Pd, fisco e lavoro per conquistare le terre del Nord.
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Mesi di lavoro. Di ascolto, raccolta, elaborazione di proposte. Dentro e il Pd e all’esterno, con gli interlocutori della società civile. Si sono mossi così i responsabili dei Dipartimenti e dei Forum di Largo del Nazareno, per mettere a punto le proposte presentate e votate ieri dall’assemblea nazionale di Varese. Idee che saranno alla base della campagna d’autunno dei democratici e, in prospettiva, del programma elettorale per le prossime elezioni. Un modo per parlare di cose concrete, per uscire dalla chiacchiera politica e tentare di ristabilire un confronto con l’Italia reale. A partire dai ceti produttivi del Nord, che da tempo hanno voltato le spalle al centrosinistra. Ma che, dal governo della destra, hanno ricevuto fatti assai lontani dalle promesse elettorali: a partire dal fisco e dalla burocrazia, ma anche sugli aiuti alle Piccole e medie imprese. Sette i documenti votati. Oggi presentiamo i primi 4: fisco, agricoltura, piccole e medie imprese, federalismo. Domani seguiranno scuola, immigrazione e mobilità.
AGRICOLTURA «Aiuti per chi coltiva in aree svantaggiate»
Stabilizzare le agevolazioni per le aree svantaggiate
A fine luglio sono scadute le proroghe per le agevolazioni contributive per le aziende agricole nei territori montani e nelle aree svantaggiate. Il Pd intende stabilizzarle per impedire un aumento del costo del lavoro per queste imprese dal 15 al 25%.
Riduzione accisa gasolio
Il governo non ha confermato questa riduzione per le imprese agricola con coltivazioni in serra. L’aumento dei costi di produzione rischia di far precipitare queste aziende fuori dal mercato.
Fondo di solidarietà
Ripristinare interamente il fondo per incentivare le assicurazioni contro le calamità naturali in agricoltura, svuotato dal governo.
Fondo per il settore lattiero-caseario
Ripristino del fondo per gli allevatori che hanno prodotto latte rispettando le quote. Il fondo, previsto nella legge 33 del 2009, è stato totalmente dimenticato.
Biologico nelle mense
Il primo obiettivo della nuova politica agroalimentare del Pd è di avvicinare il consumatore alla produzione attraverso interventi di sostegno ai negozi in città gestiti dagli agricoltori, alla vendita diretta presso le aziende, e dei prodotti biologici nei bandi per le mense degli enti pubblici. Inoltre è necessario rafforzare la tracciabilità e l’etichettatura per contrastare frodi e sofisticazioni sulla provenienza e l’origine dei prodotti.
10 ottobre 2010
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