La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Bersani, Franceschini o Marino?

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Chi preferite, oggi, tra i candidati del PD?

Sondaggio concluso il 26/06/2009, 17:30

Bersani
2
9%
Franceschini
4
18%
Marino
11
50%
Chi vorrei non è in questa lista
5
23%
 
Voti totali : 22

Bersani, Franceschini o Marino?

Messaggioda Paolo65 il 24/06/2009, 8:28

Pare di capire che dopo il congresso gli elettori del PD dovranno scegliere tra i 2, e non mi sembra che ciò sarà molto accativante!

I 2 sono gradevoli persone e in un certo senso pure competenti,ma è di questi leaders che ha bisogno il PD?

Franceschini rappresenta la continuazione di Veltroni e Bersani quella di D'Alema....insomma, sempre dai 2 soliti leader bisogna tornare.

Sono ormai convinto che se andiamo oltre le apparenze, il partito è in mano a 2 correnti(la veltroniana e la dalemiana)è c'è una piccola parte ex-democristiana che spalleggia l'uno o l'altro pur di mantenere quel minimo di potere che detiene.

Insomma, si passerà da Veltroni a Franceschini e forse a Bersani ma niente cambierà davvero, col rischio grossissimo che la barca affonderà definitivamente.

Ultima cosa: Di Pietro chiede al PD di scegliere tra UDC e IDV(specie a livello locale). Non ho grosse simpatie verso l'IDV ma se il PD vuole fare chiarezza dovrà sciogliere anche questo nodo prima o poi....meglio prima che poi.

Paolo
Paolo65
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 693
Iscritto il: 15/07/2008, 14:23

Re: Bersani o Franceschini?

Messaggioda Gab il 25/06/2009, 16:45

Riporto uno dei commenti a questo
articolo



Pd, congresso a ottobre: arriverà il ricambio?

Io sono vecchio. Ho 52 anni. Ma mi ricordo una trentacinquenne che sembrava tutto "chiesa e azione cattolica" che fu mandata a commissariare la più potente e melmosa Balena Bianca Italica. Tutti pensarono "farà la fine di cappuccetto rosso con il lupo" si chiamava Rosy Bindi e devastò la DC Veneta rigirandola come un calzino puzzolente. Debora Serracchiani? Perchè no. Renzi? perchè no?...ma nessuno li conosce..... Alzi la mano chi conosceva Obama. Abbiamo quattro anni per conoscerli e farli conoscere. Qualcuno avrebbe mai pensato che "un frocio comunista" sarebbe potuto diventare Governatore della Puglia? E un Grande Governatore! Le primarie ragazzi! Le primarie. Anche se tanti grandi politici non sanno ancora che i cimiteri sono pieni di persone indispensabili. Io ho 52 anni. Vado in pensione.... come Blair, come Aznar, spero come Veltroni. Poi... se serve una firma sotto un appello... una presenza ad un convegno... un'intervista da Minoli a come eravamo.... Perchè no.
Inviato da tomonof il 25 giugno 2009 alle 15:54



da espresso.repubblica.it
Avatar utente
Gab
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 506
Iscritto il: 22/05/2008, 16:52
Località: Livorno

Re: Bersani o Franceschini?

Messaggioda pagheca il 25/06/2009, 16:56

baby pensionati, eh?

Poi non vorrei dire ma che lo "spessore" di una Rosy Bindi sia comparabile a quello di questa Debora Serracchiani mi sembra tutto da dimostrare...

pagheca
Ultima modifica di pagheca il 25/06/2009, 17:38, modificato 1 volta in totale.
pagheca
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1135
Iscritto il: 19/06/2008, 10:12
Località: Santiago

Bersani o Franceschini?

Messaggioda moderatore il 25/06/2009, 17:31

Aggiunto sondaggio


Aggiunto un nuovo candidato nel sondaggio.
Questo purtroppo ha azzerato i voti già dati.
Rendiamo noto che dopo aver votato, si puo' cambiare voto se lo ritiene opportuno.
L'amministrazione del forum
Avatar utente
moderatore
Moderatore
Moderatore
 
Messaggi: 254
Iscritto il: 06/05/2008, 20:00

Re: Bersani o Franceschini?

