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Bersani: Nuovo Ulivo e un'Alleanza democratica contro SB

MessaggioInviato: 26/08/2010, 17:11
da franz
La lettera
"Nuovo Ulivo e un'Alleanza democratica
per sconfiggere Silvio Berlusconi"

La svolta di Bersani: è ora di suonare le nostre campane. Occorre l'impegno univoco di tutte le forze progressiste. Il consenso per il Cavaliere è ancora largo ma il rapporto tra promesse e realtà è sempre più labile
di PIERLUIGI BERSANI

CARO direttore, dopo anni di illusione berlusconiana l'Italia continua a regredire sul piano economico e sociale e si allontana, alla luce di ogni parametro, dai paesi forti dell'Europa. Nello stesso tempo l'impegno a riformare e a rafforzare le istituzioni repubblicane si sta trasformando in una deformazione grave della nostra democrazia. Ci si vuole trascinare ad un sistema dove il consenso viene prima delle regole e cioè delle forme e dei limiti della Costituzione; dove si limita l'indipendenza della Magistratura; dove il Parlamento viene composto da nominati; dove il Governo ha il diritto all'impunità e ad una informazione asservita e favorevole; dove si annebbiano i confini fra interesse pubblico e privato. I segni di tutto questo li abbiamo potuti valutare in questi anni berlusconiani: regressione dello spirito civico e della moralità pubblica, politica ridotta a tifoseria, allargamento del divario tra nord e sud, nessuna buona riforma sui problemi veri dei cittadini. Il populismo infatti è, per definizione, una democrazia che non decide, specializzata com'è nell'usare il governo per fare consenso e non il consenso per fare governo. Il dato di fondo della situazione politica sta qui, mentre la questione sociale e quella del lavoro sono senza risposte e si drammatizzano ogni giorno. Il consenso per Berlusconi è ancora largo, ma il rapporto fra parole e fatti e fra promesse e realtà diventa sempre più labile anche nella percezione dei ceti popolari. Vengono alla luce degenerazioni corruttive che vivono all'ombra di un potere personalizzato. Gli strappi all'assetto costituzionale non sono più sopportati da una parte della destra attratta da ipotesi liberali e conservatrici di stampo europeo.

A questo punto per Berlusconi la scelta è fra ripiegare o alzare la posta. Per l'Italia la scelta non riguarda più solo un governo, ma finalmente una idea di democrazia e di società. La prossima scadenza elettorale, più o meno anticipata che sia, comporterà in ogni caso una scelta di fondo. Rispetto a tutto questo, la proposta alternativa soffre ancora di debolezze che devono essere rapidamente superate. Il venir meno di una promessa populista produce sempre, direttamente o specularmente, fenomeni di distacco dei cittadini dalla politica, una spinta alla radicalizzazione impotente, espressioni vere e proprie di antipolitica che possono insorgere da ogni lato. Il compito dell'alternativa è quello di trasformare grande parte di queste forze disperse in energia positiva, collegandole ad un progetto politico capace di sorreggere non solo una proposta di governo ma una proposta di sistema. Tocca al PD innanzitutto, come maggiore forza dell'opposizione, indicare una strada che colleghi efficacemente l'iniziativa di oggi alla sfida radicale e dirimente di domani.

Rendendoci disponibili oggi ad un governo di transizione non cerchiamo né scorciatoie né ribaltoni. Sfidiamo piuttosto la destra a riconoscere la realtà e ad ammettere l'impossibilità di mandare avanti l'attuale esperienza di governo e ad introdurre correttivi, a cominciare dalla legge elettorale, che consegnino lo scettro ai cittadini, per tornare poi in tempi brevi al voto. Sarebbe questo un tradimento del mandato elettorale? L'elettore in realtà è stato tradito da chi non è più in grado di rappresentare la sua coalizione e mantenere le promesse del suo programma. Sarebbe questo uno strappo costituzionale? Qui siamo all'analfabetismo o alla sfacciata malafede. E' l'esclusione in via di principio di questa ipotesi, il vero strappo costituzionale!

