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Assemblea Nazionale 20 e 21

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Assemblea Nazionale 20 e 21

Messaggioda lucameni il 23/06/2008, 18:40

mai negato il contrario.
Le mie osservazioni erano nel merito di quanto detto da Parisi e soprattutto su quello che volevano sottindendere (lo va dicendo da tempo).
Parisi ha tutto il diritto di dire la sua, come ha sempre fatto, e noi di contestarlo.
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Re: Assemblea Nazionale 20 e 21

Messaggioda incrociatore il 23/06/2008, 19:15

lucameni ha scritto:mai negato il contrario.
Le mie osservazioni erano nel merito di quanto detto da Parisi e soprattutto su quello che volevano sottindendere (lo va dicendo da tempo).
Parisi ha tutto il diritto di dire la sua, come ha sempre fatto, e noi di contestarlo.

forse non sono stato abbastanza chiaro... ovvio che nessuno si sogna di sostenere nemmeno a parole che Parisi non ha diritto di dire la sua, ma di fatto non si concedono gli spazi di una discussione seria in "virtù" di una superiore "ragion di Stato"...

Quindi la contestazione a Parisi... e ad altri... sarebbe sacrosanta se ciò che Parisi o altri dicono fosse possibile dibatterlo... altrimenti come giustamente sottolinei rimangono le "contestazioni dei contras" e le "ovazioni dei fans"...
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Re: Assemblea Nazionale 20 e 21

Messaggioda mario il 23/06/2008, 20:23

Certe argomenti non mi interessano.
Quello che io voglio è democrazia.
Io voglio partecipare, contare, dire la mia.
Un partito fatto del solito gruppo di federali che le inventano tutte pur di mantenere le proprie posizioni non mi interessa.
Così come non mi interessano le correnti.
Ciò che mi piace sono le discussioni libere, su tutto e su tutti.
Gli schieramenti interni sono legittimi a condizione che si formino dopo le discussioni.
E invece stiamo assistendo a un continuo fiorire di correnti prima ancora che si inizi a discutere.
Gruppi, gruppuscoli e fondazioni interessati ciascuno a mantenere la propria fetta di poltrone. Tot agli ex DS, tot agli ex Margherita, tot ai prodiani.
Ma dove sta scritto ?
Che squallore.
La dobbiamo smettere con questi sistemi.
Dobbiamo discutere, discutere, discutere, mischiandoci e lasciando perdere le vecchie etichette.
Ed è ora che dobbiamo discutere. Tra un anno o due potrebbe essere troppo tardi.
E smettiamola di accusare di altro tradimento chi critica il capo.
Alto traditore è chi manipola le regole democratiche a proprio vantaggio.
L’assemblea del 20 giugno è stato tutto fuorchè democrazia ed hanno ragione Lerner e Parisi.
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Re: Assemblea Nazionale 20 e 21

Messaggioda matthelm il 23/06/2008, 23:08

Parisi ha chiesto "solo" le dimissioni di un segretario, sbertucciandolo con il paragone a Totò.

Ha detto poco? Voleva discutere?

Modestamente penso che se il Pd fosse guidato da siffatte persone avrebbe problemi ben più gravi di adesso.

Lui sarebbe il leader perfetto di un partito sardo d'azione.
Che può essere molto o poco secondo i punti di vista.

Ne dobbiamo fare ancora di strada.
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Re: Assemblea Nazionale 20 e 21

Messaggioda annalu il 24/06/2008, 10:19

matthelm ha scritto:Parisi ha chiesto "solo" le dimissioni di un segretario, sbertucciandolo con il paragone a Totò.

Ha detto poco? Voleva discutere?

Modestamente penso che se il Pd fosse guidato da siffatte persone avrebbe problemi ben più gravi di adesso.


Devo dire che trovo tutto il dibattito, questo nostro dibattito, molto triste.
A cominciare dall'osservazione di Ranvit che trova "normale" che la maggioranza dei delegati all'Assemblea nazionale avesse di meglio da fare (quanto impegno e quanto entusiasmo in questo: ma come diavolo sono stati scelti?) per finire col discutere delle posizioni di Parisi considerando solo l'attacco a Veltroni.

Un partito che inizia così, è un partito sconfitto in partenza.
E' un partito senza carattere e senza identità, che può essere tranquillamente considerato quasi uguale al PdL (manca solo la L, hanno detto alcuni), che può essere sospettato di voler governare a lato di FI (Veltrusconi, appunto, ma in caso di pareggio, penso. Berlusconi ha stravinto, e dell'amicizia del PD ora se ne può liberare tranquillamente).

