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Le primarie parlamentari

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Le primarie parlamentari

Messaggioda ranvit il 30/12/2012, 10:22

A salerno (dove nonostante il 33% a Renzi non è stato presentato alcun candidato renziano):

http://lacittadisalerno.gelocal.it/cron ... -1.6266493


PRIMARIE PD I risultati definitivi a Salerno Bonavitacola e la Saggese fanno il botto

Il più fidato tra gli uomini di De Luca stravince la competizione sfiorando le novemila preferenze. Bene Simone Valiante e Tino Iannuzzi, più giù invece gli uscenti Andria e Cuomo. Tre donne nelle prime sei posizioni



Netta affermazione del ticket formato da Fulvio Bonavitacola e Angelica Saggese che risultano i più votati nelle parlamentarie del Pd in provincia di Salerno. Nelle prime sei posizioni figurano tre uomini e tre donne, in un equilibrio scientificamente determinato dall'obbligo della preferenza di genere richiesto dal regolamento delle primarie per la scelta dei candidati al Parlamento.

Alle spalle della coppia regina c'è Simone Valiante, consigliere provinciale, e il deputato uscente Tino Iannuzzi. Poi altre due donne, Rossana Lamberti e la giovanissima Sabrina Capozzolo. Dietro questo sestetto altri due parlamentari uscenti, il senatore Alfonso Andria e il deputato Tonino Cuomo.
Ultima modifica di ranvit il 30/12/2012, 12:08, modificato 1 volta in totale.
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Re: Le primarie parlamentari

Messaggioda flaviomob il 30/12/2012, 11:49

Ranvit, non ci hai ancora spiegato perché a Salerno non ci sono candidati renziani: hanno raccolto le firme richieste tra gli iscritti e sono stati esclusi in violazione delle regole, o non hanno raccolto queste firme?


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Re: Le primarie parlamentari

Messaggioda franz il 30/12/2012, 11:54

flaviomob ha scritto:Ranvit, non ci hai ancora spiegato perché a Salerno non ci sono candidati renziani: hanno raccolto le firme richieste tra gli iscritti e sono stati esclusi in violazione delle regole, o non hanno raccolto queste firme?

Sono anche io curioso di saperlo.
Nel frattempo i dati che raccolgo un po' in giro dicono che la partecipazione potrebbe essere stata tra il 25 ed il 30% rispetto alle primarie di coalizione (almeno per il voto di sabato).
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Re: Le primarie parlamentari

Messaggioda ranvit il 30/12/2012, 12:20

Riporto qui sotto una articolo in proposito.
Resta comunque il grave vulnus di un'area come la Provincia di Salerno (155 comuni con 1 milione di abitanti) dove i renziani hanno avuto alle primarie il 33% e non hanno potuto esprimere un candidato per le politiche...


http://lacittadisalerno.gelocal.it/cron ... -1.6244840

Primarie, il “caso Salerno” arriva sul tavolo romano

Scontro nel Pd: la commissione regionale rigetta il ricorso sull’esclusione dei renziani. Loro si rivolgono ai garanti nazionali e annunciano che non andranno al voto

Il “caso Salerno” arriva sul tavolo dei garanti nazionali del Partito Democratico. Dal comitato centrale di Renzi, a Firenze, hanno deciso che l’esclusione dei suoi sostenitori dalle liste delle primarie Pd a Salerno sarà oggetto di un ricorso alla commissione nazionale di garanzia. La decisione è arrivata dopo che ieri sera anche la commissione campana del Pd ha risposto niet alle istanze dei renziani, respingendo il ricorso sull’esclusione di Gennaro Fiume. L’ala che si ritrova nelle posizioni del sindaco di Firenze aveva puntato tutto su di lui, dopo che il partito aveva negato la deroga ai sindaci tagliando fuori Paolo Russomando. Anche su Fiume, però, è arrivato il veto: nel suo comune, a Siano, manca un circolo del Pd, è stata la giustificazione. E non sono bastate a far cambiare idea né le 562 firme raccolte a sostegno della candidatura né la circostanza che l’interessato sia un membro della direzione regionale.

