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ROMA - Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani replica a distanza a Romano Prodi, che stamattina nel corso di un forum a Repubblica Tv, 1 rispondendo ad alcune sollecitazioni del pubblico, aveva detto che per rinnovare la classe dirigente del partito i giovani dovrebbero farsi strada da soli, perché - aveva sottolineato - nessun politico di professione ha mai lasciato spazio ai giovani. E dunque devono essere i giovani che "cacciano a calci gli attuali leader".

A distanza di qualche ora è arrivata la risposata indiretta del segretario del Pd: "Io credo che ci sia un'esigenza di rinnovamento", ha detto Bersani che si trova a Porto Torres per sostenere i candidati della Pd ai ballottaggi per le amministrative. Ma ha aggiunto polemicamente: "Abbiamo segretari regionali che nell'80% dei casi sono dei quarantenni, abbiamo diecimila amministratori: ottomila sono tra i 30 e i 40 anni. Tutto questo, ad esempio, credo sia molto difficile farlo vedere nel mondo della comunicazione. E allora - ha concluso il leader Pd - cominciamo da settembre, quando ricominceranno i talk show televisivi, a fare in modo che chi dirige i grandi meccanismi dell'informazione cominci a lasciar fuori un pò della vecchia generazione e a fare vedere un pò di facce nuove, così ci diamo una mano tutti".

http://www.repubblica.it/politica/2010/ ... ef=HRER2-1

http://tv.repubblica.it/copertina/prodi ... 8734?video
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Bravo Prodi cosi' mi piaci!

Vittorio

Nessuno ha niente da dire? Strano!


Comunque, il punto non è essere giovani anagraficamente ma "giovani di vertice". Intendo dire che il vertice di qualsiasi organizzazione umana va cambiato con una certa frequenza. In particolare quando i risultati sono pessimi per non dire catastrofici.....come è il caso del Pd!

Il vertice di un partito dovrebbe essere costituito da chi si impone a livello locale, non da chi staziona da trenta o quaranta anni nelle ovattate stanze romane!

Vittorio

ranvit ha scritto:Nessuno ha niente da dire? Strano!

Ne avevo già parlato a lungo, in riferimento alle elezioni inglesi, dove tra il conservatore Camerun ed il liberale Clegg (entrambi quarantenni) avevamo assistito all'ondata dei quarantenni (per non parlare di Blair, a suo tempo).
Ok, sappiamo che ITA non è UK. In tutti i sensi.
Che fare?

Franz

ranvit ha scritto:Nessuno ha niente da dire? Strano!


Comunque, il punto non è essere giovani anagraficamente ma "giovani di vertice". Intendo dire che il vertice di qualsiasi organizzazione umana va cambiato con una certa frequenza. In particolare quando i risultati sono pessimi per non dire catastrofici.....come è il caso del Pd!

Il vertice di un partito dovrebbe essere costituito da chi si impone a livello locale, non da chi staziona da trenta o quaranta anni nelle ovattate stanze romane!

Vittorio

Sono assolutamente d'accordo.
Un quarantenne che fa politica da vent'anni,all'ombra o al traino di questo o di quello,portatore di un modo di fare rancido e stantio,é vecchio a sua volta,e non potrà mai fare niente di buono.

PS
Caus lavoro,mi connetto poco e con un palmare.

La drammatica situazione di oggi (mancanza quasi totale di opportunità di lavoro per i giovani) è figlia di decenni di governi cialtroni e plebei, di centrodestra e centrosinistra.

Ho due figlie una piu' grande e una piu' piccola di te, entrambe laureate.....senza prospettive concrete.
Quella della mia età hanno come aspettativa uno straccio di lavoro per i propri figli. Speravano, quando erano giovani, di poter vivere gli ultimi anni in una società piu' equa e giusta.....invece la situazione è peggiorata.
Ma Berlusconi è stata solo la ciliegina sulla torta.

Come avevo già detto il fine della politica è il consenso elettorale....ma per andare al governo del Paese e fare le cose dettate dalle proprie idee e valori.
Purtroppo l'attuale classe dirigente della sinistra non è capace nè dell'una cosa (consenso) nè dell'altra (migliorare le cose secondo i valori della sinistra).
E' per questo che propongo a questi "signori" il TUTTI A CASA!
Sperando che tolto il tappo tra tanti incapaci e chiacchieroni e arroganti mestieranti della politica, ci sia anche qualcuno....rock!

Vittorio

Sottoscrivo tutto.

Non credo nei giovani.
Nella mia carriera lavorativa ho imparato che quando in un’azienda viene nominato dirigente un trentenne è fregato lui e sono fregati tutti quelli che gli stanno sotto.
Giacchè un giovane una volta nominato dirigente è condannato a restare al potere per il resto della vita, pena contraccolpi micidiali a livello personale, familiare, psicologico, economico ecc.
E proprio per questo il capo trentenne spesso, dopo un po’, diventa una carogna, pronto ad obbedire ciecamente al padrone, disponibile alle peggiori nefandezze, ricattabile, senza dignità ed alla fine anche inutile.
Un dirigente di 60 anni, invece oltre ad essere più preparato, è anche più indipendente intellettualmente e disponibile a lasciare dopo breve tempo.
Lo stesso vale anche in politica.
Basti pensare a personaggi quali Andreotti, D’Alema, Fidel Castro ecc. Una volta al potere diventano inamovibili, e magari pronti a inciuci, cambiamenti di posizione, incoerenze trasformismi.
Per lo meno in Italia, col sistema politico vigente, credo che più che di giovani ci sia bisogno di idee nuove.
Quanto a Prodi ho l’impressione che in fondo in fondo quando parla di prendere a calci i vecchi, più che ai trentenni lui pensi al sedere di persone quali D’Alema, Veltroni ecc.
Credo che il guaio della politica italiana stia nel fatto che ci siano troppe persone giunte al potere da giovani, con il titolo di giovani, e ninet'altro che giovani. Diffido dei giovani di professione.

Secondo me non hai letto bene quello che ha scritto Vittorio e che io ho approvato.
Era stato molto chiaro a sottolineare che con giovani non si riferiva all'anagrafe,ma al cambiamento di rotta dopo la constatazione che quella precedente non porta a destinazione.
E se torni indietro a leggere dove parlo di rancido e stantio capirai che mi riferivo alle stesse cose che ora hai dettto tu.
Certo è più facile che la rotta la cambi un giovane piuttosto che qualcuno che ha sempre fondato le sue fortune sulle rotte più vetuste.

Ciao