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Festae sunt consequentia nomine?

MessaggioInviato: 25/05/2008, 16:55
da guidoparietti
La festa dell'Unità cambierà nome, si chiamerà,pare, "Festa Democratica". Il cambiamento non piacerà a molti ex-qualcosa, ma sembra che i grossi malumori che si paventavano non ci saranno (vedi: http://www.unita.it/view.asp?idContent=75757). Tuttavia, se Festa Democratica riecheggia quel "democratic party" che fu usato l'anno scorso, scelta sensata e d'effetto in inglese meno in italiano, mi domando se non sarebbe stato meglio chiamarla festa de l'Ulivo, come già le feste dell'Unità avevano iniziato ad autodenominarsi in alcune realtà locali e che oltre a suonare meglio richiamerebbe un simbolo in cui molti, anche nella platea di elettori che non ci hanno votato, ancora si riconoscono (il che è cosa importante in generale, evidentemente non è un caso se le feste dei partiti non si sono mai chiamate con il nome del partito cui facevano riferimento).

Re: Festae sunt consequentia nomine?

MessaggioInviato: 25/05/2008, 17:43
da louisebonzoni
In Lombardia sono stati proposti dei loghi con colori predominanti come quelli del logo dei forum: rosso e blu...carina la cosa.
Se riesco a far ripartire lo scanner, ve li invio.
Qui si propone "Festa Democratica" con una virgola stilizzata che richiama alla festa dell'Unità.
Un po' discutibilela grafica o "le grafiche" proposte, sono 6.
:D

Re: Festae sunt consequentia nomine?

MessaggioInviato: 25/05/2008, 19:00
da matthelm
Noi in provincia di Brescia ancora l'anno scorso l'abbiamo chiamata Festa Popolare sostituendo le feste locali dell'Amicizia (la più importante) e dell'Unità. Quest'anno è già stata organizzata ancora come Festa Popolare, cioè di popolo.
Non mi sembra giusto chiamarle con i vecchi nomi ed anche Democratica richiama un partito e sembra escludere altri.

Dell'Ulivo non sarebbe male.

Re: Festae sunt consequentia nomine?

MessaggioInviato: 25/05/2008, 21:59
da darwin
Festa dell'Ulivo sarebbe tanto più bello. Se qualcuno ha ancora voglia di spendere qualcosa per una grande idea.
Purtroppo sembra che ci sia dimenticati dell'eredità. Non sono affetto da nostalgie ma penso che quell'idea sia ancora vincente ed una grande prospettiva per questo Paese.
Comunque un'idea può fare anche a meno di un nome, i nomi non possono fare a meno di idee altrimenti non si riferiscono a nulla.

Re: Festae sunt consequentia nomine?

MessaggioInviato: 27/05/2008, 10:10
da verabliz
va bene festa popolare.Anche festa per l'ulivo è bello ma l'ulivo è molto rinsecchito e,a mio avviso,è molto poco presente nel PD.Spero i capi la piantino di usare termini anglo-americani per definre la vita del partito democratico,sia perchè sembra uno snobbismo elitario e poi...avete mai visto gli angloamericani definire termini di gestione politica in italiano?
Vera

Re: Festae sunt consequentia nomine?

MessaggioInviato: 27/05/2008, 17:53
da watson
verabliz ha scritto:va bene festa popolare.Anche festa per l'ulivo è bello ma l'ulivo è molto rinsecchito e,a mio avviso,è molto poco presente nel PD.Spero i capi la piantino di usare termini anglo-americani per definre la vita del partito democratico,sia perchè sembra uno snobbismo elitario e poi...avete mai visto gli angloamericani definire termini di gestione politica in italiano?
Vera


Festa popolare mi piace, ed è meno polemico.
Festa dell'ulivo mi piace di più, ma anche festa dell'unità e festa dell'amicizia ... tra passato e futuro (potenziale) è difficile scegliere. Meglio il terreno neutro, come appunto festa popolare.

Quanto ai termini anglo-americani, mi sembrano indice della distanza che si è venuta a creare tra politici e gente comune. Il Loft, il "shadow Cabinet" fanno tanto snob ... certo, sapere l'inglese nel mondo è importante, mentre per gli stranieri dell'italiano si può fare a meno, però se si desidera essere capiti dallaa gente, non è meglio parlare come si parla da noi, in italiano o magari in dialetto? Che sia anche questo uno dei motivi di successo della Lega?

E forse, per rendere più "amichevole" (scusate "user friendly") questo forum, forse sarebbe meglio evitare anche il latinorum ...

watson

Re: Festae sunt consequentia nomine?

