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Una legge sull'obiezione

MessaggioInviato: 18/09/2009, 13:00
da Robyn
Da anni giacciono in parlamento diversi ddl circa l'obiezione di coscienza.L'obiezione in ambito medico è possibile.Se voglio pratico l'Igv se non voglio non la pratico.Se voglio vendo gli anticoncezionale se non voglio o non me la sento non li vendo
In una farmacia in un'ospedale devono esserci sia chi prescive o pratica sia chi non prescrive e non pratica,non possono cioè esistere ospedali tipo alla Formigoni o al pensiero unico.La tesi secondo il quale se non sei d'accordo con l'Igv o la prescrizione di anticoncezionali non fai il farmacista o il medico corrisponde sempre ad una limitazione della libertà per chi vuol diventare medico o farmacista.In merito alla libertà di coscienza questa è garantita dall'art 2 della costituzione.Esistono ambiti inviolabili della persona Ciao Robyn

Re: Una legge sull'obiezione

MessaggioInviato: 18/09/2009, 14:42
da chango
Robyn ha scritto:Da anni giacciono in parlamento diversi ddl circa l'obiezione di coscienza.L'obiezione in ambito medico è possibile.Se voglio pratico l'Igv se non voglio non la pratico.Se voglio vendo gli anticoncezionale se non voglio o non me la sento non li vendo
In una farmacia in un'ospedale devono esserci sia chi prescive o pratica sia chi non prescrive e non pratica,non possono cioè esistere ospedali tipo alla Formigoni o al pensiero unico.La tesi secondo il quale se non sei d'accordo con l'Igv o la prescrizione di anticoncezionali non fai il farmacista o il medico corrisponde sempre ad una limitazione della libertà per chi vuol diventare medico o farmacista.In merito alla libertà di coscienza questa è garantita dall'art 2 della costituzione.Esistono ambiti inviolabili della persona Ciao Robyn


con tutto il rispetto, ma questa non è obiezione di coscienza.
lascerei stare presunte limitazioni della libertà di chi vuole fare il medico o il farmacista e soprattutto lascerei stare, in questo caso, la costituzione e presunti ambiti inviolabili della persona.

ad oggi fare il medico o il farmacista non è un obbligo costituzionale ma una scelta personale, che come tutte le scelta ha delle condizioni e delle conseguenze.
perchè si dovrebbero esonerare delle persone che hanno scelto di fare un determinato lavoro dalle "fatiche" che questo comporta e che ben conoscevano prima di intraprendere la loro professione e che potevano e possono evitare facendo un'altra scelta?

l'unica vera obiezione di coscienza in Italia l'abbiamo avuta con l'obbligo del servizio militare. un'obiezione che aveva alcune caratteristiche precise:
- un obbligo inevitabile ( nessuno sceglie di nascere maschio, sano e di essere ritenuto abile al servizio di leva)
- la presenza di conseguenze coerenti alla scelta dell'obiezione (per es. no porto d'armi) e condizioni più svantaggiose della leva (la durata dell'obiezione per anni è stata più lunga del servizio militare nell'esercito)
- le conseguenze dell'obiezione ricadevano direttamente solo sull'obiettore e non andavano ad intaccare i diritti di altri.

nell'obiezione di coscienza che un certo mondo cattolico rivendica si ritrovano questi tre elementi?

Re: Una legge sull'obiezione

MessaggioInviato: 18/09/2009, 17:53
da Robyn
Sinceramente non vedo che male ci sia a riconoscere l'obiezione di coscienza.Non si fà nessun danno a chi pratica l'Igv o vende gli anticoncezionali.Se per coscienza non si pratica l'Igv in una struttura pubblica non si può andare in una struttura privata a praticarla perche non sarebbe coerente Ciao Robyn

Re: Una legge sull'obiezione

MessaggioInviato: 18/09/2009, 18:41
da pianogrande
A me basterebbe non che l'obiettore rinunci a fare il medico ma che non sia ammesso nei servizi nei quali si attua la sua obiezione.
Con questo attuerebbe la sua obiezione senza intralciare il servizio, senza gravare sui colleghi e, quindi, prendendo solo su di sé le conseguanze della sua scelta.
Il discorso dei farmacisti (titolari) mi sembra più semplice.
Sono dei commercianti e le conseguenze sono tutte loro.
Un dipendente di una farmacia lo vedo veramente male e non mi viene una soluzione che faccia ricadere il disagio solo su di lui.