Messaggioda Robyn il 26/06/2009, 10:23

Dopo la riconferma di Franceschini o Bersani ci sarà la Melandri Robyn
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10929
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Re: Bersani o Franceschini?

Messaggioda franz il 26/06/2009, 11:40

Robyn ha scritto:Dopo la riconferma di Franceschini o Bersani ci sarà la Melandri Robyn

.... o Bindi.
Ma siamo sempre alle solite, a parte Franceschini, gli altri sono tutti nomi che girano da 20 anni.
Il vecchio che avanza. Pluri ministri, pluri parlamentari.
Vedere l'art. di Cacciari.

Personalmente spero per il PD che i candidati non siano solo due.
Già meglio di prima, che era uno solo.

Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Bersani o Franceschini?

Messaggioda franz il 26/06/2009, 18:31

Marini si schiera a sostegno dell'attuale segretario: «Con Dario ci sarà una ripresa»
Il Pd vota: «Congresso a ottobre»
Passa la linea Franceschini, 7 contrari

Approvato il regolamento che fissa le tappe congressuali del partito. Il congresso al via il 10, le primarie il 24

ROMA - La direzione del Partito Democratico ha dato via libera al congresso di ottobre approvando, con 7 voti contrari, il regolamento che fissa le tappe congressuali. Passa dunque la linea dell'attuale segretario Dario Franceschini, che nell'intervento che ha aperto la direzione del partito al Nazareno ha giudicato «improponibile» l'ipotesi di un rinvio del Congresso ventilata da alcuni esponenti come Anna Finocchiaro e Francesco Rutelli. «È improponibile rinviare il Congresso - ha detto in mattinata Franceschini -: lo Statuto parla chiaro e io ho preso un impegno con la Costituente che mi ha eletto». Il segretario, nonché candidato, ha aggiunto: «Voglio un Congresso vero che traghetti il Pd verso una fase nuova. Il Partito ha bisogno di un confronto serio, preciso e magari anche duro perché alla fine del percorso bisogna avere una guida forte e una piattaforma politica forte».

IL REGOLAMENTO - Il regolamento approvato conferma tutti i passaggi congressuali: il 10 ottobre si svolgerà il congresso che selezionerà i candidati alla segreteria che poi si presenteranno alle primarie, che si svolgeranno il 24 ottobre. È passato anche la regola che fa sì che alle primarie voteranno iscritti e non. Se nessuno dei candidati raggiunge la maggioranza assoluta, si andrà al ballottaggio con voto segreto all'Assemblea nazionale tra i due candidati più votati alle primarie. Nonostante le perplessità espresse in direzione sulla farraginosità del regolamento, al momento del voto ci sono stati solo sette contrari su una platea di 150 membri.

L'APPOGGIO DI MARINI - E in vista delle primarie Franceschini incassa l'appoggio dell'ex presidente del Senato, Franco Marini: «Sosterrò al congresso Dario Franceschini per la sua azione di tenuta e di ripresa del partito e non perché abbiamo origini comuni visto che io spero in un congresso che sia di rimescolamento». «Certo - afferma Marini riferendosi all'esito delle elezioni europee e dei ballottaggi - non abbiamo vinto, ma da questo risultato, cioè il fatto che la destra non ha sfondato alle europee e che i ballottaggi hanno segnato la possibilità di tornare a vincere, i militanti hanno visto che in Italia c'è un'unica opposizione alla destra, cioè il Pd». «Sembravamo spacciati ha aggiunto l'ex presidente del Senato ed invece oggi si riprende forza ed il merito è di Franceschini per la sua determinazione».

