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COME ELEGGERE LA GUIDA DEL PD

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

COME ELEGGERE LA GUIDA DEL PD

Messaggioda tribo il 02/03/2009, 12:24

Il punto è che le primarie non servono a nulla, i candidati sono cooptati da un’oligarchia di partito, e alla fine del tunnel istituzionale del PD ci attende sorridente a trentasei denti Bersani, con altri uno o due fantocci, senza nemmeno il sorriso e forse senza nemmeno i denti…

Con Bersani il partito non cambierà in nulla:

1. Non si cattureranno i voti del centro (Tabacci e simpatizzanti per intenderci, cosa che invece con Franceschini potrebbe benissimo accadere, e in questo la soluzione Franceschini è migliore della soluzione Bersani).
2. Non cambierà la politica verso la sinistra. O se cambierà un poco non servirà a nulla lo stesso ai fini della vittoria elettorale.
3. Non ci si opporrà alla epocale stoltezza, di rilevanza polimillenaria, delle centrali atomiche di attuale generazione, perché Bersani ne è favorevole.
***Quale padre responsabile potrebbe preparare per i propri figli un futuro di atrocità e di morte contando sulle miniere di salgemma e sapendo benissimo che il più piccolo smottamento tellurico possibile, anzi statisticamente certissimo nei millenni a venire, potrebbe tradurre le scorie delle centrali nucleari in alterazioni genetiche micidiali per i figli e per i figli dei miei dei suoi figli?
Per che cosa abbiamo attraversato secoli di scienza e di progresso e di lumi, se poi accettiamo di finire con azioni che nessuno mai nella storia dell’uomo avrebbe minimamente concepito, se non dei pazzi puri. Di azioni preventive e punitive verso chi ha già installato o pensasse di installare queste centrali nucleari dovremmo parlare! Di piani di smantellamento di tutte le centrali nucleari esistenti al mondo dovremmo parlare oggi e nel concreto iniziare a cambiare questo mondo impazzito, utilizzando, tra le altre immense risorse disponibili alle nostre menti, anche la genialità della comunicazione globale! ***
4. Non si coinvolgeranno gli elettori del vero nocciolo decisivo dell’elettorato italiano (V. Conclusione sotto).

Insomma quello che oggi ci vorrebbe, sarebbe un outsider selezionato possibilmente ma non esclusivamente nel gruppo degli under cinquanta, che abbia radici cattoliche che guardano a sinistra, ma che in sostanza sia apartitico, che non abbia una storia né nel PCI né nella DC.

Penso ad esempio a uno come Giovanni Bachelet, con lui ho certezze riguardanti la sua straordinaria sensibilità morale ma nessuna o quasi della consistenza della sua visione politica di prospettiva.

Sarebbe allora FORSE meglio ESTRARRE A SORTE da una lista di candidati che si offrono, con caratteristiche psicoattitudinali normali, verificabili da un professionista indipendente con un semplice giudizio di PASSA/NON PASSA, senza altre complicazioni o necessità di selezioni particolari.

Io mi candiderei volentieri anche se ho sessantuno anni, e mi sarei già escluso sopra.

Conclusione:
Last but not least, il candidato deve avere insite in sé idee e pietre miliari programmatiche imbattibili per un progetto politico straordinario, che, inoltre, sia in grado di raccogliere i voti leghisti. Questo è essenziale concretamente se si vuole governare il Paese.

Restano, a quest’ultimo ed essenziale proposito, due domande:
LA PRIMA:
Quando mai e poi mai il PD sceglierebbe un candidato con idee chiare come le mie, ad esempio, sul Federalismo e sull'Europa del domani prossimo? Gli manca il coraggio morale e politico del tutto! Il PD è un partito senza vere idee nuove, autoctone, di una sua storia che non c’è.
Il PD, ahimè, è la “discarica” un po’ limacciosa e quasi intasata di due filoni storici sociopolitici in sé e a suo tempo importantissimi:
A. un filone fallito, quello comunista, che non ha fatto ancora i conti con la storia, né quella passata, né ha la carica ideale per progettare un futuro che esige immaginazione, energia, valori etici imprescindibili, visione, ottimismo impossibile in chi ha nel suo DNA il fallimento.
B. un filone potenzialmente vincente nei valori dell’uomo di sempre, con una storia che spazia nella mia memoria da La Pira a Giovanni XXIII, da Paolo VI e dal cardinal Giulio Bevilacqua, ad Aldo Moro e Romano Prodi con i loro maestri, ma assolutamente privo di un’articolazione programmatica di cose concrete da fare oggi. Un filone pieno però di preconcetti (ricordo il “MAI” pronunciato contro la Lega da Romano Prodi a Bologna dopo la sua defenestrazione dal suo primo governo, impropriamente attribuita a D’Alema, poi seguito da Dini (!) e da Massimo D’Alema stesso, quello che si gloriò dei Tornado d’Italia su Belgrado(!!!)

