"Questi" sono proprio delle teste di....rapa!

Da Repubblica.it
Bersani: "Ripartiamo dai problemi della gente"
Nel Pd grande freddo sul "federalismo" di Prodi
Il segretario ai senatori chiede una "reazione forte, perché c'è in gioco l'Italia". "Discutete anche di organizzazione
ma quello che serve è tornare alle questioni che interessano i cittadini". Marini sulla proposta del Professore: "Una follia"
ROMA - Chiede "una reazione forte". Perché la posta in gioco è altissima: "L'italia". All'indomani della deludente tornata elettorale che ha visto il Pd cedere una roccaforte come Mantova, il segretario democratico Pier Luigi Bersani, si rivolge così ai senatori democratici, tracciando quella che deve essere la linea d'azione del partito all'indomani delle elezioni regionali, provinciali e comunali. E a Romano Prodi che aveva lanciato l'idea di abrogare le primarie e di affidare ai segretari regionali il compito di nominare il segretario nazionale del Pd, Bersani manda a dire che "non è il momento" per riaprire il dibattito "sulla forma partito". Certo, continua il segretario "tutte le vicende ci insegnano qualcosa e quindi faremo delle modifiche per dare più spazio ai territori", ma questo però non è il centro della discussione, perchè noi dobbiamo parlare all'Italia". Ben più netto Franco Marini: "La proposta di Prodi è una follia". Freddi anche i diretti interessati, quei segretari regionali che, nelle intenzioni dell'ex premier, dovrebbero assumere un ruolo ben più significativo nelle scelte del partito.
"Queste elezioni - dice Bersani - hanno segnalato un distacco molto forte fra i cittadini e la politica che è stato certamente un elemento di difficoltà per noi ma non si può oscurare il fatto che anche la destra mostra per la prima volta una flessione. Il problema è quindi come riportare più vicina la politica ai cittadini e i temi economici e sociali sono quelli da cui riprendere l'iniziativa, a cominciare dalle nuove generazioni che sono senza prospettiva".
Bersani non si nasconde le difficoltà interne al Pd. Quell'idea di poca coesione che gli elettori puniscono, ormai, con severità. Per questo chiede "una riflessione e ad una discussione interna" ammettendo che il Pd è fatto da "una pluralità di anime che a volte faticano a trovare una sintesi". Obiettivo che, come ha proposto Franco Marini nella riunione, potrebbe essere raggiunto votando dentro gli organismi sulle decisioni da prendere. "Votare - sostiene Bersani - dovrebbe essere ordinario, un elemento fisiologico. L'importante è che una volta votato si fa ciò che si è deciso".
Disco rosso al cosidetto Pd del nord:" Ci organizzeremo per fare un partito dei territori, ma con tutti i territori non solo il nord".
Riforme. Secondo Bersani "sarebbe meglio se le riforme avvenissero in un clima collaborativo e di dialogo. Ma se anche non fosse così, voglio precisare che noi una nostra proposta ce l'abbiamo, abbiamo il disegno di legge Finocchiaro-Zanda. Mentre quella del centrodestra non mi è nota", ribadisce. Quanto al merito delle ipotesi fin qui emerse, Bersani osserva: "Non ci piacciono modelli che tendono a disgregare e mettono il presidente di garanzia dentro lo scontro politico".
(13 aprile 2010)
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Caro Bersani, ma chi lo decide quali sono i problemi che interessano ai cittadini???
Voi???
Gli stessi che da 15 anni non fanno che perdere tutte le elezioni???
Vittorio
Bersani: "Ripartiamo dai problemi della gente"
Nel Pd grande freddo sul "federalismo" di Prodi
Il segretario ai senatori chiede una "reazione forte, perché c'è in gioco l'Italia". "Discutete anche di organizzazione
ma quello che serve è tornare alle questioni che interessano i cittadini". Marini sulla proposta del Professore: "Una follia"
ROMA - Chiede "una reazione forte". Perché la posta in gioco è altissima: "L'italia". All'indomani della deludente tornata elettorale che ha visto il Pd cedere una roccaforte come Mantova, il segretario democratico Pier Luigi Bersani, si rivolge così ai senatori democratici, tracciando quella che deve essere la linea d'azione del partito all'indomani delle elezioni regionali, provinciali e comunali. E a Romano Prodi che aveva lanciato l'idea di abrogare le primarie e di affidare ai segretari regionali il compito di nominare il segretario nazionale del Pd, Bersani manda a dire che "non è il momento" per riaprire il dibattito "sulla forma partito". Certo, continua il segretario "tutte le vicende ci insegnano qualcosa e quindi faremo delle modifiche per dare più spazio ai territori", ma questo però non è il centro della discussione, perchè noi dobbiamo parlare all'Italia". Ben più netto Franco Marini: "La proposta di Prodi è una follia". Freddi anche i diretti interessati, quei segretari regionali che, nelle intenzioni dell'ex premier, dovrebbero assumere un ruolo ben più significativo nelle scelte del partito.
"Queste elezioni - dice Bersani - hanno segnalato un distacco molto forte fra i cittadini e la politica che è stato certamente un elemento di difficoltà per noi ma non si può oscurare il fatto che anche la destra mostra per la prima volta una flessione. Il problema è quindi come riportare più vicina la politica ai cittadini e i temi economici e sociali sono quelli da cui riprendere l'iniziativa, a cominciare dalle nuove generazioni che sono senza prospettiva".
Bersani non si nasconde le difficoltà interne al Pd. Quell'idea di poca coesione che gli elettori puniscono, ormai, con severità. Per questo chiede "una riflessione e ad una discussione interna" ammettendo che il Pd è fatto da "una pluralità di anime che a volte faticano a trovare una sintesi". Obiettivo che, come ha proposto Franco Marini nella riunione, potrebbe essere raggiunto votando dentro gli organismi sulle decisioni da prendere. "Votare - sostiene Bersani - dovrebbe essere ordinario, un elemento fisiologico. L'importante è che una volta votato si fa ciò che si è deciso".
Disco rosso al cosidetto Pd del nord:" Ci organizzeremo per fare un partito dei territori, ma con tutti i territori non solo il nord".
Riforme. Secondo Bersani "sarebbe meglio se le riforme avvenissero in un clima collaborativo e di dialogo. Ma se anche non fosse così, voglio precisare che noi una nostra proposta ce l'abbiamo, abbiamo il disegno di legge Finocchiaro-Zanda. Mentre quella del centrodestra non mi è nota", ribadisce. Quanto al merito delle ipotesi fin qui emerse, Bersani osserva: "Non ci piacciono modelli che tendono a disgregare e mettono il presidente di garanzia dentro lo scontro politico".
(13 aprile 2010)
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Caro Bersani, ma chi lo decide quali sono i problemi che interessano ai cittadini???
Voi???
Gli stessi che da 15 anni non fanno che perdere tutte le elezioni???
Vittorio