Re: Una legge sull'obiezione

MessaggioInviato: 18/09/2009, 18:59
da chango
Robyn ha scritto:Sinceramente non vedo che male ci sia a riconoscere l'obiezione di coscienza.Non si fà nessun danno a chi pratica l'Igv o vende gli anticoncezionali.Se per coscienza non si pratica l'Igv in una struttura pubblica non si può andare in una struttura privata a praticarla perche non sarebbe coerente Ciao Robyn


il danno non lo fa ad altri medici o farmacisti, ma ai pazienti o ai clienti che si vedono rifiutato un servizio di cui hanno diritto (la legge consente sia la vendita di contraccettivi sia il ricorso all'aborto).
perchè la loro libertà di coscienza di cittadini deve essere subordinata a quella di un medico o di un farmacista?

Re: Una legge sull'obiezione

MessaggioInviato: 18/09/2009, 19:45
da Robyn
La posizione di pianogrande mi sembra la migliore.Un medico che si pone l'obiezione non lavora nei reparti dove si pratica l'Igv,il Fine vita etc.Per quel che riguarda le farmacie,non credo che ci siano problemi poiche basta chiamare un collega che non si pone l'obiezione di coscienza.Infatti gli ospedali e le farmacie devono essere miste ,cioè ci dev'essere sia chi non si pone l'obiezione che chi se la pone.In questo modo non c'è nessun mancato servizio Ciao Robyn

Re: Una legge sull'obiezione

MessaggioInviato: 19/09/2009, 13:18
da Robyn
L'obiezione non è riferita ad una determinata categoria,credenti non credenti etc ma è riferita alla generalità,e cioè alla persona.Può essere che un non credente opti per per non fare determinate cose etc Ciao Robyn

Re: Una legge sull'obiezione

MessaggioInviato: 20/09/2009, 0:01
da pierodm
Un obiettore di coscienza verso il servizio militare non viene mandato nei reparti combattenti, per l'ovvio motivo che ne scompiglierebbe l'organizzazione e l'efficienza, mettendo a rischio la sicurezza di tutti.
Allo stesso modo, un medico o farmacista obiettore non deve essere messo in condizione di scompigliare il servizio ospedaliero o farmaceutico, con personali eccezioni.
Non è infatti sufficiente prevedere una casistica per venire incontro all'obiettore di coscienza, dato che la concatenazione degli eventi e la interconnessione degl'interventi di un pronto soccorso, nelle unità di chirurgia, etc, possono far insorgere un problema non previsto che mette in pericolo la salute o la vita del malato, nel caso di un'esitazione o di un rifiuto del medico.
A me sembra, semmai, che già la sfera sanitaria sia densa di problemi per il medico, molti dei quali ai confini della coscienza e della deontologia: problemi difficili e delicati. Aggiungre a questi anche una controversa questione specifica di coscienza in merito all'aborto e agli anticoncezionali significa complicare ulteriormente il lavoro.

Re: Una legge sull'obiezione

MessaggioInviato: 20/09/2009, 11:35
da franz
Robyn ha scritto:Se per coscienza non si pratica l'Igv in una struttura pubblica non si può andare in una struttura privata a praticarla perche non sarebbe coerente Ciao Robyn

L'accenno alla struttura privata è fuori luogo, perchè potrebbe essere convenzionata con il pubblico e quindi non ci sarebbe alcuna presunta incoerenza (????!!! ma quale? ideologica????) a rivolgersi a una struttura privata.
Piuttosto il problema si pone se il numero di obiettori è tale da produrre di fatto una negazione del servizio in una determinata zona. Un obiettore su 100 non è un problema. 99 su 100 sono il problema.
In senso lato, dobbiamo chiederci se per esempio i pompieri potrebbero porsi un problema di coscienza se chiamati a spegnere un incendio in una abitazione di un fondamentalista islamico, memori delle centinaia di colleghi morti per spegnere i due incendi alle torri gemelle di NY. Dove sta il limite del''arbitrio oppure no? Chi stablisce, nella infinita possibilità di esempi, estremi o normali, quale obiezione è giusta e quale è ingiusta? Qui essere commercianti o dipendenti o professionisti non c'entra nulla. Esiste un pubblico servizio, un cittadino che paga per questo servizio, un'aspettativa che il servizio venga erogato, anche con urgenza. Un servizio pubblico universale, che deve essere erogato in ogni dove, senza impedimenti. Chi lavora nel settore pubblico non puo' porre problemi di coscienza. Trovi altri lavori, nel privato. Il settore pubblico deve essere composto da persone interamente disponibili, senza condizioni.

Ciao,
Franz

Re: Una legge sull'obiezione

MessaggioInviato: 20/09/2009, 12:43
da Robyn
Mi sembra un problema inesistente dal momento che l'obiezione di coscienza per quel che rigurda l'aborto già esiste e non procura problemi.Quindi questo problema non ci sarebbe neanche per gli anticoncezionali e il fine vita.Questa idea secondo il quale non dev'esserci l'obiezione è dovuta alla carenza di una certa cultura di sinistra liberale.Non si può essere liberali a senso unico o dove conviene,ma bisogna saper essere di sinistra liberale al completo Ciao Robyn