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Rutelli

MessaggioInviato: 26/10/2009, 19:35
da Robyn
Rurtelli non può andare via dal PD.Il primo motivo è che significherebbe non accettare quella che è una semplice regola della democrazia cioè quella della maggioranza che ha dato la leadership a Bersani suffragato in modo diretto dagli elettori.Il secondo motivo è che c'è bisogno all'interno del PD del contributo fondamentale di tutti.Forse bisognerebbe mettere fine al balletto vado via,non vado via etc anche perche le scissioni devono far parte del passato Ciao Robyn

Re: Rutelli

MessaggioInviato: 26/10/2009, 20:06
da disallineato
Salve caro amico del forum,
personalmente ritengo che Rutelli non avrebbe dovuto nemmeno entrare nel PD e che la sua uscita, come quella di tanti altri, non sia che l'evoluzione naturale di persone che politicamente hanno poco a che vedere con il partito democratico.
Come ho scritto altre volte, l'anima cattolica mal si concilia con quella socialista. E siccome il PD rappresenta le radici socialiste, è giusto che chi non si riconosce ne prenda atto e scelga altre strade.
Quindi l'eventuale uscita di Rutelli, come quella di altri che io auguro e caldeggio fortemente, non credo sia un mancato riconoscimento delle regole democratiche del partito, ma semplicemente una tardiva presa d'atto che il loro posto è altrove.
Ritengo giusto che ognuno possa rappresentare i propri valori e le proprie radici senza essere costretti a inciuci o accordi per il bene del partito.
Cordialmente Vostro
Professor Luchetti
professorluchetti@libero.it

Re: Rutelli

MessaggioInviato: 26/10/2009, 20:57
da matthelm
Professor Luchetti, professor Luchetti... ti sei perso qualche passaggio in questi ultimi anni.

Il PD dovrebbe essere benaltro di quello che scrivi tu che c'era già ma in molti han deciso che fosse inadeguato.

Re: Rutelli

MessaggioInviato: 26/10/2009, 21:46
da antonio bianco
Rutelli va da Casini?
Ottima decisione, fosse vero!
Un problema in meno al PD.

Re: Rutelli

MessaggioInviato: 26/10/2009, 21:59
da disallineato
Mi piacciono tutte le cose che non sono annacquate.
I valori è bene che rimangano vivi senza condizionamenti di comodo.
Romano Prodi è stato una rovina, oltre che per gli italiani in generale, anche per tanti valori che hanno perso identità ed anima.
Vs Professor Luchetti

Re: Rutelli

MessaggioInviato: 26/10/2009, 22:01
da matthelm
Un problema in più per Bersani e il PD.

Rutelli ha fatto sciogliere la Margherita per fondare il PD assieme ai DS.

Su non siamo superficiali e freniamo gli "entusiasmi" dei puri e duri. Quei tempi sono finiti. Calma e gesso.

Re: Rutelli

MessaggioInviato: 26/10/2009, 22:14
da matthelm
disallineato ha scritto:Mi piacciono tutte le cose che non sono annacquate.
I valori è bene che rimangano vivi senza condizionamenti di comodo.
Romano Prodi è stato una rovina, oltre che per gli italiani in generale, anche per tanti valori che hanno perso identità ed anima


Guarda che non la pensa così neanche Bersani (sostenuto da Prodi!).

Re: Rutelli

MessaggioInviato: 26/10/2009, 22:37
da disallineato
Non ricordarmi Prodi per favore, te ne prego!!!!
Adesso che i proclami son finiti, vedremo la linea Bersani quale sarà. E' molto pragmatico e sono curioso di vederlo all'opera.
Cmq è stata una bella vittoria, anche se scontata.

Re: Rutelli

MessaggioInviato: 26/10/2009, 22:38
da disallineato
Che ne pensate di Marino?

