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Il Pd è salvo. Comincia un percorso?

MessaggioInviato: 24/06/2009, 11:38
da ranvit
dal corriere.it del 23/giugno:

Franceschini in campo
«Il Pd è salvo. Comincia un percorso»
Oggi la candidatura: punterò sui giovani

Roma—«Questo è solo l’inizio. Ricordiamoci qual era il mandato che ho ricevuto a febbraio: salvare il partito, evitare la disgregazione. E cominciare un percorso. Eccoci qui: il partito è salvo, ed è ancora in grado di vincere. Ora il percorso deve continuare. Comincia una nuova stagione».

Ormai pareva un segreto di Pulcinella, ma ancora ieri mattina Dario Franceschini metteva le mani avanti: «Non ho ancora deciso se candidarmi alle primarie del Pd. Dipende anche dal risultato dei ballottaggi ». E a chi annotava che la bassa affluenza lasciava prevedere un successo del centrosinistra, rispondeva: «E chi lo dice? Qualcuno sa chi sono quelli che non vanno a votare? Aspettiamo. Vediamo se la drammatizzazione di Berlusconi ha funzionato o no. Tentiamo di capire se l’inversione di tendenza a nostro favore è possibile».

Quando, la sera, si profilano vittorie per il centrosinistra quasi dappertutto e la sconfitta (ma solo dopo un testa a testa) a Milano, Franceschini ormai ha deciso. Non dà l’annuncio: quello lo riserva per oggi. Ma dietro le quinte il leader «provvisorio» parla ormai da candidato alla riconferma con un forte vento favorevole. «Dal voto è venuta una chiara richiesta di cambiamento, di rinnovamento anche dentro il nostro partito — ragiona lontano dalle telecamere —. Pensiamo solo alle preferenze per le Europee. Tutti parlano della Serracchiani, e giustamente, perché ormai Debora è diventata un simbolo. Ma pochi parlano di Francesca Barracciu, che in Sardegna ha preso 116 mila voti di preferenza su 170 mila voti di lista. David Sassoli ha superato i 400 mila voti nel Centro, Rita Borsellino ne ha presi 200 mila in Sicilia, il sindaco di Gela Crocetta è arrivato a 140 mila…». Nomi che Franceschini non ascrive automaticamente alla sua parte: «Non sono personalità calate dall’alto, sono state scelte dagli elettori»; ma non c’è dubbio che, avendoli voluti in testa alle liste, intenda cogliere «la richiesta di rinnovamento che viene dalla nostra base» e farne un’arma nella campagna per le primarie. «Nuova stagione» e volti nuovi.

Il confronto, ragiona Franceschini, va fatto con cinque mesi fa, quando gli fu affidato un partito a pezzi. «Oggi il Pd si è dimostrato vitale, in grado di tornare a vincere, di raccogliere il voto della maggioranza degli italiani». E il raffronto, prosegue il segretario, va fatto anche con quindici giorni fa. «Andate a rileggervi i giornali del 5 giugno. Parlavano di un Pdl al 45%, pronto a conquistare tutte le grandi città. Invece ai ballottaggi è battuto quasi dappertutto. Non mi illudo certo che la destra sia sconfitta definitivamente. Ma certo la luna di miele è finita. Il primo anno di solito è il momento di massimo consenso dei governi; a un anno dall’insediamento, l’elettorato dà chiari segni di disaffezione verso il governo Berlusconi. Sia con il voto sia con l’astensione; in parte fisiologica, in parte da interpretare come un segno di distacco dal capo. Certo, anche in seguito alle vicende di questi giorni. Comincia il declino del Cavaliere».

Qualcuno, non solo a destra (ad esempio il direttore del Riformista Antonio Polito), ha rimproverato a Franceschini una campagna un po’ troppo radicale: partito con un «tra moglie e marito non mettere il dito », è arrivato a un «affidereste i vostri figli a Berlusconi?». Una critica che il segretario Pd rigetta: «La chiave della mia campagna è stata un’altra domanda: "Volete risvegliarvi in un Paese con un padrone assoluto?". Questo sarebbe successo, se Berlusconi avesse superato il 40% e il Pd avesse perso tutte le città. Non è accaduta né una cosa né l’altra».