Chi ha rispetto della Costituzione della Repubblica e del suo Presidente deve considerare invece tutte le possibilità. Noi lo facciamo. Noi consideriamo la possibilità che il Governo provi a sopravvivere con una specie di respirazione artificiale, rifiutandosi di prendere atto della sua crisi politica. Una soluzione che non porterebbe lontano e alla quale risponderemmo con una opposizione netta. Riteniamo infatti doveroso che la destra in disfacimento certifichi la sua crisi in Parlamento. Consideriamo altresì la possibilità che la situazione precipiti verso un vuoto politico e verso elezioni svolte con questa sciagurata legge elettorale, in una situazione economica, sociale e finanziaria di acutissima criticità. In questo caso la nostra proposta avrebbe la stessa ispirazione che oggi ci fa proporre un governo di transizione; una ispirazione cioè che deriva dall'analisi di fondo cui ho accennato. Noi proporremmo un'alleanza democratica per una legislatura costituente. Un'alleanza capace finalmente di sconfiggere una interpretazione populista e distruttiva del bipolarismo, capace di riaffermare i principi costituzionali, di rafforzare le istituzioni rendendo più efficiente una salda democrazia parlamentare (a cominciare da una nuova legge elettorale) e di promuovere un federalismo concepito per unire e non per dividere. Sto parlando di una alleanza che può assumere, nell'emergenza, la forma di un patto politico ed elettorale vero e proprio, o che invece può assumere forme più articolate di convergenza che garantiscano comunque un impegno comune sugli essenziali fondamenti costituzionali e sulle regole del gioco. Una proposta che potrebbe coinvolgere anche forze contrarie al berlusconismo che in un contesto politico normale (come già avviene in Europa) avrebbero un'altra collocazione; una proposta che dovrebbe rivolgersi ad energie esterne ai partiti interessate ad una svolta democratica, civica e morale. Come si vede, questa idea nasce dalla convinzione che la fuoriuscita dal berlusconismo non sia un processo lineare, cioè legato ad una semplice alternanza di governo in un sistema che funziona. Si dovrà uscire, lo ribadisco, da una fase politica e culturale e non solo da un governo, verso una repubblica in cui alternanza e bipolarismo assumano la forma di una vera fisiologia democratica.

Per dare l'impulso decisivo a questo cruciale passaggio occorre l'impegno univoco, leale, convinto e coeso di tutte le forze progressiste, che sono adesso chiamate a mettersi all'altezza di una responsabilità democratica e nazionale. Come potrebbero queste forze essere credibili se in un simile frangente non dessero per prime una prova di consapevolezza, di unità e di determinazione comune? Ecco allora la proposta di un percorso comune delle forze di centrosinistra interessate ad una piattaforma fatta di lavoro, di civismo, di equità, di innovazione e disponibili ad impegnarsi ad una progressiva semplificazione politica e organizzativa che rafforzi il grande campo del centrosinistra. Un simile percorso dovrebbe lasciarci definitivamente alle spalle l'esperienza dell'Unione e prendere semmai la forma e la coerenza di un nuovo Ulivo. Un nuovo Ulivo in cui i partiti del centro sinistra possano esprimere un progetto univoco di alternativa per l'Italia e per l'Europa e mettersi al servizio di un più vasto movimento di riscossa economica e civile del Paese. Dunque, un nuovo Ulivo ed una Alleanza per la democrazia. Su queste proposte il Pd vuole esprimere la sua funzione nazionale e di governo.

Su queste basi politiche il Partito Democratico organizzerà per l'autunno una grande campagna di mobilitazione sui temi sociali e della democrazia. E' giunto il tempo infatti di suonare le nostre campane.

