La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Cuore di popolo

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Cuore di popolo

Messaggioda pierodm il 13/07/2008, 0:50

Ho letto con piacere l’articolo di Michele Serra, sulla Repubblica di oggi, perché riabilita il ruolo dell’artista, facendo allo stesso tempo giustizia circa la gran confusione di questi ultimi giorni.

Per mia personale e antica consuetudine, guardo alla politica più come fatto di popolo – ossia culturale e antropologico – che come fatto parlamentare e di partito.
In altre parole, per me il PD o la sinistra consistono nella gente che ne fa parte o che li vota, prima che nei dirigenti o nei parlamentari che scaturiscono dalle elezioni, e prima che nei documenti congressuali e nelle decisioni che ne derivano. Lo stesso, ovviamente, vale per la destra, vicina o lontana nel tempo.
Per questa ragione, quando penso all’opposizione, tengo presente innanzi tutto l’opinione diffusa, la capacità che c’è nella società di “fare fronte” contro le eventuali degenerazioni del sistema o le malefatte del potere: fare fronte con la consapevolezza, con il rifiuto, con una diversa cultura messa in campo nella vita d’ogni giorno, nel lavoro, nelle professioni, al di là dell’eventuale militanza politica nelle sedi canoniche. Un compito difficile, sicuramente più complicato e rischioso di quello di chi fa politica di professione.

Ora, succede che fin dall’adolescenza sono vissuto tra gente di sinistra che, nel linguaggio, nelle idee, nell’atteggiamento mentale e comportamentale, era assai più vicino a quelli che chiamiamo i “girotondi” che alle fraseologie ufficiali del partito – più vicino al Cuore di Serra, più vicino alle invettive del Belli, più artista di strada che intellettuale da convegno.
In questa esperienza ha certamente pesato il fatto che sono romano, e che dunque l’ecosistema nel quale sono vissuto risentiva della densa vocazione iconoclasta tipica del popolo romano e romanesco – abituato per secoli ad avere a che fare con la sacralità papalina, ben altrimenti minacciosa rispetto all’edulcorata vischiosità del potere pentapartitico della prima repubblica.
Ancora adesso, nonostante due decenni di macerazione televisiva, il linguaggio e i giudizi che circolano abitualmente, nel popolo della sinistra che mi capita d’incontrare quotidianamente, sono assai più corrosivi di quelli usati a piazza Navona dalla Guzzanti o da Grillo: non solo da parte di chi è per sua natura un irascibile un po’ coatto, ma anche da chi è di formazione universitaria, da gente d’indole moderata, da chi si riconosce in pieno nel PD di Veltroni.

E’ sempre stata questa gente, questa formazione mentale, a costituire quel famoso “popolo intelligente”, quello che – è bene ricordarlo – seguiva e sottoscriveva in altra sede la vocazione scrupolosamente legalitaria del vecchio PCI, e seguiva Berlinguer nel suo compromesso storico, e quello che in più d’un occasione ha mostrato di essere un popolo responsabile, e spesso un estremo baluardo di legalità e di fedeltà costituzionale.
E’ importante che non si perda l’abitudine a pensare “in dialetto”, con la forza e i colori della spontaneità, anche quando il bon ton istituzionale impone di tradurre tutto in bella copia: è da quella spontaneità che nasce il calore del ragionamento, e – se proprio vogliamo esagerare – il carisma di una politica.
I politici in carriera facciano il loro lavoro, con il loro linguaggio e anche col loro gergo, nelle sedi che lo richiedono.
Ma sarebbe sbagliato aspettarsi che la gente – innanzi tutto la propria gente – parli un linguaggio diverso, dia giudizi ben infarinati, lontani da ciò dice ogni giorno e, tutto sommato, da ciò che anche gli stessi politici dicono con maggiore libertà nei loro colloqui privati.

Per tornare a Michele Serra, se prendiamo una collezione delle prime pagine di Cuore, è difficile affermare che quei titoli tradiscano o rappresentino una forzatura di ciò che tutto il popolo della sinistra sentiva e diceva in quel periodo.
Certamente, come avverte Serra, la politica è una cosa diversa dai titoli di Cuore o dalle invenzioni dissacranti del linguaggio poolare: la politica deve compiere delle scelte, dalla politica ci si aspettano i fatti.
Quello che è successo dagli anni di Cuore in poi lo sappiamo: in un primo momento è sembrato che le scelte e i fatti fossero in sintonia con i titoli di Cuore e con i giudizi prevalenti nel popolo della sinistra, e poco importava che i leader e i parlamentari si esprimessero in forme più contenute, rispetto a Michele Serra e i suoi amici.
Ma in tempi successivi, fino ad oggi, si è fatta strada la sensazione che non si tratti più di una diversità di linguaggio, o di una differenza di ruoli, ma di una vera e propria divaricazione ideale – o nel migliore dei casi di una deriva tatticistica del partito.
E si è sempre avuta la crescente sensazione – fin dal famoso grido di Moretti – che la sconfessione perbenista della “piazza” sia una sconfessione di un modo di essere e di pensare, di un’intera visione politica, più che una semplice questione di stile e di linguaggio.
Una sconfessione, tra l’altro, che appare tanto più puntigliosa, in quanto è allo stesso tempo la sconfessione, l’abiura, di una visione che la politica aveva fatta propria per un certo periodo.

In questo quadro d’insieme, s’insiste sul dettaglio di qualche parlamentare che ha partecipato con un eccesso d’entusiasmo allo spettacolo di piazza Navona.
Ecco, questa è una critica giusta … anche perché Di Pietro, per esempio, non ha lo stesso talento della Guzzanti, e la sua misura non è né popolare, né artistica.
Personalmente, ho una certa simpatia per Di Pietro, ma – se qualcuno si scandalizza per le sue esuberanze – ha fatto male i propri calcoli, quando ha architettato le alleanze.
pierodm
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1996
Iscritto il: 19/06/2008, 12:46

Re: Cuore di popolo

Messaggioda watson il 13/07/2008, 11:45

Bello, l'articolo di Serra.
Positivo e concreto.
watson
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 29
Iscritto il: 27/05/2008, 16:24


Torna a Ulivo e PD: tra radici e futuro

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 4 ospiti