E’ qui, sostiene Franceschini, il bilancio di questi cinque mesi di segreteria: «Ho cominciato con un Pd diviso e con un Berlusconi arrembante che annunciava scissioni nelle nostre fila, facendo pure i nomi; e ora il quadro è rovesciato. Loro sono in difficoltà, noi siamo uniti. Stravinciamo in tutto il centro, compresa Ferrara, casa mia. Al Nord teniamo Torino e Padova, e a Milano recuperiamo 10 punti. Al Sud vinciamo in tutte le città principali: Bari, Cosenza, Potenza».

La campagna per le primarie, dice il segretario, non deve riportare il Pd all’indietro, ai giorni delle risse e delle rivalità personali: «Gli elettori non ce lo perdonerebbero». Franceschini vuole evitare spaccature e polemiche personali. Per fortuna, fa notare, non ci saranno Ds contro Margherita, visto che il cattolico Dario avrà come primo sostenitore l’ex diessino Veltroni, mentre l’altro cattolico Enrico Letta si è già schierato con Bersani. Si aprirà una fase nuova, in cui si dovrà da una parte rinnovare il gruppo dirigente del partito, dall’altro elaborare una strategia per tornare a governare. A chi gli chiede se questa legislatura arriverà alla fine, Franceschini risponde di non avere fretta: «L’imprevisto non è prevedibile. Dobbiamo prepararci a vincere le prossime elezioni politiche quando saranno; ragionando come se Berlusconi durasse quattro anni». Il lavoro del segretario è solo all’inizio: «Ora comincia un altro tipo di lavoro. Allargare, espandere, trattare alleanze ». Il risultato dell’accordo elettorale con l’Udc, nota Franceschini, è ottimo: «Il Pd insieme con Casini vince a Torino, Bari, Brindisi e pure Alessandria, che pareva un’impresa impossibile. Si tratta di costruire un’alternativa a Berlusconi ». Cominciando dal rinnovamento del Pd: un partito da aprire ai giovani e ai nomi già noti ma appena arrivati in politica.

Aldo Cazzullo
23 giugno 2009

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Credo che Franceschini.....bravo ragazzo ma insignificante in quanto a carisma....abbia fatto anche piu' di quanto si potesse immaginare.

Franceschini ha ragione a dire che è iniziata la decadenza di Berlusconi....Il leggero calo dei voti del PDL e l'aumento delle astensioni sono un segnale che dovrebbe preoccuparlo. Ma l'uomo è in gran figlio di buona donna e quindi metterà in campo chissà quali mosse....
In ogni caso il Pd deve darsi una mossa a partire da un vero congresso.

Dopodichè, a mio parere, è' necessario un profondo rinnovamento dei metodi e del personale politico. Un'idea potrebbe essere quella di lanciare un decalogo.....sintetizzato in una pagina (non 286!)....di iniziative dal forte impatto sociale.
A partire dalla promessa di una forte riduzione del costo della politica (dimezzare i parlamentari, i consiglieri regionali, provinciali e comunali. Ridurne decisamente le prebende Etc).

Bisogna muoversi! Fra quattro anni, grazie anche ai pasticci che ancora combinerà, Berlusconi sarà nel mirino della gente....bisogna pero' attrezzarsi per coglierne i frutti!

Vittorio

Re: Il Pd è salvo. Comincia un percorso?

MessaggioInviato: 24/06/2009, 13:02
da Gab
SI, inizia un percorso con queste due posizioni iniziali:

Bersani : www.pierluigibersani.it/

Franceschini : www.dariofranceschini.it/
http://www.partitodemocratico.it/dettag ... e_indietro

( Ognuno dal proprio sito )

Riprendendo anche un altro post viewtopic.php?f=4&t=1626#p14348
quest'altro filone viewtopic.php?f=4&t=1595 ,
piu' i tanti contenuti apparsi nei mesi precedenti,
potremmo sintetizzare 6/7 punti che escano da questo forum e con l'aiuto di qualche politico che ci legge
far perevnire il nostro lavoro ai due candidati.


