Dalle risposte ideologiche ottenute in un altro tread :
viewtopic.php?f=17&t=4699&st=0&sk=t&sd=a
deduco che sono ancora attuali i motivi per cui avevo aperto questo.
Io avevo aperto questa discussione per due scopi.
Il primo,fare chiarezza sul fatto che non esiste una posizione dirimente sulla questione tranne un paiodi punti,e linkare questa o quella definizione da internet non ha nessun valore valore scientifico,dato che su internet si trovano perfino i negazionismi circa l’Olocausto (li che è tutto dire).
Internet è uno strumento ottimo ma limitato e ingannevole,su internet NON c’è tutto,l’Accademia è altrove.
L’unico valore scientifico,in ogni ambito,lo hanno i testi e le conclusioni degli studi specifici a tema,e dei congressi di competenza,e quelli si trovano solo negli Atenei.
O li avete letti,oppure non esiste altro modo migliore e più completo di informarsi.
Chi vuole può cimentarsi nella discussione,ma prima andate a leggere quello che ho già scritto perché non ho intenzione di ripeterlo,e ribattete su quello.
Il secondo,al di là del nome che vogliamo dare alle cose,era stanare coloro che vogliono sparare su tizio fingendo di prendere di mira caio (a buon intenditor….)
Non trovo giusto che l’intero universo del solidarismo venga bollato come fallimentare o nefasto per colpa di qualche cosa che invece stava agli antipodi.
Perché potete chiamarli come vi pare,ma i regimi di Stalin o Castro o Pol Pot o altri col solidarimso non avevano niente a che fare,nella migliore delle ipotesi giusto un paio di concetti presi in astratto ma senza concretizzarli,tanto per incipriarsi alla bell’è meglio la faccia inguardabile della dittatura.
E’ un fatto che esiste una differenza sostanziale tra l’universo del solidarismo,e quello che è fallito.
Quello che avevo esposto in quella discussione non ha niente a che fare con quello che è fallito.
Quello che avevo proposto io non è una mia invenzione dato che a Trento fanno esattamente così (andate a leggervi repubblica di oggi a pagina 13) e funziona e non sono “comunisti”.