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In tremila al Big bang di Renzi

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda ambientalistaPD il 01/11/2011, 13:01

ma io non dico che vendola abbia lavorato male in puglia, oppure che non voglia fare la lotta all'evasione dico soltanto che non è adatto a fare il premier di un paese che è in profonda crisi che dovrà affrontare decisioni anche dure per la riduzione del debito pubblico come la mobilità di dipendenti pubblici, vendita di asset, patrimoniale, pensioni e potrei continuare per mezzora, quindi facciamola finita perchè altrimenti parliamo solo cercando di illudere noi stessi. vendola e bertinotti hanno fatto cadere prodi che quelle cose le voleva fare e anzi le stava facendo. da ricrdare la battaglia di faustino sulle 35 ore e il solito "o si fa così o cade il governo" o ancora tutte quelle manfrine sulle missioni di turigliatto. ma per piacere fosse per me altro che alleanza con sel.
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda franz il 01/11/2011, 13:06

flaviomob ha scritto:Inoltre ha sempre chiaramente parlato di recuperare risorse dall'elusione, dall'evasione, dalla lotta a mafia e corruzione (così come Bersani spiegava di voler recuperare dai capitali "scudati").

Vero, bisogna darne atto ma anche che è la peggiore proposta che si possa fare sul piano della politica economica.
Un motivo in piu' per non votare chi propone queste cose e non allersi con chi le propone ameno che non receda.
Anche la (mitica?!) Svezia aveva un sommerso decisamente elevato per le sue latitudini (19-20%) e lo ha portato percentuali piu' normali diminuendo spese dello stato e la pressione fiscale. Con la conseguenza direi comica che oggi la Svezia spende di meno (spesa pubblica su PIL) dell'italia, ha un debito pobblico che tende al 20% nel 2016 (contro il nostro 120%) , entrate fiscali ancora alte proprio per poter abbattere il debito pubblico (quindi non per alimentare spesa ma per risanare bilanci).

Ecco qua la spesa pubblica ITA-SVE http://www.google.com/publicdata/explor ... l=en&dl=en

Ed ecco la pressione fiscale ITA-SVE http://www.google.com/publicdata/explor ... l=en&dl=en

Poi sulla qualità dei servizi italiani e svedesi lascio a voi decidere quali siano i migliori.
Ma cosa dimostra? Una cosa semplice semplice, che Vendola non è in grado di capire, purtroppo (e non da solo).
Che è possibile dare servizi di qualità "svedese" spendendo meno dell'Italia.
Ed è questo che va fatto. Spendere di meno ed aumentare la qualità. Abbattere il debito pubblico.

Ecco le dimensione dei due debiti pubblici nel tempo http://www.google.com/publicdata/explor ... l=en&dl=en
Un debito troppo elevato deprime l'economia e la Svezia dimostra che si puo' fare senza fare macelleria sociale.
Ultima modifica di franz il 01/11/2011, 13:08, modificato 1 volta in totale.
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda ranvit il 01/11/2011, 13:08

Questo significa che il berlusconismo non è affatto terminato, ma proseguirà allegramente anche senza Berlusconi: è diventato un dato di realtà, strisciante, del paese.



Il berlusconismo finisce con Berlusconi....
Qui si confonde il cambiamento (positivo)che c'è stato nella prassi e nella pratica politico-ideologica con l'immobilismo conservatore del secolo scorso....e mi riferisco alla prima metà del secolo, protrattasi fino agli anni '90.
Non ci sono piu' le masse, nè la classe operaia, nè i padroni, nè il centralismo democratico, etc.
Le ideologie annebbianti sono nella testa di una minoranza di nostalgici.

Andiamo avanti!
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda franz il 01/11/2011, 13:33

ranvit ha scritto:Le ideologie annebbianti sono nella testa di una minoranza di nostalgici.