Gab

Bersani : Idee per il Pd e per l'Italia

MessaggioInviato: 24/06/2009, 16:39
da ranvit
da pierluigibersani.it :

Idee per il Pd e per l'Italia

"Con i ballottaggi si è chiuso un appuntamento elettorale difficile. Bisogna riconoscere l’impegno e la mobilitazione senza risparmio di centinaia di migliaia di militanti, candidati e dirigenti, segretario in testa. Abbiamo davvero combattuto e non sono mancate le buone prove, sia dove abbiamo vinto sia dove abbiamo perso. Nell’insieme non è stato un risultato buono per noi, ma non tanto cattivo da impedirci di vedere che la destra deve ridimensionare le sue aspettative e che noi possiamo riprendere il cammino.

Riprendere il cammino significa innanzitutto riconoscere senza esitazioni che ci sono cose da correggere, alla luce dell’esperienza dei nostri primi venti mesi di vita. Abbiamo dunque bisogno di un confronto aperto e positivo; dobbiamo sottrarci ai personalismi ed alle semplificazioni che sembrano ormai una cosa sola con i meccanismi di comunicazione e che spesso ci prendono la mano.

Rimuovere i problemi non si può, se davvero crediamo nel nostro progetto; nemmeno possiamo ripiegarci su di noi ed avvitarci in discussioni retrospettive! Dobbiamo parlare dell’Italia, di noi e dell’Italia; delle idee che abbiamo per il nostro Paese e di come farle vivere in un rapporto reale con i territori e con i cittadini. Non ci sono scorciatoie né colpi di comunicazione risolutivi.

C’è un duro lavoro da fare per costruire un radicamento popolare del nostro partito e rispondere così a una destra che quando vince, vince nel popolo. C’è un lavoro da fare per collegarci alle forze produttive del paese, lavoratori e imprenditori, nel pieno di una crisi che ridefinirà anche il loro rapporto con la politica. C’è un lavoro da fare per convincere l’Italia a guardarsi con gli occhi delle nuove generazioni e costruire così nel senso comune una idea di futuro.

Di tutto questo dobbiamo discutere, e in nome di questo, dobbiamo discutere anche di noi, cioè della nostra effettiva capacità di essere utili ad una Italia migliore. Per essere utili, dobbiamo costruire la nostra identità e renderla percepibile. Per essere utili non possiamo essere soli, ma dobbiamo impegnarci a costruire un campo di forze capace di indicare una nuova prospettiva politica. Per essere utili dobbiamo avere un partito che funzioni, che operi attraverso una partecipazione vera e produca il rinnovamento traendolo dalla realtà del territorio.

La direzione del Pd determinerà tempi e modi del nostro congresso. Come ho già detto da tempo, ho intenzione di contribuire ad una vera discussione politica impegnandomi anche con una mia candidatura; una candidatura che non si rivolge contro nessuno e che vivrà in piena solidarietà con tutti gli amici e tutti i compagni del PD, comunque la pensino; ma che non rinuncerà alla chiarezza delle posizioni politiche.

Quel che penso intendo rivolgerlo in primo luogo alla nuova generazione che è già in campo. Non credo che dobbiamo inventarci una nuova generazione, né evocarla per simboli. Credo che ci sia già, nel lavoro, nelle professioni, nelle amministrazioni, nel partito. Con questi giovani che sono già in campo farò il mio primo intervento pubblico il 1 luglio a Roma. Parlerò di politica e presenterò le mie idee".

Pierluigi Bersani

Franceschini: "Mi ricandido per non tornare indietro"

MessaggioInviato: 24/06/2009, 16:46
da ranvit
da partitodemocratico.it :

Franceschini: "Mi ricandido per non tornare indietro"


"Avevo detto che il mio lavoro finiva a ottobre, pensavo di passare il testimone alle giovani generazioni, ma ho visto riemergere protagonismi e litigi e non mi sento di tradire i giovani e chi ha creduto nel partito nuovo. Così mi candido per il futuro, per non tornare indietro, a quelli che c'erano prima, molto prima di me".

Così Dario Franceshcini in un video annuncia la sua candidatura a segretario del Partito Democratico.

Franceschini spiega: "Non farò nessun accordo di palazzo, nessuno scambio di incarichi tra big nazionali, nessun patto, non ci sarà nessuna garanzia per nessuno. La mia proposta programmatica e organizzativa sarà offerta direttamente alla base, agli iscritti e elettori, a chi vorrà venire a scegliere il segretario nazionale direttamente alle primarie di ottobre".