«Non c’è stata violazione procedurale, ma una valutazione politica che non è materia della commissione» hanno decretato ieri i garanti regionali. «Si attesta la discriminazione» replica Fiume, che nelle prossime ore, su invito del coordinamento centrale, farà partire il ricorso per Roma. Ieri mattina i comitati provinciali per Matteo Renzi si sono riuniti nella sede di Arbostella e hanno diramato una nota in cui annunciano che alle primarie di sabato non voteranno: «Non garantiscono la pluralitá emersa dalle primarie del 25 novembre, quindi saranno esclusivamente un momento di ratifica di decisioni assunte a tavolino dai gruppi dirigenti». Esprimono «delusione e amarezza» per l’esclusione di Fiume, definendo «pretestuose e poco convincenti» le motivazioni addotte dalla direzione provinciale, e incalzano: «Persiste una chiusura verso un’area politica che invece avrebbe potuto dare un importante contributo in termini di idee e partecipazione». Un «accanimento» lo definisce Russomando, che mette in guardia dal rischio di allontanare così anche gli elettori. E se lui ha deciso di concentrarsi sull’attività di sindaco di Giffoni Valle Piana, passando il coordinamento a un nuovo portavoce che sarà individuato a gennaio, sui territori si lavora già alla riorganizzazione dei circoli.

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Riporto anche un altro caso:

http://lacittadisalerno.gelocal.it/cron ... -1.6261497


Ancora veleni sul voto Pd Adesso insorgono i giovani

Potranno esprimere la preferenza solo gli iscritti al registro delle primarie e coloro che hanno la tessera del partito. Si vota dalle 8 alle 21 per scegliere i candidati al Parlamento: 21 in lizza tra uscenti e new entry


di Mattia A. Carpinelli



Ancora uno scontro interno al Partito Democratico nel giorno delle Parlamentarie. Ieri, ad urne ancora chiuse (si vota oggi, dalle ore 8 alle 21), dalla federazione provinciale di via Manzo è arrivato un altro niet. Dopo il renziano Fiume, fuori dalla competizione, nel mirino del segretario Nicola Landolfi sono finiti i 1.400 iscritti alla federazione provinciale dei Giovani Democratici, guidati da Vincenzo Pedace. Lontani i tempi di pace – appena nove mesi fa – quando lo studente di Vietri sul Mare fu riconfermato alla guida del movimento giovanile. Dopo il mancato riconoscimento della loro presenza nei circoli del Partito Democratico, ora è arrivato il secondo “no”: gli iscritti senza doppia tessera – Pd e Gd – non potranno esprimere il loro voto alla competizione elettorale odierna. A meno che non abbiano esercitato il voto durante le primarie di coalizione del 25 novembre.

«È una scelta meramente politica. – ribatte Pedace – Ancora una volta la segreteria provinciale del Pd non riconosce il nostro ruolo». Secondo i dati in possesso dei Giovani Democratici, in provincia di Salerno sul totale degli iscritti, 1.000 hanno la tessera del movimento e, all’atto dell’iscrizione, hanno aderito al Partito Democratico senza, però, prendere la seconda tessera. Mentre altri 400 sono soltanto iscritti ai Giovani Democratici. Su questo numero, ovviamente, vanno scorporati i dati di quelli che si sono recati alle urne al primo turno delle primarie di coalizione di novembre. «Ma – spiega Pedace – sono dati che non abbiamo e, quindi, non sappiamo quando potranno andare a votare e quanti, invece, saranno esclusi».