Insomma: il PD ha una vocazione maggioritaria. Vocazione legittima, ma poi, se raggiungesse la maggioranza, cosa vorrebbe fare?
Quali sono le "ricette" per una maggiore giustizia sociale, per il rilancio dell'economia, per rafforzare la legge e la fiducia nella legalità e nello Stato?

Questi (ed altri) sono i veri temi sui quali dibattere, e bisogna farlo ora, subito, seriamente.
Se non ci chiariamo in fretta sulle reali prospettive e sull'Italia che vogliamo, anche a costo di scontri duri, la vocazione maggioritaria sembrerà sempre più una semplice aspirazione ad occupare posizioni di potere.

Ma per fare cosa?

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Re: Assemblea Nazionale 20 e 21

Messaggioda ranvit il 24/06/2008, 11:08

Concordo sostanzialmente con annalu ma, come ho cercato di dire nel mio intervento precedente, la soluzione dal basso.... esiste solo se c'è un personaggio di riferimento, dal di dentro....o fuori dal Pd.

L'agitarsi della base senza riferimento si riduce a puro movimentismo, sistematicamente dopo un po', fatto rientrare dalla burocrazia di partito;che ha in mano tutte le leve di azione del partito.
Vittorio

Ps I delegati non sono stati "scelti" ma eletti alle primarie.... gran parte di quelli che si erano proposti sono persone "normali" che di fronte ad una Assemblea convocata con decisioni già prese...infatti si è chiusa rapidamente...hanno pensato bene di starsene a casa : di donchisciotte non ce ne sono molti.
Ma era tutto previsto dalle gerarchie.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Assemblea Nazionale 20 e 21

Messaggioda matthelm il 24/06/2008, 11:48

Annalu, alcune domande che poni sono opportune.
Ma perché non riconoscere che Parisi è andato sopra le righe di parecchio?
Voleva provocare?
Ebbene ci è riuscito tanto bene da ottenere l’effetto contrario.
Ne esce solo una sorta di rancore ormai datato.

Ora rimangono irrisolti, come dici tu, i problemi sulla identità, sulla selezione della classe dirigente, sulla collocazione europea, maggioritario o proporzionale ecc.
Gli stessi che qualcuno prospettava prima della costruzione del PD e che altri, compreso Parisi, pensavano piccolezze risolvibili con una “contaminazione” reciproca.
Allora qualcuno chiamava, Parisi e altri, “apprendisti stregoni” e anche allora questi rispondevano scorbuticamente.

Sono problemi veri che vanno affrontati il più presto possibile, visto anche che siamo all’opposizione e abbiamo il tempo necessario…

Tutto qui il contendere.
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Re: Assemblea Nazionale 20 e 21

Messaggioda franz il 24/06/2008, 12:02

matthelm ha scritto:Annalu, alcune domande che poni sono opportune.
Ma perché non riconoscere che Parisi è andato sopra le righe di parecchio?
Voleva provocare?
Ebbene ci è riuscito tanto bene da ottenere l’effetto contrario.
Ne esce solo una sorta di rancore ormai datato.

Tra le cose da riconoscere ce ne sono parecchie, su Parisi.
Ricordo quando al congresso DS propose il progetto di scioglimento ed il percorso verso il partito democratico.
Ricordo fino ad un certo punto, perché l'anno mi sfugge, ma ricordo come gelidamente fu accolto.
Quindi non è nuovo ad iniziative in avanti coi tempi; è un precursore.
Le cose che dice non piacciono subito ma dopo pochi anni diventano realtà.

Ciao,
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Re: Assemblea Nazionale 20 e 21

Messaggioda asinello il 24/06/2008, 14:11

Innanzitutto complimenti a Franz e agli altri per questo forum. Avevo già espresso un apprezzamento sul forum della Margherita, ma con la nuova veste grafica vi siete superati. Eh, quanto mi mancavano quel celeste che sbiadisce nel bianco e quel verde smeraldo... 8-)

Veniamo a noi. Parisi non si è inventato da un giorno all'altro di chiedere la testa di Veltroni. E' da due mesi che chiede due cose:

a) l'ammissione della sconfitta (anzi, della triplice sconfitta, in uno scivolamento verso il basso, dal 25/30% delle nazionali in Sicilia al 12,5% delle amministrative!);
b) un cambio di linea.