E sul ruolo del Partito spiega: "Dobbiamo cominciare a lavorare con pazienza e con tenacia per costruire una nuova alleanza non solo per battere la destra ma per governare in modo efficace. Il Pd, deve prima di tutto fare il bene del Paese anche stando all'opposizione", contrastando, se sbagliate, le misure del governo ma rimanendo pronti "a confrontarsi nella chiarezza delle idee e dei ruoli".

E in caso di elezione, conclude Franceschini, "ascolterò chi ha avuto incarichi di governo ma investirò su una nuova squadra di donne e uomini, cresciuti nella militanza e nel buon governo del territorio, sindaci, amministratori, segretari locali, associazionismo, fuori da ogni vecchio schema, da ogni appartenenza ormai superata".

Re: Il Pd è salvo. Comincia un percorso?

MessaggioInviato: 24/06/2009, 16:47
da ranvit
.....insomma per ora solo belle chiacchiere....

Speriamo di leggere i contenuti piu' avanti.

Vittorio

"Primarie con Debora e vediamo come va a finire

MessaggioInviato: 25/06/2009, 12:15
da ranvit
da repubblica.it :

I messaggi arrivati a Repubblica.it dopo la ricandidatura di Franceschini
"Basta con i 'cardinali' dei partiti, è ora di dare spazio ai giovani"
La base democratica alza la voce
"Serracchiani segretario del Pd"
"Primarie con Debora e vediamo come va a finire..". D'Alema il più attaccato

di MATTEO TONELLI

ROMA - Più che i volti che ci sono, vogliono quelli che, ancora, non ci sono. A partire dall'ormai nota Debora Serracchiani da Udine. Più che quello che vogliono sanno bene cosa non vogliono. E cioè "le vecchie facce", la nomenklatura, i "cardinali" del partiti. "Infidi" o "buonisti" che siano. Dicono molto i messaggi arrivati a Repubblica.it dopo l'annuncio della (ri)candidatura dii Dario Franceschini a segretario del Pd. Eletto con un mandato a tempo, per portare il partito a congresso, Franceschini ha cambiato idea e si è affiancato a Pierluigi Bersani nella corsa alla segreteria.

Dicono molto i messaggi, ma più di ogni altra cosa, dicono di un "popolo" democratico, ammesso che così si possa definire, che chiede "volti nuovi", nuovi nomi, giovani idee. Che non nasconde l'insofferenza verso chi, a torto o a ragione, viene visto come uno scomodo retaggio del passato che non ne vuol sapere di passare la mano. Nel mirino, più di tutti, finisce Massimo D'Alema. Quello che se ne deve andare. Magari portandosi via "i vari Rutelli e Binetti". Ma non si salva neanche Veltroni e il suo "balordo spirito del Lingotto". Tanto per capirci: "Franceschini deve essere più chiaro. Deve dire che se nel 2013 lui diventa capo del Governo, gente come D'Alema, Bersani, Fassino non faranno mai i ministri! Questo vuol sentirsi dire la gente".

E' un'onda che monta. Che spinge il nome di Debora Serracchiani. Sono veramente tanti i messaggi che la vogliono in corsa per la segreteria ("facciamo le primarie e vedrete i voti che prende"). E' lei, con quel suo carico di preferenze ottenuto alle Europee, con quel j'accuse lanciato in faccia al segretario, che pare identificare la voglia di nuovo della basa democratica. Che scrive: "Forze giovani, nuove, aria di rinnovamento vero e proposte convincenti; basta litigi interni, abbiamo bisogno di freschezza sotto tutti gli aspetti, il futuro è dei giovani, allora crediamo in questi giovani e diamo loro la possibilità di crederci e di cambiare". Ed ancora: "Che cosa significa rinnovare un partito se non eliminare la classe dirigente e le sue vecchie idee e far emergere i nuovi? Franceschini ha fatto il suo tempo per non parlare di Bersani, adesso è ora di dire basta ai soliti giochini che vedono dietro Bersani, D'Alema e dietro Franceschini, Veltroni... Andatevene a casa, lasciate spazio ai giovani a coloro che superano in consenso Berlusconi stesso".