Ma, al di là di questioni numeriche, quello che fa infuriare i giovani è il fatto che questa decisione della federazione provinciale del Partito democratico, non trovi repliche in Italia. «È un caso unico – attacca Pedace – che vale soltanto a Salerno. E questo accade – sottolinea – perché noi abbiamo una linea politica diversa dalla loro. Oggi vedremo cosa accadrà – conclude – poi scriveremo direttamente a Bersani».
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Re: Le primarie parlamentari

Messaggioda flaviomob il 30/12/2012, 16:09

Anche su Fiume, però, è arrivato il veto: nel suo comune, a Siano, manca un circolo del Pd, è stata la giustificazione. E non sono bastate a far cambiare idea né le 562 firme raccolte a sostegno della candidatura né la circostanza che l’interessato sia un membro della direzione regionale.


Gravissimo. Se non c'è il circolo del PD si può allestire un gazebo come hanno fatto in centinaia di comuni iscritti e volontari del Pd e del cs. Bisogna agire immediatamente.


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Re: Le primarie parlamentari

Messaggioda Iafran il 30/12/2012, 18:16

Pd, i risultati delle primarie per il parlamento
Ecco chi vince nelle cinque province di Calabria


http://www.ilquotidianocalabria.it/news ... marie.html

D'ATTORRE PRIMEGGIA NEL CATANZARESE - I primi risultati ufficiali riguardano la provincia di Catanzaro, dove hanno votato in tutto 9.615 persone. Due terzi di esse hanno indicato tra le due preferenze il nome del commissario regionale Pd, la cui candidatura aveva suscitato tensioni nel partito. D'Attorre ha riscosso per la precisione 6.310 voti. Dietro di lui Doris Lo Moro con 4.446 preferenze. A seguire. Chiara Macrì con 2.926, Arturo Bova 2.743, Fernanda Gigliotti con 1.051, Vittoria Butera 809.

ROSY BINDI PASSA A REGGIO - Rosy Bindi supera lo scoglio delle primarie in provincia di Reggio Calabria. Ha ottenuto 7.527 voti arrivando dietro al consigliere regionale Demetrio Battaglia che ne ha ottenuti 8.362. Seguono Consuelo Nava (1.928 voti), Cristina Commisso (1.780), Giuseppe Morabito (1.744). Elisabetta Cannizzaro (1.426), Domenico Ambrogio (193). Gli elettori sono stati 12.628..

BRUNO BOSSIO FIRST LADY DI CALABRIA - La first lady calabrese, però, non è la leader nazionale mandata da Roma. I dati ufficiali della provincia di Cosenza riferiscono che Enza Bruno Bossio, moglie di Nicola Adamo, dirigente storica del Pd calabrese e membro del direttivo nazionale, ha raccolto infatti 10.613 preferenze. E' lei, quindi il candidato più votato di tutta la regione. Al secondo posto nel Cosentino, il supporter di Renzi Ernesto Magorno, sindaco di Diamante e sostenuto da Sandro Principe: si è aggiudicato 7.285 voti. Terza è un'altra donna, Stefania Covello, figlia dell'ex senatore Franco, alla quale sono andate 6.720 preferenze. Per il quarto posto, Bruno Villella ha superato di poche centinaia di voti Franco Laratta: 5.161 per l'ex coordinatore provinciale, 4.851 per il deputato uscente. Seguono Valeria Capalbo (3.863 voti) e il consigliere ed ex assessore regionale Mario Maiolo (3.220 voti). In coda, Luigi Guglielmelli (2.265 voti), Daniela De Marco (2.261), Giovanni Manoccio (2.058), Giuseppe Terranova (1.485).