Eastto e per questo è possibile che ad essere "striscianti" nel paesi siano ideologie come il fascismo (che se il Duce è morto) il comunismo, anche se Togliatti non c'è piu', e che ci siano quindi tipi come Berlusconi che cercano di prendere un po' da una parte ed un po' dall'altra. Berlusconi definito "l'ultimo comunista" proprio da Travaglio. Provate a cercare "berlusconi ultimo comunista" con google.
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda lodes il 01/11/2011, 16:32

A proposito di demagogia, ieri sera ho guardato L'infedele dove il docente di economia della Bocconi Roberto Perotti ha chiesto alla Bindi di dire la verità: cioè dove tagliare la spesa pubblica di 30 miliardi di euro che è condizione per uscire dall'ipotesi fi fallimento. La Bindi ha risposto elencando tutti i misfatti del governo, non rispondendo alla domanda, anzi! Ha affermato tranquillamente che se fosse al governo avrebbe cancellato la delega fiscale che prevede un recupero di risorse di circa 20 miliardi, quindi aumentando il saldo negativo. Ovviamente motivando la cosa con il fatto che il governo prevede un vero massacro con la eliminazione delle deduzioni fiscali. Ma come detto dimenticando però di dire come avrebbe fatto a mantenere i saldi invariati e più complessivamente non dicendo dove intende tagliare la spesa pubblica.
Poi ha concluso affermando che nelle cento proposte della Leopolda non sono indicate le fonti di finanziamento....tutta da ridere.
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda ranvit il 01/11/2011, 16:58

http://www3.lastampa.it/politica/sezion ... tp/427553/



Politica
01/11/2011 - LA STORIA
Renzi e la squadra di giovani che vuole governare l'Italia

Il l sindaco di Firenze Matteo Renzi durante il suo interveto finale alla convention dei rottamatori "Big Bang"
Da Zingales a Martina Mondadori
Dal pc di Gori le 100 idee
FRANCESCA SCHIANCHI

ROMA
«Il vero spin doctor di Matteo Renzi è Matteo Renzi». Chi conosce bene il sindaco di Firenze non ha dubbi: attento comunicatore, politico tutt’altro che sprovveduto, è lui stesso a gestire le sue scelte e la sua immagine. Ma, come ogni politico, accanto a lui gravitano amici, consiglieri, sponsor. Una squadra pronta a scendere in campo se il leader si lanciasse definitivamente nell’avventura nazionale.

Staff e consiglieri
Età media 30 anni o poco più. C’è il fidatissimo braccio destro, divenuto da poco capo di gabinetto: Luca Lotti, classe 1982, ex consigliere comunale di Montelupo Fiorentino, al lavoro con Renzi dai tempi in cui era alla Provincia. Lo segue come un’ombra anche il portavoce Marco Agnoletti, 38 anni, di provenienza Ds; vicinissimo al sindaco pure l’assessore alla cultura, Giuliano Da Empoli. Poi ci sono gli amici, consiglieri molto ascoltati (a titolo gratuito): buona parte dell’ideazione della Leopolda è merito di Luigi De Siervo, figlio dell’ex presidente della Corte Costituzionale Ugo, dirigente Rai, avvocato esperto di comunicazione. La sorella, Lucia, è stata capo di gabinetto di Renzi. Altro amico fraterno è il coetaneo Marco Carrai, imprenditore e ad di «Firenze parcheggi»: è stato il tramite per il primo incontro tra il sindaco e il professor Zingales.

I compagni di partito
Nell’apparato democratico il giovane rottamatore incontra non poche ostilità. Ma può contare sull’entusiasmo di alcuni giovani dirigenti: Matteo Richetti, tra gli organizzatori della Leopolda, presidente del Consiglio regionale emiliano, a Firenze è sembrato il «vice-Renzi», l’ultimo a chiudere gli interventi prima di dare la parola al leader, mentre ha aperto i lavori il consigliere regionale siciliano Davide Faraone, deciso a candidarsi alle primarie per fare il sindaco di Palermo anche a costo di creare scompiglio nel Pd. Presenti alla kermesse anche il primo cittadino di Novara, Andrea Ballarè, e quello di Reggio Emilia, il presidente dell’Anci Graziano Del Rio. «Il patrimonio della Leopolda è una materia prima preziosa di cui il Pd non può fare a meno» anche per alcuni parlamentari, come Realacci, Giachetti, Della Seta.

