E Dorina se ne va (ma è una che cammina parecchio, in tondo)
Nel 2001 a Crotone viene eletta alla Camera nella Casa delle Libertà in quota CCD; poi aderisce all'UDC . Lo lascia con l'accusa di aver avviato scarse politiche per il Mezzogiorno; passa al gruppo misto e poi alla Margherita, nel centrosinistra.
Nel 2006 viene eletta alla Camera per l'Ulivo in Calabria. Alle primarie del 2007 viene pure eletta nell'assemblea costituente nazionale del PD, a sostegno di Veltroni.
Nel 2008 viene eletta senatrice nel PD in Calabria. E pure membro della direzione nazionale del PD.
Ieri ha annunciato il suo ritorno nell'UDC, condividendo Marini, che all'Assemblea del Pd aveva detto: «qui un cattolico si sente ospite».
Invece lei ha detto che il Pd «si è allontanato dal riformismo, c'è stato uno spostamento a sinistra e verso Di Pietro». E invece è il momento di «fare fronte comune con i cattolici moderati».
Dice perfino che l'UDC di Casini si dimostra un «partito moderno» e Casini si è dimostrato «maturo e consapevole della necessità di una fase di unità nazionale per affrontare la crisi e la ripresa».
Lei, che era riconducibile al gruppo dei "teodem" del PD, difende i "valori etici" della Chiesa cattolica; ora torna nel partito di Cesa Lorenzo, Prandini Gianni, Cuffaro Salvatore, Drago Giuseppe, Mannino Calogero, Romano Saverio, Sodano Calogero, Inzitari Pasquale, ....
Ammazzateò quanti "valori".
Comunque.
Pesano parecchio quelle parole di Marini, anche per chi resta. E soprattutto pongono un problema notevole.
Se nel PD non si supera la dicotomia tra laici e cattolici, se non si formula una chiara e pragmatica scelta di obiettivi condivisi, "non si va da nessuna parte" (espressione di Casini e Bersani; strano!).
Restando in ambito bipolare, che un dopodomani il CD possa essere rappresentato da Casini e dagli eredi di Berlusconi e Fini me lo auguro (anche domani, possibilmente).
Spero che il PD stia un po' più attento nella scelta dei candidati; se si fa la scelta sulla base dei voti che portano, si deve tener conto pure di quelli che si perdono, penso.
cardif