Annalu : >Se ci pensiamo un attimo, non a caso Prodi è stato l'unico a battere Berlusconi due volte: di misura, ma lo ha battuto. E lo ha battuto perché Prodi è di certo del tutto insensibile al fascino berlusconiano: non lo invidia, non lo ammira, non si comporta come lui e rappresenta un modello di persona completamente diverso: serietà, competenza ed impegno contro esibizionismo e chiacchiere.
E Berlusconi infatti lo teme, di fronte a Prodi è lui a sentirsi in inferiorità, e quindi lo attacca sempre e comunque, anche in modo volgare. Come non ricordare lo spettacolo osceno che ha fornito la destra quando il governo Prodi è caduto?<
Sicuramente è vero questo che afferma annalu. Ma il punto è che Prodi per vincere ha dovuto mettere insieme l'armata brancaleone, troppo diversificata per reggere, troppo scadente nel suo personale dirigente (lo stesso di oggi da circa 25 anni a questa parte). Tutto questo, unitamente ad alcuni clamorosi errori (l'andare alle elezioni divisi al Senato e l'aumento delle tasse che ha colpito principalmente il proprio elettorato), ne ha determinato la caduta.
Ancora annalu : >Tutto questo per dire che quello che ci manca ora è un serio modello culturale, personalità che rappresentino un esempio, un vero "modello" capace di ispirare ammirazione ed emulazione.
Il Pd manca di una linea politica chiara, di un chiaro modello culturale ed anche etico.
L'esibizionismo di scarpe di lusso, appartamenti a Manhattan acquistati coi proventi di libri editi da Berlusconi, la frequentazione delle feste di Briatore (la Melandri, di nascosto credeva lei, che evidentemente se ne vergogna) sono tutti indici di un'adesione ad un modello di vita che non può essere condiviso non dico dalla sinistra, ma dalle persone serie in genere.
Se questo non cambia, non solo continueremo a perdere, ma perderemmo anche se riuscissimo a vincere.
annalu<
Questa è la vera ragione della clamorosa sconfitta elettorale : la classe dirigente del Pd è screditata al massimo, non gli resta che andarsene!
Altro che il ruolo dei media!
Vittorio