I padri nobili
Presente all’iniziativa, l’ex sindaco di Torino Sergio Chiamparino ha elogiato la «positiva voglia di partecipazione». Certo, alle primarie «potrei decidere anch’io di aggiungermi», ma per il sindaco guastatore è comunque una sponda autorevole nella «vecchia guardia» dei dirigenti di primo piano del partito. Come una sponda importante è costituita da Arturo Parisi: non lo si può certo ascrivere alla squadra renziana, ma l’anticonformismo del professore amico di Prodi lo ha portato a partecipare alla Leopolda riconoscendo il valore dell’iniziativa. Ricambiato: per lui l’applauso più fragoroso.

La squadra di governo
«Abbiamo trovato il candidato!», sorride Renzi al termine dell’intervento dell’economista Luigi Zingales, padovano con cattedra a Chicago, editorialista de «L’Espresso» e «Il Sole 24 ore», tra coloro che hanno lavorato molto alla stesura dei cento punti. Se il candidato (a Palazzo Chigi) fosse Renzi, avrebbe già trovato il ministro dell’Economia? Non ci sono frequentazioni dirette ma comunanza di idee sul mondo del lavoro con il giuslavorista Pietro Ichino, senatore Pd. Alla Leopolda non è andato, ma ha firmato un appello in sua difesa.

I Guru
Incuriosito dal sindaco, è stato Giorgio Gori, produttore, fondatore di Magnolia, a contattarlo per conoscerlo. E il suo know how si è visto, nel format riuscito della Leopolda. Dove è stato, insieme a Giuliano Da Empoli, tra i principali curatori dei cento punti. Pronto alla discesa in campo: «Io, caro Matteo, ci sono». Altro mago della comunicazione in sala, Antonio Campo Dall’Orto, «padre» di Mtv Italia e oggi vice presidente esecutivo Mtv networks international.

Gli scrittori
Applauditissimo e presente a tutte le riunioni preparatorie della kermesse, lo scrittore premio Strega Edoardo Nesi: «Caro Matteo, ora tocca a te». Tramite lui approda nell’entourage del rottamatore anche Alessandro Baricco, «sono qui perché Renzi mi incuriosisce molto e sono stufo di vedere quello che fa da lontano».

I testimonial
Nello staff di Renzi ancora si chiedono se l’endorsement di Benigni fosse serio o una burla («sarà il prossimo premier»). Ma non è stato l’unico: complimenti sono venuti dal ct Prandelli come da Jovanotti. A Firenze c’erano dall’ex calciatore Billy Costacurta al regista Fausto Brizzi all’ideatore dei Gormiti, Leandro Consumi. Ma anche imprenditori: il fondatore di Technogym Nerio Alessandri e la giovane Martina Mondadori, dell’omonima dinastia. Palese nel suo sostegno: «Matteo, ora tocca a te».
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda franz il 01/11/2011, 18:17

ranvit ha scritto:La squadra di governo
«Abbiamo trovato il candidato!», sorride Renzi al termine dell’intervento dell’economista Luigi Zingales, padovano con cattedra a Chicago, editorialista de «L’Espresso» e «Il Sole 24 ore», tra coloro che hanno lavorato molto alla stesura dei cento punti. Se il candidato (a Palazzo Chigi) fosse Renzi, avrebbe già trovato il ministro dell’Economia? Non ci sono frequentazioni dirette ma comunanza di idee sul mondo del lavoro con il giuslavorista Pietro Ichino, senatore Pd. Alla Leopolda non è andato, ma ha firmato un appello in sua difesa.