COSENZA, ANCORA VELENI - Come nella contesa nazionale, però, anche stavolta è Cosenza a rivelarsi fonte di veleni per il Pd. «Doveva essere una festa di partecipazione, purtroppo le tante irregolarità hanno rovinato questa consultazione democratica» sostiene, in una nota, Mario Maiolo. «E' stato l’epilogo della conduzione antidemocratica e non trasparente della federazione provinciale del Pd. Irregolarità si sono registrate nel tesseramento 2011 e 2012, nella redazione dell’Albo degli elettori, di fatto inesistente, e, quindi, indisponibile alla consultazione da parte dei candidati al pari dell’elenco dei tesserati, nella organizzazione dei seggi e nelle operazioni di voto. Ho atteso responsabilmente l’esito delle primarie solo per dimostrare che la mia battaglia di democrazia, legalità e trasparenza non fosse legata alla indisponibilità a sottopormi al meccanismo delle primarie, ancorchè illegittime per come hanno giustamente e pubblicamente denunciato gli amici Cesare Marini e Rosetta Console. Nella giornata di domenica presenterò formale ricorso alla Commissione di Garanzia Regionale e Nazionale e al Comitato Nazionale Elettorale».

A VIBO SI IMPONE CENSORE - Censore vince a Vibo, con De Nisi che insegue. Il dato finale di tutte le sezioni provinciali riferisce di 5.458 preferenze per il consigliere regionale, 4.547 per l'ex presidente della Provincia. Seguono Tania Ruffa, prima delle donne con 2.272 voti; Teresa Esposito con 2.257; Caterina Calabrese con 1.203.

CROTONE, ESULTA OLIVERIO - Nel Crotonese fa festa Nicodemo Oliverio. Ha ottenuto 8.257 preferenze sugli 8.547 voti validi. Il secondo candidato, Serafina Demme, ha ottenuto 2.645 voti ed il terzo, Marianna Caligiuri, 2.076. «Il risultato straordinario di Crotone e provincia è un premio al lavorio per il territorio, un riconoscimento per l’impegno speso a sostegno delle ragioni di una comunità che vuole orgogliosamente alzare la testa» afferma il parlamentare del Pd , capogruppo in Commissione agricoltura alla Camera, che ha rivendica un rotondo successo.

LA ROSA DEI POSSIBILI CANDIDATI - Ricordiamo che sono dieci le posizioni utili in lista su quindici (5 sono a discrezione di Bersani) e le candidature seguiranno questo schema: 4 a Cosenza, 2 a Catanzaro, 2 a Reggio, 1 a testa a Crotone e Vibo. Quindi i risultati di queste consultazioni aprirebbero lo spazio alla candidatura di Enza Bruno Bossio, Magorno, Covello, Villella a Cosenza; Oliverio a Crotone; D’Attorre e Lo Moro a Catanzaro; Censore a Vibo; Battaglia e la Bindi a Reggio. Ma altri potrebbero essere ripescati se Bindi e D’Attorre dovessero essere scelti per entrare nella quota di Bersani.
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La volpe e l'Uva?

Messaggioda franz il 30/12/2012, 18:27

sembra un po' una lamentazione tipo volpe e l'uva ma Gori non ha tutti i torti. Se ha perso è perché i renziani non sono andati a votare. Vederemmo il volume finale dei voti ma se si conferma il calo puo' darsi che abbia ragione: ha votato solo l'apparato.


L'analisi sulle primarie per i parlamentati
Gori: «Per molti elettori Pd irriformabile

Alle primarie ha prevalso l'apparato»
Velata critica anche al sindaco di Firenze e avverte Bersani: «Monti insidia l'area creata da Renzi»


«Con la sfida di Matteo il Pd era riuscito ad avvicinare a sè un'ampia fetta di elettorato "nuovo" in tutta Italia e qui, che oggi ha in gran parte messo da parte l'idea di votare il nostro partito, che considera a questo punto "irriformabile", e volge lo sguardo altrove». Così Giorgio Gori in una lunga riflessione a commento del suo risultato alle primarie per la scelta dei candidati del Pd per le prossime elezioni politiche. Un'analisi che alterna l'autocriticà agli attacchi nemmeno tanto velati al Partito Democratico e allo stesso Matteo Renzi che non si sarebbe speso a sufficienza per garantire una certa area politica che punta al rinnovamento del partito di Bersani.