(26 agosto 2010) www.repubblica.it

Re: Bersani: Nuovo Ulivo e un'Alleanza democratica contro SB

MessaggioInviato: 26/08/2010, 17:12
da franz
LE REAZIONI
Il 'nuovo Ulivo' di Bersani
piace al centrosinista

Per Fassino qualla del leader del partito è una "proposta forte, che accelera la costruzione di un'alternativa". Verini: "Progetto già esistente". Bonelli (Verdi): "Si apre nuova stagione per il centrosinistra"


ROMA - "Una proposta forte che accelera la costruzione di un'alternativa e indica la via per realizzare una coalizione credibile e in sintonia con le domande del Paese". Così Piero Fassino ha espresso la sua condivisione per il progetto di un 'Nuovo Ulivo' indicato dal segretario Pd Pier Luigi Bersani in una lettera 1inviata a Repubblica.
Apprezzamento per la proposta del leader del Pd è stato espresso anche dal deputato veltroniano Walter Verini che, però, ha sottolineato come il progetto di un nuovo Ulivo esistesse già al momento della nascita del partito: "Ho letto la lettera di Bersani e l'ho trovata apprezzabile su due punti - ha detto Verini -: la riaffermazione abbastanza netta del bipolarismo e il richiamo all'Ulivo del '96. Ho però un rammarico: il nuovo Ulivo era il progetto del Pd al momento della sua nascita e se il Pd avesse portato avanti con determinazione lo spirito del Lingotto, che era non solo di Veltroni ma di un gruppo dirigente, a 3 anni di distanza e con la crisi drammatica del berlusconismo, forse il nuovo Ulivo ci sarebbe già stato". Il deputato Pd ha poi aggiunto: "Di Bersani ho apprezzato in primo luogo la riaffermazione del bipolarismo, parole importanti che, se confermate, ipotizzano anche sistemi elettorali e istituzionali che si fondino su questo cardine, evitando alleanze costituite sul partitismo senza i partiti".

Di un Berlusconi 'finito' parla Michele Ventura, vicepresidente vicario dei deputati del Pd: "C'è una bella differenza tra chi ha a cuore la questione sociale e quella del lavoro e parla dell'Italia reale che regredisce sul piano economico, di rafforzamento delle istituzioni repubblicane, di rispetto della Costituzione e del Capo dello Stato e chi, come Berlusconi, chiede un consenso che viene prima delle regole, chi limita l'indipendenza della magistratura o la libertà d'informazione, ma soprattutto in nome dei propri affari dimentica di essere stato chiamato a governare. Per questo ha ragione Bersani, sconfiggere Berlusconi è il primo obiettivo". E quello che proprio non è accettabile, secondo Ventura, è che le questioni relative alla stabilità del Paese e al governo vengano gestite come se si trattase di affari privati: "Ancora ieri, nel vertice con la Lega - afferma Ventura - il governo e la stabilità del Paese, sono stati trattati come un affare privato a cominciare dal fatto che simili incontri si svolgono nelle dimore del premier". Ma, per Ventura, questa situazione è destinata ad avere ancora vita breve: "Questa maggioranza è finita ed è ora che questa destra lo certifichi in Parlamento. Serve - ha concluso - un patto, un'alleanza delle forze progressiste, e nell'emergenza, come ha detto Bersani, un'alleanza democratica".

Consenso alla proposta del leader del Pd arriva anche dai Verdi. "La posizione espressa dal segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani è un fatto molto positivo che apre nuova stagione per il centrosinistra in Italia - dice il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli-. Si tratta di quello che ci aspettavamo, in termini di assunzione di responsabilità, dal maggior partito del Centrosinistra: si apre la strada non solo per creare un'alternativa al centrodestra che ha messo in ginocchio il Paese, ma anche per archiviare, definitivamente, la stagione berlusconiana. Noi Verdi siamo pronti a dare contributo alla costruzione del 'nuovo Ulivo', prendendo gli aspetti migliori dell'Ulivo di Prodi ed eliminando quelli negativi come la litigiosità".

Pieno appoggio a Bersani esprime Vannino Chiti, vicepresidente del Senato: "È giusta la proposta di Bersani di costruire una coalizione fortemente coesa attorno a un programma per l'Italia, che abbia al suo centro un nuovo sviluppo, l'occupazione, un welfare delle uguali opportunità, e non del risarcimento. Una coalizione unita in un unico soggetto politico", ha scritto in una nota nella quale si legge ancora: "Condivido anche l'assoluta necessità di un cambiamento dell'attuale legge elettorale. I cittadini con il voto devono poter scegliere le maggioranze di governo e al tempo stesso i loro rappresentanti nelle istituzioni. L'Italia, come dice Bersani, ha bisogno di una legislatura costituente e un governo di transizione risponde in primo luogo a questa necessità".

