http://www.corriere.it/politica/10_otto ... aabc.shtml
LA LETTERA AL "RIFORMISTA"
Bettini (Pd): «Per battere Berlusconi intesa a termine con Montezemolo»
L'esponente Pd: «Dovrebbe mettere la sua popolarità a disposizione di una battaglia civile e democratica»
ROMA - Il Pd «dovrebbe aprirsi ad un processo di allargamento e di pratica democratica persino spericolata, fondata sulla fiducia nella responsabilità e nelle decisioni degli iscritti e dei cittadini». E per battere Berlusconi servirebbe un'alleanza, seppure temporanea, con Montezemolo, che dovrebbe «compiere un atto di servizio, unilaterale, disinteressato e a termine». Lo scrive Goffredo Bettini su Il Riformista. Montezemolo, dunque, dovrebbe «mettere la sua popolarità ed esperienza a disposizione di una battaglia civile e democratica e giustificando la sua scelta con l'emergenza che l'Italia vive e che sta diventando sempre più pericolosa per il suo avvenire». «Solo in questo modo -sottolinea Bettini- c'è la possibilità che le risposte positive vengano da tutti, e spero in primo luogo dal Pd».
«Se si vota a primavera - scrive l'esponente democratico - le esigenze prioritarie cambiano radicalmente. La sfida sarebbe, come è evidente, voluta da Berlusconi, per la sua sopravvivenza politica. Sarebbe estrema e drammatica: mettendo in gioco non solo un programma di governo, ma un modo complessivo di intendere la libertà, la giustizia, la democrazia, il rapporto con il popolo. In questo quadro, e solo in questo quadro, l'ipotesi che circola (anche se smentita) di un impegno di Montezemolo potrebbe avere un grande significato e una grande presa». «Montezemolo - scrive l'esponente del Pd - non è Berlusconi. Non può fare per tante ragioni un suo partito; tranne diventare uno dei tanti, confondendosi con gli altri. Non può neppure essere il federatore dell'esistente costellazione dei leader già in campo, che hanno rapporti tra di loro assai logorati. La solitudine, che ha rivendicato, è la sua forza». «Dovrebbe compiere - continua Bettini - un atto di servizio, unilaterale, disinteressato e a termine; mettendo la sua popolarità ed esperienza a disposizione di una battaglia civile e democratica e giustificando la sua scelta con l'emergenza che l'Italia vive e che sta diventando sempre più pericolosa per il suo avvenire. Solo in questo modo c'è la possibilità che le risposte positive vengano da tutti, e spero in primo luogo dal Pd. Tutti saprebbero che l'intesa è temporanea, che in seguito ci si potrà ridividere in una situazione di normalità e in una competizione tra avversari che non si odiano e nella quale ognuno troverà gli alleati con coerenze programmatiche più profonde e strategiche. Certo questo comporta, nelle scelta che ci sta di fronte, differire ambizioni legittime ma laceranti: candidature per la leadership o prova di terzi poli decisivi. Ho l'impressione - conclude Bettini - tuttavia, che se prevarranno ancora una volta egoismi, calcoli di bottega e visioni corte, la destra populista, con o senza Berlusconi, prevarrà ancora una volta».
06 ottobre 2010