Firenze, città d'ingegni arditi

Non conoscevo Renzi. Ne avevo sentito parlare come candidato, ma mai visto e ascoltato.
Santoro pensava, ieri sera, di mettere su una puntata interessante. E' stato un flop.
La sintesi l'ha espressa lo stesso conduttore, verso la fine, quando quasi di sfuggita ha detto, più o meno, dopo l'ennesimo richiamo di Renzi al "nuovo": "Sì, va be', stiamo tutti aspettando questo nuovo, ma non si riesce a capire in che cosa consiste".
A me, in effetti, Renzi mi è sembrata la faccia nuova - ossia poco conosciuta - di una politica vecchia: una politica che, da quando la ricordo io, è bravissima a parlare di "nuovo" e di rinnovamento.
Comunque, senza buttarla troppo sul difficile, provo a spiegare perché Renzi non mi ha convinto per niente, giudicando da ieri sera, che - è bene ricordarlo - era una splendida occasione per presentarsi alla grande sul palcoscenico nazionale.
- La frase di Santoro è da sottoscrivere in pieno: per l'ennesima volta non ho capito in che cosa consista il "nuovo".
- Renzi non mi è sembrato affatto un buon comunicatore: una parlantina sciolta, ma farraginosa, e un'immagine tutt'altro che carismatica, quale che sia il tipo di carisma che ci si aspetti.
- Aveva l'occasione per spiegare quali fossero i cambiamenti costituzionali che giudica necessari, ma non l'ha fatto.
- Si è lasciato insabbiare dal consigliere di AN sulla questione del bilancio provinciale.
La polemica sull'argomento non sembra essere di ieri, ma evidentemente non l'aveva saputa disinnescare, facendosi beccare allo stesso modo in cui la destra becca, a torto o a ragione, altri "vecchi" amministratori.
- Si è lasciato insabbiare dall'avvocato "grillino", idem come sopra.
- Ha mostrato un atteggiamento in parte innervosito, in parte vecchiamente paternalistico con i compagni della Casa del Popolo.
- Non so se nasconda un grande respiro leaderistico - può essere - ma se è così lo nasconde benissimo.
Mi è sembrato insomma ben calibrato per fare il sindaco - ruolo per il quale servono doti da amministratore - ma anche un taglio politico molto modesto.
Potrebbe anche essere che la politica di livello nazionale e internazionale non lo interessi particolarmente, ma non mi pare che questo sia un buon biglietto da visita per chi aspira ad un livello politico superiore.
- Sulle più recenti questioni che hanno diviso il PD ha mostrato di essere uguale ai "ma anche" veltroniani, ma con minore abilità.
Avanti un altro.
Santoro pensava, ieri sera, di mettere su una puntata interessante. E' stato un flop.
La sintesi l'ha espressa lo stesso conduttore, verso la fine, quando quasi di sfuggita ha detto, più o meno, dopo l'ennesimo richiamo di Renzi al "nuovo": "Sì, va be', stiamo tutti aspettando questo nuovo, ma non si riesce a capire in che cosa consiste".
A me, in effetti, Renzi mi è sembrata la faccia nuova - ossia poco conosciuta - di una politica vecchia: una politica che, da quando la ricordo io, è bravissima a parlare di "nuovo" e di rinnovamento.
Comunque, senza buttarla troppo sul difficile, provo a spiegare perché Renzi non mi ha convinto per niente, giudicando da ieri sera, che - è bene ricordarlo - era una splendida occasione per presentarsi alla grande sul palcoscenico nazionale.
- La frase di Santoro è da sottoscrivere in pieno: per l'ennesima volta non ho capito in che cosa consista il "nuovo".
- Renzi non mi è sembrato affatto un buon comunicatore: una parlantina sciolta, ma farraginosa, e un'immagine tutt'altro che carismatica, quale che sia il tipo di carisma che ci si aspetti.
- Aveva l'occasione per spiegare quali fossero i cambiamenti costituzionali che giudica necessari, ma non l'ha fatto.
- Si è lasciato insabbiare dal consigliere di AN sulla questione del bilancio provinciale.
La polemica sull'argomento non sembra essere di ieri, ma evidentemente non l'aveva saputa disinnescare, facendosi beccare allo stesso modo in cui la destra becca, a torto o a ragione, altri "vecchi" amministratori.
- Si è lasciato insabbiare dall'avvocato "grillino", idem come sopra.
- Ha mostrato un atteggiamento in parte innervosito, in parte vecchiamente paternalistico con i compagni della Casa del Popolo.
- Non so se nasconda un grande respiro leaderistico - può essere - ma se è così lo nasconde benissimo.
Mi è sembrato insomma ben calibrato per fare il sindaco - ruolo per il quale servono doti da amministratore - ma anche un taglio politico molto modesto.
Potrebbe anche essere che la politica di livello nazionale e internazionale non lo interessi particolarmente, ma non mi pare che questo sia un buon biglietto da visita per chi aspira ad un livello politico superiore.
- Sulle più recenti questioni che hanno diviso il PD ha mostrato di essere uguale ai "ma anche" veltroniani, ma con minore abilità.
Avanti un altro.