Manovre per la «squadra dei 25»

MessaggioInviato: 27/10/2009, 11:58
da franz
Il progetto
Manovre per la «squadra dei 25»
Binetti e Lusi già pronti a seguirlo

L’ex sindaco di Roma lavora a un suo gruppo di parlamentari

ROMA — Ci sono gli entusiasti, i cauti e i «coperti» nella pattuglia che Rutelli medita di portar via al Pd di Bersani. «È una cosa seria — aderisce senza tentenna­menti Paola Binetti —. Se il Pd continue­rà a marciare verso sinistra io ci sarò. Sì». Un nuovo gruppo parlamentare, venticin­que tra deputati e senatori. È l’obiettivo che il presidente del Copasir ha confidato agli amici più fidati. Ma negli ultimi tem­pi la geografia dei fedelissimi è cambiata. Paolo Gentiloni si è avvicinato a France­schini, Ermete Realacci è molto attivo nel partito e Roberto Giachetti prende distan­ze dai compagni di strada dell’ex sindaco di Roma: «Non andrei mai da Casini e lui non verrebbe a cercarmi». Assai diversa la reazione di Andrea Sarubbi, giornalista e deputato cui sta stretta la definizione di «teodem», ma anche, un po’, il Pd: «Sto elaborando il lutto della vittoria di Bersa­ni. Se tutti i nostri avversari festeggiano, c’è qualcosa che non va». Enzo Carra, che dei «teodem» è stato ben più di un portavoce, dice che non se­guirà Rutelli, però la porta si cura di non chiuderla: «Sentirò quel che dirà Bersani, poi deciderò. Senza preavviso».

E cauto si mostra Luigi Bobba: «Non conosco il progetto, quindi non posso avere né inte­resse, né disinteresse». Preferisce restar­sene comodo nel Pd, onorevole Bobba? «Comodo è troppo, non esageriamo». Marco Calgaro si è avvicinato a Enrico Letta e ha votato Bersani. Però resta a guardare: «Il Pd si sta restringendo alla matrice socialista. Se il segretario inverti­rà la tendenza starò nel partito, altrimen­ti credo che tanti avranno dei problemi». Il cellulare di Linda Lanzillotta, che i ru­telliani descrivono tentata dallo strappo, squilla a vuoto. Risponde invece Luigi Lu­si, tesoriere della Margherita: «Seguirò Francesco se e quando ci sarà un motivo. Speriamo che Bersani non ce ne dia uno». Altrettanto esplicito Renzo Lusetti: «Io non ci vado, è tutto prematuro e sen­za senso». Che sia «prematuro» lo dice an­che Gianni Vernetti, per quanto convinto che «il Pd sta diventando qualcosa di mol­to diverso da ciò che avevamo concepi­to ».

Il senatore Andrea Marcucci si aspet­ta che Bersani difenda l’«unità del parti­to ». Alle primarie era schierato con Fran­ceschini, ma Dario ha perso e ora anche lui spera che il neo—segretario terrà aper­te le porte. Altrimenti, senatore Marcuc­ci? «Ognuno trarrà le sue valutazioni». Il senatore ligure Claudio Gustavino aderisce di slancio: «Assolutamente sì... Guardo con interesse alle mosse di Rutel­li ». Racconta di aver scritto una lettera a Franceschini per dirgli che la vittoria di Bersani, che pure stima, «rischia di ridur­re il Pd a una evoluzione dei Ds in una 'Cosa 4'». Se Rutelli fa la scissione lei lo segue, senatore Gustavino? «Non so se sarà una scissione, ma certo bisogna segnare un punto verso l’area moderata trascurata dal Pd». La stessa area da cui proviene Marco Follini, che però non mostra fretta di tornarvi. «Comprendo la delusione di Rutelli e condivido alcune delle critiche che fa — motiva l’ex segretario dell’Udc —. Però scompaginare oggi il prin­cipale partito dell’opposizione rischia, in­volontariamente, di dare una mano alla maggioranza». Per dare nomi e volti alle intenzioni di Rutelli c’è chi guarda ai delu­si illustri del Pd, come Massimo Cacciari, e chi agli scontenti del Pdl. Si dice che il senatore Marcello Pera sia disponibile, ma lui smentisce: «Non mi risulta». Pao­lo Guzzanti conferma il «progetto di un gruppo comune» e racconta: «Giorgio La Malfa potrebbe entrarvi».

Monica Guerzoni
27 ottobre 2009
www.corriere.it