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In caso improbabile di elezioni dove non ci sono sbocchi alla crisi per essere preparati a tutte le situazioni bisognerebbe fare almeno dei patti di desistenza nei collegi uninominali con i pentastelle.Dove si presentano loro non ci presentiamo noi dove non ci presentiamo noi si presentano loro questo può evitare di consegnare la maggioranza al cdx dominato da Salvini.Poi servirebbe un soggetto ambientalista che cerchi di raccogliere l'area del non voto.In un cdx dominato da Salvini la possibilità di incidere di Fi è pressochè nulla

Robyn ha scritto:In caso improbabile di elezioni dove non ci sono sbocchi alla crisi per essere preparati a tutte le situazioni bisognerebbe fare almeno dei patti di desistenza nei collegi uninominali con i pentastelle.Dove si presentano loro non ci presentiamo noi dove non ci presentiamo noi si presentano loro questo può evitare di consegnare la maggioranza al cdx dominato da Salvini.Poi servirebbe un soggetto ambientalista che cerchi di raccogliere l'area del non voto.In un cdx dominato da Salvini la possibilità di incidere di Fi è pressochè nulla

Questo ragionamento dà un po' troppo per scontate due cose: che l'elettore 5 stelle sia di sinistra e che l'elettore di sinistra voti 5 stelle.

Allora non doveva dare per scontata neanche l'alleanza ds -popolari eppure ha funzionato con l'Ulivo di Prodi.Questo sistema per funzionare ha bisogno che le parti che si alleano non litighino ogni giorno perche poi si hanno risultati negativi ai collegi

pianogrande ha scritto:Questo ragionamento dà un po' troppo per scontate due cose: che l'elettore 5 stelle sia di sinistra e che l'elettore di sinistra voti 5 stelle.

Sicuramente non abbiamo che tutti gli elettori M5S sono di sinistra e che ogni 'elettore di sinistra voti 5 stelle, ma i flussi elettorali sono stati analizzati dall'istituto cattaneo e quelli da PD a M5S sono notevoli (dal 4 all'8% dell'intero elettorato, quindi anche 1/3 dei voti PD) e sicuramente superiori al flusso PD -> non voto.

http://www.cattaneo.org/wp-content/uplo ... o-2018.pdf

OK.
Ci ho riflettuto.
Le cose possono quadrare in una alleanza dove si vota innanzitutto un gruppo di simboli e l'elettore vede il suo simbolo nel gruppo.
Dopodiché la differenza tra i collegi sta nei candidati.
Ci aggiungo, un po' cinicamente, che l'elettore italiano medio non conosce la stragrande maggioranza dei candidati.