Ecco le proposte di Zingales (http://www.chicagobooth.edu/faculty/bio ... 2826023936)
http://www.ilsole24ore.com/art/commenti ... 2038.shtml
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda annalu il 01/11/2011, 20:33

Il Fatto Quotidiano, dopo aver scoperto che le famose 100 proposte di Renzi sono state raccolte e stilate sul computer di Giorgio Gori, ex direttore di Canale5 e di Italia1, si dedica ad una attenta lettura delle proposte stesse.
Il primo articolo (non so se ne seguiranno altri) esamina in dettaglio le proposte riguardanti la ricerca:

Renzi e il programma Frankenstein
Grande agitazione per la riunione alla stazione Leopolda di Firenze convocata da Matteo Renzi. Il nuovo che avanza, lo svecchiamento, il rinnovamento generazionale. Eppure leggendo alcuni dei suoi punti, raccolti e impaginati col computer di Giorgio Gori, si capisce come si tratti di idee non solo vecchie, ma afflitte da un provincialismo imbattibile. Parlando della ricerca e del suo finanziamento, ad esempio, Renzi (o chi per lui) scrive:

45. Un fondo nazionale per la ricerca gestito con criteri da venture capital. Istituire un fondo nazionale per la ricerca che operi con le modalità del venture capital e sia in condizione di finanziare i progetti meritevoli al di fuori delle contingenze politiche. Il fondo sarà gestito da un comitato esecutivo in carica per almeno 7 anni, costituito per 1/3 da professori impegnati nella ricerca a livello internazionale, per 1/3 da membri della comunità finanziaria esperti di project finance e venture capital, e per 1/3 della Comunità europea.

A parte che la Comunità europea non esiste più, ma esiste l’Unione europea (e in un programma politico, destinato a “girare”, questa differenza non è da sottovalutare), cosa significa “al di fuori delle contingenze politiche”? E poi chi dice che un professore impegnato nella ricerca nazionale sia meno valido, a seconda del settore, di un professore impegnato nella ricerca internazionale (si pensi a uno storico dell’arte…). Infine, sappiamo cosa è un’operazione in venture capital? Sembra di no. Si tratta di un’operazione di investimento ad alto rischio, destinata a finanziare un’impresa con collocamento sicuro sul mercato ma con scarsa liquidità. Applicarlo alla ricerca significa finanziare non la ricerca di base, fondamentale, bensì la ricerca applicata; far questo con soldi pubblici significa ribaltare semplicemente le priorità, dando soldi solo a ciò che può rendere un profitto in tempi brevi. Sarebbe meglio riflettere sulle caratteristiche delle diverse famiglie della ricerca scientifica, prima di pensare a misure inapplicabili o applicabili solo in parte.

75. Consentire a tutti gli studenti universitari di finanziarsi gli studi e le tasse. Obbligo per le Università di stabilire accordi con almeno tre banche […], garantiti da un fondo pubblico di garanzia.
Puzza di fondazione per il merito della Gelmini. E apre la strada a un aumento indiscriminato delle tasse universitarie.

76. Premio ai laureati meritevoli da investire in formazione. I laureati con 110 e lode e la media ponderata superiore al 28,5 ricevano un bonus di 2.000 euro da investire in formazione, in Italia o all’estero, in programmi di studio riconosciuti.
Media ponderata? Rispetto a cosa? Di solito si fa la media aritmetica e basta. Inoltre il fattore reddito deve sempre essere previsto. Al figlio brillante del benestante regalo libri e sconti per i musei, al figlio brillante del poveraccio regalo non 2.000, ma 4.000 euro da spendere come vuole per la sua formazione. E non gli faccio pagare rette universitarie.

77. Regolamentazione dei contratti di lavoro per gli studenti.
Esiste già, a Milano Statale si chiama apprendistato d’ateneo e prevede la possibilità di accumulare Cfu svolgendo un anno in azienda, con salario di inserimento. Le aziende lo schifano e preferiscono gestirsi gli stages, che gli offrono più possibilità di ‘mobilità’ di personale.