BERSANI - Dal canto suo, l'altro candidato, Pierluigi Bersani, afferma al Tg1 di sentire l'esigenza, come tutti, «di aprire la strada a una nuova generazione. Il problema - spiega l'ex ministro - è vedere come. Io comincerò dai giovani, ma non parlerò loro di 'vecchio' e di 'nuovo'. Parlerò di Italia. Di noi e di come possiamo essere più utili a questo Paese, correggendo anche qualche errore». Io non faccio questo confronto contro nessuno», ribadisce Bersani riferendosi alla competizione per la guida del partito. «Abbiamo bisogno di tutti: il nostro problema è il radicamento nei ceti popolari, nei ceti produttivi, nei territori. Bisogna discutere di come arrivare a questo». Dopo le elezioni il Pd «riparte cercando la sua strada laddove deve avere le sue radici: noi dobbiamo essere un partito popolare, questo è il punto. E dobbiamo anche essere un partito che funziona - conclude - se vogliamo essere utili al Paese».

IPOTESI CHIAMPARINO - La sfida vera, dunque, è per ora a due, tra il segretario Franceschini e Bersani. Anche se aumenta la pressione sul sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, perché si candidi come 'terzo uomo' in grado di rompere il duello. Goffredo Bettini, dirigente del Pd, lo dice chiaramente: «Si conferma l'assoluta esigenza di uscire da uno scontro a due tra Franceschini e Bersani e penso quindi che ci sia lo spazio politico per una terza candidatura vista l'insofferenza per uno scontro che può apparire non completo». «Chiamparino - prosegue - è un amministratore formidabile e un dirigente che sin da subito ha creduto nella parte più dinamica del Pd». Per ora il sindaco di Torino sembra più orientato a non scendere in campo: «Allo stato attuale è no, ma in politica le cose possono cambiare e non si può mai dire mai...».


26 giugno 2009
http://www.corriere.it
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Bersani o Franceschini?

Messaggioda Robyn il 27/06/2009, 0:22

Franz
La Melandri è molto giovane.Il PD ha bisogno di giovani come la D Serracchiani per esempio.Poi c'è anche chi pur avendo una lunga militanza politica è sempre valido.Per esempio F Marini sindacalista,Bindi etc Ciao Robyn
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10929
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Re: Bersani o Franceschini?

Messaggioda franz il 27/06/2009, 9:31

Robyn ha scritto:Franz
La Melandri è molto giovane.Il PD ha bisogno di giovani come la D Serracchiani per esempio.Poi c'è anche chi pur avendo una lunga militanza politica è sempre valido.Per esempio F Marini sindacalista,Bindi etc Ciao Robyn

Puo' essere giovane (si puo' esserlo anche a 60 anni) ma di certo non "molto giovane" e contano i risultati.
Ripensandoci non ricordo nulla degno di essere ricordato, come ministro. Un grigiore non certo "molto giovanile".
Per Marini (classe 1933) credo che sia ora di andare in pensione e di un meritato riposo. Bindi, che giovane non è dato che va per i sessanta, anche lei dovrebbe lasciare spazio ai giovani. Di lei si' che ricordo le cose che fece da ministro. Ricordo che contribui' ad affossare le riforme che scaturivano dal progetto della commissione Onofri, istituita dal primo governo Prodi. Erano proposte notevoli e se attuate secondo me la sanità italiana oggi sarebbe migliore, un bel po' più vicina agli standard europei. Quindi pensione anche per lei.
Roby, siamo un paese di 60 milioni di abitanti e di 50 milioni di maggiorenni. Possibile che in politica dobbiamo beccarci sempre gli stessi nomi? Onore a Prodi e Veltroni che hanno fatto un passo indietro, per fare avanzare una nuova generazione.

Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Veltroni: "Non tifo per nessuno ma no all'armata Brancaleone

Messaggioda franz il 27/06/2009, 9:36

L'ex segretario tra congresso e caduta di Prodi. "Che amarezza per i sospetti di Romano"
Sul suo addio: "Big gelosi del Circo Massimo pieno per me"

di CURZIO MALTESE

Veltroni: "Non tifo per nessuno ma no all'armata Brancaleone"

ROMA - Lo fermano quando torna dal mercato, senza scorta, con le borse della spesa e gli chiedono: "Quando torni Walter?": Sono passati cinque mesi e una stagione politica intera dalle dimissioni di Veltroni. Cinque mesi di silenzio. Questa è la prima intervista dell'ex segretario del Pd. Alla vigilia dell'anniversario del Lingotto, dov'era cominciato tutto.

La prima ovvia domanda è: con chi starà nella lotta per la successione fra Bersani e Franceschini?
"Io dirò le mie idee con assoluta nettezza. Ma, come ho detto al segretario del partito, al quale mi lega un rapporto di solidarietà e stima, ho deciso di non parteciperò alla fase interna del congresso. Per me vale quello che ha detto Prodi: game over".

Eravamo già pronti all'ennesimo duello Veltroni-D'Alema.

"Sono stufo io per primo di questo gioco. Tanto più quando dovesse grottescamente manifestarsi per interposta persona. Si confrontano dirigenti validi, sperimentati. Non hanno bisogno di king maker. Tirarmi fuori anche unilateralmente da questo schema è per me un altro atto d'amore per il Pd".

Secondo lei riprenderà il gioco al massacro?
"Il Pd è il futuro dell'Italia, ma a una condizione: che sia davvero il grande partito riformista che questo sfortunato Paese non ha mai avuto. Da più di dieci anni in questo campo politico sono stati divorati leader di livello. Ad uno a uno sono stati eliminati come i dieci piccoli indiani. Questo trasmette l'idea di una forza inaffidabile".

Non tutti hanno capito le sue dimissioni. Tanto più dopo le europee. Il Pd ha quasi festeggiato il 26,1%, un anno dopo aver salutato come una catastrofe il 33,2. Qual era il problema?
"Il problema ero io. Per questo mi sono tolto di mezzo. La mia stessa presenza avrebbe pregiudicato il progetto cui ho dedicato la vita politica. In settori del partito era diventato più importante fare l'opposizione al segretario che a Berlusconi. Ho fatto un gesto raro in Italia, dimissioni vere. Senza rancore, anzi per amore. Spero soltanto che ora non riprenda il gioco al massacro".

Quando ha capito di essere diventato un problema per i big del Pd?
"Paradossalmente, nel giorno più bello, il giorno del Circo Massimo. Ero commosso. Avevo davanti una marea di persone con un'unica bandiera. La prima volta di un'opposizione riformista in piazza. I sondaggi ci avevano riportati al 30%. Ma con la coda dell'occhio vedevo alle mie spalle il palco dei dirigenti, alcuni non avevano la faccia della festa, ma l'espressione di chi ha appena perso un congiunto. Era un successo di tutti, ma lo vedevano come un successo mio e avrebbero preferito un fallimento. Quel giorno ho capito che sarebbe stato un calvario per il Pd".

E il calvario è arrivato. Che cosa l'ha amareggiata di più?
"Dopo quella manifestazione ci sono stati in tv i foglietti con i suggerimenti agli esponenti del Polo, le candidature a segretario senza ancora il congresso, la totale assenza di solidarietà sulla sconfitta in Abruzzo. Avevano arrestato mezza giunta e farne carico ai nuovi dirigenti del Pd è stata un'ingiustizia".

Cosa pensa di Prodi che in tv ha detto che lei aveva fatto cadere il suo governo?
"Mi addolora non che Romano l'abbia detto in tv, ma che lo pensi. A parte la stima, l'affetto, ma perché avrei dovuto farlo? Avrei avuto tutto da guadagnare con un anno in più. Il fatto è che quella maggioranza non si reggeva. C'erano stati i ministri in piazza contro il proprio governo, a ogni votazione al Senato eravamo nelle mani di un Rossi o un Turigliatto. E dove sono oggi Dini e Mastella? Col centrodestra. In tutto questo, la battuta di Prodi m'è parsa almeno ingenerosa. Ma lasciamo perdere il passato, torniamo al presente".