MessaggioInviato: 29/05/2008, 0:04
da guidoparietti
watson ha scritto:
verabliz ha scritto:va bene festa popolare.Anche festa per l'ulivo è bello ma l'ulivo è molto rinsecchito e,a mio avviso,è molto poco presente nel PD.Spero i capi la piantino di usare termini anglo-americani per definre la vita del partito democratico,sia perchè sembra uno snobbismo elitario e poi...avete mai visto gli angloamericani definire termini di gestione politica in italiano?
Vera


Festa popolare mi piace, ed è meno polemico.
Festa dell'ulivo mi piace di più, ma anche festa dell'unità e festa dell'amicizia ... tra passato e futuro (potenziale) è difficile scegliere. Meglio il terreno neutro, come appunto festa popolare.

Quanto ai termini anglo-americani, mi sembrano indice della distanza che si è venuta a creare tra politici e gente comune. Il Loft, il "shadow Cabinet" fanno tanto snob ... certo, sapere l'inglese nel mondo è importante, mentre per gli stranieri dell'italiano si può fare a meno, però se si desidera essere capiti dallaa gente, non è meglio parlare come si parla da noi, in italiano o magari in dialetto? Che sia anche questo uno dei motivi di successo della Lega?

E forse, per rendere più "amichevole" (scusate "user friendly") questo forum, forse sarebbe meglio evitare anche il latinorum ...

watson


Può anche darsi, attenzione però con le invocazioni alla gente (ma perché non le chiamiamo per quello che sono, persone, individui, uomini, donne? La "gente" è una specie di mostro mitologico inesistente in natura...) e al parla-come-magni, si rischia invece di far concorrenza alla Lega per il suo elettorato di finire per assomigliarci come modo per far politica.

Re: Festae sunt consequentia nomine?

MessaggioInviato: 29/05/2008, 8:32
da franz
guidoparietti ha scritto:Può anche darsi, attenzione però con le invocazioni alla gente (ma perché non le chiamiamo per quello che sono, persone, individui, uomini, donne? La "gente" è una specie di mostro mitologico inesistente in natura...) e al parla-come-magni, si rischia invece di far concorrenza alla Lega per il suo elettorato di finire per assomigliarci come modo per far politica.

Mi pare che in buona parte quell'elettorato leghista fosse anche nostro, in certe cinture operaie del nord, e democristiano, nelle ex zone bianche del nord-est.
Ed anche la sinistra aveva il suo linguaggio e le sue strategie comunicative per parlare con il "popolo".
Quanto alla concorrenza ed al rischio di assomigliare.... vero ma forse è successo il contrario.
Il centro sinistra è diventato meno popolare e piu' elitario e facendolo ha abbandonato gradualmente la comunicazione demagogica e populista che invece era largamente usata a sinistra negli anni 50, 60 e seguenti. Quel vuoto se vuoi è stato occupato dalla lega e da parte di Forza Italia (che quanto a comunicazione demagogica e populista basta ricordare il "meno tasse per tutti") che tra l'altro ora è forte dove alcuni decenni fa era forte il PCI.
Ovviamente sono cambiati i miti e dalla rivoluzione/ora-x e si è passati alla indipendenza padana ed al sogno industriale di milioni di padroncini.
La Cina da fratello rivoluzionario si è trasformata in pericoloso concorrente di cui avere timore.
Dalla coscienza di classe al "meno tasse".

In questo turbinio di cambiamenti forse quello del nome della festa è il minimo.
Che ne dite?

Ciao,
Franz

Re: Festae sunt consequentia nomine?

MessaggioInviato: 29/05/2008, 10:13
da matthelm
"In questo turbinio di cambiamenti forse quello del nome della festa è il minimo".

Si è vero Franz quello che dici ma purtroppo si vede sempre una sorta di strisciante omologazione, per taluni naturalmente, al socio di maggioranza nel Pd.
Allora, siccome per alcuni questo deve essere un nuovo partito sgombriamo il campo da quei "piccoli" sospetti che sono aumentati vedendo un logo della festa del PD con in alto "festa dell'Unità".

E' un grande sforzo che si richiede? Non penso.

E' solo per rendere le cose accettabili a tutti senza qualche furbizia di troppo. E' evidente che per la mia storia personaleFesta dell'Unità è un termine che non mi appartiene.

Vino nuovo in otri nuove. è così il proverbio vero?

Re: Festae sunt consequentia nomine?

MessaggioInviato: 29/05/2008, 19:41
da Loredana Poncini
E se, per un anno (sabbatico ! ), si rinunciasse alla "festa" ( che, di fatto, l' han fatta a noi...), con suo relativo nome, e si chiamasse semplicemente " INCONTRO " ( sì : IN(e)CONTRO )?...
... per un po' d'ironia, persino tra le ombre 2008 !