Fermo restando ciò che dice Franz, molto corretto, la destra italiana è quella che è: una destra sostanzialmente fascista, populista, qualunquista, che - quali che siano le camice che indossa, o i doppi petti, e le riconversioni, e i trapianti, i lifting - alla prova dei fatti dimostra inesorabilmente di essere anti-liberale.
Gratta-grtta, e spremi-spremi, l'unica visione socio-politica che si riesce a ricavarne gira sempre intorno al ruolo e il potere della polizia, alla scandalizzata denuncia di un "eccesso di libertà", ad un nazionalismo piccolo borghese e un vivo interesse su come e dove viene esercitata la prostituzione.
A noi tutti piacerebbe che nel nostro paese esistesse (fosse sempre esistita) una destra liberal-democratica: una destra, tanto per essere semplici semplici, che credesse nei principi della nostra Costituzione, e non che la ignorasse, o che la sentisse come un documento scritto dai "vincitori", e comunque una carta da cambiare appena possibile.
Una destra di questo tipo, in Italia, è assolutamente minoritaria, e in gran parte confusa con una vocazione democristiana, e sta quasi totalmente nel centro-sinistra, oggi PD.