Una 'crisi irreversibile' è quella in cui si trovano Berlusconi e tutta la coalizione secondo il deputato Pd Sergio D'Antoni: "Dopo due anni di tremenda azione antisociale e antisolidale, il governo Berlusconi e tutta la coalizione della destra è oggi in crisi irreversibile. Questo però non gli impedisce di continuare a far danni. La linea da seguire è quella indicata dal segretario democratico. Il potenziale dannoso dell'esecutivo Berlusconi - dice D'Antoni - aumenta infatti di giorno in giorno, al pari dell'immobilità di una compagine ormai imbelle e incapace di fare alcunchè per un paese travolto dagli effetti della crisi. Non c'è tempo da perdere: bisogna passare ai fatti, realizzando un campo di alleanza costituzionale, una coalizione ispirata ai principi dei padri costituenti che unisca tutti coloro che intendano mettere un freno alla deriva in cui è finito il paese, a cominciare naturalmente dal Pd".

La sfida lanciata da Bersani "va raccolta sino in fondo". Così Giorgio Merlo (Pd), vice presidente commissione Vigilanza Rai, ha commentato la lettera del leader del Pd. Una strada, quella del 'nuovo Ulivo' che va seguita per tre motivi: "Innanzitutto perché chiude una pagina nefasta per il centro sinistra, cioè quella dell'Unione, e recupera - anche per l'immaginario collettivo - un simbolo che continua a suscitare speranza e futuro. Quello dell'Ulivo, appunto. In secondo luogo perché rilancia una coalizione basata sul programma e sui contenuti e non unita solo dalle pregiudiziali ideologiche, personali e moralistiche. In ultimo perché per vincere questa sfida si richiede un Pd unito, compatto e plurale. Nessuno può essere fagocitato o ridimensionato in questo percorso politico. E Bersani dev'essere il garante di questo nuovo Ulivo a partire dalla convinta e rinnovata unità del Partito democratico''.

Un 'sì' convinto arriva anche da Rifondazione comunista: "Condivido in pieno - dice in una nota il segretario del Prc/Federazione della Sinistra, Paolo Ferrero - la proposta di Bersani di dar vita ad una alleanza democratica per sconfiggere Berlusconi. Non si tratta solo di cacciare un governo mefitico, ma di ricostruire - afferma Ferrero - il quadro democratico del Paese. Questa alleanza deve porsi l'obiettivo di uscire definitivamente da questa sciagurata seconda repubblica e cementarsi attorno alla difesa e al rilancio della Costituzione, al varo di una legge elettorale proporzionale, alla giustizia sociale. Si tratta dell'unica strada per sconfiggere una destra populista antioperaia e pericolosa per la democrazia".

(26 agosto 2010) www.repubblica.it

Re: Bersani: Nuovo Ulivo e un'Alleanza democratica contro SB

MessaggioInviato: 26/08/2010, 17:45
da ranvit
Il fatto stesso che Ferrero plaude alla lettera di Bersani, mi fa dire (senza leggerla....e che la leggo a fare?) che siamo sempre alle solite pippe declamate dai soliti pippaioli!

Re: Bersani: Nuovo Ulivo e un'Alleanza democratica contro SB

MessaggioInviato: 27/08/2010, 8:09
da franz
ranvit ha scritto:Il fatto stesso che Ferrero plaude alla lettera di Bersani, mi fa dire (senza leggerla....e che la leggo a fare?) che siamo sempre alle solite pippe declamate dai soliti pippaioli!

Non è detto.
Ferrero (e la sua parte politica) ha finalmente capito che senza Ulivo ci sono due grossi problemi.
Il primo, enorme, è che Berlusconi vince.
Il secondo, d'impatto minore per il paese ma notevole per la sinistra radicale, è che non governano e sono pure fuori dal parlamento.
Il fatto che abbiano capito questo non significa che il discorso di Bersani, apprezzato da Prodi, come vediamo qui sotto, sia una pippa mentale.