Ancora osservo:
- Il filone vincente B appare inoltre minoritario e sottomesso dai numeri e dal prepotere intellettuale al filone fallito A. E questo è un problema esiziale per il PD.
- Nel filone B stanno prendendo piede personaggi astorici e del tutto non credibili per l’elettorato, la sua storia e la sua cultura. Un Rutelli ad esempio, non c’entra nulla, è dissonante con la storia del filone B.
E questo è un altro problema esiziale per il PD.


LA SECONDA:
Quali altre argomentazioni migliori e più calzanti oggi ai fini del consenso dei cittadini, del Federalismo e dell'Europa, potrebbero rompere il muro dell'apatia e dell'indifferenza dei cittadini, per lanciare un partito come il PD?

Questo significa sapere dove andare e presentare un progetto chiaro, consistente, presente, sostenibile per un federalismo dell'Europa e per il mondo.

Guardare all’EUROPA per risolvere i problemi di Pomigliano d’Arco!

La dimensione della politica oggi per l’Italia ha il respiro dell’Europa nascente.
Osserviamo che, nella preparazione del futuro delle politiche nazionali, questo respiro è ancora sostanzialmente trascurato.
Nessuna strategia politica, che voglia dare ai cittadini Italiani/Europei sostenibilità, competitività e affermazione dei valori precipui della cultura Italiana/Europea, può prescindere da una visione Europea di prospettiva nel futuro prossimo.
L’impronta del futuro nell’Europa e dell’Europa deve già essere presente oggi nelle scelte e nelle proposte di governo della polis Europea e fare da guida trascinatrice delle scelte e delle azioni politiche dei singoli, delle comunità e delle istituzioni.

La mia proposta, a titolo di concreto esempio, l’ho elaborata con amici Italiani in alcuni Paesi Federali del mondo ed è consultabile all’indirizzo del mio sito dalla pagina: http://www.losio.com/100citta/100citta.htm.
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Re: COME ELEGGERE LA GUIDA DEL PD

Messaggioda Loredana Poncini il 21/03/2009, 20:21

Il MANIFESTO SUL FEDERALISMO trovato nel sito segnalato www.losio.com merita un forum del CHE FARE,qui. L'ho stampato e lo studierò con attenzione.
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Re: COME ELEGGERE LA GUIDA DEL PD

Messaggioda franz il 21/03/2009, 21:40

Loredana Poncini ha scritto:Il MANIFESTO SUL FEDERALISMO trovato nel sito segnalato http://www.losio.com merita un forum del CHE FARE,qui. L'ho stampato e lo studierò con attenzione.

Concordo. Conosco personalmente Losio da una decina di anni (abitiamo a pochi km di distanza, anche se è un po' che non ci vediamo) e condividiamo la passione e la razionalità per il federalismo.
Credo anche che ci legga e possa intervenire quando vuole.
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Re: COME ELEGGERE LA GUIDA DEL PD

Messaggioda matthelm il 22/03/2009, 14:39

tribo ha scritto:Il punto è che le primarie non servono a nulla, i candidati sono cooptati da un’oligarchia di partito, e alla fine del tunnel istituzionale del PD ci attende sorridente a trentasei denti Bersani, con altri uno o due fantocci, senza nemmeno il sorriso e forse senza nemmeno i denti…

Con Bersani il partito non cambierà in nulla:

