aziende e impoverendo il paese, la questione è ITALIANA.

Se i rifiuti tossici campani vengono prevalenemente dal Nord Italia, la questione è ITALIANA.

Se il Veneto bianco votava la DC che appoggiava la mafia in Sicilia, la questione è ITALIANA.

Se gli operai di Mirafiori vengono da Puglia, Calabria, Sicilia e Campania, la questione è ITALIANA.

Se su questo forum scriviamo in un'unica lingua e non in milanese, romano, napoletano o calabrese, la questione è ITALIANA.

Se all'estero di pigliano per il culo fino allo sfinimento su Berlusconi sia che tu sia nato a Milano (e viva a Lugano), sia che tu sia nato a Siracusa, la questione è ITALIANA.


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Re: Rottamatori?

Messaggioda mauri il 04/12/2010, 19:01

Pd: Dopo Convention Firenze Nasce Social Network 'Rottamatori'
http://it.notizie.yahoo.com/19/20101204 ... c2b_1.html
"spiegano i promotori, ''creare uno spazio qualificato di discussione e partecipazione''. Proprio la costruzione di questa comunita' di persone consentira' a tutti i suoi utenti di partecipare ai lavori dell'Assemblea Costituente della Prossima Italia."
http://www.prossimaitalia.it/

loro procedono, giustamente
buona domenica, mauri
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Re: Rottamatori?

Messaggioda franz il 04/12/2010, 19:55

Caro Flavio, mi ero perso la tua replica e la vedo ora, dopo che mauri ha inserito un nuovo testo.
Tutti quei problemi sono italiani, si', qualcuno anche europeo.
Ma il parlamento, per le logiche a cui obbedisce e proprio perché quei problemi non risolve, è "romano".
Virgolettato prima e virgolettato anche adesso.
Con "romano" intendo orientato ai problemi della casta, alla gestione del potere, dei problemi di palazzo, non alla soluzione dei problemi .. italiani.
Potrebbe essere anche fiorentino, ma visto che sta a roma e li' stanni i palazzi del potere, non vedo perché chiamarlo diversamente.

Franz
Ultima modifica di franz il 04/12/2010, 19:57, modificato 1 volta in totale.
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Re: Rottamatori?

Messaggioda lucameni il 04/12/2010, 19:56

Rottamatori?
Bisogna vedere se lo saranno sul serio, nel senso di rottamare un certo tipo di fare politica o meno.
Le premesse non son strepitose.
Su un argomento concretissimo, come il tunnel tav di 7 km sotto una Firenze in difficile equilibrio idrogeologico, con costi pazzeschi, rischi per case, monumenti, in assenza di osservatorio ambientale ancora non rinnovato, con un progredire nella piena disinformazione dei cittadini, carte taroccate, che Rossi, Matteoli, Moretti, in pieno stile Bertolaso vogliono fare a tutti i costi dimenticando i progetti per una tav in superficie meno impattante e costosa, il nostro Renzi fa melina.
Mentre i fillo-tav si guardano bene dal rispondere ai legittimi interrogativi dei cittadini e hanno facile gioco a descrivere - ridicolo - i contrari come una banda di pericolosi ed ideologizzati no global (salvo essere presenti nei comitati dei mitissimi cittadini con età media di 60 anni e di ogni colore politico).
Renzi ammette che è un'opera che sventrerà Firenze per niente, se nn per favorire i costruttori elettori PDL, le cooperative rosse grandi elettori di Rossi e Ceccobao,e, consapevole che il suo partito è profondamente diviso tra contrari timidi e favorevoli pasdaran, a chiacchiere si dice contrario ma si guarda bene - per ora - dall'usare tutti gli strumenti in suo possesso per mettere una pezza almeno a quanto di più eclatante sta emergendo.
No, se si dice di "rottamare" si fa e si mette come priorità il buon senso e il bene comune (una viabilità realmente sostenibile, patrimonio artistico, case dei cittadini, ambiente, erario), non le alchimie di palazzo, dimenticando l'arroganza di chi vuole fare soltanto affari sulla pelle dei fiorentini e della loro città, spacciandolo per progresso e dispensando disinformazione nel mezzo di uno sconcertante silenzio.
Quindi Renzi lo aspettiamo alla prova dei fatti, nel mettersi di traverso ad opere (e comportamenti) inutili e dannose, al di là del caso specifico.
Il resto sono chiacchiere.
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Re: Rottamatori?