IL COLLOQUIO
Prodi esulta per il Nuovo Ulivo
"Ma il Pd sia al centro del progetto"
Il professore plaude alla proposta di Bersani, ma chiede ai democratici di non fare solo "gesti tattici": "Prima il partito era troppo autoreferenziale"

di MARCO MAROZZI

BOLOGNA - "Bravo Pierluigi. Ci voleva proprio. Ma adesso bisogna passare subito ai fatti. Nei rapporti con la nostra gente, con le altre forze politiche e soprattutto nella capacità di contrastare il declino dell'Italia. Il confronto è su chi sul serio sa rivitalizzare il sistema Paese. Non è solo il problema Berlusconi. Il futuro è di chi sa dipingere e subito dopo costruire un futuro per l'Italia". Romano Prodi ha molto apprezzato le parole scritte da Pierluigi Bersani su Repubblica 1. Soprattutto ha sospirato di fronte a quella "parola" che gli è tanto cara: "Ulivo".

Ma l'ex premier non ha sottolineato solo le frasi del documento "bersaniano", anche il clima che è riuscito a creare. "Quanto tempo era che non succedeva", ha detto con una punta di amarezza il Professore. La lettura, racconta lo staff di Bersani, ha confermato un messaggio già mandato a Prodi prima della pubblicazione. "Gli abbiamo detto che gli sarebbe piaciuto".

L'effetto, di fatti, si è subito sentito. Prodi nella sua vacanza in provincia di Reggio Emilia, in casa della suocera, è andato a prendere i giornali di prima mattina. Conferma di quello anticipato da Roma. I commenti con i suoi amici sono stati subito positivi. Commenti privati. "Io non esisto" ripete lui che si diverte a fare il Vecchio della Campagna, il Saggio della Bassa. L'ex premier, infatti, ripete come un mantra di non pensare a un ritorno "pubblico" di qualsiasi tipo. "Non sono Cincinnato. Un'epoca è comunque chiusa. Largo ai giovani. Io insegno". "Negli Usa e in Cina" aggiunge con vezzo critico verso l'Italia. Ma gode come un pazzo al fatto che la gente normale lo fermi per strada. "Professore, torna?". Lo rincuora che illustri sconosciuti gli chiedano di Flavia, la moglie operata. "Come sta la sua signora?".

L'uscita di Bersani lo ha colto in questo momento, fra pubblico e privato, felici e preoccupati. Anche Prodi temeva un appannamento del segretario del Pd, l'amico ventennale su cui ha sempre puntato. Ha sempre vissuto malissimo la marginalizzazione di cui ha accusato il Pd di Walter Veltroni dopo il "corriamo da soli" che, ancora accusa, "ha messo in crisi" il suo governo. Con Dario Franceschini ci sono stati gli strascichi post-veltroniani, poi la discesa in campo dell'amato Bersani. Da cui però non è mai arrivato lo scatto che anche il Professore si aspettava. Mentre seguiva con attenzione preoccupata il grande attivismo di Giulio Tremonti, battezzato "Visc/onti" da qualche amico di Prodi per la nuova linea non più così contraria rispetto a quella del predecessore, Visco.

Adesso Prodi è tornato al centro del campo, ultimo, antico vincitore di uno scudetto. Da cui imparare. Non parla, ma tanti lo cercano. Lui sta a guardare. Persino le possibili aperture di Bersani a Casini, Fini e Montezemolo. Gli ultimi due li conosce come pochi, ne sa le astuzie tattiche e strategiche. Non gli era piaciuto il "patto repubblicano" abbozzato mesi fa da Bersani e finito in nulla. "Non per l'idea in sé, ma per il rischio che venga preso per un gesto tattico. Serve sempre e ancora un grande progetto. Con il Pd al centro del confronto". Ha apprezzato le mosse dell'ex segretario di An, ma lo dipingeva come "un generale con attorno sergenti e non si sa se davvero ci sono delle truppe".