1. Non si cattureranno i voti del centro (Tabacci e simpatizzanti per intenderci, cosa che invece con Franceschini potrebbe benissimo accadere, e in questo la soluzione Franceschini è migliore della soluzione Bersani).
2. Non cambierà la politica verso la sinistra. O se cambierà un poco non servirà a nulla lo stesso ai fini della vittoria elettorale.
3. Non ci si opporrà alla epocale stoltezza, di rilevanza polimillenaria, delle centrali atomiche di attuale generazione, perché Bersani ne è favorevole.
***Quale padre responsabile potrebbe preparare per i propri figli un futuro di atrocità e di morte contando sulle miniere di salgemma e sapendo benissimo che il più piccolo smottamento tellurico possibile, anzi statisticamente certissimo nei millenni a venire, potrebbe tradurre le scorie delle centrali nucleari in alterazioni genetiche micidiali per i figli e per i figli dei miei dei suoi figli?
Per che cosa abbiamo attraversato secoli di scienza e di progresso e di lumi, se poi accettiamo di finire con azioni che nessuno mai nella storia dell’uomo avrebbe minimamente concepito, se non dei pazzi puri. Di azioni preventive e punitive verso chi ha già installato o pensasse di installare queste centrali nucleari dovremmo parlare! Di piani di smantellamento di tutte le centrali nucleari esistenti al mondo dovremmo parlare oggi e nel concreto iniziare a cambiare questo mondo impazzito, utilizzando, tra le altre immense risorse disponibili alle nostre menti, anche la genialità della comunicazione globale! ***
4. Non si coinvolgeranno gli elettori del vero nocciolo decisivo dell’elettorato italiano (V. Conclusione sotto).

Insomma quello che oggi ci vorrebbe, sarebbe un outsider selezionato possibilmente ma non esclusivamente nel gruppo degli under cinquanta, che abbia radici cattoliche che guardano a sinistra, ma che in sostanza sia apartitico, che non abbia una storia né nel PCI né nella DC.

Penso ad esempio a uno come Giovanni Bachelet, con lui ho certezze riguardanti la sua straordinaria sensibilità morale ma nessuna o quasi della consistenza della sua visione politica di prospettiva.

Sarebbe allora FORSE meglio ESTRARRE A SORTE da una lista di candidati che si offrono, con caratteristiche psicoattitudinali normali, verificabili da un professionista indipendente con un semplice giudizio di PASSA/NON PASSA, senza altre complicazioni o necessità di selezioni particolari.

Io mi candiderei volentieri anche se ho sessantuno anni, e mi sarei già escluso sopra.

Conclusione:
Last but not least, il candidato deve avere insite in sé idee e pietre miliari programmatiche imbattibili per un progetto politico straordinario, che, inoltre, sia in grado di raccogliere i voti leghisti. Questo è essenziale concretamente se si vuole governare il Paese.

Restano, a quest’ultimo ed essenziale proposito, due domande:
LA PRIMA:
Quando mai e poi mai il PD sceglierebbe un candidato con idee chiare come le mie, ad esempio, sul Federalismo e sull'Europa del domani prossimo? Gli manca il coraggio morale e politico del tutto! Il PD è un partito senza vere idee nuove, autoctone, di una sua storia che non c’è.
Il PD, ahimè, è la “discarica” un po’ limacciosa e quasi intasata di due filoni storici sociopolitici in sé e a suo tempo importantissimi:
A. un filone fallito, quello comunista, che non ha fatto ancora i conti con la storia, né quella passata, né ha la carica ideale per progettare un futuro che esige immaginazione, energia, valori etici imprescindibili, visione, ottimismo impossibile in chi ha nel suo DNA il fallimento.
B. un filone potenzialmente vincente nei valori dell’uomo di sempre, con una storia che spazia nella mia memoria da La Pira a Giovanni XXIII, da Paolo VI e dal cardinal Giulio Bevilacqua, ad Aldo Moro e Romano Prodi con i loro maestri, ma assolutamente privo di un’articolazione programmatica di cose concrete da fare oggi. Un filone pieno però di preconcetti (ricordo il “MAI” pronunciato contro la Lega da Romano Prodi a Bologna dopo la sua defenestrazione dal suo primo governo, impropriamente attribuita a D’Alema, poi seguito da Dini (!) e da Massimo D’Alema stesso, quello che si gloriò dei Tornado d’Italia su Belgrado(!!!)

Ancora osservo:
- Il filone vincente B appare inoltre minoritario e sottomesso dai numeri e dal prepotere intellettuale al filone fallito A. E questo è un problema esiziale per il PD.- E questo è un altro problema esiziale per il PD.


Contributo molto interessante.
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Re: COME ELEGGERE LA GUIDA DEL PD

Messaggioda pierodm il 24/03/2009, 10:00

Basandomi su quello che ho letto qui, e sul sito di cui al link, non capisco di che cosa stiamo parlando.