Messaggioda flaviomob il 05/12/2010, 20:13

Cosa c'entra l'aggettivo 'romano' con l'essere attinente alla casta piuttosto che agli interessi dei cittadini italiani? Ripeto, questo tipo di retorica, oltre ad essere offensiva verso i romani, mi ricorda il colorito linguaggio bossiano.


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Re: Rottamatori?

Messaggioda franz il 05/12/2010, 23:38

flaviomob ha scritto:Cosa c'entra l'aggettivo 'romano' con l'essere attinente alla casta piuttosto che agli interessi dei cittadini italiani? Ripeto, questo tipo di retorica, oltre ad essere offensiva verso i romani, mi ricorda il colorito linguaggio bossiano.

Cosa c'entra???? La capitale in un sistema politico di casta, basato su logiche di palazzo (a cui anche la lega si è abituata e sguazza) dici che non c'entra nulla?
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Re: Rottamatori?

Messaggioda pierodm il 05/12/2010, 23:56

Cosa c'entra l'aggettivo 'romano' con l'essere attinente alla casta piuttosto che agli interessi dei cittadini italiani?

Questa obiezione di Flavio mi dà la voglia d'intervenire, laddove avrei lasciato correre per stanchezza.

Le ragioni alle quale Flavio replica , che giustificherebbero l'appellativo di "romano" al malgoverno, possiamo pure prenderle per buone, allo scopo di verificarne la logica.
Per esempio, poiché la Marcia su Roma provenne da Milano, così come Craxi, Pillitteri e Mario Chiesa, e così come Bossi e Berlusconi, e una gran parte dei filibustieri, petrolieri e corruttori che hanno impiastrato l'Italia di raffinerie e monnezza inquinanti, allora sarebbe giustificato parlare di delinquenza del nord, o di Milano assassina?

E che dire della Svizzera ricettacolo bancario di ogni refurtiva, di ogni soldo lucrato da malfattori, mafiosi, commercianti d'armi e di droga di mezzo mondo?
Persone e organizzazioni sono state definite complici dei delinquenti per molto meno.

A me francamente 'sta storia di parlare solo dei guai e delle malefatte che avvengono al sud d'Italia e del mondo, 'sta storia mi ha stufato, tanto quanto la supponenza verginale di chi avalla questa grottesca faziosità, o chi ci si accoda con garrula superficialità.
Non è solo una questione di strisciante razzismo, o comunque di un'offesa alle persone.
Dietro questo atteggiamento c'è la tendenza, o la volontà, di difendere un sistema per il quale una parte del mondo - certamente una parte d'Italia - sfrutta e spreme l'altra parte, aggravandone o creandone tout court le condizioni di svantaggio, e poi si presenta bel bella a dare lezioni di moralità e di civiltà.
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Re: Rottamatori?

Messaggioda flaviomob il 06/12/2010, 1:42

La capitale in un sistema politico di casta, basato su logiche di palazzo (a cui anche la lega si è abituata e sguazza) dici che non c'entra nulla?


Ma dico, diamo i numeri? Cosa c'entra con la casta e il palazzo il fatto che la capitale sia a Roma piuttosto che a Canicattì? Roma elegge i suoi deputati proporzionalmente ai cittadini residenti, come tutte le città d'Italia. Anzi, dato che il Nord Italia è più popoloso e quindi elegge più deputati dovrebbe essere considerato maggiormente responsabile?
Tantopiù che la Lega, che appoggia la casta ormai da 15 anni, trova radicamento proprio qui. Senza contare che la regione più popolosa e ricca del Nord (e d'Italia) è terreno pericolosamente (e colpevolmente) fertile per la penetrazione mafiosa ad ogni livello.


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Re: Rottamatori?

Messaggioda franz il 06/12/2010, 9:16

flaviomob ha scritto:
La capitale in un sistema politico di casta, basato su logiche di palazzo (a cui anche la lega si è abituata e sguazza) dici che non c'entra nulla?


Ma dico, diamo i numeri? Cosa c'entra con la casta e il palazzo il fatto che la capitale sia a Roma piuttosto che a Canicattì? Roma elegge i suoi deputati proporzionalmente ai cittadini residenti, come tutte le città d'Italia. Anzi, dato che il Nord Italia è più popoloso e quindi elegge più deputati dovrebbe essere considerato maggiormente responsabile?
Tantopiù che la Lega, che appoggia la casta ormai da 15 anni, trova radicamento proprio qui. Senza contare che la regione più popolosa e ricca del Nord (e d'Italia) è terreno pericolosamente (e colpevolmente) fertile per la penetrazione mafiosa ad ogni livello.

Se il parlamento ed i ministeri fossero a Canicattì io a partità di casta e indipendentemente dal luogo di provenienza dei deputati, parlarei di "parlamento canicattese". Proprio perché a prescindere da tutto quello che dici, che è corretto, chi segue logiche di palazzo è legato ai luoghi di quei palazzi. Il che non è un'offesa ma una critica politica, pur sotto forma di espressione retorica allegorica. Non c'è bisogno di offendersi e di tentare di contro-offendere. Take it easy. :D

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Re: Rottamatori?

Messaggioda flaviomob il 07/12/2010, 0:44

Non intendevo offendere (dovrebbero casomai offendersi i forumisti romani), ma evidenziare che non c'è alcun nesso sull'utilizzo svalutativo del termine 'romano' al posto di 'italiano', a meno che non si parta da un PREGIUDIZIO ANTIROMANO.

Semplicemente ragionare così fornisce un alibi agli elettori ITALIANI... che di alibi non ne hanno davvero più e sono CAUSA DEI PROPRI MALI E DELLA PROPRIA CASTA... a proposito, anche se è OT la posto qui:

Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/12 ... che/80471/

Non c’è niente di male nel vendere un appartamento di famiglia. Non c’è nulla di strano se i venditori sono Giuliano Beretta assessore leghista ai Lavori pubblici nel comune brianzolo di Lissone e sua moglie. Tutto regolare anche se poi si scopre che il compratore, Fortunato Stellitano, non è proprio uno stinco di santo e magari è finito in galera per un’inchiesta sulla ‘ndrangheta a Desio.

Da qui si capisce l’imbarazzo del politico padano. La notizia, infatti, viene fuori in un momento in cui fare affari con un calabrese in Brianza ti fa finire dritto sulla lista dei sospetti. Non si dovrebbe preoccupare più di tanto Beretta perché in Brianza c’è gente che per anni ha fatto affari con la parte “malata” della Calabria e ora è sulle barricate della legalità cercando di rifarsi una verginità politica tardiva.

Il caso di Beretta nasce e si alimenta durante l’ultima seduta del Consiglio comunale di Lissone, comune a guida leghista da 15 anni. Quando Ruggero Sala, ex vicesindaco di Forza Italia e ora consigliere di una Lista civica, ha dato dei “collusi con la mafia” ai consiglieri di maggioranza che stavano bocciando la Commissione sulla ‘ndrangheta. Di consiglieri comunali indagati per associazione a delinquere non ce ne sono. Di amministratori neppure. Così quel “collusi” urlato in faccia ai consiglieri di Pdl, Lega nord e Federalismo e Libertà ha suscitato un mare di polemiche, urla e spintoni. Tano che si sono dovuti mettere di mezzo i Vigili. Momento peggiore (se mai dovesse essercene uno migliore) per passare dalle parole ai fatti non poteva esserci.

La benzina sul fuoco l’aveva gettata Ruggero Sala rivangando una cessione di fabbricato a personaggi tutt’altro che raccomandabili da parte di un rappresentante dell’Amministrazione. Nessun nome, ma chiaro il riferimento proprio a Giuliano Beretta. Una sottolineatura che ha dato il là al resto con il lumbard che ha ribadito la necessità “di predisporre un etilometro all’ingresso dell’aula” dando in pratica dell’ubriacone all’ex vicesindaco. Ma è all’esterno del Comune che i due contendenti hanno dato il meglio di sé. La resa dei conti è avvenuta nel piazzale d’ingresso al municipio. Da una parte Sala, dall’altra Beretta, in mezzo un paio di Vigili per smorzare toni ed evitare scambi ravvicinati non proprio edificanti. Tutto attorno, gli altri consiglieri che trattenevano a stento i due contendenti. Dieci minuti buoni di inviti a chiarire la situazione con accessi in perfetto stile “calabrese”, finché Beretta si è allontanato “scortato” dai leghisti e se n’è tornato a casa non con la propria moto, ma accompagnato in auto non essendo in grado di guidare talmente era accecato dall’ira.

di Eleonora Lavaggi


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