Adesso la possibilità che Bersani abbia preso in mano il pallino rincuora molto il Professore. Come l'asse che pare crearsi con Dario Franceschini, allontanatosi da Veltroni. "Alla trasmissione tv di Fazio era stato bravissimo" era un ricordo-impianto ricorrente. E sul Pd: "L'interpretazione comune rischiava di essere quella di un partito diventato autoreferenziale, con rapporti troppo deboli con il territorio e con i problemi quotidiani degli italiani, messi in secondo piano dai ristretti obiettivi dei dirigenti e delle correnti e dai rapporti di vertice con le altre forze".

Se è svolta, Prodi ci spera. Lui pubblicamente tace, le sue voci pubbliche sono entrate in funzione. "Il Pd deve essere il centro del centrosinistra. - dice l'ex ministro di un defunto Programma, Giulio Santagata - Su questa credibilità, su questa capacità si gioca la costruzione di qualsiasi coalizione e di qualsiasi possibilità di mandar via Berlusconi". Con una stoccata a Veltroni: "La nuova stagione ulivista può aprire le porte ai tanti delusi, lasciati per strada in questi anni".

(27 agosto 2010) http://www.repubblica.it

Re: Bersani: Nuovo Ulivo e un'Alleanza democratica contro SB

MessaggioInviato: 27/08/2010, 9:36
da ranvit
Sono pippe e loro sono pippaioli! ....non ci posso fare niente, non ne posso piu' di chiacchiere...

Comunque, io sono qua....vedremo! Uno dei miei pregi è quello di cambiare giudizio se i fatti mi danno torto.

Vittorio

Re: Bersani: Nuovo Ulivo e un'Alleanza democratica contro SB

MessaggioInviato: 28/08/2010, 18:25
da ranvit
A quanto pare il Nuovo Ulivo non attrae piu' di tanto....qui!

Re: Bersani: Nuovo Ulivo e un'Alleanza democratica contro SB

MessaggioInviato: 28/08/2010, 19:03
da franz
ranvit ha scritto:A quanto pare il Nuovo Ulivo non attrae piu' di tanto....qui!

immagino che la frase "Il Pd deve essere il centro del centrosinistra. - dice l'ex ministro di un defunto Programma, Giulio Santagata - Su questa credibilità, su questa capacità si gioca la costruzione di qualsiasi coalizione e di qualsiasi possibilità di mandar via Berlusconi"abbia smorzato molti animi, consapevoli di un film già visto e con un brutto finale. Non so se realmente Santagata parli in quanto "voce pubblica di Prodi" oppure perché cerca di farlo appena ne ha l'occasione.
Per "mandar via Berlusconi" non serve un'armata Brancaleone ma un progetto serio e concreto.
Franz

Re: Bersani: Nuovo Ulivo e un'Alleanza democratica contro SB

MessaggioInviato: 28/08/2010, 21:11
da ranvit
Cio' che volevo evidenziare è che qui sul forum si preferisce discutere del sesso degli angeli piuttosto che di attualità politica.

Io almeno la mia l'ho detta due post piu' su'.

Re: Bersani: Nuovo Ulivo e un'Alleanza democratica contro SB

MessaggioInviato: 29/08/2010, 8:08
da Loredana Poncini
purtroppo, Ranvit, vedi pippe dappertutto! Sarei felice, per l'Ulivo, le chiamassi chiacchere, e la parola cazzata fosse tradotta in stupidata, ma al solito pretendo troppo e non conosco a fondo la netichette o come diavolo si scrive...
Tornando al Nuovo Ulivo, capito che del vecchio non è andata bene l' Unione fatta col prodiano INSIEME, spero Franz mi spieghi che c'è di "Nuovo" nell'Ulivo proposto...
Ma forse è solo una chiacchera, parlarne, e bisognerebbe far ben altro, che arrovellarsi sui bla-bla-bla cliccati qua e là...
Tanto, in tasca, che ce ne viene ? 8-)

Re: Bersani: Nuovo Ulivo e un'Alleanza democratica contro SB

MessaggioInviato: 29/08/2010, 17:45
da ranvit
Loredana, ti sei persa qualcosa : ho promesso di non usare, per un po', quella parola e neanche infantile e velleitario :lol: :lol: :lol: