Rutelli apre al centro: «Si vedrà»

la terza carica dello stato: «rischio di discredito delle istituzioni, sì alle riforme»
Rutelli: «Io con Casini e Fini? Si vedrà»
Il presidente del Copasir: «Unire le forze che ragionano e che vogliono lavorare per risolvere i problemi del Paese»
ROMA - Non si tira indietro. Anche perché «bisogna cercare di far incontrare e di unire le forze che ragionano e che vogliono lavorare per risolvere i problemi del nostro Paese». Francesco Rutelli arriva agli Stati Generali del Centro organizzati dall'Udc e ribadisce la gravità della crisi economica e l'asprezza dello scontro politico. In questo difficile contesto, fa intendere il presidente del Copasir, è necessario unire tutte le forze che puntano a un rilancio dell'Italia. «Lavorare assieme a Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini?» gli chiedono. «Questo si vedrà...» risponde Rutelli.
APPRODI STABILI E SICURI - Poi l'esponente del Pd sale sul palco ed espone meglio il suo pensiero: «Guardare oltre la crisi significa lavorare per unire le forze che vogliono ragionare e costruire nel Paese una strada in cui riformatori democratici e moderati, dopo anni di populismo, possano trovare approdi stabili e sicuri. Ho fiducia che creeremo insieme le condizioni per raggiungere questi obiettivi». Rutelli si dice sicuro che «questo impegno comune risponderà alle attese di moltissimi italiani». E raccogliendo gli applausi della platea critica il bipolarismo: «Sarebbe un grande male - dice - una camicia di forza sopra un vestito di Arlecchino. Abbiamo bisogno di una democrazia dell'alternanza matura. Già facendo funzionare una clausola elettorale del 4-5% l'Italia ha cominciato a riassumere i grandi orientamenti del popolo italiano. Occorre formare le alleanze in base a ciò che unisce». Rutelli rivolge quindi un riconoscimento al partito di Casini per il coraggio dimostrato negli ultimi due anni «con una politica che ha segnato punti importanti attraverso un'opposizione positiva». Il presidente del Copasir invita quindi i vertici dell'Udc: «Non ragioniamo dentro orizzonti ristretti di partiti con una storia importante ma che hanno dimensioni insufficienti rispetto ai problemi del Paese». A settembre crescerà sempre di più l'evidenza della crisi nelle imprese, con la perdita di posti di lavoro, e si apriranno nuovi conflitti in campo giudiziario, mentre si moltiplicheranno le tensioni nella maggioranza. Il Paese ha bisogno di una politica forte che sappia tutelare il bene comune e non certo di una politica del tutti contro tutti». «Oggi - ha proseguito - è la Lega che detta legge e forma l'agenda di governo. Il centrodestra è diventato destra«. Rutelli sollecita quindi alleanze «su ciò che unisce e risolve. Quando parliamo di contenuti - spiega - anziché scegliere di guardare ciò che accade dietro al buco della serratura preferisco scegliere di guardare ciò che non accade nelle aule parlamentari».
L'ARRIVO DI FINI - A Chianciano Terme, dove i lavori si sono aperti con il discorso di Rocco Buttiglione, è arrivato anche il presidente della Camera, Fini (che aveva invece disertato l'appuntamento dei giovani Pdl di Atreju, ma vedrà a cena stasera Silvio Berlusconi). Sono oltre duemila le persone presenti al Palamontepaschi. Sventolano bandiere ad ogni angolo e i giovani indossano magliette bianche con un cuore rosso e con scritto 'I love Udc'.
IL PRESIDENTE DELLA CAMERA- E dal palco di Chianciano la terza carica dello stato parla di bipolarismo. «Più che archiviarlo, bisogna lavorare per renderlo europeo». Fini ha detto che il suo parere non è cambiato e che a suo avviso il bipolarismo resta un modello valido. Il presidente della Camera individua «un rischio di discredito delle istituzioni» e per questo ritiene necessario mettere mano alle riforme, «un tema ineludibile». Il presidente della Camera lo afferma nel suo intervento lungamente e a più riprese applaudito da parte dell'Assemblea dei centristi. «Dobbiamo costruire - dice - una democrazia rappresentativa e governante, altrimenti rischiamo il cortocircuito».
12 settembre 2009
www.corriere.it
Rutelli: «Io con Casini e Fini? Si vedrà»
Il presidente del Copasir: «Unire le forze che ragionano e che vogliono lavorare per risolvere i problemi del Paese»
ROMA - Non si tira indietro. Anche perché «bisogna cercare di far incontrare e di unire le forze che ragionano e che vogliono lavorare per risolvere i problemi del nostro Paese». Francesco Rutelli arriva agli Stati Generali del Centro organizzati dall'Udc e ribadisce la gravità della crisi economica e l'asprezza dello scontro politico. In questo difficile contesto, fa intendere il presidente del Copasir, è necessario unire tutte le forze che puntano a un rilancio dell'Italia. «Lavorare assieme a Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini?» gli chiedono. «Questo si vedrà...» risponde Rutelli.
APPRODI STABILI E SICURI - Poi l'esponente del Pd sale sul palco ed espone meglio il suo pensiero: «Guardare oltre la crisi significa lavorare per unire le forze che vogliono ragionare e costruire nel Paese una strada in cui riformatori democratici e moderati, dopo anni di populismo, possano trovare approdi stabili e sicuri. Ho fiducia che creeremo insieme le condizioni per raggiungere questi obiettivi». Rutelli si dice sicuro che «questo impegno comune risponderà alle attese di moltissimi italiani». E raccogliendo gli applausi della platea critica il bipolarismo: «Sarebbe un grande male - dice - una camicia di forza sopra un vestito di Arlecchino. Abbiamo bisogno di una democrazia dell'alternanza matura. Già facendo funzionare una clausola elettorale del 4-5% l'Italia ha cominciato a riassumere i grandi orientamenti del popolo italiano. Occorre formare le alleanze in base a ciò che unisce». Rutelli rivolge quindi un riconoscimento al partito di Casini per il coraggio dimostrato negli ultimi due anni «con una politica che ha segnato punti importanti attraverso un'opposizione positiva». Il presidente del Copasir invita quindi i vertici dell'Udc: «Non ragioniamo dentro orizzonti ristretti di partiti con una storia importante ma che hanno dimensioni insufficienti rispetto ai problemi del Paese». A settembre crescerà sempre di più l'evidenza della crisi nelle imprese, con la perdita di posti di lavoro, e si apriranno nuovi conflitti in campo giudiziario, mentre si moltiplicheranno le tensioni nella maggioranza. Il Paese ha bisogno di una politica forte che sappia tutelare il bene comune e non certo di una politica del tutti contro tutti». «Oggi - ha proseguito - è la Lega che detta legge e forma l'agenda di governo. Il centrodestra è diventato destra«. Rutelli sollecita quindi alleanze «su ciò che unisce e risolve. Quando parliamo di contenuti - spiega - anziché scegliere di guardare ciò che accade dietro al buco della serratura preferisco scegliere di guardare ciò che non accade nelle aule parlamentari».
L'ARRIVO DI FINI - A Chianciano Terme, dove i lavori si sono aperti con il discorso di Rocco Buttiglione, è arrivato anche il presidente della Camera, Fini (che aveva invece disertato l'appuntamento dei giovani Pdl di Atreju, ma vedrà a cena stasera Silvio Berlusconi). Sono oltre duemila le persone presenti al Palamontepaschi. Sventolano bandiere ad ogni angolo e i giovani indossano magliette bianche con un cuore rosso e con scritto 'I love Udc'.
IL PRESIDENTE DELLA CAMERA- E dal palco di Chianciano la terza carica dello stato parla di bipolarismo. «Più che archiviarlo, bisogna lavorare per renderlo europeo». Fini ha detto che il suo parere non è cambiato e che a suo avviso il bipolarismo resta un modello valido. Il presidente della Camera individua «un rischio di discredito delle istituzioni» e per questo ritiene necessario mettere mano alle riforme, «un tema ineludibile». Il presidente della Camera lo afferma nel suo intervento lungamente e a più riprese applaudito da parte dell'Assemblea dei centristi. «Dobbiamo costruire - dice - una democrazia rappresentativa e governante, altrimenti rischiamo il cortocircuito».
12 settembre 2009
www.corriere.it