80. Valutare le Università e sostenere quelle che producono le ricerche migliori. […] I dipartimenti universitari che reclutano male devono sapere che riceveranno sempre meno soldi pubblici. Deve essere chiaro che chi recluta ricercatori capaci di farsi apprezzare in campo internazionale ne riceverà di più. È un risultato che si può ottenere usando indicatori quantitativi sulla qualità della ricerca prodotta e il parere di esperti internazionali autorevoli e fuori dai giochi. L’obiettivo è avere una comunità scientifica meno provinciale, che esporta idee, e attrarre talenti.

Il principio non è chiaro: cosa significa “indicatori quantitativi sulla qualità della ricerca prodotta”? Chi pubblica di più è più bravo? Ecco un modo per ingrassare le case editrici minori specializzate nel pubblicare papelli senza alcun valore scientifico. Gli esperti internazionali “fuori dai giochi” semplicemente non esistono: la pubblicazione della produzione scientifica è ormai concentrata nelle mani di tre editori che detengono il 42% della pubblicazione scientifica facendola pagare carissima, ma di questo nessuno parla (di certo non ne parla Renzi). La mania per l’internazionalizzazione è, questa sì, tipica di un provincialismo che non ha mai messo piede in un dipartimento universitario e ragiona per stereotipi.

82. Abolizione del “valore legale” del titolo di studio.
Assolutamente no! Ci provano da anni ed è il cavallo di battaglia del governo di destra…

85. Ebook per tutti.
Evidentemente non si conosce http://www.liberliber.it, che esiste da almeno un ventennio…


A parte il problema dell'abolizione del "valore legale" del titolo di studio, che forse non andrebbe rigettato così drasticamente, senza averlo prima eventualmente inserito in un quadro generale di riforma dell'Università e dell'accesso alle professioni, per il resto non posso che condividere l'articolo.

Come sono state stilate davvero le 100 proposte? Quali sono state semplicemente riprese dal programma Pd (come affermato dalla Bindi), quali da altri programmi, e da chi sono state selezionate e raccolte?
La storia di Matteo Renzi presenta intrecci e vicinanze con Mediaset, che meritano di venir apporfondite.

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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda franz il 01/11/2011, 20:57

annalu ha scritto:Come sono state stilate davvero le 100 proposte? Quali sono state semplicemente riprese dal programma Pd (come affermato dalla Bindi), quali da altri programmi, e da chi sono state selezionate e raccolte?

Ho provato a cercare alcune frasi selezionando come data limite inizio 2000 e fine 2010 ma senza trovare nulla di identico (nessun copia ed incolla.). Non so se sono riprese da altri programmi e sono d'accordo che spesso sono proposte vecchie.
Ma c'è anche un serio motivo se sono vecchie. Perché in Italia si dicono sempre le stesse cose e non si fanno mai.
Da quanti anni decenni si parla di Abolizione del “valore legale” del titolo di studio?
Chiunque lo riproponga fa proposte vecchie?
Non importa se sono vecchie o nuove: importa se sono giuste, utili, sbagliate, inutili.
Ed anche tra le risposte vedo cose "vecchie", del tipo "è il cavallo di battaglia della destra".
Uno non si chiede se sia giusto o sbagliato abolire il valore legale del titolo di studio e perché.
Gli basta pensare che è il cavallo di battaglia delle destra e dorme sonni tranquilli.
E poi non si deve parlare di dinosauri. 8-)

Comunque quelle 100 proposte sono veramente naif (tipico di una espressione pittorica priva di tecnica e generalmente professata da autodidatti) e preferisco di gran lunga le piu' scarne ma sugose 5 proposte di Italia Futura http://www.italiafutura.it/dettaglio/11 ... e_pubblica
Lamento solo, in comune, questa sciagurata idea di abolire le province. :(
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda flaviomob il 01/11/2011, 23:50

Franz
Anche la (mitica?!) Svezia aveva un sommerso decisamente elevato per le sue latitudini (19-20%) e lo ha portato percentuali piu' normali diminuendo spese dello stato e la pressione fiscale.


Su questo argomento, già discusso in altro thread, si erano trovate fonti totalmente difformi e in contrasto tra loro.


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