Tutto l'insieme mi ricorda i cornetti surgelati che vanno forte attualmente nei bar: caldi caldi di scongelamento, apparentemente vaporosi e voluminosi, si riducono ad un mozzichetto. Nel nostro caso, che altro c'è, oltre al federalismo?

L'unica cosa concreta che viene fuori è la sacrosanta ostilità verso il nucleare: ottimo, ma mi sembra un po' poco rispetto ai preamboli e alle architetture di accompagnamento, che alludono all'intero scibile politico-sociale.
A me sembra che ci sia una legittima ricerca di qualcosa di nuovo nella politica, e prima ancora nella visione culturale che la sostiene, ma che questa new wave sia molto più astratta di quella politica vecchia che si vorrebbe superare, paradossalmente, proprio in nome della "concretezza".

Togliendo di mezzo la retorica, le premesse epocali, i buoni propositi, i ritratti idealizzati del "buon politico", etc, nel momento in cui si va ad esaminare la realtà concreta della società e della vita delle persone, del lavoro, dell'economia, si scopre che non si scappa dalle categorie "storiche" e dai punti di vista consolidati - e che non si sono consolidati per caso o per capriccio.
In questo senso, parlo di posizioni diverse, alcune delle quali non condivido affatto, ma che corrispondono a culture reali e a problemi reali, e a forze sociali reali: da quella cattolica e perfino clericale a quella socialista, da quella capitalista a quella ambientalista, a quella autoritaria fascista o post-fascista, etc.
Non basta affermare che c'è bisogno del nuovo, per dare corpo a qualunque "manifesto" segue quell'affermazione: in effetti, non c'è niente di così antico quanto il desiderio del nuovo, e la convinzione di rappresentarlo.

Infatti, non è un caso che le uniche due proposte riconoscibili sono, una il federalismo, l'altra il rifiuto del nucleare: discutibili o apprezzabili quanto si vuole, ma sicuramente niente di particolarmente nuovo, e anzi esemplari espressioni di una lunga storia, che su questa fondano la propria autenticità.
Il fatto che tante altre questioni sociali sono complesse, spinose, difficili da dirimere con quella sterilizzata chiarezza che si accorda col "rinnovamento ideale", questo fatto scoraggia gli estensori dei "manifesti", perchè sanno bene (o intuiscono a naso) che dovrebbero riprendere sulle spalle il carico di scelte e di valutazioni, di politiche e anche di ideologie che è molto più facile e gratificante limitarsi a definire "obsolete".

Tanto per fare un esempio - e per essere coerente con la concretezza - io credo che, se vent'anni fa o cinquanta, era legittimo e giusto parlare di "sfruttamento del lavoro" e di "giustizia sociale", non è meno legittimo o meno giusto parlarne oggi, solo perché si sente il bisogno di un "rinnovamento" - e comunque, il problema politico non diventa "obsoleto" se persistono le cause che l'hanno generato.
Possono essere obsolete, questo sì, certamente, le soluzioni di tempo in tempo proposte e sperimentate del problema, ma ho la netta impressione invece che si voglia - su questi temi - depennare il problema in se stesso, attraverso la rottamazione ex officio dell'area politica che ne è il portatore storico, cioè la sinistra.
Ma qui rientriamo in un altro tema - sebbene contiguo.
pierodm
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Re: COME ELEGGERE LA GUIDA DEL PD

Messaggioda Stefano'62 il 24/03/2009, 14:39

Caro Tribo....
Sono d'accordo sull'europeismo,sull'idea federalista e sul non demonizzare l'elettore leghista.
Però credo che fra loro vi sia una consistente parte non delusa dalla politica,ma più semplicemente "cattivista" e che non riusciremo mai a strappare a chi invece che proporre valori etici ne assolve ed esalta la in-cultura invidualista ed egoista.
Detto questo ritengo giusto provarci.