E non è solo questione di volti. Ma anche di idee e comportamenti. Più novità e "meno razzismo intellettuale, meno convizione di essere i depositari della verità politica, ascoltare la gente vera, non i giornalisti. Essere normali, cose difficili da fare a sinistra..".

La scelta di Franceschini divide. Ci sono, e non sono pochi, quelli che gli riconosciono il merito di aver evitato il tracollo democratico, ma anche chi (e sono parecchi) gli rinfaccia il dietrofront sulla candidatura: "In tre mesi da segreteria a tempo a candidatura. Complimenti". Chi tira in ballo il suo passato democristiano e chi, invece, vede proprio in un politico che viene da quella tradizione l'uomo giusto al posto giusto. Ed ancora chi lo consiglia di "non scendere a compromessi con condannati corrotti e corruttori". Di fare una politica laica e "di sinistra". Proprio a lui che alle spalle un passato da ex Dc.

A scorrere i messaggi, invece, Bersani paga la sua "vicinanza a D'Alema", il suo essere visto come parte di un apparato incapace di guardare avanti. Ma può spendere quel "riformismo" emiliano e le liberalizzazioni fatte ai tempi del governo Prodi.

Nomi e volti ma non solo. Sono tanti quelli che chiedono che il Pd sia dia un "vero programma riformatore". Uno per tutti: "Sono ormai 20 anni che non parlano più di diritti, di equità sociale, di equità fiscale, o ne parlano un po' e poi, quando governano, non rispettano gli impegni presi. Questo ha fatto sì che gli elettori di sinistra non votino più o votino Lega. Sono milioni e milioni di persone stufe di vedere la sinistra inseguire la destra. Basta!". E forse proprio da questo, più che dai nomi, bisognerebbe ripartire.

24 giugno 2009

Re: Il Pd è salvo. Comincia un percorso?

MessaggioInviato: 25/06/2009, 12:35
da Gab
Roma, 12:09
PD: ZINGARETTI, CONGRESSO SIA CONFRONTO PROGETTI POLITICI

"Io mi auguro che il congresso sia soprattutto un confronto delle idee: il problema non e' avere tante idee che si confrontano, ma avere progetti politici comprensibili sui quali si possa discutere". Lo ha detto il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, a margine di un incontro pubblico a palazzo Valentini, a proposito del congresso del Pd che si terra' a ottobre. Alla domanda sul rischio di un possibile scontro tra generazioni, l'esponente del Pd ha risposto: "Non e' detto".


Piano piano (speriamo non troppo!) una volta aperto il fronte con le parole .. arriveranno anche i progetti.

Gab

Re: Il Pd è salvo. Comincia un percorso?

MessaggioInviato: 25/06/2009, 12:44
da pagheca
io vorrei un congresso dove si discute di priorita'. Dove si esce con una vera e propria lista preliminare di priorita', da quelle piu' generali a quelle piu' specifiche. Ma questo significherebbe assumersi delle responsabilita' che nessuno puo' assumersi perche' significano tirarsi contro tutti.

pagheca

Re: Il Pd è salvo. Comincia un percorso?

MessaggioInviato: 25/06/2009, 14:07
da Paolo65
Il bel discorso di Franceschini e la competenza di Bersani non mi fanno dimenticare che i 2 sono l'espressione del veltronismo e del dalemismo. Quindi di nuovo non c'è nulla con loro 2, i quali anche comprensibilmente staranno a capo delle solite cordate presenti nel PD.

Se saranno solo loro 2 al congresso sarà una noia mortale e l'ennesimo colpo alla credibilità del PD.

Il peggio però è che dietro di loro pare non esserci nulla di sostanzioso, perchè ormai da tempo non facciamo più crescere leader.

Franceschini e Bersani sono ottimi come esempio in tal senso: sono i numeri 2 dei loro padrini,non li hanno mai sfidati e sono arrivati lì solo per la vecchiaia politica di Veltroni e D'Alema.

Insomma, se non emerge nulla di nuovo non mi aspetto molto da questo congresso.

Paolo

Re: Il Pd è salvo. Comincia un percorso?

MessaggioInviato: 25/06/2009, 14:21
da pagheca
puoi spiegare cosa sono secondo te il dalemismo e il veltronismo?

pagheca