Ora, sul primo punto credo e spero che tutti siano d'accordo che Veltroni abbia sorvolato (da qui il paragone, azzeccato, con Totò) sull'ammissione senza se e senza ma della debacle. Anche perché Veltroni tante volte ondeggia per rimanere in sella. Cito due esempi: si è passati dall'autosufficienza alla rincorsa delle dalemiani posizioni del dialogo con l'Udc e la sinistra; si è passati dalla convinzione di vincere le elezioni al "ma tanto si sapeva che perdevamo - colpa di Prodi - , era solo il punto di partenza per vincere la prossima volta". Ora, io non chiedo la testa di Veltroni, se, e solo se, non si cambia linea. E arriviamo al secondo punto, su cui si può essere d'accordo o meno con la proposta di Parisi. Personalmente il cambiamneto di linea non è la configurazione delle alleanze (troppo presto per parlarne e definirle a livello nazionale, per il 2013 c'è ampio tempo) ma la configurazione del partito e delle proposte del partito.

Per quanto riguarda il partito, bisogna agevolare la più ampia democrazia interna. Veltroni ha vinto le Primarie, ma questo non gli dà diritto ad andare avanti con i paraocchi senza dar conto a nessuno. E qui mi viene in mente una cosa di venerdì: nello Statuto si parla di assemblea nazionale e di coordinamento nazionale. Ebbene, venerdì è stata abolita l'assemblea in favore del coordinamento, modificando lo Statuto (appena dopo poco tempo averlo redatto, per giunta) senza discussioni, senza che l'assemblea fosse riunita neanche con metà dei rappresentanti (si parla di 500 o 800 delegati su 2.800). Mi pare chiaro che Veltroni abbia violato il patto di lealtà e di vincolo che lo legava a quell'assemblea (e soprattutto ai delegati che avevano supportato le sue liste) che pure aveva acclamato e ratificato la sua elezione a segretario. E' come se il presidente del Consiglio avesse sciolto per un suo personale capriccio il Parlamento che pure gli vota la fiducia.

Per quanto riguarda le proposte del partito, oggi Morando e altri ammettono che il Pd viaggia su più linee. Non parlo delle linee interne, ma di quelle programmatiche. E qui mi ricordo un caso di poco tempo fa: c'è stato un contrasto tra Treu e Ichino (che siedono in Senato tutti e due) sull'articolo 18; e Damiano che se ne esce con la frase "sul lavoro non abbiamo ancora una linea comune". Beh? E questo sarebbe un partito candidabile al governo? Dovremmo dire grazie agli elettori che ci hnno mandato all'opposizione allora? Ecco, di fronte alla proposte non proprio eccelse di Berlusconi, il Pd sembra aver dimenticato di aver redatto un programma, ("finalmente costruito seza bilancini e mediazioni" si era gioiosamente propagandato) che conteneva delle proposte utili (contrattazione di secondo livello, salario minimo garantito, ecc...). Invece di incalzare il governo su questi temi e su queste proposte, deleghiamo tutto alle iniziative altrui e non sappiamo far altro che farci dettare l'agenda dalla destra, già famosa di per sè per essere maestra nella comunicazione.
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Re: Assemblea Nazionale 20 e 21

Messaggioda matthelm il 24/06/2008, 17:00

franz ha scritto:
matthelm ha scritto:Annalu, alcune domande che poni sono opportune.
Ma perché non riconoscere che Parisi è andato sopra le righe di parecchio?
Voleva provocare?
Ebbene ci è riuscito tanto bene da ottenere l’effetto contrario.
Ne esce solo una sorta di rancore ormai datato.

Tra le cose da riconoscere ce ne sono parecchie, su Parisi.
Ricordo quando al congresso DS propose il progetto di scioglimento ed il percorso verso il partito democratico.
Ricordo fino ad un certo punto, perché l'anno mi sfugge, ma ricordo come gelidamente fu accolto.
Quindi non è nuovo ad iniziative in avanti coi tempi; è un precursore.
Le cose che dice non piacciono subito ma dopo pochi anni diventano realtà.

Ciao,
Franz


Ancora oggi stiamo riflettendo sui nodi irrisolti del PD e tu mi ricordi che anni fa Parisi chiese di sciogliere i DS?
E quella era una iniziativa in avanti o una superficialità disarmante?
Io che non sono di provenienza ds apprezzai allora la loro signorilità verso Parisi.

Si possono dire le cose "più avanzate" possibili ma bisogna pure considerare tutte le problematiche sul tappeto.
Oggi di questo dovremmo parlare. Con equilibrio e senso della misura.
Spaccare si fa presto, costruire richiede più tempo.

Pensa che ora inizierà il tesseramento mentre si sta ancora mettendo a regime la macchina. Una cambiale in bianco?
E Parisi vorrebbe le dimissioni di Veltroni... sì, effettivamente è troppo avanti.
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