Però mi sento in dovere di fare chiarezza su alcuni punti non da poco.
1.Tabacci NON è di centro ma di centrodestra,un valido centrodestra,ma sempre tale;non ce frega una pippa di catturarlo;vorrebbe dire prendere due soli voti in più perchè tutti gli altri simili a lui voteranno a destra,che è la loro casa,in cambio perderemmo i voti del centrosinistra:
Vogliamo fondare un partito che ricordi quello democratico (USA) o quello repubblicano ?
2.In che senso deve cambiare la politica della sinistra ?
Perchè una cosa è cambiare le strategie,compresi certi comportamenti della classe dirigente oggettivamente censurabili,altra è cambiare il senso di quello che dobbiamo fare,i principii,tanto per intenderci.
Che razza di partito sarebbe quello che cambia le idee di fondo solo per correre dietro alle paturnie degli avvinazzati al bar dello sport ?
3.Anche io sono contrario al nucleare,però molti altri no,le ragioni contrapposte sono raccolte in questo 3d:
viewtopic.php?f=19&t=167&start=0
con questo voglio dire che Bersani,di cui non sono un difensore,non è automaticamente un deficiente,e nemmeno gli altri che la pensano come lui,se il loro pensiero si basa su un ragionamento logico,invece che sugli opportunismi o sugli slogan.
Quelli che sono perdenti sono gli ipse dixit,non importa se per puro caso possano stabilire la stessa verità che si poteva raggiungere col dialogo.

A. un filone fallito, quello comunista, che non ha fatto ancora i conti con la storia, né quella passata, né ha la carica ideale per progettare un futuro che esige immaginazione, energia, valori etici imprescindibili, visione, ottimismo impossibile in chi ha nel suo DNA il fallimento.

Prova a farti una passeggiata nel 3d specifico,
viewtopic.php?f=5&t=1154&st=0&sk=t&sd=a
poi ne riparliamo senza slogan maccartisti.

Non vorrei che qui qualcuno volesse semplicemente rifare la DC;
per carità mi starebbe benissimo,ma non mi sta bene che poi la si definisca di centrosinistra invece che di centro,soprattutto dopo che si è sconfessata o ripudiata la sinistra,e al tempo stesso si cerchi la mano del centrodestra di Tabacci.
Liberi di farlo,ma poi non si protesti se il centrosinistra vero,e non mi riferisco a Bertinotti,non ci sta.
Stefano'62
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Re: COME ELEGGERE LA GUIDA DEL PD

Messaggioda matthelm il 24/03/2009, 18:52

Stefano, purtroppo ancora una volta devo correggerti: Tabacci è di centro ed è una persona seria e preparata.

Fattene una ragione e smonta il castello.

Qualcuno quì vorrebbe fare un centrosinistra serio anche con i Tabacci. E questo sarebbe il vero centrosinistra! Per me, naturalmente:
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Re: COME ELEGGERE LA GUIDA DEL PD

Messaggioda mauri il 24/03/2009, 19:23

io farei primarie a doppio turno
ogni regione elegge un candidato, il nome lo sceglie chi vota quindi non ci sono candidati imposti
al secondo turno si scegle 1 dei venti vincitori che diventa la guida del pd
ciao, mauri
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Re: COME ELEGGERE LA GUIDA DEL PD

Messaggioda Stefano'62 il 25/03/2009, 1:53

matthelm ha scritto:Stefano, purtroppo ancora una volta devo correggerti: Tabacci è di centro ed è una persona seria e preparata.
Fattene una ragione e smonta il castello.
Qualcuno quì vorrebbe fare un centrosinistra serio anche con i Tabacci. E questo sarebbe il vero centrosinistra! Per me, naturalmente:

Anche a me piace Tabacci,nel senso che mi sembra a pieno titolo una persona seria e democratica,però è un fatto che nel resto dell'europa quelli che hanno le sue idee (mi pare che stia nell'UDC) si ascrivono al centro-destra;che non vuol dire che siano cattive persone,come mi sembra di avere specificato altrove,semplicemente che hanno una particolare visione politico economica che li identifica e li differenzia dagli altri che stanno al centro o più in là....per esempio la posizione sulla scuola o la sanità private.....
Comunque non fuggirei inorridito se aderisse al PD,ma certamente lo farei se per 'fargli posto' si buttasse fuori qualcun altro di centrosinistra,che invece dovrebbe avere più diritto a far parte di un partito che così si definisce.

Ciao
Stefano'62
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Re: COME ELEGGERE LA GUIDA DEL PD

Messaggioda matthelm il 25/03/2009, 10:20

Stefano'62 ha scritto:Comunque non fuggirei inorridito se aderisse al PD,ma certamente lo farei se per 'fargli posto' si buttasse fuori qualcun altro di centrosinistra,che invece dovrebbe avere più diritto a far parte di un partito che così si definisce.


Stefano, che aderisca al pd attuale Tabacci al momento non lo penso possibile, poi, da come avrai capito io butterei fuori senza pensarci un momento qualcun altro dal centrosinistra per fargli posto.

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