Il presente ripropone il passato. A cominciare dalle alleanze. Visto che il Pd è sceso al 26% e Di Pietro dà qualche problema, l'ala dalemiana pensa di ripartire dai cocci dell'Unione. Non è realpolitik?
"Ma davvero c'è chi pensa di ripresentarsi con un'armata Brancaleone da Cuffaro a Ferrero? Si vede che la storia non insegna nulla. Ma non voglio partire da qui. Piuttosto dalla fine di Berlusconi".

Berlusconi è alla fine, secondo lei?

"Vicino alla fine, sì. Non da ora, non per gli scandali. Ha fallito. Governa da nove anni, con in mezzo i venti mesi di Prodi, e il Paese sta molto peggio che nel 2001. Gli indicatori economici sono i più critici dell'Occidente. Nella crisi, ha dimostrato per intero la propria inadeguatezza. Per questo io penso che finirà presto, non per Noemi o le altre. Il Paese vive male ed è pure stufo di sentirsi dire che non è vero. E' disorientato, confuso. Per fortuna che al Quirinale c'è un uomo come Napolitano".

E una volta caduto Berlusconi?
"Gli italiani volgeranno lo sguardo dall'altra parte. In cerca di novità, non di armate Brancaleone. Dopo Berlusconi non ci sarà bisogno soltanto di un nuovo governo, ma di un grande ciclo riformista. L'Italia ne ha conosciuti solo due: il centrosinistra dal '63 e il primo governo Prodi. Ho sempre pensato che se quel governo avesse potuto finire il mandato, la storia del nostro Paese sarebbe cambiata nel profondo. E ho sempre pensato che il Pd non fosse altro che l'Ulivo diventato partito. L'Ulivo, un'alleanza di riformisti, con una visione chiara del Paese, alternativa a quella della destra. Non l'Unione, ch'era soltanto un cartello elettorale".

Sarebbe vero se il 33% del suo Pd fosse stato un punto di partenza. Ma pare che si trattasse di un exploit irripetibile.
"Ma come, già ci rassegniamo? Il Pd doveva nascere dieci anni prima, ma l'hanno impedito perché era un'idea troppo "americana", poco in linea con la tradizione socialista europea. Ora che il socialismo europeo è ridotto com'è ridotto, gli stessi profeti di allora annunciano che bisogna buttare a mare l'idea stessa di una grande forza riformista del 33-35 per cento, che avevamo realizzato in un solo anno di lavoro, pere tornare all'armata Brancaleone, ai vertici con dodici leader. Significa uccidere il progetto Pd. Io rimango dell'idea che un vero Pd può essere fra il 35 il 40% e che solo così si potrà aprire in Italia un ciclo riformista. Ma per far questo bisogna parlare meno di sé stessi e degli stati maggiori degli altri partiti e bisogna entrare nelle case degli italiani, avere l'umiltà di usare la lingua della loro vita e dei loto problemi".

Che cosa dovrà fare il prossimo segretario del Pd?
"Dire cose nuove sui problemi sui quali sta franando il consenso della sinistra in Europa, a cominciare dalla sicurezza e dal nuovo welfare. Dico subito che la posizione di Penati o Chiamparino sul primo tema o quella di Ichino sul secondo mi paiono forti e convincenti. Impegnarsi ad affrontare emergenze nazionali, l'evasione fiscale e la corruzione, che non sono battaglie né di destra né di sinistra, ma di sopravvivenza".

Per la propria sopravvivenza, che cosa dovrà fare?

"Far avanzare una nuova generazione. Ci sono tante risorse splendide, tanti nomi nuovi di dirigenti e amministratori, qualcuno già molto popolare. Creare un gruppo compatto, entusiasta. Blindarsi così dai segatori di rami, che nel centrosinistra rimane l'occupazione più diffusa".

(27 giugno 2009)
www.repubblica.it
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Prossimo

Torna a Ulivo e PD: tra radici e futuro

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 13 ospiti

cron