MONTI OCCUPA L'AREA DI RENZI - Al segretario del Pd lancia un avvertimento sui rischi che corre il partito per non aver saputo cogliere la sfida del cambiamento rappresentata dal sindaco di Firenze Matteo Renzi. Per Gori il Pd oggi ha «un grave problema» del quale «i più non paiono avvertiti». A suo giudizio infatti «non se ne vanno solo Ichino e Adinolfi, rischiamo che se ne vadano parecchi elettori. La «salita in politica» di Mario Monti rischia di riempire in queste ore lo spazio creato dalle idee di Renzi, a tutt'oggi non valorizzate dal vincitore delle primarie - più preoccupato di non crearsi problemi a sinistra - e forse non sufficientemente presidiate dallo stesso titolare».

NIENTE APPARATI - Questo, per Gori, è il problema politico del Partito Democratico. Per quanto riguarda il suo quarto posto alle primarie afferma invece di non essere deluso. «Io sono contento dei miei 2.552 voti, dispiaciuto per non essere stato in grado di sfondare alcuni pregiudizi che purtroppo permangono, sul mio conto, tra una parte dei nostri elettori, ma fiducioso di riuscirci in futuro. Sono profondamente grato a tutte le persone che in questi giorni si sono spesi con incredibile generosità per promuovere la mia candidatura». E rivendica il merito di aver fatto tutto sa solo. «Niente apparati, niente ordini di scuderia: ce la siamo giocata a mani nude e quei 2.500 voti ce li siamo guadagnati uno per uno. Ripartiamo da qui. Lavoreremo dentro il partito democratico e per il successo del partito democratico. L'Italia ha bisogno di una grande forza riformista, di massa, e questo traguardo è il nostro compito per i prossimi anni».

VINCE L'APPARATO - Quanto alla possibilità di riuscire comunque ad entrare in Parlamento non si fa tante illusioni. «Il quarto posto -afferma- non garantisce un posizionamento blindato nella lista per il Parlamento nè in alcun modo preclude la possibilità di essere tra gli eletti. Dipende da come andrà il Pd alle elezioni». Quanto alle ragioni del suo quarto posto lo lega anche ad una certa stanchezza del popolo delle primarie. I diecimila elettori che hanno votato per la scelta dei parlamentari «sono meno di un quarto di quanti avevano votato alle primarie del 25 novembre. Tre su quattro non sono tornati ai seggi, sfiancati da questa continua chiamata, distratti dalle vacanze di Natale, delusi per il risultato di quella prima consultazione. Ed è chiaro che se la platea si restringe, il peso del partito, dell'organizzazione dei circoli, si fa decisivo. Già lo era stato nello scontro Renzi-Bersani, figuriamoci questa volta».

Alfio Sciacca 30 dicembre 2012 | 16:51 www.corriere.it
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Re: Le primarie parlamentari

Messaggioda Iafran il 30/12/2012, 18:53

franz ha scritto:Gori non ha tutti i torti. Se ha perso è perché i renziani non sono andati a votare.

Perché si sono sottratti? E se fossero andati a votare, quelli dell'apparato coso avrebbero fatto?

Mi sembra che i renziani (o i goriani) vogliano "giocare ... sporco" con il PD.
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Re: Le primarie parlamentari

Messaggioda flaviomob il 30/12/2012, 18:59

Credo che la percentuale di renziani in vacanza il 29 dicembre sia statisticamente... omologa a quella dei bersaniani, dei tabacciani, dei vendoliani, dei puppatiani :lol:

Forse Gori non è stato convincente nel proporsi, forse Renzi ha raccolto molti consensi extra Pd che oggi sono poco motivati a votare alle primarie parlamentari. E' giusto che il Pd venga contestato quando esclude un candidato "renziano" a Salerno in maniera a mio avviso palesemente irregolare.

Il vittimismo di Gori, che ha avuto modo di competere alla pari, però, vi sarei grato se ce lo risparmiassimo...


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Re: Le primarie parlamentari

Messaggioda franz il 30/12/2012, 19:09

Iafran ha scritto:Perché si sono sottratti?

hanno perso interesse.
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